LG C2 da 42 pollici come monitor da gaming? Difficile tornare indietro

Abbiamo provato per più di un mese a utilizzare il nuovo LG C2 da 42” come monitor, una soluzione che si è rivelata molto appagante.

LG C2 da 42 pollici come monitor da gaming? Difficile tornare indietro
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Utilizzare un televisore come monitor? Se ci fossimo posti questa domanda solo qualche anno fa la risposta sarebbe stata negativa, i limiti erano troppo grandi, soprattutto a livello tecnologico. Il mondo del gaming su PC, per chi vuole puntare in alto, necessita di refresh rate elevati e di tecnologie ad hoc come il G-Sync, prima completamente assenti nel panorama TV.
Oggi però la situazione è cambiata, brand come LG offrono televisori con tutto ciò che serve per giocare al meglio e solo chi bazzica la scena competitiva ad alti livelli sentirà il bisogno di qualcosa di più nel refresh rate. Per tutti gli altri, puntare su un TV al posto di un monitor non è più un sacrilegio e la nostra prova del nuovo LG C2 da 42 pollici ce lo ha fatto capire bene, tanto che dopo un mese tornare al nostro "vecchio" LCD non è più un'opzione percorribile.

Design minimale e curato, HDMI 2.1 ovunque

LG C2 da 42 pollici è disponibile in due colori, il classico nero e il bianco. Se avessimo potuto scegliere, saremmo andati direttamente sul secondo, anche perchè abbiamo affiancato al TV un case particolare, il nuovo NZXT H7 Elite, anche questo dello stesso colore. Per i più attenti al look le due alternative permettono di abbinare il C2 a case di colori diversi (e a console differenti), per creare configurazioni visive più sobrie o più aggressive in base alle esigenze.

Il montaggio del televisore è molto semplice e può essere fatto da una sola persona. Dimensioni e peso (9 Kg senza piedini) permettono di maneggiare il pannello senza rischio di romperlo, mentre i due piedini laterali in plastica si innestano sul retro e sono ancorati attraverso due viti. Vista la caratura del prodotto avremmo preferito vedere del metallo, ma anche così non ci sono problemi.

La qualità costruttiva è elevata, di certo superiore a quella di molti monitor dal costo simile: il pannello è circondato da una cornice in metallo e le zone ricoperte dalla plastica sul posteriore non sono soggette a scricchiolii. Lo spessore del pannello è di soli 6 mm, quello complessivo del TV è di 4.1 cm, un'altra vita rispetto ai normali monitor LCD, decisamente più ingombranti sotto questo aspetto. La parte posteriore del pannello è caratterizzata da una texture simile al tessuto, anche se in realtà si tratta di un materiale ricavato da plastica riciclata.
Tutte le connessioni sono installate sul lato sinistro del display: troviamo quattro HDMI 2.1, oltre a porta di rete, tre USB, uscita digitale ottica, slot per CAM e ovviamente i tuner per la ricezione del digitale terrestre. Le HDMI 2.1 fanno la differenza nell'utilizzo come monitor da gioco, i televisori non hanno DisplayPort, e grazie ad esse si accede a tutta una serie di tecnologie che fanno dimenticare in fretta di essere di fronte a un TV.

Tutte le porte supportano il 4K a 120 Hz, oltre a VRR, FreeSync, G-Sync e ALLM, senza dimenticare lo standard eARC. Noi abbiamo usato il C2 in coppia con una RTX 3080 Ti e con questa scheda (come con tutte le RTX Serie 3000 e le Radeon della serie 6000) è possibile utilizzare il 4K a 120 Hz. Attenzione però, perché serve una GPU compatibile con le HDMI 2.1 e purtroppo tutti i modelli antecedenti all'ultima generazione ne sono sprovvisti.

