Nothing phone (1) Recensione: uno spiraglio di luce LED

Nothing phone (1) è probabilmente lo smartphone più discusso di questo 2022: guardiamo oltre l'hype nella nostra recensione.

Nothing phone (1) Recensione: uno spiraglio di luce LED
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A luglio 2021 ci trovavamo su queste pagine per la recensione delle Nothing ear (1), il primo prodotto dell'azienda di Carl Pei e soci. Buona la prima? Assolutamente sì, considerate a posteriori anche le oltre 530.000 unità piazzate.

Realizzare uno smartphone può essere più complicato rispetto alla progettazione di un paio di buoni auricolari, ma a Nothing non si sono di certo tirati indietro. Dopo qualche problema con l'arrivo dei sample italiani, abbiamo finalmente avuto modo di mettere le mani su Nothing phone (1), dispositivo venduto a un prezzo di partenza di 499 euro per il modello da 8/128GB (proposto unicamente in colorazione Black). La nostra variante, invece, è quella da 8/256GB, proposta a 529 euro nelle colorazioni Black e White. Tra un po' di mesi, poi, arriverà sul mercato anche un modello da 12/256GB a 579 euro, anch'esso in entrambe le colorazioni.
Per tutti i dettagli sulla disponibilità vi rimandiamo al portale ufficiale di Nothing, mentre al dettaglio nei negozi fisici la reperibilità è legata agli store WindTre.

Interfaccia Glifo e caratteristiche peculiari

Il design di Nothing phone (1) parla da solo, tanto da aver attirato l'attenzione sin dai primi render apparsi in rete. Avere il dispositivo in mano, però, fa ben altro effetto, sempre in positivo. In un mercato che spesso, soprattutto nella fascia media, non riesce a sperimentare più di tanto, avere il coraggio di adottare un look di questo tipo non è da tutti (e fidatevi: non è nemmeno da tutti riuscire a realizzare un dispositivo di questo tipo).

Il retro trasparente è sicuramente l'aspetto su cui cadono maggiormente gli occhi, tanto che la curiosità porta innanzitutto ad attivare l'interfaccia Glifo. Il contrasto tra i LED che circondano i vari componenti, così come le lenti fotografiche che con un po' di fantasia possono ricordare degli occhi cartoon, rendono il primo impatto molto gradevole. Si capisce sin dal primo istante che si tratta di qualcosa di nuovo e diverso rispetto al passato. Certo, su queste pagine abbiamo già provato dispositivi con retro trasparente, basti pensare alla nostra recensione di Xiaomi Mi 8 Pro (uscita nel 2019), ma come già spiegato, non si ferma tutto a una backcover. Oltretutto, Nothing non è certamente un colosso del settore, bensì a un'azienda che cerca di entrare a gamba tesa nel mercato dei dispositivi mobili dopo aver ottenuto un ottimo riscontro nel campo degli auricolari.

I nomi illustri dietro al progetto non mancano, ma era da tanto che non si vedeva una realtà di questo tipo approcciarsi a un mondo complesso come quello degli smartphone.
Le colorazioni disponibili sono White e Black, più o meno disponibili a seconda del taglio di memoria scelto. Noi abbiamo avuto modo di provare la prima, che è quella classica con cui abbiamo avuto modo di familiarizzare in fase di comunicazione del progetto.

La colorazione White convince anche grazie all'originalità della backcover e all'ottimo contrasto coi LED, completamente personalizzabili anche in termini di intensità dell'illuminazione. Il retro tende a trattenere un po' le impronte, ma nulla di esagerato e quasi non si nota durante l'uso quotidiano. I materiali utilizzati conferiscono un'ottima solidità costruttiva al prodotto, garantita anche dallo spessore di 8,3mm. Il frame è in alluminio, mentre fronte e retro sono protetti da uno strato in vetro.

Le dimensioni in generale sono pari a 159,2 x 75,8 x 8,3 mm, per un peso di 193,5 grammi. La sporgenza delle fotocamere c'è ma non è esagerata.
Interessante anche l'approccio in termini di sostenibilità del brand: per la realizzazione del dispositivo è stato utilizzato alluminio riciclato al 100% e il 50% del materiale plastico impiegato proviene da fonti bio o di riciclo. Anche il packaging è in fibra riciclata.

