OnePlus 11 5G Recensione: il top di gamma tuttofare Android di inizio 2023

OnePlus porta sul mercato un flagship completo a 360 gradi, in grado di far impallidire la concorrenza già in questa prima fase del 2023.

OnePlus 11 5G Recensione: il top di gamma tuttofare Android di inizio 2023
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In un periodo in cui persino i dati di Qualcomm indicano una situazione non propriamente rosea per il mercato smartphone, la sfida ai vertici del mercato Android si fa ancor più agguerrita. Tra i principali player c'è sicuramente OnePlus, che sta portando in Italia il flagship OnePlus 11 5G a un prezzo di partenza di 849 euro (per il modello da 8/128GB). I preordini saranno attivi sul portale ufficiale fino al 16 febbraio 2023 e consentiranno di ricevere in omaggio uno speaker firmato Bang & Olufsen per chi punta alla variante più costosa.
A tal proposito, nelle ultime settimane abbiamo avuto modo di mettere sotto stress in anteprima la variante da 16/256GB, che in Italia ha un costo di 919 euro: in questa sede analizzeremo tutti gli aspetti del dispositivo, dal reparto fotografico firmato Hasselblad al processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, mirando a comprendere, in un momento complesso per il settore, come si colloca la soluzione del produttore asiatico nel mercato.

Le fotocamere non passano inosservate, in tutti i sensi

Avete presente OnePlus 10 Pro 5G? Se la risposta è affermativa, ricorderete sicuramente la presenza di un comparto fotografico realizzato in collaborazione con Hasselblad e il saggio mix di vetro e metallo in termini di materiali.

Già in quel contesto si erano raggiunti livelli invidiabili, ma con OnePlus 11 5G la serie abbraccia le forme persino più arrotondate, anche per quel che riguarda le fotocamere. La scelta di OnePlus ha sin da subito il suo impatto in termini estetici, garantendo una sensazione Premium nel look and feel. La colorazione Titan Black che abbiamo avuto modo di provare è piacevole al tatto e resistente alle impronte, ma se cercate una scocca unibody in metallo c'è la variante Eternal Green. La cura nei dettagli si nota anche in aspetti come la presenza di un display curvo ai lati ma non troppo, nonché di una sporgenza delle fotocamere che, seppur presente, non si rende problematica nell'uso quotidiano. Ci sono poi chicche come il logo OnePlus sul retro che si distingue al tatto per via di una diversa lavorazione, nonché un foro per la fotocamera anteriore di dimensioni ridotte collocato a in alto a sinistra, così da non creare grattacapi durante la visione dei contenuti multimediali.

Possono sembrare per certi versi questioni di poco conto, notate esclusivamente da un occhio attento, ma in un flagship anche i dettagli sono importanti e queste sono caratteristiche che dimostrano quanto un brand tiene effettivamente alla sua proposta. Lo smartphone si tiene tra l'altro bene in mano, grazie a delle dimensioni di 163,1 x 74,1 x 8,53 mm, per un peso di 205 grammi.

Non si tratta di un dispositivo definibile compatto nel senso che il termine avrebbe assunto qualche anno fa, ma ormai sono rimasti in pochi i modelli a contendersi questo titolo nella sua accezione più pura. OnePlus 11 5G è un flagship che si lascia usare in modo piacevole, offrendo al contempo un ampio pannello per prendere visione agevolmente di film, serie TV e chi più ne ha più ne metta. Il sensore per le impronte digitali in-display è rapido e non manca l'ancora più comodo riconoscimento facciale, per una possibilità di scelta in grado di accontentare un po' tutti.

È però il tour dei lati a scaldare ulteriormente il cuore dei fan OnePlus, vista la presenza dell'Alert Slider sulla destra, a fianco del pulsante d'accensione. Per chi si fosse perso gli ultimi passaggi, con il modello OnePlus 10T 5G, uscito nel 2022, si era perso questo elemento per fare spazio ad altre componenti, aspetto che non era andato del tutto giù a chi si è sempre trovato bene con l'iconico slider per il cambio rapido di stato tra silenzioso, vibrazione e suoneria.

