Recensione LG Optimus Sol

LG Optimus Sol è uno smartphone prestante e ottimamente realizzato, dotato anche di un ottimo display AMOLED e di 512 MB di RAM.

Recensione LG Optimus Sol
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LG Optimus Sol Rappresenta il colpo di coda dell'offerta LG Electronics nel tardo 2011, una sorta di Eco-restyling all'ultimo minuto del già apprezzato Optimus Black, con l'aggiunta di una chicca di display e di qualche lieve ritocco hardware verso il basso affinché il prezzo di lancio ne sia già in partenza avvantaggiato. Come l'appellativo lascerebbe intendere, Optimus Sol ha abbagliato la concorrenza, e lo ha fatto restando ben ancorato ai nuovi standard costruttivi voluti dal mercato, e per di più perseguendo la benamata via per l'ottimizzazione del software, un aspetto tanto caro a noi consumatori e mai abbastanza lusinghiero quando si tratta di categorie comprimarie, in ordine di costo e performance, alla ben più famosa fascia reference. Ultimamente, infatti, quest'ultimo ruolo subalterno viene spesso affidato a telefoni dal design tendenzialmente anonimo, ravvivato però da ampie escursioni di clock computazionale applicate ai chipset della passata generazione, a singolo core ARMv7, che vanno dal canonico Ghz ai più esaltanti 1,4 o 1,5Ghz, per un estuario di potenza extra utile forse solamente a chi del rendimento e delle sorti della batteria proprio se ne infischia, specie se al termine del ciclo produttivo, ci capita tra le mani un telefono instabile e poco scattante. Questo LG-E730 però ci ha piacevolmente sorpreso perché, una volta sceso in pista, ha lasciato al palo dei maldestri persino molti super smartphone dalle infinite qualifiche, catapultandosi difilato sui gradini del podio. Scopriamo insieme le mosse che potranno, in futuro, servirgli una meritata vittoria.

Lucido, sottile, bicolore.

Estratto dal sobrio imballo contenente Micro SD da 2Gb, carica batterie, cavo micro USB, cuffiette stereo e batteria da 1500mAh, il telefono si adatterà perfettamente alle nostre mani, con un corpo plastico appiccicoso, nero e grigio "comic", dalla forma assottigliata vicina a quella di Optimus Black, tranne che per la mancanza degli spigoli vivi sulla back cover e sui bordi, ora perfettamente smussati, e per le dimensioni del display, il quale pur mantenendo un bezel adatto ad alloggiare una diagonale da 4", si contiene in 3.8" ma non rinuncia al barricarsi dietro l'ottimo Gorilla Glass. Sul fronte in alto, la fessura del ripetitore telefonico è affiancata dalla camera secondaria VGA e dai sensori di prossimità, mentre sul versante inferiore ci sono i tasti capacitivi Home, Back e Menu posizionati a circa un centimetro di distanza dallo schermo e attigui alla cornice in plastica nera del vetro: una scelta questa che onestamente ci ha lasciato interdetti, fino a non lasciarci comprendere se in progettazione fosse preponderante l'espetto estetico o se l'intento dei designer fosse quello di massimizzare l'ergonomia nell'utilizzo a mano singola. Di fatto, la fascia vuota tra i tasti e display è scomoda e non è bella da vedere; forse saranno subentrate necessità strutturali, chissà.
In quanto ai bordi, essi sono completamente sgombri da tasti e fessure, fatta eccezione per il sottile bilanciere del volume sul lato sinistro, per il jack da 3.5, plug micro USB e tasto di blocco/accensione posti sul profilo superiore. Nel complesso l'incastro dei pezzi removibili è sicuro, ma la sensazione al tatto è di leggera cavità dell'interno, trasmessa forse della non eccelsa fattura delle plastiche, tuttavia non vi è nulla d'appuntare alle rifiniture d'assemblaggio.