Sulla destra c'è il pulsante d'accensione, mentre in alto fa capolino il microfono. Sulla sinistra ci sono, invece, i pulsanti per alzare e abbassare il volume, in questo caso separati. In basso trovano posto altoparlante, carrellino per la SIM dual nanoSIM, secondo microfono e porta USB Type-C senza uscita video. Non manca la certificazione IP53 per gli spruzzi d'acqua. Va detto che la struttura stessa dello smartphone fa sembrare il dispositivo più spesso della norma, ma in realtà poi si tiene in mano senza problemi e siamo sicuri che molti lo troveranno comodo da utilizzare. D'altronde, ormai il mercato dei dispositivi realmente compatti, ovvero quelli che eravamo soliti utilizzare anni fa, è scomparso in favore di ampi schermi e di un uso multimediale.

L'interfaccia Glifo presente sul retro, che presenta decine di glifi per notifiche e suonerie, è il piatto forte di Nothing phone (1). Lo diciamo subito: si tratta di una funzionalità che probabilmente un buon numero di persone metterà da parte dopo un po' di tempo.

Non è da tutti mantenere lo smartphone con lo schermo rivolto verso il basso nel quotidiano, come invece proposto dalla modalità "Passa al glifo", che permette di dare un'occhiata a notifiche e chiamate tramite gli ormai ben noti 900 LED posteriori.
Dalle impostazioni software si possono gestire luminosità, suonerie, spegnimento automatico e feedback dell'assistente Google. L'opzione più interessante, però, è sicuramente quella relativa alle suonerie: di default si può scegliere tra 10 preset, in grado di illuminare a tempo il retro dello smartphone. Chi vi scrive, da buon nerd, ha apprezzato alla follia i suoni a disposizione, che in alcuni casi rimandano all'era 8-bit e in altri sembrano usciti direttamente da una battaglia di Guerre stellari.

L'esperienza può essere ulteriormente personalizzata aggiungendo una suoneria pescata direttamente dalla memoria interna. Un file MP3 accuratamente selezionando può dare discrete soddisfazioni lato LED, anche se c'è da dire che i preset risultano più curati e precisi.

Si tratta, comunque, di qualcosa di diverso dal solito: un tipo di personalizzazione che effettivamente non si vede spesso sul mercato e porta l'utente a interagire in modo diverso con lo smartphone. Intrigante, inoltre, la possibilità di scegliere una combinazione personalizzata per ogni singolo contatto presente in rubrica, così da distinguere chi ha intenzione di raggiungerci anche quando Nothing phone (1) è posizionato con schermo verso il basso. Si possono anche, tramite le impostazioni di sistema, personalizzare i LED a seconda delle notifiche, in modo da comprendere subito da quale app o in quale contesto arriva una notifica.

A che tipo di personalizzazione si può arrivare? È possibile scegliere un tipo di notifica diverso, ad esempio, per la casella di posta elettronica principale e quella secondaria, ma le possibilità sono davvero tantissime.
L'utilizzo dell'interfaccia Glifo, unito all'uso di un stile grafico e di un font dall'intrinseca anima tech, è riuscito a riportarci per un po' di tempo agli anni in cui il mondo tech riusciva a stupire con ogni nuovo prodotto.

L'intento dichiarato da Nothing è quello di ricordare i tempi in cui la tecnologia riusciva a entusiasmare un po' tutti, quando si usciva a giocare con un Game Boy o quando si scambiavano Pokémon al parchetto sul Nintendo DS, a seconda della generazione di cui si fa parte. Non nascondiamoci dietro un dito: in ognuno di noi c'è una parte emozionale legata al mondo della tecnologia.

Determinate proposte pescano più al bambino che è in noi che alla reale utilità finale, ma un prodotto Premium è fatto anche di questo, di scelte che potrebbero far storcere il naso a qualcuno ma con una forte appetibilità per molti altri.