Serve il setup adatto

Come abbiamo visto nella recensione del ROG Swift PG43UQ utilizzare un monitor dalle dimensioni elevate è appagante ma non per tutti. Serve il setup adatto per evitare problemi con la distanza di visione e per godersi al meglio la diagonale da 42 pollici. Bisogna avere una scrivania spaziosa per piazzarlo al meglio, utilizzare questo televisore da 30 cm di distanza avrebbe poco senso: servono circa 50 cm per una visione che non richieda di spostare di molto la testa per osservare le parti laterali del pannello, ma un risultato ancora migliore lo si ottiene raggiungendo i 60-70 cm.

In un contesto come questo, giocare, ma anche lavorare, diventa molto appagante e permette di ammirare il design frontale del pannello dalle cornici ridotte, che fa quasi fluttuare le immagini nell'aria.
Abbiamo apprezzato molto la scelta di LG di utilizzare dei piedini che rialzano poco il TV rispetto al piano d'appoggio. In questo modo l'angolo di visione è buono anche da vicino, ma potrebbero esserci soluzioni ancora migliori. Pensiamo, ad esempio, alle staffe estensibili da scrivania, che permettono di eliminare i piedini e di abbassare ulteriormente la posizione del TV sul piano d'appoggio, rendendolo per altro molto più flessibile nei movimenti. Non sono molti i prodotti simili che supportano diagonali da 42 pollici e quei pochi che ci sono richiedono un esborso economico elevato, ma realizzare una configurazione di questo tipo con un C2 vale sicuramente il prezzo del biglietto per un appassionato.

Cosa cambia rispetto al C1?

Chiarito il fatto che il C2 da 42" deve essere piazzato nel setup giusto per essere utilizzato come monitor, cerchiamo di spiegare cosa cambia rispetto al modello dello scorso anno. La più grande differenza sta proprio nelle dimensioni: con la gamma C2, LG ha introdotto questa variante da 42 pollici mentre nella famiglia C1 il taglio più piccolo era da 48 pollici, ancora più difficili da gestire su una scrivania.

Troviamo poi tanti altri miglioramenti, a cominciare dall'utilizzo della tecnologia OLED Evo, denominazione con cui LG descrive il connubio tra pannello e il nuovo processore d'immagine Alpha 9 Gen 5 AI. Rispetto alle varianti più grandi manca il Brightness Booster, che permette una luminosità superiore del 20% rispetto alla gamma C1, non utilizzabile sui 42 e 48 pollici a causa della densità di pixel troppo elevata. Novità arrivano anche dal sistema operativo, simile a quello precedente ma con la possibilità ora di creare degli account, per avere una home personalizzata in base all'utilizzatore.
Sempre a livello software si nota qualche piccola modifica nel menù delle impostazioni, con una categorizzazione leggermente differente rispetto al passato e un menù della Game Mode ancora più evoluto.

Una volta attivata, la classica interfaccia viene sostituita da una più aggressiva, che informa sull'utilizzo o meno di tecnologie come il G-Sync o il VRR, permette di attivare una modalità a bassa latenza e di regolare diversi parametri dell'immagine, tra cui quelli che consentono di rendere le zone più scure dell'immagine più luminose, per scovare eventuali nemici nascosti nel buio.

Ci sono poi diversi preset dedicati a generi differenti. Utile anche la modalità "Stanza Buia", che regola l'immagine per condizioni di visione con poca luce, aumentando il comfort visivo. Non manca nemmeno un contatore per gli fps, per un software che si è dimostrato completo anche nell'utilizzo come monitor.

Monitor o TV? Tutti e due

Rispetto alle varianti più grandi che offrono un boost nella luminosità, questo LG C2 da 42 pollici si differenzia meno nella qualità d'immagine rispetto al modello dello scorso anno. In realtà non si tratta di un difetto, perché già il C1 aveva raggiunto vette qualitative davvero elevate.