Proseguendo il nostro viaggio, in alto troneggia un microfono, accompagnato sulla sinistra dal bilanciere del volume. In basso, invece, si trovano speaker, secondo microfono, carrellino per la SIM (dual nanoSIM con supporto eSIM) e la porta USB Type-C 2.0 (niente uscita video).
Tra l'altro, OnePlus ha di recente confermato la presenza di una certificazione IP64, legata alla resistenza a polvere e schizzi. Manca dunque però una certificazione più elevata, che nel corso degli anni l'azienda ha spiegato di non apprezzare particolarmente in virtù delle condizioni di laboratorio specifiche con cui vengono condotti i test.
I dispositivi rimangono resistenti agli schizzi e alle classiche situazioni del quotidiano: semplicemente, non si fa troppo riferimento a quell'aspetto.

Poco da recriminare sulla confezione di vendita: in un periodo in cui un buon numero di produttori toglie il caricatore, OnePlus prosegue ignorando il trend includendo il suo mattoncino nella dotazione: tra l'altro, in questo caso si fa riferimento a un caricabatterie SUPERVOOC da 100W, affiancato da un cavo USB Type-C/USB Type-A.

In confezione si trovano inoltre la spilla per l'estrazione del vano SIM, documentazione varia e adesivi. Ciò che è mancato nel nostro sample di prova è dunque una cover, che dovrebbe essere presente nella confezione retail. Per quel che riguarda gli auricolari da abbinare al dispositivo, potrebbe interessarvi dare un'occhiata agli appena annunciati OnePlus Buds Pro 2, che in Italia vengono venduti a 179 euro. Stiamo mettendo alla prova anche loro e presto ve ne parleremo, ma in questa sede è bene concentrarsi sullo smartphone di punta del 2023.

Lo Snapdragon non scalda troppo e l'autonomia è al top

Uno smartphone come OnePlus 11 5G non può non strizzare l'occhio a chi cerca performance al top del mercato. In questo senso, la variante da 16GB di RAM LPDDR5X (espandibile in modo virtuale di ulteriori 12GB) e 256GB di memoria interna UFS 4.0 (non espandibile) si è rivelata perfetta per svolgere dei test approfonditi su quanto offerto dall'atteso Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2.

La più recente soluzione per flagship offre prestazioni che hanno pochi rivali all'interno del mercato, arrivando a far registrare ben 1.121.904 punti su AnTuTu Benchmark v.9.5.6 durante i nostri test. Per gli amanti dei numeri, si arriva anche a 1.153 punti in single-core e 4.960 punti in multi-core su Geekbench 5.
Questo smartphone, insomma, potrebbe tranquillamente tenere testa a un Samsung Galaxy S23 Ultra e ci sono ben pochi dubbi sul fatto che OnePlus 11 5G sia un flagship a livello prestazionale.
Una questione interessante è poi legata alle temperature. Lo smartphone infatti non scalda troppo nemmeno in condizioni estreme, lasciando al tatto solamente un minimo calore sulla scocca. Il sistema di raffreddamento Cryo-velocity VC riesce insomma a dare i suoi frutti: pensate che OnePlus cita un miglioramento del 92% in termini di dissipazione del calore, aspetto che si fa notare anche nel quotidiano.

OnePlus è riuscita in generale, anche mediante apposite ottimizzazioni dietro le quinte, a ottenere un'esperienza bilanciata su tutti i fronti. Da un lato OnePlus 11 5G rappresenta un dispositivo in grado di far girare come si deve essenzialmente qualsiasi gioco presente sul Play Store, mentre dall'altro si punta a un'autonomia invidiabile. La batteria da 5.000 mAh ci ha sempre consentito di portare a termine la giornata, anche con una carica residua importante. In determinati contesti siamo riusciti a raggiungere anche le fatidiche due giornate, senza scomodare la ricarica rapida a 100W che porta dallo 0% al 100% in circa 25 minuti.

Se si hanno pochi minuti a disposizione, un rapido collegamento alla presa di corrente può comunque garantire ore di utilizzo. Per arrivare al 50%, ci vogliono infatti circa 10 minuti. Fa invece storcere il naso l'assenza della ricarica wireless, che era presente su OnePlus 10 Pro 5G. Va detto, però, che la ricarica rapida a 100W via cavo può facilmente far chiudere un occhio su questo aspetto.

Abbiamo apprezzato molto la gestione di performance ed efficienza energetica effettuata dietro le quinte da OnePlus, anche se in alcuni contesti, potenzialmente anche per via della versione preliminare del software, abbiamo notato qualche leggero rallentamento nello scrolling di alcune pagine Web.

