Il G3 è uno dei più recenti modelli di TV OLED 4K di LG, che si distingue per il nuovo pannello OLED Evo di LG Display. Tale pannello sfrutta la tecnologia Micro Lens Array (MLA) per migliorare la luminosità del pannello nella riproduzione delle immagini, cercando però al contempo di limitare i consumi energetici aumentandone dunque l'efficienza.
Oltre a ciò, si tratta non solo di una delle offerte di punta del brand sudcoreano ma anche uno dei pannelli più interessanti sul fronte dell'estetica e della versatilità, poiché integra un sistema telescopico per l'ancoraggio a muro e un piedistallo opzionale. Ecco com'è andata la nostra prova del modello LG OLED55G36LA da 55 pollici.
Design e caratteristiche
Il G3 ha un aspetto di classe in virtù dell'involucro metallico senza giunture. La scocca contiene gli altoparlanti e le porte di connessione. Questo "One Wall", però, come già accennato nasce per il montaggio a parete e non viene fornito con il tradizionale supporto centrale per il posizionamento su mobile, acquistabile separatamente.
Il concept dell'ancoraggio a muro è oltremodo favorito dalla sua profondità uniforme, che gli permette di ridurre ulteriormente la distanza dal muro rispetto alla serie G2: risultato reso possibile dall'esclusivo supporto, che si inserisce in una apposita cavità presente nel retro.
Questo G3 è meno pesante del previsto, in quanto realizzato con fibra composita leggera, che lo rende più facile da montare a parete rispetto agli OLED tradizionali. Le dimensioni sono pari a (L x A x P) 122,2 x 69,85 x 2,54 cm (24,4 con la base), per un peso di 17,8 Kg (22 Kg con la base).
Pieno il supporto al nuovo digitale terrestre DVB-T2, satellitare DVB-S2 ma anche via cavo DVB-C. Le porte di connessione sul retro includono 4x HDMI 2.1(a), tutte compatibili fino a 4K/ 120Hz, ideali per chi usa le console Xbox Series X e PS5.
Il terminale 2 include la gestione eARC, compatibile con audio di ritorno anche ad alta risoluzione per chi usa soundbar o sintoampli esterni per l'ascolto. Come da tradizione, la ricchezza nella connettività è elevata e include anche uscita audio ottica digitale, 3x USB 2.0, 1x Ethernet RJ45 e lo slot CI+ (1.4) per programmi ad accesso condizionato.

Completa la scheda tecnica la connettività, che include Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac bibanda, Wi-Fi Direct e Bluetooth 5.0.
Il telecomando è l'ultima versione dell'LG Magic Remote, con la classica rotellina e il cursore sullo schermo: disattesa anche stavolta l'inclusione della retroilluminazione. Il telecomando ha forma ergonomica, che lo rende pratico da maneggiare, e include pulsanti di accesso diretto a Netflix, Prime Video, Disney+, Rakuten TV, Amazon Alexa e LG Channels (IPTV).
OS e interfaccia grafica
LG ha rinnovato l'interfaccia utente di webOS Home per il 2023, semplificando la navigazione tra i contenuti. La GUI ora ha un design a due pagine, con meno miniature da caricare e maggiore rapidità di esecuzione, un corposo passo in avanti verso un'ulteriore flessibilità e un uso intuitivo.
I servizi di streaming sono raggruppati invece di avere sezioni separate, LG ha anche introdotto le "Quick Cards", cartelle che organizzano le app in base ai contenuti. Presente un Home Hub più potente, che ora supporta i dispositivi "Matter" e in tal senso la piattaforma webOS 23 offre la certificazione nativa. Matter è il nuovo standard di comunicazione che mira a uniformare le tecnologie dei dispositivi smart per la casa intelligente, favorendo l'interoperabilità tra brand diversi, piattaforme e assistenti vocali.
Le app di streaming hanno ora una sezione dedicata, che permette di accedere ai contenuti più popolari e interessanti in modo più rapido. C'è la possibilità di creare diversi profili utente, che offrono impostazioni e preferenze personalizzate per le app, con raccomandazioni per i contenuti. In presenza di diversi utilizzatori, tale funzione rende più facile avere un'esperienza su misura.
Per gli appassionati delle regolazioni, il menu laterale "Impostazioni rapide" è stato arricchito, consentendo di modificare le funzioni da qualsiasi schermata senza dover passare attraverso più menu. Questa funzione semplificata permette di cambiare facilmente il volume, la luminosità, la modalità immagine e altre impostazioni comuni, rendendo più immediata la personalizzazione.
Qualità dell'immagine
Il TV OLED LG G3, che ricordiamo dotato di pannello nativo 10-bit e quindi capace di gestire fino a 1,07 miliardi di sfumature colore, ha molte qualità da elogiare a partire dalla luminosità di picco superiore, favorendone l'uso in ambienti luminosi. Rispetto alla serie B OLED "non-Evo", siamo di fronte a un livello luminoso superiore di svariati ordini di grandezza.
Certo, i più "affamati" di luce potrebbero avere ancora da ridire, ma resta il fatto che rispetto al passato la collocazione dello schermo all'interno di un locale invaso da luce naturale o artificiale ha maggiori chance di catturare l'attenzione.

