Già nel 2021, provando OnePlus Nord 2 5G nella nostra recensione, la sensazione era quella di uno dei "flagship killer" della sua generazione, capace di sfidare i top di gamma con un rapporto qualità-prezzo eccellente. L'azienda di Pete Lau ha però ritenuto tale lavoro solo "preliminare" rispetto a quello che sarebbe arrivato solo un anno dopo: stiamo parlando di OnePlus Nord 2T 5G lanciato in Italia a fine maggio, capitato tra le nostre mani proprio in concomitanza con il debutto e con cui abbiamo trascorso le ultime settimane. Con il suo prezzo di listino pari a 409 Euro, ne costa appena dieci in più rispetto al fratello minore OnePlus Nord 2 5G a poco meno di un anno dal debutto di quest'ultimo. Ciononostante, le vere differenze sotto la scocca valgono molto più di questo lieve aumento del cartellino.
Il design è ancora più unico
La prima differenza che si nota è nel design della backcover, ed è piuttosto sostanziale. OnePlus ci ha abituati a vedere una sua modifica con ogni passaggio alla nuova generazione: dal primo Nord, ciascuno smartphone della linea è riuscito a distinguersi passando da un array verticale di sensori a un modulo più ampio con due sensori imponenti e, ora, a una soluzione più generosa che sembra raggiungere l'equilibrio tra il Nord 2 e il 10 Pro, mantenendo un carattere ben preciso.

I sensori sono sempre tre, esattamente come il fratello minore Nord 2, ma sono disposti esclusivamente in due cerchi con una asimmetricità nel posizionamento al loro interno: se la fotocamera principale svetta grazie al bordo in lieve rilievo, le due lenti più piccole sono incastonate nel secondo cerchio in una posizione alquanto insolita. Ad affiancarli, poi, sono due flash LED al posto di uno.
Altra differenza sempre sul retro consiste nella dotazione di una cover satinata elegante ripresa proprio da OnePlus 10 Pro - a tale proposito, avete letto la nostra recensione di OnePlus 10 Pro? - e perfetta per non lasciare fastidiose impronte; tuttavia, ci sorprende il fatto che risulta lievemente più scivolosa del parente top di gamma.
Fortunatamente, nella confezione del dispositivo troviamo una cover aggiuntiva in silicone decisamente utile, ma che forse diminuisce la bellezza del Nord 2T. Lo smartphone, tutto sommato, non brilla ma si fa notare nella sua unicità e modernità, almeno nella colorazione Grey Shadow che vedete in foto, mentre con la tonalità Jade Fog le cose potrebbero cambiare.
Il form factor è pressoché identico a quello del Nord 2 5G: pesa 190 grammi (un grammo in più) e ha dimensioni pari a 159,1 x 73,2 x 8,2 millimetri (il Nord 2 5G arriva a 158,9 x 73,2 x 8,25 mm). La maneggevolezza è, pertanto, sempre buona e l'unica nota che si potrebbe sottolineare riguarda lo spessore del modulo fotocamera, il quale farà "ballare" appena lo smartphone quando poggiato su superficie piana, ma non è così fastidioso. Il pulsante di accensione si colloca sul lato destro assieme al consueto slider fisico per silenziare lo smartphone; a sinistra, invece, troviamo il bilanciere del volume. Superiormente prende posto il primo microfono e inferiormente il secondo assieme a carrellino per la SIM, porta USB Type-C 3.1 e speaker Dual Stereo.
All'interno della confezione troviamo quindi cover in silicone e manualistica nel consueto cartoncino dedicato, dove si trovano anche la spilla per estrarre il vano SIM e quello che sembra un segnalibro brandizzato Nord, con il quale l'azienda ringrazia il cliente per l'acquisto. Sotto l'alloggiamento dello smartphone, il monolitico caricabatterie SuperVOOC Flash Charge da 80W che abbiamo già visto proprio sul flagship OnePlus 10 Pro, assieme al tipico cavo USB Type-C/USB Type-A.
Aggiornamenti interessanti sotto la scocca
L'introduzione della ricarica rapida a 80W al posto dei 65W di OnePlus Nord 2 5G e di OnePlus 9 Pro è, forse, la più interessante delle novità che troviamo sotto la scocca di questo Nord 2T 5G: la batteria rimane la medesima, ovverosia la combinazione di due celle da 2.250 mAh in una solida soluzione da 4.500 mAh, pronta a ricaricarsi in tempi record per offrirci l'autonomia sufficiente a coprire una giornata con utilizzo tipico.
Tra social network, visione di contenuti su Netflix, Amazon Prime Video e YouTube, ascolto di musica e gaming leggero siamo arrivati a sera con una quota restante tra il 25% e il 17%; senza lasciare in ricarica il dispositivo tutta la notte, come spesso qualcuno fa erroneamente, in 30 minuti circa si è di nuovo pronti per altre 18-20 ore. Nulla di negativo da evidenziare, quindi, sul fronte autonomia.
Altro upgrade giunge dal centro nevralgico dello smartphone, con il passaggio dal MediaTek Dimensity 1200-AI all'ultimo nato del produttore asiatico, il Dimensity 1300: i singoli core sono identici in tipo e frequenza, in quanto troviamo un singolo Cortex-A78 a 3,00 GHz, tre Cortex-A78 limitati a 2,60 GHz e 4 Cortex-A55 da 2,00 GHz, accompagnati dalla GPU Mali-G77 MC9 sempre prodotta dalla britannica ARM. La differenza chiave tra i due chipset riguarda il gaming e le performance multi-core: al posto della tecnologia proprietaria HyperEngine 3.0, infatti, troviamo l'aggiornamento alla versione 5.0 con AI-VRS (Variable Rate Shading gestito da intelligenza artificiale), il denoiser per il ray tracing e il Frame Rate Smoother, il tutto per rendere più fluida e affidabile l'esperienza di gioco.
La prova sul campo, tra benchmark e gaming
La nostra prova sul campo ha confermato questo piccolo salto di qualità, seppur in un contesto limitato che non risulterà d'interesse per tutti i lettori: Call of Duty Mobile è giocabile in maniera ottimale anche con impostazioni bilanciate tra "Alto" e "Molto alto", come League of Legends: Wild Rift, TFT: Teamfight Tactics, Age of History II e proposte più casual come Retro Goal e Rusted Warfare. Ad aggiungersi all'ottimizzazione fornita dalle tecnologie del chipset MediaTek è la consueta modalità Concentrazione Gioco per il gaming che evita ogni distrazione bloccando notifiche e chiamate, oltre all'immancabile indicatore della temperatura che si fa sentire soltanto durante e dopo lunghe sessioni.