Per la visione di contenuti video e per un utilizzo da televisore puro, il preset da scegliere è la Filmmaker Mode, che offre una calibrazione di fabbrica in linea con i valori di riferimento. Con HDR attivo i valori discostano maggiormente, ma la visione rimane sempre di altissima qualità, con picchi luminosi che possono raggiungere i 700 nit. Un risultato non da record per un OLED, ma questa tecnologia, con il suo contrasto elevatissimo e i neri profondi, li fa spiccare come se fossero di più. Grazie al controllo fine della luce, e ai miglioramenti apportati dal processore d'immagine Alpha 9 Gen 5 AI, si possono apprezzare al meglio i dettagli nelle scene più buie. Allo stesso tempo, con le immagini più luminose non si sente il bisogno di maggiore spinta.
Utilizzare il C2 come monitor porta un vantaggio non indifferente nelle visione dei contenuti video perché permette l'accesso a tutte le applicazioni di streaming e al digitale terrestre senza dover passare per il PC o per le app delle console, il tutto potendo contare sulla comodità del telecomando e sulla velocità del processore Alpha 9. Non serve avere due dispositivi accesi (PC+TV o Console+TV) per poter guardare Netflix e simili, ne basta solo uno, per altro nettamente migliorato a livello di velocità dell'interfaccia rispetto allo scorso anno.

Il telecomando è un accessorio che non siamo abituati a usare su un monitor, ma si rivela utile anche in questo contesto. Navigare nelle interfacce dei monitor tradizionali è scomodo, bisogna usare tasti spesso nascosti e poco accessibili: con il telecomando, invece, diventa tutto più semplice.

Nell'utilizzo come monitor puro il C2 eccelle. Lo abbiamo impiegato anche qui in modalità Filmmaker durante il lavoro, mentre nelle sessioni di gioco la Game Mode entra in azione automaticamente, spingendo maggiormente su luminosità e colori. Visto anche l'utilizzo lavorativo, al primo avvio di Windows 11 consigliamo di regolare il ridimensionamento dell'interfaccia, settato al 175% di default. Davvero troppo per questa diagonale, meglio scendere al 150 o al 125% in base alla distanza di visione.

L'ampia area di visualizzazione permette un ottimo multitasking, ma è la resa qualitativa a rendere questo C2 un monitor eccezionale. Se si escludono soluzioni professionali e al di fuori del mondo consumer, oggi non esiste un altro monitor da 42 pollici che permette una qualità di visione così elevata. Il blooming, presente anche nei migliori display MiniLED, è solo un lontano ricordo, mentre la precisione nella gestione del colore rende il C2 un buon compagno per fotografi e videomaker.

Durante il gioco l'esperienza è di altissimo livello. Grazie alla distanza di visione più ravvicinata rispetto a quella di un televisore si possono apprezzare meglio i dettagli, il tutto con un input lag ridotto, che in 4K a 120 Hz rimane sotto i 10 ms. Un valore buono ma non al livello dei monitor da gaming competitivi, del resto chi cerca un prodotto di questo tipo deve fare dei compromessi con la qualità d'immagine, che è proprio il punto di forza del C2.

Nel nostro mese di prova potevamo scegliere se giocare con questo monitor o con un C1 da 65 pollici: alla fine non c'è stata partita, abbiamo quasi sempre optato per il primo. Ovviamente è nel gaming in HDR che il C2 tira fuori il meglio di sé: l'unica accortezza da prendere è regolare al meglio la luminosità nelle impostazioni dei singoli giochi, visto che ognuno applica l'HDR in modo differente. Abbiamo provato sia Resident Evil: Village che Horizon Zero Dawn, due titoli che sfruttano bene l'HDR, soprattutto il secondo. Rispetto a un normale monitor LCD non c'è partita, l'esperienza di visione trae grande giovamento dal contrasto di questo pannello, come anche dai picchi luminosi che riesce a raggiungere.