Nulla in grado di compromettere l'esperienza e stiamo sicuramente trovando l'ago nel pagliaio, ma in questa fascia è sempre bene sottolineare ogni aspetto, anche i meno convincenti.
Interessante evidenziare che i test relativi a 3DMark hanno confermato l'ottima efficienza termica del flagship, registrando però un calo di performance sul lungo periodo. Per fare un esempio, il temibile Wild Life Extreme Stress Test ha fatto segnare il miglior loop in 3.581 punti, mentre il peggior loop è sceso a 2.072 punti, per una stabilità del 57,9%. Il Wild Life Stress Test ha invece visto il miglior loop in 12.703 punti, scendendo a 4.316 punti nel peggiore, per una stabilità del 34%. Al netto delle potenziali questioni relative alla versione preliminare del software, ciò che ne sembra emergere è un approccio conservativo lato batteria e mirato a mantenere basse le temperature (con altri modelli, test come questi addirittura mandavano in crash 3DMark per via dell'eccessivo surriscaldamento).

Va detto che durante le nostre sessioni di gaming prolungate non abbiamo mai riscontrato troppi problemi (considerate che i benchmark sintetici sono tarati per situazioni estreme), dunque negli scenari pratici è tutto molto meno evidente. C'è da dire, poi, che nelle impostazioni di sistema è possibile abilitare una modalità massime prestazioni, che consuma più batteria ma che non sembra portare troppi benefici: avviando un Wild Life Extreme Stress Test in questo contesto, infatti, ci siamo trovati dinanzi a risultati simili, segno che vale probabilmente la pena mantenere le impostazioni di default.

Lo schermo di OnePlus 11 5G è un ottimo Super Fluid AMOLED LTPO da 6,7 pollici con risoluzione QHD+ (3216 x 1440 pixel), aspect ratio 20.1:9, profondità di colore a 10-bit, protezione Corning Gorilla Glass Victus, supporto all'HDR 10+, luminosità di picco di 1300 nit, refresh rate dinamico da 1 a 120Hz, touch response rate fino a 1.000 Hz e supporto al Dolby Vision.
Si tratta di un display al top del mercato, dai colori ben bilanciati e dalla buona luminosità massima, che diventa una goduria per gli occhi anche grazie ai bordi leggermente curvi e al foro per la fotocamera dalle dimensioni contenute, che rende i contenuti multimediali più immersivi. Non è un pannello esattamente al top del mercato se paragonato ad altre soluzioni più costose, ma ha il suo perché.

Immancabili i DRM Widevine L1 per la visione in Full HD dei contenuti dei servizi di streaming come Netflix.
Da notare, poi, che di default la risoluzione del display viene gestita automaticamente, lasciando all'utente la scelta eventuale relativa al mantenere QHD+ o FHD+ in modo fisso.

Si tratta di opzioni che, così come avviene in ambito performance, consigliamo di lasciare invariate, se non in specifici campi. OnePlus ha tarato tutto per restituire le migliori condizioni di efficienza energetica e larga parte dell'utenza non ha bisogno di mettere le mani su questi elementi.
Sempre niente male, però, il fatto che vengano concesse ampie possibilità in termini di personalizzazione dell'esperienza, così che ognuno possa scegliere al meglio quanto fa al caso suo. Non manca, a tal proposito, l'Always On Display.
Il comparto multimediale viene completato da un reparto audio d'eccezione, con supporto a Dolby Atmos e a Dual Reality Speaker. Il risultato è da top di gamma su tutti i fronti, sia come resa sonora che per volume massimo.
Un altro reparto dove c'è ben poco da recriminare è la connettività, che vede la presenza di 5G, Wi-Fi 7 (c'è il supporto al Wi-Fi 802.1 a/b/g/n/ac/ax/be), NFC e Bluetooth 5.3.

Va bene, attualmente alcuni standard fanno più scheda tecnica che altro, come potete ben apprendere dalla presenza del Wi-Fi 7 (che tra l'altro in alcune aree potrebbe essere disattivato per venire poi riabilitato tramite update OTA), ma sicuramente la voglia di guardare al futuro da parte di OnePlus si fa notare.

