OnePlus 9 Pro Recensione: quest'anno è realmente rivoluzione

OnePlus innova il mercato con delle tecnologie di ricarica particolarmente rapide, un display dall'ottima fluidità e una partnership con Hasselblad.

OnePlus 9 Pro Recensione: quest'anno è realmente rivoluzione
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Se avete seguito, magari senza troppa attenzione, l'annuncio di OnePlus 9 Pro, il titolo di questa recensione potrebbe sembrarvi in qualche modo esagerato. Eppure, in un contesto in cui il mercato smartphone risulta un po' impantanato, il modello punta di diamante della nuova gamma dell'azienda cinese, che abbiamo messo alla prova nell'ultimo periodo, è riuscito a strapparci più di un sorriso. Non fraintendeteci: non siamo dinanzi a un pieghevole o un estendibile. Tuttavia, la sensazione derivante dall'utilizzo di OnePlus 9 Pro in ambito quotidiano è quella di essere arrivati a un punto di svolta. Infatti, tra ricarica wireless particolarmente rapida, display LTPO con Hyper Touch e partnership con Hasselblad per il reparto fotografico, il passo in avanti rispetto allo scorso anno è netto e lo abbiamo sentito in modo molto più forte rispetto al passato.
Il prezzo non è cambiato: 919 euro per la variante da 8/128GB. Noi abbiamo utilizzato il modello da 12/256GB, che viene venduto a 999 euro. I preordini sono attivi dalle ore 16:30 di oggi 23 marzo 2021 su Amazon e sul portale ufficiale di OnePlus, mentre le vendite inizieranno il 31 marzo 2021.

Design iconico e caricabatterie a 65W

Iconico. Sgargiante. Solido. Questi sono i termini che descrivono meglio il design di OnePlus 9 Pro, che si è presentato nelle nostre mani in una splendida colorazione Morning Mist. In un mercato di colorazioni scure o troppo vivaci, quest'ultima riesce a rappresentare la giusta via di mezzo, garantendo ottimi giochi di luce, "riflettendo" il mondo esterno e sposandosi bene con l'imponente modulo fotografico posizionato in alto a sinistra. Qui capeggia il logo Hasselblad, storico marchio svedese con cui l'azienda cinese ha collaborato per questo dispositivo.

I due sensori fotografici di dimensioni più elevate garantiscono una sensazione di qualità sin dal primo sguardo, anche se la loro sporgenza fa un po' "ballare" lo smartphone se poggiato su una superficie piana. La backcover non trattiene troppo le impronte. Tenete a mente il fatto che sul mercato esistono anche le colorazioni Pine Green e Stellar Black. Non manca la certificazione IP68, per la resistenza ad acqua e polvere.

Retro in vetro 3D Corning Gorilla Glass e frame in alluminio conferiscono al prodotto una buona solidità costruttiva, senza andare a inficiare l'esperienza utente in termini di maneggevolezza. Le dimensioni del dispositivo sono infatti di 163,2 x 73,6 x 8,7 mm, per un peso di 197 grammi. Non si tratta certo di uno smartphone compatto, ma non siamo nemmeno dinanzi a un dispositivo particolarmente spesso o pesante. In linea generale, OnePlus 9 Pro si lascia usare senza troppi problemi: ormai siamo abituati ad andare anche ben oltre, visti i modelli che abbiamo testato in precedenza.

In ogni caso, sul lato destro troviamo il pulsante d'accensione e l'immancabile slider fisico per silenziare il dispositivo, mentre sulla sinistra fa capolino il bilanciere del volume. In alto c'è il primo microfono, a cui fa eco un secondo posizionato in basso, a fianco di altoparlanti, carrellino per la SIM (fino a due nanoSIM) e porta USB Type-C 3.1. A proposito di quest'ultima, sono presenti sia OTG che uscita video.

Guardando anteriormente OnePlus 9 Pro, troviamo un altro elemento interessante, ovvero il display con bordi curvi e foto per la fotocamera posizionato in alto a sinistra. Quest'ultimo implementa un sensore di impronte digitali, che durante la nostra prova si è sempre rivelato reattivo. Nel caso ve lo stiate chiedendo, non manca anche il riconoscimento facciale. Quest'ultimo in alcuni casi non è riuscito a sbloccare correttamente lo smartphone, ma in realtà è accaduto poche volte e non c'è dunque un reale problema.