Il doveroso test su GeekBench 5 per la CPU ha raggiunto 630 punti in single-core e 2.787 punti in multi-core, mentre su AnTuTu versione 9.3.9 è arrivato a 620.332 punti, mostrandosi particolarmente forte soprattutto lato memoria che, per il nostro OnePlus Nord 2T 5G, ammonta a 12GB di RAM LPDDR4X (con espansione virtuale fino a 7 GB aggiuntivi) e 256GB per lo storage di tipo UFS 3.1, vale a dire la configurazione migliore disponibile sul mercato e alternativa agli 8/128 GB della variante "base". Si tratta di risultati decisamente buoni che mostrano la differenza dal fratello minore: OnePlus Nord 2 5G lo sorpassa in single-core, ma in multi-core e su AnTuTu tocca un punteggio inferiore. Ancora una volta, viene ribadita l'essenza dell'upgrade dal MediaTek Dimensity 1200-AI al MediaTek Dimensity 1300.
Lato software, all'accensione abbiamo subito trovato Android 12 con personalizzazione OxygenOS 12.1 e patch di sicurezza di maggio 2022. Inutile dilungarsi in tante parole per questa soluzione ben conosciuta: la squadra di tecnici guidata da Pete Lau fa sempre un ottimo lavoro offrendo un sistema fluido, reattivo e con zero bloatware. Per il futuro, OnePlus garantisce due major update di Android e tre anni di aggiornamenti di sicurezza.

Sul fronte del display non troviamo quasi alcuna differenza rispetto al predecessore: si tratta sempre dello stesso pannello AMOLED da 6,43 pollici FullHD+ (ergo con risoluzione pari a 2400 x 1080 pixel), 409ppi, aspect ratio 20:9, frequenza di aggiornamento pari a 90Hz, supporto sRGB, certificazione HDR10+ e rivestimento Corning Gorilla Glass 5. I colori rimangono sempre ben tarati e la luminosità è buona. Immancabili, anche qui, i DRM Widewine L1 per la visione di contenuti da Amazon Prime Video e Netflix in Full HD, accompagnati da un comparto audio stereo di buona fattura.
Fotocamera che vince non si cambia
Concludiamo la recensione con una breve analisi del comparto fotocamera, breve poiché le differenze col Nord 2 5G sono quasi nulle: il sensore principale è il Sony IMX766 da 50 megapixel con apertura f/1.8 e stabilizzazione ottica dell'immagine, accompagnato da una lente ultra-grandangolare da 8 MP 120° f/2.2 con EIS, un mono da 2 MP f/2.2 sul retro e doppio LED per il flash; per i selfie, invece, OnePlus Nord 2T 5G ha il sensore Sony IMX615 da 32 megapixel f/2.4 con EIS su notch punch-hole. I video possono arrivare a 4K/30fps posteriormente e 1080p/30fps anteriormente, con una stabilizzazione sempre e comunque soddisfacente.

Gli scatti che si ottengono sono generalmente ottimi - li potete trovare nella cartella Drive dedicata a OnePlus Nord 2T 5G - anche grazie all'intervento delle tecnologie AI Photo Enhancement e AI Video Enhancement: i selfie sono convincenti, le fotografie grandangolo vengono altrettanto bene e le uniche difficoltà si notano soltanto in contesti dove la luce abbonda. Peccato per la perdita dei colori vivaci quando si attiva lo zoom 2x-10x e quando si passa all'ultrawide. Non si arriva, quindi, alle stesse performance di un top di gamma, ma i risultati sono stati tendenzialmente di nostro gradimento.