Se avete dato uno sguardo approfondito al cerchio presente al centro della backcover, avrete però intuito che non si tratta solamente di design. Infatti, si tratta di un sistema di ricarica senza fili con cui è possibile anche beneficiare della ricarica inversa a 5W per caricare gli auricolari Nothing (ear) 1, ovviamente dopo averli accolti con un sinuoso movimento dei LED (una feature esclusiva abilitata per l'occasione dalla stessa Qualcomm).
Basta, poi, mettere in carica Nothing phone (1) mediante caricabatterie per poter dare un'occhiata allo stato della ricarica attraverso il punto esclamativo fatto di LED, collocato nella parte inferiore della backcover. Qualcuno potrebbe pensare che non si tratta di funzionalità indispensabili. Siamo d'accordo, ma da che mondo è mondo sono anche i dettagli a fare un prodotto di questo tipo.

Tutto dipende da chi usa il dispositivo: se si ha un po' di curiosità, è possibile notare un dettaglio diverso ogni volta che si guarda la backcover. La trasparenza permette, ad esempio, di vedere un LED rosso che lampeggia quando si registra un video, nonché di dare uno sguardo a forme geometriche ben diverse dal solito. Per un appassionato di questo mondo è davvero una gioia per gli occhi, ma c'è anche un altro aspetto interessante per i più "smanettoni": non è stato necessario attendere troppo tempo prima che la community scovasse una feature nascosta nel software, chiamata in italiano "Visualizzazione della musica".

Per farla comparire nelle impostazioni dell'interfaccia Glifo bisogna aggiungere un fantomatico contatto chiamato "Abra" (sì, come il Pokémon), selezionare una qualunque suoneria e premere sul pulsante "Salva". A questo punto, abilitando l'opzione "Visualizzazione della musica", i LED sul retro di Nothing phone (1) inizieranno a muoversi a ritmo di musica per qualunque brano, anche da YouTube (certamente anche Sweet Child O' Mine dei Guns N' Roses).

Spostandoci altrove, uno degli aspetti che più ci hanno intrigato di Nothing phone (1) è proprio lo spirito alla base del progetto: l'inserimento di un easter egg di questo tipo, in grado di far "giocare" un po' gli utenti, rende lo smartphone simpatico e riporta alla mente situazioni in cui la tecnologia divertiva anche tramite il suo look.

Va detto che questa funzionalità non riesce sempre a seguire il tempo e forse è anche per questo che risulta ancora nascosta, ma ci siamo capiti: l'interfaccia Glifo in sé è un aspetto che può sicuramente dividere l'utenza e che probabilmente per molti non risulterà indispensabile sul lungo periodo, ma ha il suo fascino.

Per il resto, a proposito di scelte controverse, implementare un display OLED flessibile nella parte anteriore è sicuramente un'altra decisione di questo tipo. Senza entrare troppo in tecnicismi, Nothing ha scelto di usare, al posto di un comune pannello OLED, uno schermo in grado di flettersi.

Questo fa salire i costi e non porta troppi benefici in termini di effettiva qualità di visione, ma semplicemente si è deciso di curvare all'interno il display per fare in modo che le cornici a lato del pannello risultassero simmetriche.
Fateci caso: in un design classico la cornice inferiore è spesso più pronunciata rispetto alle altre e questo è dovuto alla natura stessa dei pannelli OLED. Qui, soprattutto per un vizio stilistico e per cercare di rendere ulteriormente curato il look, si è voluto approcciare il problema in questo modo. Una scelta un po' folle, ma se non è un'azienda come Nothing a sperimentare soluzioni di questo tipo, non vediamo chi altro dovrebbe farlo. In ogni caso, il pannello anteriore integra un rapido sensore di impronte digitali e ha un piccolo foro per la fotocamera posizionato in alto a sinistra (non manca lo sblocco col volto, anche se quest'ultimo ci ha dato qualche grattacapo in fase di configurazione).

Per quel che concerne la confezione, a corredo del sample stampa ci sono stati forniti anche diversi accessori. Dal vetro temperato al panno per la pulizia, passando per gli adesivi per la rimozione per la polvere, per una cover rigida trasparente e soprattutto per il caricabatterie da 45W (come ben potete immaginare, si punta anche in questo caso sulla trasparenza lato design, ma ricordiamo che lo smartphone supporta fino a 33W).

