Recensione iPhone 4S

iPhone 4S è una buona evoluzione del modello precedente, che non punta a rivoluzionare ma ad affermare la nuova generazione di smartphone.

Recensione iPhone 4S
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La corsa di Apple per mantenere una posizione d’eccellenza nel campo dei device mobile continua, portando il colosso di Cupertino ad annunciare e lanciare sul mercato in un periodo ristretto un’evoluzione diretta del celebre iPhone 4, sfortunatamente arrivata nelle mani degli early adopter proprio in concomitanza con la morte di Steve Jobs.
Il nuovo modello offre lo stesso stile estetico del precedente, racchiudendo però un cuore pulsante tutto nuovo, le cui potenzialità vengono sfruttate a dovere da iOS 5, nuova incarnazione del sistema operativo prodotto dal marchio della mela per i suoi dispositivi, distribuito anche sotto forma di aggiornamento per gli iPhone dalla versione 3GS in poi e per iPad.
Abbiamo avuto modo di provare a fondo un esemplare di iPhone 4S, rimanendo piacevolmente stupiti per la solidità della nuova proposta, malgrado la mancanza della localizzazione per la feature più rivoluzionaria che lo caratterizza rispetto alle offerte della concorrenza: Siri.

L’abito fa il monaco

Lo stile inconfondibile di Apple si nota già dalla confezione, minimalista fino all’eccesso, con tutti gli accessori disposti razionalmente nel doppio fondo e la coppia di loghi argentati sul coperchio: quello di Apple sulla parte superiore e di iCloud in basso, a rappresentare il nuovo servizio di cloud computing lanciato proprio con iOS 5, preinstallato su iPhone 4S.
Una volta rimosso il terminale dal suo alloggiamento stupisce subito il peso, non eccessivo ma comunque di tutto rispetto, in grado di trasmettere una grande sensazione di robustezza, stranamente sottolineata dall’uso del vetro sia per quanto riguarda il touch screen frontale che per il dorso, divisi dalla fascia in alluminio che include le antenne, riviste per quanto riguarda la struttura interna ma quasi immutate rispetto al passato dal punto di vista estetico.
iPhone 4S, quindi, non si distingue a colpo d’occhio dal suo immediato predecessore, esattamente come accadde per iPhone 3GS rispetto al meno performante 3G, ormai sul viale del tramonto in quanto non aggiornabile in alcun modo alla nuova versione di iOS.
Quello che invece è cambiato è il primo approccio con il nuovo modello, poiché non è più necessario l’uso di un computer Windows o Mac con iTunes per l’attivazione, grazie ai passi avanti compiuti su più fronti proprio dal sistema operativo di Apple.
Ora basterà connettersi alla rete direttamente dal terminale per poter iniziare subito ad utilizzarlo, in quanto l’attivazione avverrà on-the-air, alla fine di una semplicissima procedura che permette di configurare la lingua e i fondamentali parametri operativi.
Sempre durante il primo utilizzo è possibile utilizzare il proprio ID Apple per configurare il cellulare in modo da scaricare tutti i nostri dati da un backup remoto su iCloud, ospitato fisicamente sui server di Apple negli Stati Uniti ed effettuato in precedenza da un Mac dotato di Lion o un iPad già aggiornato ad iOS 5.
La comodità è assoluta anche se, ovviamente, la velocità del processo dipende direttamente dall’entità di tali dati: se la propria rubrica, la raccolta di brani musicali e svariati altri contenuti hanno un peso che supera alcuni gigabyte sarà necessario attendere il download completo, al quale va comunque aggiunto quello per scaricare le applicazioni, in quanto non vengono direttamente salvate su iCloud ma ne viene sbloccato il download gratuito dall’App Store, posizionando delle icone segnaposto che verranno progressivamente sostituite da quelle vere e proprie, una volta che ogni singola app verrà effettivamente installata sul dispositivo.
E’ un metodo di configurazione tutto nuovo, che cerca di annullare, riuscendoci, la necessità di dover utilizzare un computer per poter essere subito operativi, sfruttando lo spazio di archiviazione remota non solo come una sorta di backup ma come un vero e proprio repository al quale accedere per trasferire i propri effetti personali digitali sul nuovo acquisto.