Questo si nota anche nel comparto fotografico, a partire al supporto ai video in 8K a 24fps. Sì, la tripla fotocamera posteriore da 50MP (Sony IMX890, OIS, EIS, f/1.8) + 48MP (Sony IMX581, f/2.2, ultra-wide, 115 gradi) + 32MP (Sony IMX709, tele, zoom ottico 2x, f/2.0) è in grado di fare anche questo, ma consigliamo di mantenersi su una risoluzione inferiore, dal 4K ai 1080p/60fps, per ottenere un risultato ottimale anche lato stabilizzazione.

Le foto del blocco realizzato in collaborazione con Hasselblad sono da top di gamma in tutti i contesti: di giorno le foto escono come ci si aspetta da un flagship di questo tipo, mentre l'intervento dell'apposita modalità notturna riesce a migliorare come si deve anche gli scatti effettuati in situazioni di scarsa illuminazione.

Grandangolari e macro sono in linea con le aspettative. Certo, il rumore digitale in alcuni ambiti si fa ancora notare, com'è normale che sia, ma le qualità del reparto fotografico di OnePlus 11 5G, unite a funzionalità interessanti come XPan, rendono il dispositivo apprezzabile da un vasto bacino di pubblico, collocandolo nella fascia alta del mercato anche in questi termini.

Non si fa riferimento a un totale cameraphone, considerando anche che il massimo zoom a cui è possibile arrivare è 20x, ma quanto offerto non delude le aspettative che avevamo nel merito.
Al netto della nostra analisi, potrebbe interessarvi dare un'occhiata alla nostra cartella Drive dedicata a OnePlus 11 5G, contenente diversi scatti non compressi. In questo modo, potrete farvi un'idea più precisa di quanto offerto. La fotocamera frontale è da 16MP (Sony IMX471, f/2.45) e garantisce selfie soddisfacenti, soprattutto in buone condizioni di luce.

Android 13 e l'ampio supporto di OnePlus

OnePlus 11 5G dispone della personalizzazione OxygenOS 13.0, basata su Android 13. Al momento in cui scriviamo, le patch di sicurezza sono quelle del 5 dicembre 2022. La recente unificazione con OPPO ha influito anche sulla personalizzazione di OnePlus, tanto che il software ora ricorda molto da vicino la ColorOS.
Questo non significa che vengano a mancare feature apprezzate dai fan del brand OnePlus, come ad esempio la schermata Shelf. In generale, le funzionalità di personalizzazione sono molte e comprendono la ben nota Zen Mode, quindi di certo chi è abituato a questo tipo di esperienza non resterà deluso.

A livello di fluidità del sistema, abbiamo già accennato in precedenza a qualche leggero lag nello scrolling delle pagine Web con la versione preliminare del software, ma per il resto la fluidità di sistema è perfetta e il bloatware è pari a zero.
Lato supporto, il brand ha fatto riferimento a 4 major release e 5 anni di patch di sicurezza: il pubblico del brand potrà dormire sonni tranquilli per diversi anni.

Un ambito in cui le elevate performance di OnePlus 11 5G possono tornare utili è sicuramente quello del gaming. A tal proposito, sono state implementate diverse funzionalità, app Giochi inclusa, che permette di fare da hub ai titoli installati sul dispositivo e tenere traccia delle proprie abitudini.
Da Vibrazione 4D a Modalità Campionato, le possibilità di scelta non mancano, considerando anche la presenza del filtro HDR per PUBG Mobile.

Durante le sessioni di gioco, un semplice swipe dall'angolo in alto a sinistra o in alto a destra del dispositivo permette di accedere al pannello in-game. Quest'ultimo fornisce una rapida panoramica sulle performance con contatore del framerate e permette anche di cambiare modalità prestazionale, scegliendo tra Basso consumo, Bilanciata e Pro Gamer.
Da notare, poi, la possibilità di aprire rapidamente in modalità Picture-in-picture app come WhatsApp, nonché di gestire la riproduzione musicale (ad esempio, da Spotify) e utilizzare tutte le classiche funzionalità che ci si aspetta di trovare in questo contesto.

Da Registrazione schermo a Blocco orientamento, passando per Avvio rapido: è tutto al suo posto. Da notare inoltre la presenza di impostazioni lato GPU, riguardanti anche questioni come MSAA, filtro anisotropico e non solo. Un utente appassionato può sicuramente divertirsi non poco "mettendo le mani" su queste impostazioni.

