Motorola Moto Z2 Play Recensione: un ottimo connubio tra hardware e software

Lo smartphone che segna il ritorno del brand Motorola in Italia lima alcuni difetti del precedente modello, ma perde un po' di autonomia.

Motorola Moto Z2 Play Recensione: un ottimo connubio tra hardware e software
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Da Motorola a Lenovo e da Lenovo a Motorola. Lo scorso anno il brand cinese decise di mettere da parte lo storico marchio americano, ottenendo risultati positivi nelle vendite. Quest'anno però, con l'arrivo del Moto Z2 Play, Motorola torna nella posizione più consona al suo blasone e alla sua storia, configurandosi come brand principale di Lenovo nel campo della telefonia in Italia. Quale miglior modo di iniziare una seconda vita se non con uno degli smartphone più apprezzati della passata stagione tecnologica? Sì, perché il Moto Z Play di prima generazione aveva stupito tutti con le sue ottime prestazioni e una batteria dalla lunga durata. Ora Motorola porta sul mercato il suo successore, una versione rivista e corretta ma che mantiene quasi tutti i punti forti del precedente modello.

Un bel passo avanti nel design

Se c'era un aspetto che non convinceva appieno nel Moto Z Play quello era il design. I materiali e la qualità costruttiva erano ottimi, ma quel lettore di impronte quadrato non era il massimo a livello estetico. Ora le cose sono cambiante con Moto Z2 Play, e decisamente in meglio. A livello generale, i cambiamenti più grandi sono tre. Il primo riguarda i materiali, con il vetro utilizzato nel precedente modello sostituito da un corpo completamente in alluminio, idrorepellente ma non resistente all'immersione. Secondo elemento ad essere stato modificato è il lettore di impronte, sempre sul davanti ma con una forma più allungata e concava, utilizzabile anche in sostituzione dei tasti Android virtuali. Il terzo fattore a colpire di più in questo nuovo modello è lo spessore, decisamente ridotto rispetto al passato, arrivando a soli 5.99 mm senza cover posteriore, il tutto con un peso di 145 g. L'ergonomia esce fuori migliorata e il terminale è sempre comodo e ben bilanciato, anche con la cover posteriore inserita. Motorola sembra aver ascoltato le critiche, poche, arrivate lo scorso anno, una mossa saggia, che ha limato le piccole problematiche evidenziate nel suo predecessore. Il risultato finale è un device più elegante ed equilibrato, tradizionale nel look, senza bordi curvi o schermo borderless, ma che sembra avere una certa personalità.
Nella parte frontale segnaliamo, oltre a display, capsula auricolare, lettore di impronte e alla cam, anche un doppio flash Led, molto utile per selfie in scarse condizioni di luminosità. Sul lato destro troviamo il tasto di accensione, sempre in metallo e con una texture zigrinata, e il bilanciere del volume. In alto si può notare un microfono e lo slot SIM. Slot che può ospitare due SIM e una MicroSD: attenzione però, perché al contrario di quasi tutti gli smartphone con supporto per la doppia SIM qui si possono utilizzare insieme alla MicroSD. Non si dovrà dunque rinunciare all'espansione di memoria in favore della seconda scheda.

Nel bordo basso sono collocati il jack da 3.5 mm e la presa USB Type C, mentre sul retro si notano i connettori per i moduli esterni (pienamente supportati anche quelli dello scorso anno) e la cam principale, con doppio flash led ben in vista. Proprio questo elemento è quello che stona di più in un design migliorato molto rispetto al passato. La fotocamera infatti sporge molto dalla scocca, e sporge leggermente anche in presenza della cover magnetica in tessuto fornita in dotazione. Speriamo che il prossimo anno questo elemento venga ridimensionato, anche se alla fine non riesce a inficiare l'ottimo lavoro svolto sul terminale. Da segnalare anche il pack di vendita, decisamente ricco, che comprende caricabatteria rapido, cavo di ricarica, auricolari e la già citata cover in tessuto.

Uno smartphone equilibrato

La parola giusta per descrivere il nuovo Moto Z2 Play è "equilibrato". L'hardware è stato scelto per sfruttare al meglio l'ottimo comparto software pensato da Motorola, a cominciare dalla CPU Snapdragon 626, un Octa Core che può arrivare fino 2.2 GHz, coadiuvato da una GPU Adreno 506. Il processore in questione, per quanto non rivoluzioni quanto visto nel modello 625, rappresenta a oggi una delle migliori soluzioni per coloro che sono in cerca del giusto bilanciamento tra prestazioni e consumi, ma vedremo dopo come si comporta la batteria. Abbiamo poi 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna, specifiche queste adeguate a un device di questa fascia di prezzo. Il display è da 5.5 pollici con tecnologia Super AMOLED e risoluzione Full HD. Il comparto fotografico è basato su un sensore principale da 12 Megapixel con apertura f/1.7, dotato di autofocus laser, PDAF e capace di registrare video fino al 4K a 30 fps, anche se manca lo stabilizzatore ottico. Sul davanti invece troviamo un sensore da 5 Megapxiel con apertura f/2.2. La connettività è standard e prevede Wi-Fi b/g/n dual band, Bluetooth 4.2 ed NFC. Nota dolente, ma necessaria per ridurre lo spessore, è la dimensione della batteria, che passa de 3510 mAh a 3000.