Primo utilizzo

Se l’aspetto estetico non stupisce, anche le prime ore di utilizzo non destano particolare sorpresa, a patto di aver già preso confidenza con iOS 5 su un altro dispositivo di Apple, preventivamente aggiornato.
Ad un occhio poco critico le novità si notano in una velocità maggiore, percepibile utilizzando le app di sistema, e soprattutto nell’uso di Safari, in grado di renderizzare pagine web particolarmente ricche, come la homepage di Everyeye nella sua versione dedicata ai computer desktop, in pochissimi istanti.
Merito è anche delle nuove antenne, riviste per quanto riguarda l’architettura interna e gestite in modo molto più efficiente dal sistema operativo, in grado di cambiarne la modalità operativa dinamicamente, in base alle condizioni della connessione con la cella di comunicazione più vicina.
Grazie al nuovo chip dedicato, inoltre, viene espanso il supporto ai più recenti protocolli di comunicazione in ambito mobile, con la compatibilità con le velocità più alte che si attestano sui 14,4 Mbps in standard HSDPA.
Il secondo responsabile dell’aumento della reattività e della rapidità d’uso è il nuovo processore A5, un chip dual-core completamente ingegnerizzato da Apple, anche se prodotto in oriente dalla rivale Samsung, in grado di garantire un boost impressionante in termini di prestazioni, fattore sottolineato soprattutto durante l’esecuzione del software che è universalmente ritenuto come il più esoso in termini di risorse hardware: i videogiochi.
Malgrado non sia stato esplicitamente sottolineato durante l’annuncio delle specifiche, l’iPhone 4S monta lo stesso quantitativo di RAM del suo diretto predecessore, che ammonta a 512 MB e che riesce comunque a garantire un’esperienza d’uso di grande impatto, supportando numerose applicazioni in background anche grazie al grande lavoro effettuato in fase di ottimizzazione su iOS 5.

Utilizzo classico

Nell’utilizzo generico come telefono iPhone 4S si comporta esattamente come i predecessori, senza particolari innovazioni portate dall’introduzione della nuova release del sistema operativo.
Quello che è migliorato rispetto ad iPhone 4 è la ricezione, in quanto la gestione dinamica delle antenne permette una copertura migliore, soprattutto in situazioni limite come un treno in movimento che attraversa progressivamente alcune gallerie, nella zona periferica di una grande città.
Anche la qualità dell’audio in chiamata è risultata leggermente migliore, probabilmente proprio grazie alla maggior sensibilità in ricezione.
Nell’uso comune, però, rientra necessariamente l’argomento autonomia, effettivamente ridotta nel nuovo modello, come segnalato da Apple nelle specifiche.
Alla prova dei fatti la batteria di iPhone 4S riesce a garantire una resa inferiore rispetto a quella delle generazioni precedenti, ovviamente escludendo i primissimi modelli di iPhone.
Rimane però il dubbio relativo al presunto bug software, segnalato da alcuni utenti sui forum ufficiali e che ha trovato nel web la solita cassa di risonanza, in grado di ingigantire rapidamente ogni tipologia di notizia.
Pareri a parte l’esperienza con il modello in prova ha denotato l’autonomia ridotta rispetto al passato, anche se è difficile distinguere se è effettivamente presente un bug oggettivo, anche in relazione al fatto che l’arrivo di iOS 5 ha aggiunto numerose novità che portano naturalmente l’utente a utilizzare di più le molteplici connessioni che il terminale offre. A partire ovviamente da quella WiFi, molto spesso attiva per l’accesso ai propri documenti su iCloud. Oppure per la sincronizzazione con iTunes senza l’uso del cavo dock: un'opzione tanto comoda quanto esosa in termini di consumo energetico, a causa del processo di backup che precede l’aggiornamento delle app alle versioni più recenti, fattore che aumenta esponenzialmente in base all’abitudine di scaricare spesso nuove applicazioni.
L’affidabilità e la resa della batteria, comunque, rientrano nella soglia della normalità, non svettando ma nemmeno risultando un vero e proprio tallone d’Achille per il nuovo nato in casa Apple.