Per quel che riguarda il contenuto della confezione di vendita, al suo interno ci sono una comoda cover grigia semi-rigida, la spilla per l'estrazione del vano SIM, manualistica varia, un cavo USB Type-C/USB Type-C e un caricabatterie Warp Charge da ben 65W. Per effettuare al meglio la prova, OnePlus ci ha inoltre fornito la base di ricarica Warp Charge 50, in grado di caricare il dispositivo in wireless a ben 50W, nonché un cover aggiuntiva Karbon Bumper Case Black, a cui potete dare un'occhiata nelle varie foto presenti a corredo della recensione. I valori SAR (CE) relativi a OnePlus 9 Pro sono 0,99 W/Kg (testa) e 1,21 W/Kg (corpo).

Qualcomm Snapdragon 888, display LTPO e Hasselblad

OnePlus 9 Pro è uno smartphone che punta in alto anche in termini di componentistica. Sotto alla scocca troviamo infatti un processore octa-core Qualcomm Snapdragon 888, con un core operante a una frequenza massima di 2,84 GHz, tre core a 2,42 GHz e quattro core a 1,8 GHz. Al suo fianco, non mancano una GPU Adreno 660, 12GB di RAM LPDDR5 e 256GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibile). Si tratta di una configurazione da top di gamma a livello prestazionale, in grado di far girare al meglio pressoché tutte le applicazioni presenti sul Play Store di Google.

L'elemento che ci ha fatto esclamare un "wow" è tuttavia il display. Infatti, lo smartphone monta un pannello AMOLED LTPO da 6,7 pollici con risoluzione QHD+ (3216 x 1440 pixel), refresh rate smart di 120 Hz, aspect ratio 20,1:9, protezione Corning Gorilla Glass e supporto all'HDR10+. Luminosità e bilanciamento dei colori sono eccezionali, ma quel che stupisce è la fluidità offerta dalla frequenza di aggiornamento in accoppiata con una buona ottimizzazione in termini di consumi.

Abbiamo infatti definito il refresh rate "smart" per via del fatto che lo smartphone è in grado di scendere anche fino a 1 Hz quando l'utente non ha necessità di una frequenza di aggiornamento avanzata. Questo garantisce un ottimo compromesso e non abbiamo mai riscontrato particolari "rallentamenti" durante la nostra prova, se non in una situazione iniziale precedente a un aggiornamento software.

La risoluzione è impostata di default sul Full HD+ (2340 x 1080 pixel), ma dalle impostazioni si può passare al QHD+. Una scelta effettuata in ottica consumi, dato che quest'ultima risoluzione viene effettivamente utilizzata in pochi contesti. In ogni caso, chi vorrà sfruttare appieno lo schermo potrà farlo.
Tra l'altro, guardare film e serie TV su questo pannello è una goduria per gli occhi, grazie anche all'ovvia presenza dei DRM Widevine L1, che garantiscono ci visualizzare i contenuti di Netflix e Amazon Prime Video in Full HD. Da notare il fatto che il display arriva con una pellicola pre-applicata, che abbiamo rimosso per testare al meglio la bontà del pannello.

Un paragrafo a parte lo merita la funzionalità Hyper Touch a 360 Hz, che una volta abilitata va a migliorare l'esperienza di gioco, cercando di far "rispondere" più velocemente il display e stabilizzare il frame rate di determinati titoli. Il salto in avanti si nota durante sessioni di gaming con titoli come PUBG Mobile, in cui i tempi di risposta sono stati ridotti sensibilmente. Certo, non si tratta di quella novità che farà strappare i capelli a tutti, ma coloro che sono soliti giocare a determinati titoli noteranno sicuramente la differenza. Per il momento, sono supportati solamente PUBG Mobile, Call of Duty Mobile, League of Legends: Wild Rift e Brawl Stars.

Tuttavia, l'azienda prevede di aggiungere presto il supporto ad altri videogiochi. Per il resto, non manca una funzionalità Always On, così come lo stile Canvas AOD.
Ci sono poi varie funzionalità interessanti, come un effetto di colore vivace per i video, una funzionalità che riduce la sfocatura dei movimenti, giusto per citarne due. Insomma, OnePlus non ha di certo lasciato a bocca asciutta gli utenti e il comparto multimediale include, tra l'altro, due speaker stereo di buona qualità. Non manca un ottimo volume massimo, nonché il supporto al Dolby Atmos.