Tutto ciò incluso in confezioni a strappo come da tradizione di Nothing.
Tuttavia, questi accessori vengono venduti a parte. La confezione di vendita standard, anch'essa a strappo, include, oltre al dispositivo, unicamente un cavo USB Type-C/USB Type-C, la manualistica e la spilla per l'estrazione del vano SIM. O meglio, il brand ha voluto distinguersi anche in questo contesto, integrando una sorta di piccolo cacciavite trasparente che funge da spilla. L'attenzione ai dettagli riposta da Nothing va apprezzata, soprattutto in questa fascia, anche se comprendiamo che l'assenza del caricabatterie in confezione (venduto separatamente a 35 euro sul sito Web ufficiale di Nothing), ancora una volta per questioni ambientali, possa far storcere il naso a più di qualcuno.

Un processore da medio gamma, ma non va sottovalutato

Uno smartphone non è solamente design. Cosa c'è, dunque, sotto la scocca? Nothing ha deciso di implementare un processore Qualcomm Snapdragon 778G+, affiancato nel nostro sample da 8GB di RAM LPDDR5 e 256GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibile).

Già dall'annuncio del SoC, che ha preceduto la presentazione ufficiale, ci sono state discussioni in merito a questa decisione. Il motivo è presto detto: l'hype generatosi attorno al dispositivo aveva fatto pensare ad alcuni utenti a un possibile flagship killer in termini prestazionali. Non è il caso di Nothing phone (1), che mira invece a rappresentare una buona soluzione di fascia media. Le prestazioni da top di gamma andranno cercate altrove, ma lo smartphone è tranquillamente in grado di tenere testa a molti dispositivi appartenenti alla sua fascia di prezzo.
Se da una parte ci sono POCO F4 GT e Google Pixel 6a con SoC che non hanno nulla da invidiare ai flagship, dall'altra ci sono modelli come Xiaomi 11 Lite 5G NE e Xiaomi 12 Lite che implementano un processore Snapdragon 778 e sono collocati proprio in questa fascia di prezzo (esattamente 499,90 euro per l'appena arrivato Xiaomi 12 Lite).

Insomma, è bene non lasciarsi trasportare con facili conclusioni, anche perché poi, smartphone alla mano, il dispositivo riesce a gestire senza troppi problemi tutte le operazioni quotidiane ma anche un po' di gaming (come approfondiremo in seguito). Cercate dei dati precisi? Nothing phone (1) durante la nostra prova ha fatto registrare 548.155 punti su AnTuTu v.9.3.9, nonché 819 punti in single-core e 2.990 punti in multi-core su GeekBench. Risultati in linea con quelli di Xiaomi 12 Lite, visto da alcuni come uno dei dispositivi più validi della fascia media tra quelli usciti di recente.

Non fraintendeteci: avremmo voluto anche noi un hardware da flagship killer e sarebbe stato bello vedere Nothing sfondare il mercato pure sotto questo punto di vista, ma bisogna guardare in faccia alla realtà. Contestualizzando Nothing phone (1) nel periodo di uscita, si comprende che la scelta effettuata da Carl Pei e soci ha più senso di quanto si possa immaginare. Un aspetto meno convincente, invece, riguarda il fatto che l'autonomia sia solamente nella media: la batteria da 4.500 mAh è riuscita sempre a portarci a fine giornata, ma non aspettatevi di andare troppo oltre.

È bene specificare che non è colpa dei LED: questi ultimi consumano in realtà molto poco visto che vengono utilizzati solamente negli scenari strettamente necessari. Il loro consumo è irrisorio e si fa riferimento a pochi punti percentuali, quindi potete proprio dimenticarvene e usarli come volete.

La ricarica via cavo arriva a 33W: non il top del mercato, ma non si tratta nemmeno dei 18W di Google Pixel 6a o dei 25W di Samsung Galaxy S21 FE 5G. Come vedete, tutto va contestualizzato: in realtà Nothing phone (1) si attesta nella media, senza sfondare il mercato lato prestazioni e autonomia, ma difendendosi bene e mirando a offrire un'esperienza bilanciata e completa. A tal proposito, non mancano la ricarica wireless Qi a 15W, così come la ricarica inversa a 5W, che come detto in precedenza può tornare utile anche per caricare gli auricolari Nothing ear (1) piazzandoli sopra al cerchio presente nella backcover. Non aspettatevi una velocità paragonabile a una ricarica rapida in questo caso, ma si tratta di una funzionalità che può sicuramente tornare utile in determinati contesti.