Scatto rapido

Un altro punto sul quale gli ingegneri di Cupertino sono pesantemente intervenuti è la fotocamera, andando a migliorare tanto il sensore quanto le microscopiche ottiche, agendo infine sull’elettronica che pilota entrambi e ottimizzando la parte software.
Questo insieme di innovazioni ha permesso di migliorare la qualità degli scatti, anche grazie alla retroilluminazione del sensore, ora da 8-megapixel, in grado di catturare più luce per ogni singolo scatto.
La velocità del processore A5, invece, interviene per migliorare i tempi di risposta e l’elaborazione delle immagini: il lancio dell’applicazione fotocamera è molto più rapido rispetto al passato ed è possibile effettuare uno scatto anche con la pressione del tasto fisico deputato all’aumento del volume, con l’obiettivo, quindi, di permettere di essere operativi il prima possibile, in modo da non perdere l’attimo per la foto perfetta, senza più la necessità di utilizzare obbligatoriamente il touch screen, fattore che, indubbiamente, rallenta l’azione, almeno in questo caso specifico.
E’ stata introdotta anche la possibilità di registrare filmati fino alla massima risoluzione prevista dallo standard HD, quindi 1080p, aggiungendo uno stabilizzatore di immagine che, però, non è in grado di fare miracoli.
Utilissima invece la possibilità di editare direttamente sul terminale i filmati registrati, ricorrendo anche alle opzioni aggiuntive garantite da iMovie, software già apprezzato all’interno della suite iLife per Mac che non ha velleità professionistiche ma il pregio di essere semplice e facile da utilizzare, garantendo la possibilità a tutti di migliorare i propri video, nella piena filosofia di Apple.

Sotto sforzo

Uno dei motivi che spingeranno gli appassionati a passare al nuovo modello è la maggior velocità del processore, fattore avvertibile soprattutto con i videogiochi.
Sono già stati pubblicati alcuni titoli in grado di sfruttare la riserva di potenza aggiuntiva garantita dal modello 4S, anche se molti di questi offrono solo miglioramenti marginali o di interesse relativo, spesso legati all’implementazione di tecniche di antialiasing per una migliore pulizia video.
Ci sono invece giochi che da subito hanno spinto sul fattore spettacolarità, come ad esempio Riptide GP, in grado di renderizzare su schermo onde in movimento molto realistiche, da affrontare a cavallo di acquascooter futuristici pesantemente ispirati a Wipeout.
Ma il vero banco di prova sarà Infinity Blade 2, annunciato insieme al nuovo modello di iPhone ma non ancora disponibile, in quanto verrà lanciato da Epic, con lo sviluppo nuovamente affidato a Chair, all’inizio di Dicembre.
Infinity Blade è stato il primo titolo che, dopo la pubblicazione di Epic Citadel, demo tecnica senza alcuna velleità di gameplay, ha mostrato al mondo le potenzialità dell’hardware, se sfruttato da un motore performante e affermato come l’Unreal Engine.
E’ la dimostrazione che, ormai, difficilmente il software riesce a stare al passo con la rapidità delle innovazioni in campo hardware e che, malgrado le architetture continuino a susseguirsi a ritmo incessante e la corsa al Ghz sia in parte decaduta, la Legge di Moore si riconferma corretta, con la comunità di sviluppatori sempre all’opera per cercare di spremere la potenza di calcolo di ogni transistor disponibile.