Software ed esperienza d'uso

Ogni volta che ci capita per le mani uno smartphone Motorola non possiamo che apprezzare il livello raggiunto dal software di questi dispositivi. Non perché sia pieno di funzioni o opzioni, ma proprio per il motivo opposto, perché puntando al minimalismo molti dei difetti che spesso vengono associati al mondo Android spariscono di colpo. Moto Z2 Play è basato su Android 7.1.1, aggiornato con la patch di maggio 2017, e non cambia molto dalla versione stock dell'OS. Motorola ha inserito pochissime feature accessorie, tra cui Moto Action, con cui sfruttare delle gesture per comandare lo smartphone. Ad esempio, muovendo il telefono due volte come se si stesse impugnando un martello si accende la torcia. Ruotando rapidamente il polso due volte si avvia invece la fotocamera, oppure appoggiando il telefono dal lato dello schermo su un piano si disattivano suoneria e notifiche. Tutte funzioni comode ma non essenziali; molto utili invece sono i comandi impartibili dal lettore di impronte digitali. Anche questi fanno parte delle Moto Action e permettono di eliminare del tutto i tasti a schermo virtuali. Ci vuole un attimo per prendere la mano, ma una volta abituati il lettore di impronte digitali viene visto come un comune tasto home premendolo, con uno swipe da destra verso sinistra si torna invece indietro e con uno da sinistra verso destra si accede alla schermata delle applicazioni aperte. Abbiamo poi Moto Display, utile per vedere le notifiche a schermo spento, oppure Moto Voice, purtroppo non compatibile con lingua italiana. Per il resto siamo di fronte a un sistema operativo assolutamente basilare, perfetto come punto di partenza per personalizzare massimo il proprio dispositivo. Considerate anche le caratteristiche del software pensato da Motorola, è facile prevedere un'ottima fluidità del sistema operativo e in effetti così è. Moto Z2 Play non perde un colpo né durante la navigazione all'interno del menu e né nei giochi. Lo Snapdragon 626 si dimostra dunque un processore da tenere d'occhio perché è capace di offrire ottime prestazioni senza incidere in modo eccessivo sulla batteria.

A tal proposito, l'autonomia è diminuita rispetto al modello dello scorso anno, ma rimane comunque ottima consentendo di fare tranquillamente un giorno e mezzo senza ricaricare il telefono, raggiungendo spesso la soglia delle cinque ore di schermo acceso. Proprio il display rappresenta un altro punto forte del terminale, grazie alla tecnologia AMOLED che garantisce un ottimo contrasto e neri assoluti, con angoli di visione ampi e ottima leggibilità sotto la luce del sole. Nessun problema per quanto riguarda la ricezione del segnale, meno bene invece l'audio durante le chiamate, che probabilmente soffre un pochino la convivenza con lo speaker di sistema. Audio in chiamata e multimediale escono infatti dall'unico speaker presente sulla scocca, quello collocato sopra al display, che tuttavia si dimostra discreto nella riproduzione di video e musica. Il comparto fotografico si difende molto bene, anche se ci aspettavamo qualcosa di più con le foto in notturna. Grazie all'apertura f/1.7 la luce non manca di certo nelle immagini serali, ma la perdita di dettaglio e il leggero rumore di fondo non fanno fare il salto di qualità definitivo allo Z2 Play.

Di giorno invece la situazione migliora molto, per uno smartphone che sotto il profilo fotografico si allinea comunque alle prestazioni medie di categoria. Da non sottovalutare anche la presenza dei Moto Mods, che contano accessori come speaker aggiuntivi JBL, batterie supplementari e il modulo fotografico Hasselblad, di cui potete leggere qui la recensione. Si tratta di un'opzione unica nel panorama telefonico attuale, se si esclude il fallimentare esperimento di LG, che non interesserà tutti ma che rappresenta comunque un elemento in più per i futuri acquirenti.

Motorola Moto Z2 Play Motorola Z2 Play è uno smartphone veloce nell’utilizzo e molto ben realizzato. La leggerezza del suo sistema operativo garantisce un uso sempre molto fluido, eccellente anche lo schermo e discreto il comparto fotografico. La luminosità dell’ambiente di scatto fa la differenza in questo caso, ma lo Z2 Play si difende comunque molto bene. Ottimo il lavoro svolto sul design, decisamente rinnovato rispetto al passato, anche se la presenza di device borderless sul mercato rende il tutto un tantino retrò. Da ricordare anche le capacità modulari di questo device, assolutamente uniche. Tutto perfetto dunque? No, perché i 499€ scelti come prezzo di listino ufficiale stridono con quanto si può acquistare oggi a quella cifra. Il confronto è tuttavia impari, perché se è vero che tra i 450 e i 570 euro si trovano oggi device come il Galaxy S8 ed LG G6, almeno online, è anche vero che il Moto Z2 Play non ha ancora goduto del sistematico abbassamento dei prezzi che arriverà da qui a poche settimane. Ci aspettiamo dunque che tra non molto il prezzo scenda intorno ai 399€, una cifra che potrebbe comunque limitare la diffusione di questo ottimo device.

8.2