Anteriormente non passa inosservato il display Flexible OLED da 6,55 pollici, a cui abbiamo già fatto riferimento in precedenza in termini di design. Quest'ultimo presenta risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel), protezione Corning Gorilla Glass 5, picchi di luminosità di 1.200 nit, refresh rate adattivo fino a 120Hz, supporto all'HDR10+ e touch sampling rate di 240Hz. Si tratta di un pannello convincente per la fascia media, sia a livello di luminosità massima che di bilanciamento di colori. A fare da cornice a questo troviamo la presenza di una funzionalità Always On, associata alla voce "Mostra sempre le informazioni di base nella schermata di blocco" (non è molto personalizzabile).

Presenti poi i DRM Widevine L1, che garantiscono la possibilità di riprodurre contenuti in Full HD su piattaforme di streaming come Netflix. A completare il reparto multimediale troviamo un comparto audio stereo, che può essere definito discreto sia a livello di volume massimo che di qualità sonora generale. Un aspetto su cui si possono muovere poche critiche è il reparto connettività, visto il supporto a 5G, NFC, Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.2, ovvero tutto ciò che ci si può aspettare da questa fascia di prezzo.
Un'altra tra le decisioni più dibattute effettuate da Nothing risiede nei sensori fotografici e nella loro quantità. Sul retro, infatti, troviamo "solamente" due lenti, ovvero un sensore principale Sony IMX766 da 50MP (f/1.88) e una lente ultra-wide da 50MP (f/2.2, Samsung JN1, 114 gradi, macro 4cm).

Qui va fatta una precisazione: se siete appassionati del mondo smartphone, saprete già che c'è almeno un brand a seguire questa filosofia, ovvero Google (potete consultare la nostra recente recensione di Google Pixel 6a, per intenderci).
BigG ha già già dimostrato che nonostante tutto si possono offrire buone prestazioni fotografiche mettendo da parte le ulteriori lenti e concentrando gli sforzi su pochi sensori ma di qualità superiore. D'altronde, quante volte abbiamo definito superfluo su queste pagine il classico sensore macro da 2MP, ormai onnipresente?
Nothing phone (1) non fa altro che dimostrare ancora una volta come effettivamente siano le lenti principali a svolgere il grosso del lavoro nella grande maggioranza dei casi d'uso.

Lo smartphone di Nothing riesce a tenere testa alla fascia di prezzo in cui si colloca: gli scatti risultano buoni in contesti in cui la luce è ben rappresentata e riusciranno sicuramente a convincere una vasta fetta di pubblico. Niente male anche grandangolari e macro, che soddisfano le aspettative, così come i selfie realizzabili mediante la fotocamera anteriore da 16MP (f/2.45, Sony IMX471) risultano convincenti per la fascia di prezzo, pur non essendo definibili da cameraphone. Lato video si arriva a 4K/30 fps posteriormente e 1080p/30 fps anteriormente.

La stabilizzazione è ottima pressoché in tutti i contesti e la qualità soddisferà coloro che sono soliti puntare alla fascia media. Un rapido appunto va fatto sull'app Fotocamera, tra le poche su cui Nothing ha messo mano in modo consistente.

L'interfaccia è stata un po' rivisitata e il numero di opzioni non è elevato, ma l'approccio utilizzato da Nothing ci piace: cercare di rendere tutto più semplice per l'utente, dando rapido accesso alle funzionalità più utilizzate, dallo slow motion alla modalità Ritratto (purtroppo tradotta con "Verticale" in italiano, ma in realtà non ci sono molte pecche lato localizzazione), passando per foto grandangolari, macro e Time-lapse.
Immancabile la modalità Esperto, per chi vuole mettere mano alle opzioni, In ogni caso, è da notare come l'interfaccia Glifo possa tornare utile in contesti fotografici: il suo utilizzo in realtà è limitato, ma con scarsa illuminazione può fare la differenza, in quanto diversa dal classico flash, che è comunque presente.

