Il 2019 di NVIDIA si apre con una gradita sorpresa, l'arrivo della nuova RTX 2060. Finora l'architettura Turing è stata utilizzata per le schede video di fascia alta o ancora più alta, non sembrava esserci spazio per modelli dal costo più contenuto ma comunque capaci di gestire il Ray Tracing. Serve troppa potenza, si pensava, ma la nuova RTX 2060 dimostra come, in 1080p, non servano GPU di fascia alta per gestire il rendering ibrido, almeno per quanto abbiamo potuto vedere finora. Il solo Battlefield V non basta per poter affermare con assoluta certezza che la RTX 2060 sia adatta a gestire tutti i giochi in arrivo, serve un campione di titoli più ampio per capirlo, ma per lo meno da conferme importanti sulle prestazioni di cui è capace.
Prestazioni che vanno oltre il Ray Tracing e che si dimostrano solide anche con i titoli tradizionali. Abbiamo messo alla prova la nuova GPU sia confrontandola con le attuali top di gamma di NVIDIA, sia con un grande nome del recente passato, la GTX 1080, non certo una scheda facile da raggiungere in quanto a prestazioni. Il risultato dei test, come vedremo, è molto interessante, e porta a una sola conclusione: la RTX 2060 non è l'erede dalle GTX 1060, ma qualcosa di decisamente più potente, proposta a un prezzo di 375€ per l'Italia.
Design: un blocco di metallo
La RTX 2060 è la GPU più economica uscita finora dotata di architettura Turing. Nonostante questo, NVIDIA non ha fatto mezzo passo indietro sul fronte della qualità costruttiva, confermando in tutto e per tutto quanto visto con i modelli più costosi. La plastica è solo un lontano ricordo, le RTX Founders Edition sono plasmate nel metallo, che ricopre per intero la scheda.
Buone notizie arrivano anche dalle dimensioni, le stesse della RTX 2070, con una lunghezza di 228.60 mm, contro i 266.74 mm delle RTX 2080, per un classico design dual slot. Ci sono però delle differenze importanti rispetto ai modelli superiori, la prima delle quali è la mancanza del connettore SLI, basato su interfaccia NVLink nei modelli superiori. Una scelta che va vista in un'ottica di contenimento dei costi, ma del resto l'utilizzo di due schede ormai è sempre più raro, senza contare che, come vedremo, già una singola RTX 2060 è più che adatta a gestire il gaming in Full HD e anche in 2K.
La seconda differenza che abbiamo riscontrato è nel posizionamento del connettore a 8 pin per l'alimentazione, collocato sul lato anteriore invece che sul bordo alto. Una soluzione che rende un pochino più difficoltosa l'installazione in case di dimensioni ridotte: di fatto, oltre alla lunghezza della scheda, dovrete tenere presente anche quella del connettore e del cavo di alimentazione, che aumentano l'ingombro.

Fortunatamente la GPU è piuttosto corta, per cui non ci sono problemi nell'installazione in case di dimensioni normali.
Le connessioni disponibili comprendono una HDMI 2.0, due display port, una DVI e una presa USB Type C 3.1, utilizzata per lo standard VirtualLink. Questo permette di connettere un visore virtuale compatibile utilizzando un solo cavo, una comodità non da poco per gli appassionati di VR.
Caratteristiche tecniche e overclock

La RTX 2060 utilizza la stessa GPU presente nella 2070, privata però di alcune unità di calcolo. Troviamo infatti a bordo il chip TU106, che nella 2070 fornisce 2034 CUDA Core, 36 RT Core e 288 Tensor Core. Nella 2060 i CUDA core scendono a 1920, un balzo in avanti comunque notevole rispetto ai 1280 CUDA Core della GTX 1060. Oltre a questi troviamo le unità di calcolo specifiche progettate per il Ray Tracing e per il DLSS, con 30 RT Core e 240 Tensor Core. Il bus di memoria è a 192 bit, con una banda passante di 336.1 GB/s, mentre la memoria totale è di 6 GB di tipo GDDR6, mentre il TDP è di 160 W. Il clock boost di fabbrica è di 1680 MHz, con le memorie funzionanti a 7000 MHz.
A proposito del clock boost, come sempre le specifiche sono molto differenti dalla realtà, dove la tecnologia GPU Boost porta le frequenze a livelli nettamente superiori. Abbiamo osservato che la scheda raggiunge i 1950 MHz durante il gioco in modo automatico, valore che sale ancora con un po' di overclock manuale. Durante le nostre prove abbiamo toccato i 2050 MHz in per la GPU e i 7300 MHz sulle memorie prima che il sistema mostrasse segni di instabilità, per un margine di overclock molto simile a quello dei modelli superiori, e che porta a guadagnare poco meno di una manciata di frame al secondo in base al gioco utilizzato.
Per quanto riguarda le temperature invece, la RTX 2060 si assesta intorno ai 31 gradi in Idle e raggiunge invece i 68 gradi durante il gioco, valori leggermente più bassi rispetto a quelli riscontrati nelle GPU Turing di fascia superiore.
Considerazioni su Ray Tracing e DLSS
La RTX 2060 è una scheda che nasce per dare il suo meglio in 1080p, risoluzione in cui si trova perfettamente a suo agio e che permette, almeno per quanto abbiamo visto finora, di attivare il Ray Tracing con livello di dettaglio massimo e con impostazioni grafiche su Ultra. Se pensiamo alle prime apparizioni di questa tecnologia, aspramente criticate per via di un basso frame rate anche con le GPU più potenti, allora possiamo capire come l'ottimizzazione software, in questi mesi, abbia giocato un ruolo fondamentale per permettere a questa scheda di gestire il RT. Prima di parlare della configurazione di prova e dei benchmark però è bene precisare un paio di cose.
Da un lato, seppur positivi, i dati che abbiamo ottenuto con i benchmark di Battlefield V non possono dare un'idea generale sulle prestazioni della 2060 con Ray Tracing attivo. Un solo titolo non basta, servono più prove e con giochi diversi. Dall'altro, non va mai dimenticato che il Ray Tracing, nell'idea di NVIDIA, è stato pensato per essere utilizzato insieme al DLSS, una tecnica di post processing basata sul deep learning che elimina l'aliasing e allo stesso tempo applica un super sampling per aumentare la risoluzione. Maggiori dettagli su questa tecnologia sono disponibili nel nostro speciale su RT e Tensor Core e nella recensione della RTX 2080 Founders Edition, la cosa importante da sottolineare ora è che il frame rate osservato in Battlefiled V nei nostri test, già eccellente, è destinato ad aumentare, e potenzialmente di molto.