Al netto delle già approfondite ottime prestazioni del sistema di raffreddamento, che riesce sempre a mantenere basse le temperature, le performance in ambito gaming sono poi importanti all'atto pratico. Call of Duty Mobile gira senza problemi con dettagli su Molto Alto e FPS su Max, mentre la sempre temibile prova con Diablo Immortal ci ha consentito di giocare con preset Alto e opzione 30 FPS. Da notare che anche in questo caso c'è un'ottimizzazione dietro le quinte, legata all'HyperBoost Gaming Engine.

Questa tecnologia sfrutta il machine learning per rendere l'esperienza di gioco fluida consumando al contempo il meno possibile, evitando di sprecare le risorse in eccesso.
Qualche calo in esperienze come Diablo Immortal c'è, ma nulla di trascendentale e comunque ulteriori aggiornamenti software potrebbero migliorare la situazione. Insomma, nonostante non si tratti di uno smartphone da gaming in tutto e per tutto, OnePlus 11 5G può comunque offrire ottime soddisfazioni anche a chi apprezza i videogiochi.

OnePlus 11 5G OnePlus 11 5G è uno smartphone tuttofare, che segna la via per un approccio interessante a livello di performance. Gli utenti stanchi di dispositivi dalle elevate prestazioni che diventano però bollenti dopo un po' di tempo troveranno un ottimo compagno di viaggio in questo dispositivo e nel suo Snapdragon 8 Gen 2. Sì, il sistema di raffreddamento Cryo-velocity VC svolge ottimamente il lavoro. Ci sono inoltre delle ottimizzazioni, anche a livello software, che lavorano dietro le quinte per garantire un'efficienza sia termica che energetica. È così che l'ampia batteria da 5.000 mAh permette di raggiungere tranquillamente il termine della giornata anche mettendo sotto stress il dispositivo, mentre in un contesto più vicino al quotidiano di molte persone si può potenzialmente arrivare anche alle due giornate, senza contare la ricarica rapida a 100W, che in pochi minuti permette di tornare a utilizzare il dispositivo per ore (sì, il caricabatterie è presente in confezione). Rimanendo sui pregi, non mancano un ottimo display Super Fluid AMOLED LTPO con refresh dinamico fino a 120Hz e risoluzione QHD+, così come un reparto fotografico Hasselblad e un comparto audio che non deludono le aspettative. In campo software, il supporto promesso di 4 major release e 5 anni di patch di sicurezza non può che fare gola. Capite bene, dunque, che OnePlus 11 5G è uno smartphone che, al netto del prezzo di partenza di 849 euro, risponde bene al periodo non propriamente dei più rosei del mercato smartphone. Badate bene, però, che non è tutto perfetto: l'assenza della ricarica wireless è una questione che salta subito all'occhio in termini di scheda tecnica, così come l'approccio conservativo mirato a risparmiare batteria si fa notare nei contesti in cui si mettono alla prova in modo estremo le performance. Queste ultime rimangono comunque al top del mercato, ma si nota il fatto che OnePlus 11 5G non miri esattamente in tutto e per tutto a rappresentare uno smartphone da gaming, nonostante possa esserlo per più di qualcuno. Ci sono poi questioni come la memoria interna non espandibile, imperfezioni lato fotografico come quelle legate allo zoom massimo, il prezzo che per qualcuno rimarrà alto e un software che per certi versi ha perso il brio del passato in seguito all'unificazione con OPPO. OnePlus 11 5G è un flagship che si piazza ai vertici del mercato sotto più punti di vista, pur non rappresentando la scelta a occhi chiusi che qualche fan OnePlus con qualche anno sulle spalle avrebbe magari voluto poter fare. Tuttavia, l'approccio di gestione dietro le quinte è interessante e la cura nei dettagli posta nella realizzazione del dispositivo si nota eccome. In definitiva, ci troviamo davanti a uno smartphone elegante e in grado di far impallidire buona parte della concorrenza in più ambiti, che dovrà però probabilmente scontrarsi con un momento non dei più rosei a livello generale di mercato. OnePlus c'è e il nostro verdetto è indubbiamente positivo. Ora è la community a dover scegliere se rispondere presente o meno.

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