Tale dote tecnica, unitamente alla migliore gestione della luce via MLA, consente al G3 di eliminare in misura drastica quel leggerissimo accenno di rosa e calo di luminosità che si osserva su un WRGB a pixel autoilluminanti osservando lo schermo in maniera decentrata: qui la visione angolata è risultata tra le migliori attualmente sul mercato.
La Filmmaker Mode è come sempre la via ottimale per i puristi, senza intervento da parte dell'elettronica integrata, favorendo la fedeltà completa dell'immagine.
Il G3 supporta la calibrazione LUT 3D via CalMAN Autocal, sistema semi-automatico che consente di migliorare ulteriormente l'accuratezza in SDR, per passare a un Delta E addirittura al di sotto di 0,5. Non abbiamo incontrato limiti nella gestione di materiale cinema nativo a 23.97/24 fps, con il tipico movimento nei panning laterali.
Chi desiderasse aumentare il livello di fluidità può agire attraverso la compensazione del movimento con interpolazione dei fotogrammi, di cui LG è da tempo punto di riferimento, andando a ridurre l'eventuale percezione di scattosità senza innescare artefatti o eccedere scivolando nell'improprio effetto soap opera.
In tal senso, il TruMotion è elemento discriminante da dosare in base alle proprie esigenze ma senza eccedere, per evitare accenni di stuttering nidificato su porzioni di immagine. Il consiglio resta quello di evitarne l'ingerenza quando in ingresso è presente un segnale 50 Hz.

Il risultato d'insieme nell'elaborazione video quando la risoluzione è inferiore al 4K si attesta in un ambito di eccellenza in virtù del nuovo processore Alpha 9 Gen 6.
Gli algoritmi di upscaling estraggono dettagli nitidi da contenuti a partire dall'SDR PAL/NTSC, favorendo una visione di livello superiore: la capacità di analisi del materiale video e il deinterlacing trasformano vecchi programmi anche di media qualità, per esempio da DVD, in uno nuovo spettacolo. Nel caso in cui permanessero accenni di posterizzazione per la mediocre qualità video è pur sempre possibile intervenire modulando l'aggressività del filtraggio per ridurre il risalto di particolari, specie in secondo piano e sui fondali. Le funzioni "Impostazioni AI Brightness" (sempre), "AI Picture Pro" e "Seleziona Genere IA" (entrambi solo per contenuti non protetti da copyright), sfruttano l'intelligenza artificiale e le reti neurali per migliorare il quadro visivo.
Numeri di eccellenza
Quanto alle misure, il G3 ha raggiunto una luminosità HDR di 1.450 nit su una finestra al 10%, restando comunque a 214 nit al 100%, a riconferma di una superiore fruizione della luminanza ("Brightness Booster") rispetto ai passati OLED. Con un ABL meno aggressivo il risultato sarebbe stato ulteriormente performante, ma a scapito di un superiore consumo di corrente, dissipazione di calore e inferiore longevità del pannello.
La copertura dello spazio colore DCI-P3 si attesta attorno al 100%, mentre in REC.2020 si viaggia sul 75%, in linea con quanto sperimentato con i precedenti OLED WRGB.

