OPPO Reno2 Recensione: un buon passo in avanti e al giusto prezzo

OPPO torna sul mercato con la nuova gamma di smartphone Reno2: lo abbiamo testato a dovere, tra aspetti positivi e negativi.

OPPO Reno2 Recensione: un buon passo in avanti e al giusto prezzo
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Dopo il primo OPPO Reno, smartphone arrivato in Italia a giugno 2019, è già arrivata l'ora del diretto successore OPPO Reno2. A un primo sguardo potrebbe sembrare che sia cambiato poco, visto anche il look simile dei due dispositivi. Tuttavia, testando approfonditamente lo smartphone nelle ultime settimane ci siamo trovati dinanzi a un dispositivo che ci ha sorpreso da molti punti di vista, anche se i "lati oscuri" non mancano.
Sarà riuscita la società cinese a migliorare quanto già fatto di buono con il primo modello? Scopriamolo insieme nella recensione di OPPO Reno2, smartphone che viene venduto a un prezzo di 499 euro (modello 8/256GB).

Design e unboxing

La confezione di vendita riprende quella del primo OPPO Reno, sia per quanto riguarda il design che parlando del contenuto. All'interno della confezione c'è una cover nera semi-rigida in simil-pelle, che questa volta non è trasparente. Qui entra in gioco il fattore gusto: a noi non piacciono molto le cover che coprono troppo la backcover, ma d'altronde è indubbio il fatto che questa custodia sia in grado di proteggere molto bene lo smartphone. Per il resto, il contenuto non cambia: troviamo un caricabatterie VOOC da 5V/4A (20W), il cavo USB Type-C per la ricarica, la spilla per l'estrazione del vano dual nanoSIM e un paio di cuffie stereo di discreta qualità.

Insomma, la classica dotazione che ci si aspetta da uno smartphone di questo tipo. Tuttavia, in questa caso dobbiamo fare un appunto: il caricatore incluso non è in grado di sfruttare al massimo la ricarica veloce del dispositivo. Infatti, Reno2 supporta la ricarica rapida da 40W, in grado di portare lo smartphone dallo 0% al 50% circa in appena mezz'ora.
Lo smartphone ha dimensioni pari a 160 x 74,3 x 9,5 mm, per un peso di 189 grammi. Siamo quindi dinanzi a numeri leggermente superiori alla media, che rendono il dispositivo un po' difficile da gestire con una sola mano.

Tuttavia, come già avvenuto con il suo predecessore, questo peso è dovuto ai materiali utilizzati (metallo e vetro), che conferiscono un'ottima qualità costruttiva allo smartphone, e alla presenza del meccanismo per la fotocamera pop-up. OPPO Reno2 non cambia le carte in tavola da questo punto di vista e confermiamo quindi l'ottima sensazione offerta.
Le fotocamere presenti sul retro rimangono integrate nella scocca e non sono sporgenti, altro motivo per cui ci sentiamo di giustificare lo spessore superiore alla media. Ritorna anche la piccola sporgenza verde in ceramica pensata per proteggere i sensori fotografici quando si appoggia OPPO Reno2 su una superficie piana. Sono piccoli tocchi di classe come questo che fanno capire quanto la società cinese si sia impegnata nella costruzione del dispositivo.

Non tutto però è rimasto uguale a prima: OPPO ha infatti limato un po' di particolari. Innanzitutto, la colorazione Luminous Black presenta degli ottimi giochi di luce e dà la sensazione di "illuminarsi" attorno alla striscia centrale che riporta il logo dell'azienda. Non c'è alcun LED: si tratta semplicemente di una questione puramente visiva e questa trovata ci è piaciuta particolarmente, visto che rende molto gradevole alla vista la backcover.
OPPO ha modificato anche altri piccoli dettagli che fanno sempre piacere (come l'aggiunta della scritta "Hybrid Zoom"). Per il resto, il grip rimane ottimo, il Reno2 non è scivoloso. A nostro modo di vedere, se già la backcover del primo OPPO Reno ci era piaciuta particolarmente, quella di OPPO Reno2 è sicuramente tra le migliori presenti sul mercato.

Passando alla parte anteriore, ritroviamo l'ormai iconica fotocamera pop-up che potremmo definire "a pinna di squalo". Anche in questo caso, tutta la parte superiore dello smartphone è dedicata unicamente alla fuoriuscita di questo meccanismo. L'attivazione risulta piacevole da vedere e in generale si ha un'ottima sensazione di solidità. Rimane però il solito problema dell'accumulo di polvere all'interno, ma d'altronde non è nulla di grave.
Per quanto riguarda la durata del meccanismo, siamo sempre su una stima pari a 200.000 aperture. In parole povere, se un utente vuole utilizzare la fotocamera 100 volte al giorno, la durata stimata è di 5 anni. Parlando del display, il pannello ha un design all-screen che raggiunge uno screen-to-body ratio pari al 93,1%. I bordi sono contenuti e questo rende sicuramente i contenuti multimediali più "immersivi" rispetto ad un look più tradizionale.