Per capire il potenziale di questa tecnologia possiamo solo utilizzare i benchmark forniti da NVIDIA, visto che il DLSS non è ancora ancora stato implementato nel gioco, dati che mostrano un aumento da 65 a 88 fps medi grazie all'attivazione del DLSS su Battlefield V, a risoluzione Full HD, con Ray Tracing attivo e dettagli al massimo. Speriamo quindi di poterlo vedere il prima possibile, per poterne verificare le potenzialità nel gioco DICE.
Configurazione di prova e benchmark senza Ray Tracing

Per testare la nuova RTX 2060 abbiamo utilizzato una configurazione di fascia alta composta da un processore i9-9900K, 16 GB di RAM DDR4 a 3400 MHz e una scheda madre Aorus Z390 Pro. Insieme alla RTX 2060 abbiamo testato, sullo stesso sistema, anche una RTX 2080 Ti, una RTX 2080 e una GTX 1080. Purtroppo non avevamo a disposizione una RTX 2070, ma se il confronto con le sorelle maggiori mette ovviamente in luce la minor potenza computazionale, quello con la GTX 1080 offre uno spaccato piuttosto interessante dell'aumento prestazionale consentito dall'architettura Turing. Ma partiamo dai test con le altre RTX, a partire dai benchmark senza Ray Tracing attivo.
Come si può osservare dalla tabella, rispetto ai modelli superiori il calo nelle prestazioni è evidente, del resto stiamo parlando di schede video dal costo nettamente superiore rispetto alla RTX 2060: la RTX 2080 tocca quota 799$, mentre la variante Ti, un vero mostro di potenza, arriva a ben 1199$. Con i suoi 349$, la 2060 si difende molto bene, riuscendo a non scendere mai sotto ai 60 fps in Full HD in nessuna delle prove che abbiamo svolto, fatte sempre con preset grafici impostati al massimo.
Interessante notare anche il comportamento della scheda a risoluzione 1440p, dove il frame rate non scende mai sotto la soglia della giocabilità e anzi, quasi sempre riesce mantenersi sopra i 60 fps, salvo in Ghost Recon Wildlands, titolo molto complesso da gestire senza un minimo di ottimizzazione dei settaggi grafici, come dimostrato anche dai dati della 2080 Ti, che non supera i 47 fps in 4K.

In 4K le prestazioni calano parecchio, per giocare in UHD bisogna scendere a compromessi con il frame rate, ma il fatto che questa GPU abbia raggiunto quasi sempre fps superiori a 30 è molto positivo. In definitiva, la RTX 2060 si è dimostrata perfettamente in grado di gestire ogni gioco in Full HD e con il massimo del dettaglio, offrendo solide prestazioni anche in 1440p.
RTX 2060 e Ray Tracing
Abbiamo analizzato più volte Battlefield V con Ray Tracing attivo per testarne le performance, scoprendo un netto miglioramento dall'arrivo di questa tecnologia nel gioco all'ultima patch pubblicata a dicembre. NVIDIA e DICE hanno lavorato molto sul fronte dell'ottimizzazione e i risultati si vedono anche con questa RTX 2060.

Selezionando l'impostazione Ultra gli fps scendono sotto i 60 nel nostro scenario di test, con il gioco che rimane comunque molto fluido e perfettamente giocabile, anche se per un titolo competitivo come questo il target ideale rimangono comunque i 60 fps. Aumentando la risoluzione le prestazioni iniziano a risentirne, almeno se si vuole utilizzare il RT al massimo dettaglio disponibile. In 4K invece il titolo diventa ingiocabile anche impostando il RT al minimo, del resto per gestire questa risoluzione serve ben altra potenza, riservata a fasce di prezzo più elevate.
RTX 2060 vs GTX 1080

Nella documentazione fornita da NVIDIA a corredo della scheda di prova è indicato che la RTX 2060 riesce ad insidiare, nelle prestazioni, una GTX 1080, ex top di gamma con architettura Pascal. Incuriositi da questa affermazione abbiamo preso la nostra GTX 1080 e l'abbiamo testata con la configurazione di prova, per capire quanto la 2060 si avvicini in termini di performance. Va precisato che purtroppo non avevamo a disposizione una 1080 Founders Edition, per cui siamo ricaduti su una variante custom, una GTX 1080 Gaming X 8G di MSI, che offre un piccolo boost rispetto ai modelli reference. Nonostante questo, i dati mostrano come la RTX 2060 si avvicini davvero alla GTX 1080 nella pratica.