Ultra Active Matrix OLED

Una delle caratteristiche più volte rivendicate da LG in quest'ultima generazione di smartphone è stata quella di equipaggiare i propri terminali con i display più luminosi e meglio leggibili del mercato, contraddistinti da un rapporto candele/m2 (nit) davvero importante, a fronte anche di un consumo energetico ridotto all'osso. Un esempio è il display Nova dell'Optimus Black che con 700nit ha segnato un record assoluto per luminanza misurata su un display portatile con tecnologia LCD IPS; non trascurabile è pure il piccolo traguardo tagliato dall'Optimus Hub che si porta a casa 100nit extra rispetto agli altri LCD di equivalente categoria. Non fa eccezione Optimus Sol, che però questa volta fa appello all'emergente AMOLED, una tecnologia capace da sola, e vale a dire senza artifici che ne migliorino l'angolo d'illuminazione, di surclassare gli LCD in termini di nero e contrasto percepito, ma allo stesso tempo, tuttora bisognosa di affinamenti per la resa del bianco e intensità luminosa. Il divario con gli LCD, però, si è notevolmente affievolito negli ultimi periodi, con l'avvento di processi costruttivi capaci di esaltare i già strabilianti pregi dei led organici, coadiuvandoli a una più precisa risposta colorimetrica e portata risolutiva. Samsung è l'azienda che più di ogni altra ha creduto nelle potenzialità di tale tecnologia, e gli ingenti investimenti passati hanno consegnato nelle mani dei coreani un potente strumento d'attrattiva sul grande pubblico, sempre più affascinato dai surreali colori dei display Super AMOLED, Super AMOLED Plus e Super AMOLED HD. In controbattuta, LG ci presenta su Optimus Sol il culmine della filosofia abbracciata dalla concorrente e conterranea Samsung per ciò che concerne la riduzione dello spazio tra touch pannel e schermo, introdotta con il Super AMOLED all'incirca un anno fa. Tralasciando la recente miglioria dello strato dei subpixel detenuta ancora esclusivamente da Super AMOLED Plus di Samsung, l'Ultra AMOLED di LG riesce a incrementarne luminosità e risparmio energetico, con due strati riflettenti ulteriori e un sottile management energetico che riduce i consumi fino anche al 30% rispetto a un normale pannello AMOLED, ampliandone durata e resistenza al deterioramento dei materiali organici impiegati. Come si vede? Oseremmo dire benissimo, forse anche meglio di Galaxy S II per la resa del bianco più calda e senza interferenze di blu o verde. Però, sfortunatamente, anche in questa versione permangono degli screzi cromatici, concretizzatisi in lievi virate sul magenta che oggettivamente non restituiscono ancora una corretta risposta spettrale, rendendo la scelta di un ipotetico vincitore tra display mobili ancora aperta, nonostante a nostro avviso Galaxy Note di Samsung con il suo Super AMOLED HD, abbia già sfoggiato tanta naturalezza ed uniformità da poterne rivendicare il titolo. Fatto sta che su Optimus Sol i neri sono comunque sempre ineccepibili, i tempi di risposta degli OLED impressionante e l'unico neo rimanente è la griglia dei sub pixel non ancora fitta come sui Super AMOLED Plus, perciò ritrovandosi ad osservare grosse bande di colore uniforme, ci si accorgerà della loro granulare composizione; ma vien da dire che questa possa rappresentare solo una pignolaggine, ininfluente sull'esperienza d'uso quotidiana, che invece appare pienamente soddisfacente sotto il sole e al di sopra della quasi totalità dei telefoni di pari categoria.

A spasso sotto il Sol

Simili risultati sono tanto più eclatanti quando a sostegno del sistema c'è una solida ed elastica impalcatura, sempre pronta ad assecondare le nostre sollecitazioni con reattività, sensibilità e maneggevolezza dell'interfaccia. Su Optimus Sol, infatti, non manca proprio nulla della migliore esperienza Android disponibile su device mobili. Le 7 pagine a disposizione dell'utente scorrono limpide e disinvolte tra le nostre dita, anche quando sono occupate da vasti e dispendiosi widget ad ogni angolo: i rallentamenti sono quasi inesistenti, forse unicamente rievocati dalle piccole latenze dell'HSDPA o del segnale GPS, ma di questi aspetti ne parleremo più avanti. Ora è invece d'obbligo sottolineare quanto appagante sia il risultato della sinergia tra la CPU Cortex-A8 1Ghz, la Ram 512MB DDR2 e GPU Adreno 205. Senza timore alcuno si passa dal desktop al drawer delle applicazioni, consultabile in verticale, elenco o griglia orizzontale, e ancora si possono organizzare categorie con il pinch to zoom o gestire il posto di ogni singola applicazione all'interno delle stesse. Nel menu inoltre è ora comparsa l'opzione "scena", una sorta di "profilo" preso in prestito da HTC per cambiare in un sol tocco la disposizione delle icone e dei widget a seconda delle necessità o situazione d'impiego. A vivacizzare l'intera esperienza ritornano le comode gesture già viste su Optimus Black, come il silenziare la suoneria capovolgendo il telefono, o lo spostamento del cursore d'inserimento testuale tramite picchiettii sui fianchi del terminale, e per di più giustappunto l'ambito scrittura vanta un'elegante interfaccia grigio-scura per la tastiera di default, che a detta di LG mitiga le fatiche della batteria, capace di portarci tranquillamente fino a sera con una sola carica, purché si abbia un po' di contegno nell'accavallare troppe applicazioni con trasferimento dati attivo o nello spremere al massimo la luminosità dello schermo.