Non manca il solito sensore di impronte digitali in-display, tecnologia che ormai OPPO ha imparato ad ottimizzare molto bene: lo sblocco avviene in tempi molto rapidi. In questo caso lo abbiamo preferito al riconoscimento facciale.

Rimane praticamente invariata anche la posizione di tasti e porte. Nella parte inferiore troviamo quindi gli altoparlanti, il microfono, la porta USB Type-C e il jack audio da 3,5 mm per le cuffie, mentre nella parte superiore fa capolino unicamente il meccanismo per la fotocamera pop-up, come detto in precedenza. Il lato destro ospita invece il tasto d'accensione con un piccolo "segno" verde e il carrellino della SIM, mentre i due pulsanti per alzare/abbassare si trovano sul lato sinistro. Insomma, l'unico cambiamento riguarda la posizione del carrellino della SIM, che sul primo OPPO Reno era sulla sinistra.
Tirando le somme, OPPO Reno2 non è sicuramente una rivoluzione in termini di design, ma abbiamo apprezzato la sua backcover, le scelte stilistiche e la solidità costruttiva. Non possiamo quindi che dirci soddisfatti da questo punto di vista.

Caratteristiche tecniche

OPPO Reno2 è spinto da un processore octa-core Qualcomm Snapdragon 730G operante alla frequenza massima di 2,2 GHz (2 x 2,2 GHz + 6 x 1,8 GHz), affiancato da una GPU Adreno 618 e 8GB di RAM. Come accaduto con l'originale OPPO Reno, siamo dinanzi a una configurazione che non va esattamente a competere con i top, ma che consente comunque di far girare bene praticamente qualsiasi applicazione presente sul Play Store.
La RAM è stata portata da 6GB a 8GB. La società cinese ha anche migliorato diversi aspetti per quanto riguarda lo storage interno: OPPO Reno2 dispone di 256GB di memoria UFS 2.1. Inoltre, quest'ultima è anche espandibile tramite microSD fino a 256GB, quindi non c'è veramente alcun problema di spazio.

Passando al display, troviamo uno schermo AMOLED da 6,5 pollici con risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel), aspect ratio 20:9, protezione Corning Gorilla Glass 6 e screen-to-body ratio del 93,1%. OPPO aveva già fatto un buon lavoro con il primo Reno, ma qui l'azienda cinese si è superata. Infatti, il pannello montato dallo smartphone stupisce sin dalla prima accensione grazie a dei colori ben bilanciati e all'ottima luminosità.
Abbiamo notato una leggera tendenza verso il basso per quanto riguarda la regolazione automatica della luminosità, ma stiamo parlando di inezie. Non mancano anche un buon always-on (che non visualizza però delle notifiche di terze parti) e tutte le classiche funzionalità a cui OPPO ci ha abituati da tempo (tra cui troviamo la regolazione della temperatura del colore). L'ottimizzazione dell'aspect ratio non ha particolari problemi: tutte le applicazioni più popolari vengono visualizzate come si deve.

Il principale punto di forza di OPPO Reno2, però, è sicuramente il comparto fotografico, dove troviamo una fotocamera pop-up frontale da 16MP (f/2.0) e una quadrupla fotocamera posteriore da 48MP (f/1.7) + 13MP (f/2.4, zoom) + 8MP (f/2.2, grandangolare 116 gradi) + 2MP (f/2.4). I quattro sensori posteriori possono registrare video in 4K a 30fps, mentre quello anteriore arriva al Full HD/30fps.
Tornano le funzionalità che già conosciamo: Ritratto, Notte, Panoramica, Esperto, Time-Lapse, HDR e Slow Motion. Non manca anche Google Lens, che permette di riconoscere gli oggetti tramite la fotocamera. Le novità sono però la Ultra Dark Mode e la modalità Macro. Esse si attivano automaticamente in base al contesto e dobbiamo dire che migliorano particolarmente la qualità finale rispettivamente nelle condizioni di scarsa luminosità e negli scatti ravvicinati.

La qualità delle foto offerta dalla quadrupla fotocamera posteriore è ottima per la fascia di prezzo, anche grazie a un buon bilanciamento dei colori. Gli scatti sono eccellenti sia in buone condizioni di luce che di notte. Buono l'utilizzo dell'intelligenza artificiale (che forse tende a snaturare un po' troppo l'aspetto originale, ma d'altronde questo accade spesso), mentre l'HDR fatica un po' in contesti con molta luce. Niente di che, ma sono questi i piccoli aspetti che differenziano un comparto fotografico da top di gamma dagli altri.

Eccellenti anche le foto scattate dalla fotocamera anteriore, anche se in linea con la qualità offerta dal comparto fotografico degli altri smartphone della stessa fascia di prezzo. È stato fatto un discreto passo in avanti anche per quanto riguarda i video, visto che sono stabilizzati otticamente alla risoluzione 4K/30fps. La stabilizzazione migliora ulteriormente in Full HD. Certo non fa miracoli, ma perlomeno OPPO ha finalmente portato la stabilizzazione a buoni livelli. In definitiva, il comparto fotografico di Reno2 è ottimo, anche se a nostro modo di vedere non siamo ai livelli dei top di gamma.

