Recensione iPad Mini 3

Basta la presenza del Touch Id a giustificare l'uscita di un nuovo modello?

Recensione iPad Mini 3
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iPad Mini 2 ha rappresentato un grosso passo in avanti per la serie mini. Display e prestazioni consentivano un uso del dispositivo ottimale, il tutto a un prezzo abbastanza competitivo, almeno per gli standard Apple. Il successore di questa fortunata variante è da poche settimana disponibile alla vendita con il nome di iPad Mini 3, un tablet che ha fatto parlare molto di sé, viste le recensioni non certo entusiastiche uscite fino a questo momento.
Bisogna dire che non è affatto semplice recensire questo prodotto dopo aver avuto per le mani l’iPad Air 2, un dispositivo che ha convinto su tutta la linea, per cui l’ingombrante presenza del fratello maggiore ha certamente avuto il suo peso. Anche se sarebbe più corretto fare paragoni con la precedente generazioni di Mini, la scelta di Apple di non rinnovare in toto il comparto hardware di questo Mini 3 fa sì che l’attenzione si sposti verso i confronti diretti con l’Air 2, da cui, diciamolo subito, il mini esce letteralmente stracciato. Prima di giungere a conclusioni troppo frettolose, meglio dare uno sguardo a quanto offerto da iPad Mini 3, per cercare di comprendere il lavoro svolto da Apple.

Pack di vendita e design

Come sempre, il pack proposto da Apple rientra in canoni estetici minimalisti, divenuti ormai un marchio di fabbrica. All’interno della confezione troviamo i soliti libretti d’istruzione, il carica batterie e il cavo USB-Lightning, inseribile all’interno del tablet da entrambi i lati. Il design è il medesimo della versione precedente, ad esclusione del Touch ID, collocato come negli altri dispositivi nella parte inferiore, in posizione centrale. Per coloro che sentono la mancanza del tasto Mute, va segnalato che in questa variante è stato mantenuto, al contrario di quanto accaduto con Air 2, ed è rimasto posizionato appena sopra i tasti volume sul bordo destro.
Le dimensioni del dispositivo sono di 200 mm di altezza, 134,7 mm di larghezza per 7,5 mm di spessore, mentre il peso arriva a 341 g per la variante LTE oggetto della prova (331 g per quella solo Wi-Fi). Dati alla mano, il dispositivo inizia a mostrare i segni del tempo, visto lo spessore, che non rispecchia affatto il “Mini” che ne caratterizza il nome. Ricordiamo che Air 2 misura solo 6.1 mm, una caratteristica che non rimane nel puro campo dell’estetica, ma che influisce direttamente sull’utilizzo quotidiano. Chiaramente, quanto di buono si era visto nel modello precedente è rimasto, ma proprio l’assenza di novità pone seri limiti alla longevità del dispositivo, visto che l’anno prossimo Apple non commetterà lo stesso errore e punterà maggiormente sull’innovazione per il piccolo di casa.
L’ergonomia è dunque la stessa di iPad Mini 2, che rimane ottima e consente una comodità di utilizzo notevole. Le dimensioni minori inoltre rendono questo tablet perfetto per un uso in mobilità, visto l’ingombro abbastanza contenuto. Per quanto riguarda le cover magnetiche ufficiali Apple, va segnalato che non coprono per intero la scocca posteriore, che rimane dunque esposta a graffi e cadute. A proposito di scocca, la qualità dei materiali è rimasta elevata anche in questa variante, grazie all’utilizzo dell’alluminio anodizzato, davvero ottimo da sentire tra le mani.
Passando al design vero e proprio c’è davvero poco da dire, visto che le ottime linee viste nel modello precedente sono rimaste inalterate, rimanendo quindi su livelli d’eccellenza.

Processore

Uno degli elementi in assoluto più criticati nelle ultime settimane è il processore utilizzato in questo “nuovo” iPad Mini 3. Effettivamente, dopo aver visto le potenzialità del nuovo SoC A8X, scoprire che in questo Mini non è stato modificato nulla rispetto al passato lascia un po’ l’amaro in bocca. Il processore utilizzato è infatti l’A7 dual core con architettura a 64 bit, che comprende due core ARM a 1.3 Ghz; anche la RAM non è stata aumentata, rimanendo bloccata a 1 Gb. Presente anche il co-processore per la gestione dei sensori, l’M7, che alleggerisce il carico di lavoro sulla CPU principale.

Come nella recensione precedente, abbiamo utilizzato il benchmark GeekBench 3 per misurare le prestazioni, ottenendo 2340 punti nel test multi core, un risultato ovviamente in linea con la generazione precedente, che mostra come le performance siano praticamente dimezzate rispetto al chip A8X. I benchmark lasciano spesso il tempo che trovano, ma come vedremo più avanti la mancanza di forza bruta va ben al di là dei dati sintetici e si nota soprattutto durante il gioco.