Qui molto sta alle abilità di chi utilizza Nothing phone (1) lato fotografico, ma dobbiamo ammettere che siamo riusciti a catturare qualche scatto interessante in questo modo. Se volete approfondire la bontà in generale del comparto, potrebbe interessarvi dare un'occhiata alle foto non compresse presenti nella nostra cartella Drive dedicata a Nothing phone (1).

Il software di Nothing phone (1) punta su semplicità d'uso ed esperienza pulita

Il sistema operativo è Nothing OS 1.1.0 basato su Android 12 (e patch di sicurezza di di luglio 2022, al momento in cui scriviamo). Il launcher implementato da Nothing è interessante, dato che presenta un design pulito, privo di fronzoli e consente di usufruire di un'esperienza simil stock, ma personalizzata quel tanto che basta per rendere più comodo l'utilizzo dello smartphone. Al netto delle modifiche lato font e suoni, basta tirare giù la tendina delle notifiche per comprendere che le dimensioni dei toggle rapidi sono state riviste e che le notifiche vengono messe in evidenza sul lato destro.

In questo modo, è possibile attivare in modo rapido, ad esempio, l'interfaccia Glifo, il controllo dei dispositivi iOT e Google Wallet. Guardando al futuro, è prevista l'integrazione con sempre più dispositivi di terze parti: per ora si è partiti da Tesla, dato che si può, ad esempio, utilizzare lo smartphone come chiave per l'automobile, nonché avviare il climatizzatore. Per il resto, c'è persino un widget per mettere in mostra i propri NFT nella schermata Home tramite wallet e app Web3.

Non sappiamo quanti utilizzeranno effettivamente questa funzionalità, ma capite bene che la parola d'ordine è possibilità di scelta. A tal proposito, non sono male anche sfondi e icon pack personalizzati (dalle impostazioni si possono rapidamente installare altri icon pack). Lato supporto, il brand promette 3 anni di aggiornamenti Android e 4 anni di patch di sicurezza rilasciate a intervalli di 2 mesi. Il brand è alla sua prima prova, dunque difficile per ora fornirvi dettagli sull'affidabilità in termini di promesse di rilascio degli update, ma confidiamo che Carl Pei e soci faranno del loro meglio. Interessante, inoltre, l'apertura di Nothing verso il progetto Paranoid Android (e verso la community in generale).

I tempi d'oro del modding su Android sono ormai passati, ma una maggiore possibilità di scelta anche per gli utenti più "smanettoni" non fa mai male. In ogni caso, la fluidità di sistema è ottima con la ROM ufficiale: qualche leggero impuntamento si può riscontrare e qualche piccolo bug software non è mancato durante la nostra prova (ad esempio, guardando alcune foto scattate in precedenza nell'app Fotocamera, in determinati contesti queste non venivano visualizzate propriamente nell'ordine di scatto), ma nulla di determinante.

Come si comporta Nothing phone (1) in termini di gaming? Non si fa di certo riferimento a un dispositivo che pone totalmente il focus su questo mondo, ma in realtà si può tranquillamente portare a casa qualche sessione casual. Per intenderci, c'è una limitata modalità software dedicata ai videogiochi (di fatto si possono solamente evitare tocchi accidentali e attivare la modalità Non disturbare), ma ciò che importa è che sia possibile far girare senza problemi il classico Call of Duty Mobile con dettagli su Molto alto e FPS su Max. Abbiamo poi voluto spingerci oltre con Diablo Immortal, titolo più recente e soprattutto più esoso in termine di risorse, che si riesce comunque a giocare con preset Medio a 30FPS (non si possono raggiungere i 60FPS).

Apex Legends Mobile, invece, viene automaticamente impostato su preset Normale per i dettagli e su preset Alto per gli FPS ed è possibile portare a termine le partite Battle Royale in modo piacevole. Per quel che concerne Fortnite, il titolo di Epic Games mostra al primo avvio il classico messaggio di incompatibilità, ma si riesce poi in realtà a giocare con preset Medio a 30FPS (anche se potreste voler "giocare" ulteriormente con le opzioni per non vedere troppi cali nelle situazioni più concitate). Per il resto, non ci sono troppi problemi con titoli dal comparto tecnico meno avanzato, quindi, se siete soliti fare qualche partita al titolo del momento, non avrete alcun grattacapo con Nothing phone (1).