Se piove c’è l’ombrello

La dotazione software è davvero completa, pareggiabile in toto a quella di smartphone dal costo anche raddoppiato. Ci sono il buon Polaris Office e MS Exchange per il business, c'è Remote Call per l'assistenza diretta sul proprio dispositivo, e non manca anche il Kit Auto assolutamente lodevole, munito di comandi vocali Google per la navigazione, composizione diretta, scrittura messaggi, e in più caselle di selezione rapida per musica, mappe e di quant'altro si voglia disporre, fino a un massimo di 5 oltre a quelle preimpostate; solamente la regolazione della luminosità "alla guida" non è ancora soddisfacente, non potendo contare su un sensore luminosità hardware per la correzione automatica, che invece si alterna solo in funzione dell'ora, da notte a giorno.
Discreto è invece il Web Browser integrato, caratterizzato da una buona velocità di rendering e panning delle pagine, con gradito supporto al Flash Player, che però forse, in questa occasione, non pare troppo brillante. A onor del vero, simili incertezze sono emerse anche nella gestione del segnale GPS, che ci ha lasciato qualche minuto di troppo ad aspettare l'aggancio della posizione, scagionandosi per fortuna in un secondo tempo con l'aggiornamento continuo e preciso dei dati sulla mappa. Presumibilmente questi piccoli problemi dipendono da talune instabilità del software, riscontrabili perlomeno solo in concomitanza di grandi pacchetti da scambiare tramite l'antenna col risultato di vedere la barra di stato del browser caricare all'infinito, la tastiera ingigantirsi per un istante o il launcher Optimus crashare all'improvviso con subitaneo riavvio: tutto dura una manciata di secondi e spesso è sorvolabile aggiornando la pagina Web oppure riavviando il GPS, e comunque anche in concomitanza di certe situazioni, si arriverà a tali conclusioni spesso in maniera del tutto casuale, ragion per cui ci è facile immaginare che il problema sarà arginato non appena LG renderà disponibile il prossimo aggiornamento della versione Android, tuttora stabile alla 2.3.4
E' nella norma, di consueto, l'apparato telefonico, con ricezione in linea agli standard odierni e qualità audio in chiamata un po'chiusa. L'altoparlante del vivavoce al contrario risuona neutro fino a medie frequenze; sugli alti sovvengono delle distorsioni.

Raggiante e Multimediale

Riguardo alla multimedialità, Optimus Sol non ci lascia a bocca asciutta, supportando la maggioranza dei formati video oggi diffusi e potendoli condividere tramite Wifi-Direct e Dlna, prediligendo però l'accoppiamento manuale per lo scambio con queste ultime. I filmati si possono registrare a 720p@30fps con fuoco continuo in MP4, però la definizione e fluidità non sono entusiasmanti; migliori invece, ma neanche troppo, gli scatti della fotocamera, forse ancora troppo ovattatati, ma in ogni caso bilanciati e fedeli al riscontro con il soggetto inquadrato. Il famigerato widget "album fotografico" poi, è stato finalmente corretto, non riportando più in primo piano delle mere anteprime a bassa risoluzione degli album in memoria come accadeva su Optimus Black, e questa è una piccola grande accortezza che gli utenti dissimulatamente apprezzeranno.
Le prestazioni grafiche e gaming infine sono ragguardevoli, e il che non sorprende visto che il chipset scelto dal costruttore è il medesimo di Xperia Play, il PlayStation Phone per il quale molti dei titoli di punta dell'Android Market sono ottimizzati. Certo non si raggiungono le vette degli ultimi dual core con texture a massima risoluzione e 60fps costanti. Si ravvisa qualche calo nel framerate con Shodowran o Riptide Gp, ma in fin dei conti la giocabilità non ne è compromessa, e anzi l'Ultra Amoled saprà riservare ai videogiocatori più esigenti parecchi screen dal forte impatto visivo.

LG Optimus Sol Sul benchmark Quadrant ha totalizzato 1439, posizionandosi appena sopra Nexus one. E’ un dato rilevante? Se la risposta è stata no, allora avrete fatto bene i compiti per casa, perché questo telefono a noi è piaciuto davvero tanto. Gli screzi con le connessioni HSDPA e GPS lasciano il tempo che trovano... la sensazione telefono alla mano è ciò vale, e ora che Optimus Sol è stato rispedito dal nostro generoso fornitore, non possiamo negare di sentirne già lautamente la mancanza. Il motivo è un’esperienza d’uso completa, fluida e a tratti entusiasmante per un telefono da soli 299 Euro. Giochi, applicazioni e multimedia girano a dovere sul system on chip Qualcomm Snapdragon MSM8255, e il display Ultra AMOLED è fiero di mostrarceli al meglio delle potenzialità, con gradazioni di grigio che agli LCD è dato solo sognare. Sottile, leggero e con Gorilla Glass oleorepellente, LG-E730 Optimus Sol incuriosirà molti acquirenti stanchi di esborsi suicidi o di pesanti lastroni d’alluminio, esaudendo i desideri di chi non ha più bisogno di un semplice telefono, e bensì rivolge lo sguardo ad un fido e polivalente smarphone.

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