Schermo

Il display è sicuramente uno dei lati più positivi di questo device. Del resto, non potrebbe essere altrimenti, viste le ottime impressioni avute con la versione precedente del dispositivo. Anche se non è stato utilizzato uno schermo a laminazione completa, che avrebbe consentito di ridurre lo spessore della scocca, il risultato finale è molto buono. Bisogna dire però che, messi i display dei nuovi iPad uno di fianco all’altro, si nota molto la vicinanza del pannello alle dita nel caso di Air 2, grazie al nuovo processo produttivo, mentre nel Mini essa è maggiore. Niente di rivoluzionario sia chiaro, ma la differenza con il display a laminazione completa c’è.
Ad ogni modo, sul Mini 3 è installato uno schermo da 7.9” con risoluzione 2048x1536 pixel. La diminuzione della diagonale ha consentito di aumentare la definizione generale, che arriva 326 ppi, contro i 264 di Air 2. Ottimi anche gli angoli di visuale e i colori, che rendono questo pannello tra i migliori della categoria. Anche in questo caso è stato utilizzato un rivestimento oleorepellente per evitare le ditate, ma al contrario di Air 2 non è presente la lavorazione anti-riflesso. Nonostante questa mancanza, non ci sono problemi nell’utilizzo quotidiano per quanto riguarda il display, assolutamente promosso a pieni voti.

Fotocamera

Il comparto fotografico è basato su un sensore principale iSight da 5 Mpix. Seppur con qualche aggiornamento, grazie anche al co-processore M7 che si occupa dell’elaborazione delle immagini, si tratta di un sensore molto simile a quello presente su iPhone 4, uscito ormai da quattro anni. Pur trattandosi di un tablet, meno adatto per un utilizzo fotografico, qualche cosa in più poteva e doveva essere fatta, anche per giustificare maggiormente l’uscita di un nuovo device. Ad ogni modo, la qualità degli scatti non si discosta molto da quella ottenibile con Air 2, anche se la maggiore dimensione delle foto prodotte dalla camera da 8 Mpix del fratello maggiore consente un dettaglio sensibilmente migliore. Permangono ovviamente i problemi con gli scatti in condizioni di scarsa luminosità, vista l’assenza di flash.
L’estrema intuitività del software Apple è rimasta invariata, con la possibilità di scattare foto utilizzando un timer o la modalità HDR, mentre per quanto riguarda il formato è possibile scegliere tra il classico 4:3 e il 16:9. Presente anche la modalità panorama, anche se non è possibile ottenere immagini da 43 Mpix come su Air 2.
Passando ai video, è possibile effettuare riprese fino a 1080p e grazie a Time Lapse si possono comprimere decine di minuti di girato in poco tempo, regalando un effetto spettacolare. Anche in questo caso i limiti imposti dal sensore non permettono di effettuare video in slow motion, un particolare non essenziale ma che a qualche utente potrebbe risultare utile.
La fotocamera frontale è un modello da 1.2 Mpix FaceTime HD, esattamente identica a quella del modello precedente, per cui nessuna novità anche da questa punto di vista.

Touch Id, Connettività e sensori

Scorrendo la scheda tecnica di iPad Mini 3 e quella del suo predecessore, l’unica differenza che salta agli occhi è data dal Touch Id, il lettore di impronte digitali sviluppato da Apple per i suoi dispositivi. Anche in questo caso è posizionato sotto al tasto Home, con un copertura in vetro zaffiro. Il riconoscimento dell’impronta funziona molto bene ed è rapido, esattamente come su Air 2. La privacy è assicurata dal fatto che tutti i dati sulle impronte digitali non vengono inviati ad Apple ma rimangono archiviati nell’iPad. Il Touch Id è utilizzabile anche in applicazioni di terze parti, per aumentare il livello di sicurezza e velocizzare i processi di Login, eliminando il bisogno di ricordare decine di password. L’elenco delle applicazioni compatibili non è ancora lunghissimo ma siamo solo all’inizio, per una funzionalità che, durante l’uso quotidiano, appare davvero comoda. Per quanto riguarda Apple Pay, rimane valido lo steso discorso fatto con Air 2: gli acquisti online si possono fare, per quanto riguarda invece i negozi fisici tutto è bloccato dall'impossibilità di utilizzare il chip NFC, installato sulla motherboard ma non totalmente funzionante.
La connettività alle reti è assicurata dalla presenza del Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac con tecnologia MIMO, in grado di migliorare le performance fino a un massimo di 866 mbps. L’LTE è compatibile con 14 bande ed è presente anche il Bluetooth. Passando ai sensori, sono inclusi l’accelerometro, il giroscopio e la bussola mentre manca il barometro, disponibile solo su Air 2.