A beneficiare ulteriormente sono proprio i programmi con base HDR e inferiore compressione dinamica delle luci, favorendo la percezione di ulteriori dettagli vivacizzando il quadro complessivo.
Anche se non in presenza di un QD-OLED, la brillantezza dei colori non è mancata in virtù della combinazione tra la superiore luminosità e l'elaborazione proprietaria.
La compatibilità HDR è ampia ma orfana dell'HDR-10+: HLG, HDR-10 (qui HDR-10 Pro), Dolby Vision anche versione IQ con adattamento in funzione della luce ambiente.

In particolare, l'HDR-10 Pro di LG interviene in misura maggiormente dinamica nella regolazione della luminosità per esaltare i colori, rivelare dettagli e conferire una superiore nitidezza, oltre a intensificare il contenuto HDR-10 a metadati non dinamici.
Quanto al Dolby Vision, la gestione LG si attesta tra le migliori: unico appunto quello relativo al "Dolby Vision Cinema", con inferiore accentuazione per i dettagli più lontani nelle transizioni particolarmente scure, suggerito "Home Cinema".
Eccellenza anche nel gaming
LG G3 non si smentisce quanto a esperienza di gioco, con un input lag di 9,2 ms a 60 fps nella modalità gaming, che si riduce a circa 4,7 ms a 120 fps con il boost attivato ("Diminuisci input lag"). Le 4x porte HDMI 2.1 full bandwidth (48 Gbit/sec) consentono di arrivare al massimo a una risoluzione 4K/120Hz e gestione 4:4:4 - 12-bit.
A tal proposito, l'opzione "4:4:4 Pass Through" consente la riproduzione completa del chroma senza aumentare il ritardo, rendendola ideale per i giochi su console, soprattutto perché riduce la posterizzazione quando si visualizza un segnale video 4K a 120Hz. Peraltro LG resta al momento l'unico brand che offre supporto al 4K/120Hz Dolby Vision su Xbox Series X.
La funzione HGiG consente una maggiore luminosità di picco senza doppia mappatura dei toni ma solo per materiale HDR compatibile. La modalità di ottimizzazione gaming offre preset a seconda del genere di gioco come per esempio RPG, FPS o RTS. In tal senso variano contrasto, luminosità e intensità cromatica, favorendo adattabilità su cui comunque è possibile intervenire manualmente.
Per ridurre l'affaticamento visivo è possibile ridurre l'ingerenza del blu e quindi un maggior comfort aprendo a toni più caldi, peraltro in misura non così eccessiva anche quando l'ambientazione della storia meriterebbe un diverso risalto con neve o ghiaccio. Il G3 supporta VRR, AMD FreeSync e Nvidia G-Sync per un'esperienza di gioco fluida senza cali di frame o tearing.

Di fatto, più un gioco è statico e più si potrebbe notare un minimo flickering nella grafica fissa. Permane il pensiero dello stampaggio ma, a meno di non utilizzare il televisore 24 ore su 24 come monitor per computer, il rischio resta contenuto (specie lasciandolo in preaccensione e senza togliere del tutto corrente, in modo da consentire le "pulizie" del caso quando non in uso).
Prove di ascolto
Per il suono siamo in presenza di un sistema 4.2 canali da 60 Watt. L'IA impiegata tende a favorire un più ampio palcoscenico con virtualizzazione e up-mix fino a 9.1.2 canali, così come è presente il sistema "AI Acoustic Tuning" che misura lo spazio attorno a dove il televisore è collocato.
In entrambi i casi, la diversa equalizzazione per la gamma sonora è più che dignitosa pur mostrando il fianco in particolare sui bassi. Il livello di immersività non può certo fare miracoli, specie nell'elevare una parte del segnale audio simulando l'effetto verticale. La compatibilità è garantita non solo verso Dolby ATMOS ma anche per DTS.

Ingente spesa per un vero impianto Home Theater a parte, che obbligherebbe al posizionamento di svariati diffusori per il locale, il suggerimento resta quello di sfruttare almeno una soundbar esterna, possibilmente una delle più recenti prodotte sempre da LG con annesso subwoofer. In tal caso si sfrutterebbe la funzione "WOW Orchestra" presente anche nel G3, integrando gli speaker del televisore, migliorando il coinvolgimento e ottenendo al contempo un'immagine sonora con più equilibrio.