Il "momento clou" è quello relativo al test del comparto fotografico, vista l'importante partnership con Hasselblad. Sul retro fa capolino una quadrupla fotocamera, affiancata da un flash Dual LED, dall'autofocus laser e da un microfono. La fotocamera principale è composta da un sensore Sony IMX789 da 48MP con apertura f/1.8, mentre la lente ultra-grandangolare è da 50MP (Sony IMX766, f/2.2). Ci sono poi un teleobiettivo da 8MP (f/2.4) e un sensore monocromatico da 2MP. La fotocamera anteriore è da 16MP (Sony IMX471, f/2.4).
Gli scatti sono eccellenti sia in contesti con buona luce che di notte, grazie a una calibrazione dei colori pressoché perfetta. Nulla risulta innaturale e al contempo il livello di dettaglio è elevato. Ottime le foto grandangolari, che non presentano praticamente distorsioni, grazie all'attento uso della tecnologia effettuato da OnePlus. Certo, non tutto è perfetto: possiamo discutere della reale utilità della lente monocromatica e di qualche imperfezione della modalità notturna in contesti particolarmente difficili, ma sarebbe come cercare l'ago nel pagliaio. Si tratta insomma di un comparto fotografico di alta caratura che non delude le aspettative.

Si può scattare anche in RAW a 12-bit, quindi coloro che sanno usare per bene le funzionalità avanzate troveranno pane per i loro denti. Il massimo zoom raggiungibile in digitale è il 30x, anche se lo zoom ottico arriva al 3,3x e dunque è bene soffermarsi a questo livello per la condivisione delle foto sui social. Per quel che riguarda i video, posteriormente si arriva all'8K a 30 fps, anche se è bene scendere un po' la risoluzione per ottenere un'ottima stabilizzazione e andare oltre ai limiti in termini di durata del video (cinque minuti). Non manca il 4K a 120 fps. Le funzionalità messe a disposizione dal software sono parecchie e non lasceranno a bocca asciutta l'utente.
Si fa notare la modalità Tilt-Shift, in grado di far sembrare "in miniatura" delle scene relative al mondo reale. Non deludono inoltre le foto scattate dal sensore anteriore. In parole povere, la partnership con Hasselblad ha sicuramente dato i suoi frutti. Se volete approfondire l'argomento, il consiglio è quello di dare un'occhiata alle foto non compresse presenti nella nostra cartella Drive dedicata a OnePlus 9 Pro.

Arrivando all'autonomia, quest'ultima è supportata da una batteria da 4500 mAh, che ci ha consentito di arrivare senza troppi problemi a sera anche con il refresh rate smart attivato. OnePlus ha fatto un ottimo lavoro e in generale non c'è nulla da recriminare, considerando anche il supporto a una ricarica cablata a 65W e a quella wireless a 50W, che fanno sbilanciare la valutazione in modo positivo. Queste ultime sono infatti una manna dal cielo per un determinato tipo di utente, dato che permettono di passare dal 0% al 100% rispettivamente in 29 minuti e 43 minuti.

Certo, l'uso intenso, magari attivando anche la risoluzione QHD+ e simili, non permette di raggiungere due giornate e non siamo dinanzi a un battery phone, ma il livello raggiunto, tenendo bene a mente ciò che offre OnePlus 9 Pro, è buono. Un altro reparto che non delude è quello connettività, dato che troviamo il supporto a 5G, Bluetooth 5.2, Wi-Fi 6 e NFC. Potrebbe far storcere un po' il naso solamente l'assenza del jack audio per le cuffie, ormai in via di estinzione.

Android 11 e OxygenOS 11

Il sistema operativo è rappresentato da Android 11 con personalizzazione OxygenOS 11, che al momento in cui scriviamo dispone delle patch di sicurezza di febbraio 2021. Sul software in realtà abbiamo già speso fiumi di parole su queste pagine, quindi probabilmente risulta superfluo entrare nel dettaglio delle miriadi di funzionalità offerte. Tuttavia, per dare il giusto contesto anche a chi non ha seguito particolarmente OnePlus nell'ultimo periodo, dovete sapere che la OxygenOS rappresenta una delle migliori personalizzazioni in termini di fluidità del sistema, che in questo caso viene esaltata ulteriormente dalla frequenza di aggiornamento dello schermo.

Per il resto, ricordiamo che recentemente è arrivato il tanto atteso Always On Display, che abbiamo già trattato in precedenza insieme alle altre funzionalità destinate allo schermo. Non mancano poi parecchie altre possibilità, dalla Zen Mode fino al tema scuro che si può potenzialmente "forzare" anche su applicazioni di terze parti. Insomma, il software rimane sempre uno dei punti di forza della proposta di OnePlus.