Solo i ben più costosi modelli MiniLED riescono a competere grazie a una luminosità di picco più elevata, ma l'equilibrio tra zone scure e luminose raggiunto dal C2 è semplicemente inarrivabile. C'è poi un ultimo vantaggio e riguarda l'audio. Rispetto ai monitor tradizionali la sezione audio del C2 è nettamente più avanzata, chi è senza particolari pretese si troverà già bene così. Per tutti gli altri l'utilizzo di casse esterne e cuffie è consigliato, meno invece quello di una soundbar: la distanza di visione ravvicinata non permette di sfruttare al meglio questi prodotti, che devono utilizzare i rimbalzi sui muri dei suoni per simulare l'audio surround.

Rapporto qualità-prezzo eccezionale, per un monitor

LG C2 da 42 pollici costa 1399 euro di listino, una cifra elevata ma che è perfettamente in linea con la qualità del prodotto. Già ora si trovano offerte che abbassano il prezzo a 1150 euro circa e siamo pronti a scommettere che con il passare dei mesi portarsi a casa un C2 da 42 a circa 1000€ non sarà difficile. Rimanendo però a quelli che sono i prezzi attuali, che alternative ci sono nell'ambito dei monitor PC a circa 1150€ e che abbiano una qualità paragonabile a quella del televisore di LG? Praticamente nessuna.
Se non si hanno esigenze particolari in termini in refresh rate elevato o di aspect ratio, il C2 è semplicemente la migliore alternativa su cui puntare in questa fascia di prezzo se si cerca la massima qualità d'immagine nell'utilizzo misto, tra lavoro, gaming e intrattenimento.

In molti saranno ancora dubbiosi sul problema del Burn-In. Noi abbiamo usato il C2 per oltre un mese esattamente come un monitor LCD, maltrattandolo anche come un LCD. Lo abbiamo lasciato spesso con l'interfaccia di Windows ferma a monitor acceso, anche con finestre bianche quasi a pieno schermo. Fino a questo momento non abbiamo osservato alcun segno dell'insorgenza del Burn-In. Certo, il periodo di tempo della prova è limitato, ma gli OLED di oggi non sono più come quelli di qualche anno fa.
Basti pensare a quanto visto sulla nuova gamma di notebook Asus, dove quasi tutti i modelli utilizzano display OLED. Gli unici rimasti fuori sono i portatili da gaming, semplicemente perchè i pannelli attuali non permettono di salire sopra i 120 Hz. Insomma, sono in molti ad attendere un monitor tradizionale con tecnologia OLED a un prezzo equilibrato, ma la verità è che un prodotto di questo tipo è già sul mercato ed è proprio il C2.

LG C2 OLED Questa prova del C2 utilizzato in un campo diverso da quello per cui è stato pensato ci ha fatto riflettere. Il mercato dei monitor PC ristagna, non tanto per mancanza di qualità quanto per il rapporto qualità-prezzo. Chi è in cerca di un display di grandi dimensioni paragonabile a questo C2 non troverà nulla, nemmeno a cifre stellari. Del resto, monitor OLED con un focus marcato sul gaming come questo non ne esistono: le altre soluzioni di fascia alta sono basate su tecnologia MiniLED, anch'essa molto valida, ma serve quasi il triplo dell'esborso economico per l'acquisto, senza contare che spesso la disponibilità è limitata e che sono modelli più piccoli. Perché spendere oltre 3000 euro quando a meno della metà si può prendere un C2? Una domanda la cui risposta è semplice: se oggi avessimo un budget intorno ai 1000-1200 euro e avessimo lo spazio per poter utilizzare un 42 pollici, andremo diretti sul C2. Il televisore di LG se l’è cavata alla grande in coppia con un PC, dalla qualità d’immagine durante il gioco fino al parco applicazioni per lo streaming completo di tutto. Non manca nulla, per un prodotto che permette un intrattenimento a 360 gradi e che funziona bene anche per la produttività.

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