La vera novità

Dal punto di vista del software, invece, la vera novità è rappresentata da Siri, l’assistente vocale presente in esclusiva solo sul modello 4S.
Tenendo premuto il tasto Home oppure semplicemente avvicinando il terminale all’orecchio, senza alcuna chiamata in corso, Siri entra in funzione ed inizia ad ascoltare le parole pronunciate dall’utente, in modo da fornire una risposta adeguata alla richiesta.
Ovviamente c’è la necessità di essere connessi alla rete in quanto il riconoscimento vocale e, soprattutto, quello semantico, vengono eseguiti in remoto direttamente dai server di Apple, in grado di ricevere il flusso di parole dette dall’utente, scomporlo, capirne il senso e fornire una risposta soddisfacente.
Il primo approccio è stupefacente: Siri interpreta correttamente le parole e le frasi malgrado non sia necessario alcun periodo di apprendimento, a differenza di molti altri software disponibili per computer desktop, e stupisce scoprire progressivamente l’ampio ventaglio di situazioni nelle quali una feature del genere può risultare non solo comoda ma decisamente molto utile.
Le applicazioni supportate sono la maggior parte di quelle già presenti sul terminale e la comunità degli sviluppatori sta progressivamente procedendo ad integrare Siri nei propri prodotti, per ora con risultati solo in parte soddisfacenti e, in certi casi, con escamotage non eleganti ma funzionali, come nel caso di Evernote, reso compatibile con Siri grazie all’invio di un’email dettata dall’utente ad un indirizzo specifico, che convertirà quindi il testo in una nota, sincronizzata attraverso il sistema su tutti i dispositivi connessi a quel determinato account.
La mancanza della lingua italiana, però, è una limitazione pesante: Siri per ora è disponibile in inglese, francese e tedesco, anche se c’è da sottolineare che il supporto all’inglese americano è ottimo e non fallisce quasi mai anche se la domanda viene posta da un utente non particolarmente a suo agio con la pronuncia statunitense.

Sulla bilancia

Come per gran parte dei prodotti Apple, infine, va adeguatamente ponderato l’acquisto nell’ottica del prezzo, esorbitante per alcuni e adeguato al design, alle prestazioni e all’esperienza d’uso per altri.
Il costo di iPhone 4S è mediamente alto, 659 Euro per il modello base dotato di 16 GB di memoria flash, fattore che spinge necessariamente a valutare l’acquisto sfruttando una delle numerose offerte create appositamente dagli operatori mobili italiani che, però, hanno lo svantaggio non indifferente di legare l’utente per parecchi mesi, senza possibilità di cambiare tariffa o fornitore di servizi.
D’altra parte, però, acquistando il prodotto direttamente da Apple si ottiene un terminale che non include alcun tipo di blocco o limitazione, funzionante quindi con qualsiasi SIM italiana, a patto che sia nel formato ridotto introdotto anche con il primo modello di iPad.

iPhone 4S iPhone 4S è una buona evoluzione del modello precedente, che non punta a rivoluzionare ma ad affermare la nuova generazione, cementando un successo già confermato dalle vendite consistenti avvenute oltre oceano. Il punto di forza di iPhone, malgrado le notevoli innovazioni sia in campo hardware che software, con iOS 5 che è in grado di rinnovare nuovamente un’esperienza d’uso che continua ad essere uno dei capisaldi della filosofia Apple, rimane l’App Store, con una disponibilità di applicazioni virtualmente infinita, in grado di coprire quasi ogni gusto e necessità, dalla produttività personale a giochi di ogni tipo, tanto per il pubblico occasionale quanto, anche se in minor parte, per gli appassionati. iPhone 4S si riconferma quindi come un terminale maturo e funzionale, in grado di stupire ancora chi ha già posseduto ed amato un iPhone appartenente ad generazione precedente e che è destinato ancora a migliorare, appena le possibilità di Siri verranno estese, con l’attesa aggiunta della lingua italiana tra quelle riconosciute.

8.5