OnePlus 9 Pro è un top di gamma a livello prestazionale

OnePlus 9 Pro è un top di gamma e come tale si comporta a livello di prestazioni. Il dispositivo è sempre rapido e reattivo in ambito quotidiano, i benchmark descrivono bene la situazione. Durante la nostra prova, lo smartphone ha infatti registrato un totale di 712899 punti su AnTuTu Benchmark. Su GeekBench, invece, è arrivato a 1129 punti in single-core e 3607 punti in multi-core. Numeri particolarmente positivi, che posizionano il dispositivo ai vertici della classifica dei modelli più prestanti. Giusto per intenderci, siamo vicini ai risultati fatti registrare da Xiaomi Mi 11, che raggiunge circa 710000 punti su AnTuTu. Per il resto, Samsung Galaxy S21 Ultra scende verso i 650000 punti. Insomma, la "forza bruta" della soluzione di OnePlus non si può certo mettere in discussione.

Lo schermo è il tocco in più in termini di gaming

Se c'è un tipo di utilizzo del dispositivo in cui vengono messe particolarmente in luce le performance del comparto hardware, quest'ultimo è sicuramente quello relativo al gaming. Abbiamo dunque scelto di provare OnePlus 9 Pro con Call of Duty Mobile, ARK: Survival Evolved, Fortnite e PUBG Mobile. Le scelte sono dettate anche dal fatto che, come accennato in precedenza, Call of Duty Mobile e PUBG Mobile supportano anche la funzionalità Hyper Touch. In parole povere, quest'ultima garantisce un tracciamento più preciso dell'input tattile, restituendo una migliore reattività e una maggiore sensazione di fluidità. Per effettuare un test adeguato, abbiamo replicato quanto fatto vedere da Pete Lau, CEO di OnePlus, per presentare questa possibilità. In parole povere, abbiamo messo fianco a fianco OnePlus 9 Pro e Samsung Galaxy S21, entrambi con display a 120 Hz, giocando quasi in contemporanea ai titoli coinvolti. Un occhio allenato coglie istantaneamente la differenza, ma in realtà anche il giocatore medio può trarre vantaggio da questa feature. Non è certamente la funzionalità che "svolta" l'esperienza di gioco, visti anche i pochi titoli supportati al momento, ma i passi in avanti fatti da OnePlus sono molto interessanti per i gamer più esigenti.

Call of Duty Mobile gira al meglio con dettagli su "Molto Alto" e FPS su "Max", mentre ARK: Survival Evolved funziona a bene anche a "Epico". Per quel che riguarda Fortnite, il titolo di Epic Games funziona come si deve con preset "Epico" anche a 60 fps. In realtà è impossibile impostare il limite a 90 fps, ma in quel caso potrebbe esserci qualche calo di frame rate nelle situazioni più concitate. Infine, PUBG Mobile gira bene con preset "Ultra HD" e FPS su "Ultra". Non manca un'avanzata modalità gaming, che oltre a ottimizzare le prestazioni e bloccare chiamate garantisce dettagli relativi alle temperature e permette di aprire in Picture in picture alcune applicazioni, ad esempio WhatsApp. In ogni caso, il sistema di raffreddamento implementato, che OnePlus chiama Cool Play e si basa su vapor chamber con dimensione incrementata del 300% rispetto al passato, funziona bene: non abbiamo mai avuto problemi nemmeno in seguito a sessioni di gioco prolungate.

OnePlus 9 Pro OnePlus 9 Pro è uno smartphone che non scende a compromessi e racchiude al contempo delle rivoluzioni in più campi. Al prezzo di partenza di 919 euro, ovvero lo stesso dello scorso anno, è infatti possibile portarsi a casa un dispositivo che dispone di un eccellente display AMOLED LTPO con risoluzione QHD+, refresh rate di 120 Hz e Hyper Touch in grado di fornire un'ottima reattività, senza però andare a impattare troppo sull'autonomia. Quest'ultima riesce infatti a portare senza troppi problemi a sera. A questo si aggiunge un comparto fotografico d'eccezione, realizzato in collaborazione con Hasselblad, in grado di scattare foto dettagliate e naturali in pressoché tutti i contesti. Non mancano inoltre funzionalità come Tilt-Shift e scatti in RAW a 12-bit. Non è finita qui: lo smartphone supporta infatti la ricarica cablata a 65W e quella wireless a 50W. Per il resto, le prestazioni supportate dal processore Snapdragon 888 sono da top di gamma, il design è iconico, la qualità costruttiva non manca e il reparto connettività è completo di 5G, USB Type-C 3.1, Dual SIM, Wi-Fi 6 e NFC. Il software è la OxygenOS 11 con tanto di AOD. Certo, non siamo esattamente dinanzi a un battery phone, manca il jack audio per le cuffie, la memoria interna non è espandibile e c'è qualche imperfezione lato fotocamere in contesti particolarmente difficili ancora da sistemare. Tuttavia, il salto in avanti questa volta è più marcato del solito e OnePlus ha fatto centro, anticipando la concorrenza sotto diversi punti di vista.

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