Software e usabilità quotidiana

L’esperienza d’uso di questo tablet è buona, inutile negarlo. Durante la prova non abbiamo assistito a riavvii o crash, che stanno invece creando qualche problema negli iPhone. Il browser web funziona molto bene e non ci sono differenze abissali dall’Air 2, a meno che non abbiate molte tab aperte, in questo caso qualche rallentamento in più si nota. La fluidità generale del sistema è buona, anche se manca quell’effetto “burro” visto nel fratello maggiore e qualche incertezza la si è notato durante la prova.
Per maggiori dettagli sulle novità presenti in iOS 8.1 vi rimandiamo alla recensione dell’ iPad Air 2. Riassumendo, è presente Handoff, che consente di inviare e ricevere i messaggi di iMessage direttamente sul Mac, oppure Continuity, con cui è possibile iniziare a scrivere una mail sul tablet per poi finirla comodamente seduti alla scrivania, davanti allo schermo del Mac. Con Extensions abbiamo ora una migliore interazione tra le varie applicazioni, mentre il nuovo centro notifiche interattivo, attivabile con uno swipe dall’alto verso il basso, consente di utilizzare anche i Live Widgets, delle mini applicazioni sicuramente d’effetto ma non essenziali durante l’uso quotidiano.
L’autonomia risulta leggermente superiore a quella iPad Air 2 e identica a quella del predecessore, grazie alla batteria da 23,8 wattora. Apple assicura circa 10 ore di utilizzo, nelle realtà però si possono fare due giorni senza troppi problemi.
Sul fronte gaming, abbiamo provato gli stessi titoli utilizzati durante la prova dell’Air 2 e i risultati sono stati altalenanti. Ovviamente, nei giochi che puntano di meno sulla spettacolarità grafica l’unica differenza è data dalla dimensione del display, anche se i 7.9” di questo Mini sono comunque ottimi per fruire al meglio dei contenuti videoludici. Nessun problema dunque con Monument Valley e The Room, che sono risultati estremamente godibili. Anche GTA: San Andreas, Real Boxing e Infiniti Blade 3 non hanno manifestato differenze rispetto ad Air 2, mentre Real Racing 3 ma soprattutto Asphalt 8 hanno messo in mostra i limiti tecnici della CPU A7, con un’esperienza di gioco buona ma non priva di rallentamenti, soprattutto nelle situazioni più caotiche. Visto che si tratta di un prodotto uscito da un mese, sul lungo periodo il mancato aggiornamento dell’hardware potrebbe procurare qualche limite di troppo per quanto riguarda il gioco e non solo.

iPad Mini 3 iPad Mini Retina 3 è un buon tablet, come del resto lo era il suo predecessore. Il problema è che dalla sua uscita è passato un anno e il solo Touch Id non giustifica un upgrade dal precedente modello. Forse, il vero difetto di questo Mini 3 è, in fondo, il prezzo. Tralasciando la versione base Wi-Fi da 16 Gb, proposta a 399€ ma limitata nella memoria, quella successiva da 64 Gb Wi-Fi costa 499€. La variante precedente, ancora in vendita, si trova nello store Apple a 349€ con 32 Gb di memoria, 150€ in meno, senza dimenticare che con l’uscita del nuovo modello si possono trovare offerte ancora più vantaggiose. Molto pericolosa è anche la vicinanza con il costo di Air 2, visto che aggiungendo 100€ al prezzo d’acquisto del Mini 3 si può portare a casa un dispositivo migliore e destinato a durare nel tempo, mantenendo ottime prestazioni, viste le peculiarità del chip A8X. In definitiva, è difficile consigliare l’acquisto di questo iPad Mini 3, non perché funzioni male o sia lento, piuttosto perché esistono alternative all’interno del listino prodotti Apple che possono far risparmiare, e non poco, oppure possono fornire prestazioni e una durata nel tempo decisamente migliori. Il mancato miglioramento dell’hardware è davvero inspiegabile, anche perché il supporto di Apple verso l’aggiornamento software dei suoi prodotti consente un ciclo di vita potenzialmente superiore alla media, cosa che difficilmente avverrà con questo modello, almeno senza compromessi dal punto di vista delle prestazioni. In definitiva, chi vuole acquistare un iPad farebbe forse meglio ad orientarsi verso Air 2 o il mini dell’anno precedente (salvo esigenze di memoria), che hanno vantaggi l’uno prestazionali, l’altro economici, che valgono certamente di più del solo Touch Id.