Inoltre, se non siete troppo esigenti e non rientrate tra coloro che devono per forza impostare tutti i dettagli al massimo, scendendo a qualche compromesso potrete godere, come visto, anche dei titoli più esosi in termini di risorse.
Nota sul sistema di raffreddamento: nel corso della nostra prova, il calore sulla scocca si è fatto sentire, soprattutto in seguito a una ricarica completa o all'utilizzo della ricarica inversa sugli auricolari Nothing ear (1); tuttavia, non abbiamo mai riscontrato cali di performance o throttling legati al calore e le temperature sono sempre rimaste nella norma, nonostante la prova si sia svolta nel bel mezzo di un'ondata di caldo record.

Nothing Phone (1) Nothing phone (1) non è solamente hype. Certo, il dispositivo ha fatto discutere molto e c'è chi, lasciandosi trascinare dalla passione per il mondo tech, pensa che dovesse apportare chissà quale rivoluzione nel mondo degli smartphone: non è così, ma non è nemmeno ciò a cui il brand poteva realisticamente puntare. Bisogna mettere da parte qualsivoglia campagna marketing e guardare al prodotto in sé per giudicare uno smartphone di questo tipo. A un prezzo di partenza di 499 euro, Nothing phone (1) si distingue effettivamente dalla concorrenza. Non è il dispositivo più prestante del mercato, dunque non si può scomodare il termine flagship killer, ma ha una combinazione hardware ben bilanciata, che consente di svolgere come si deve tutte le classiche operazioni, lasciandosi andare anche a un po' di gaming. Il software è privo di bloatware, tanto che qualcuno potrebbe associarlo a un'esperienza simil stock, ma soprattutto garantisce una fluidità di sistema invidiabile, così come comprende dei leggeri miglioramenti che tornano utili nel quotidiano. I fattori con cui Nothing phone (1) stregherà molti nerd, noi compresi, sono l'interfaccia Glifo posteriore così come la possibilità di posizionare gli auricolari Nothing ear (1) sul retro per la ricarica inversa. C'è poi la forse un po' folle scelta di un ottimo schermo OLED Flexible con refresh rate di 120Hz, curvato verso l'interno per rendere simmetriche le cornici anteriori. Aggiungeteci un reparto connettività completo di 5G, NFC e Wi-Fi 6 e un comparto fotografico tutto sommato in grado di non deludere le aspettative e capirete che il rapporto qualità/prezzo non manca di certo. Per quanto Nothing abbia dalla sua figure di spicco del mondo tech, dallo stesso Carl Pei al creatore dell'iPod Tony Fadell, riuscire a raggiungere un risultato di questo tipo al primo smartphone è impressionante, ma non fate l'errore di pensare che si tratti del dispositivo perfetto. La ricarica via cavo non è delle più rapide (arriva a 33W), il caricabatterie non è incluso in confezione, non è possibile espandere la memoria interna, c'è qualche pecca in termini di riconoscimento facciale e l'interfaccia Glifo per qualcuno potrebbe rappresentare un plus da utilizzare solamente nell'entusiasmo iniziale. Inoltre, non si tratta esattamente del dispositivo più compatto sul mercato, l'autonomia è solamente nella media e c'è qualche imprecisione lato fotografico. Se vi aspettavate un ribaltamento completo del mercato smartphone, probabilmente rimarrete delusi, ma guardando oltre all'hype, Nothing phone (1) è un dispositivo solido sotto parecchi punti di vista. Un prodotto realizzato da appassionati per appassionati (e si vede). Se questo è il primo prodotto di Nothing nel mondo dei dispositivi mobili, non vediamo l'ora di vedere cosa accadrà in futuro, anche tramite la già svelata apertura al mondo dei modder e alla community in generale. La strada verso Apple è lunga, ma era da anni che non si vedeva una nuova azienda così promettente in questo campo. Se avete un budget vicino ai 500 euro, cercate un prodotto diverso dal solito e non vi interessa avere un SoC da flagship, Nothing phone (1) rappresenta un'ottima scelta.

8.5