Ci sono piccole imperfezioni per quanto riguarda la gamma dinamica e alzando gli ISO un occhio esperto lo noterà sicuramente. L'utente medio probabilmente rimarrà invece sorpreso dalla qualità finale. Potete vedere alcune foto non compresse consultando la nostra cartella Drive dedicata a OPPO Reno2.

Parlando dell'autonomia, OPPO ha finalmente deciso di implementare una batteria da 4000 mAh. Siamo spesso arrivati a sera con il 35% di carica residua. Siamo quindi dinanzi a valori davvero ottimi e sicuramente l'autonomia è uno dei punti di forza di Reno2.

Come descritto in apertura, vi ricordiamo inoltre che la società cinese ha anche introdotto il supporto alla ricarica rapida da 40W, in grado di caricare metà della batteria in appena mezz'ora. Tuttavia, il caricatore presente in confezione è quello classico da 20W.

Per quanto riguarda il comparto connettività, tutto è al suo posto: troviamo il supporto a 4G LTE, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, NFC e Bluetooth 5.0. Mancano invece l'impermeabilità (o perlomeno, manca una qualsivoglia certificazione IP) e la ricarica wireless. Discreto il comparto audio, che dispone di un buon volume massimo ma rimane ancora mono. Buona la ricezione, non abbiamo riscontrato alcun problema durante i nostri test.
In parole povere, come d'altronde avevamo già detto in precedenza, OPPO ha preso ciò che di buono aveva fatto con il primo smartphone e ha limato tutte le imperfezioni del caso aggiornando l'hardware e mantenendo lo stesso prezzo. Non si può quindi lamentarsi da questo punto di vista, dato che la società cinese ha fatto esattamente quello che doveva fare: sistemare gli aspetti lamentati da critica e utenza e mantenere invariato il costo.

Software

Il sistema operativo è Android 9 Pie con personalizzazione ColorOS 6.1 e patch di sicurezza aggiornate a settembre 2019. Qui non c'è molto da dire: a noi la personalizzazione di OPPO continua a piacere in termini di interfaccia grafica e le funzionalità di certo non mancano.
Tra le tante, segnaliamo la possibilità di accedere a Google Assistant tramite una pressione del pulsante d'accensione, la presenza di ottime gesture e la comoda scheda attivabile con uno swipe da destra verso sinistra. In particolare, abbiamo trovato quest'ultima molto comoda, visto che permette di aprire velocemente le applicazioni che vengono utilizzate più frequentemente.
Sono però tutte funzionalità che erano già presenti su OPPO Reno, quindi è cambiato molto poco da questo punto di vista.
Per il resto, il software gira bene e non ha troppi impuntamenti, ma ogni tanto ci sono dei bug sparsi qua e là. La ColorOS non è mai stata la personalizzazione più stabile del mercato, ma la società cinese sta comunque lavorando bene e limando pian piano tutti i problemi. Permangono anche dei menu un po' "confusionari" e a volte c'è qualche problema con le notifiche (icone che non appaiono quando dovrebbero e bisogno di premere sull'icona del cestino per eliminarle) ma in linea generale abbiamo apprezzato la personalizzazione di OPPO.
Chi è abituato ad altre soluzioni probabilmente faticherà un po' ad abituarsi all'inizio, ma riteniamo che alla fine lo "scoglio" non sia poi così arduo da superare. Forse il software è il comparto dove l'azienda cinese deve lavorare di più, ma ribadiamo che siamo già a un buon punto.

Prestazioni e benchmark

Le prestazioni di OPPO Reno2 sono buone e in ambito quotidiano tutto gira come ci si aspetta da uno smartphone di questa fascia di prezzo. Nonostante questo, non siamo dinanzi a un dispositivo che punta tutto sulla "forza bruta" e infatti Reno2 viene superato da altri dispositivi da questo punto di vista.
Per gli amanti dei benchmark, il dispositivo ha fatto registrare un totale di 259375 punti su AnTuTu. Su Geekbench, invece, è arrivato a 549 punti in single-core e 1759 punti in multi-core. Numeri nella media della fascia di prezzo, che ormai dispone di validi concorrenti da questo punto di vista.
Per farvi un esempio concreto, ASUS Zenfone 6, smartphone venduto a un prezzo simile a quello di OPPO Reno2, fa segnare un totale di circa 380000 punti su AnTuTu.
Insomma, come già accaduto con l'originale Reno, OPPO ha preferito mettere in campo un comparto hardware bilanciato in grado di fornire le giuste prestazioni e non consumare troppo. Lo Snapdragon 730G è ottimo in termini di consumi e basta per garantire allo smartphone delle buone prestazioni.

Gaming

Per mettere alla prova OPPO Reno2 in ambito gaming, abbiamo scelto tre titoli: Call of Duty Mobile, Mario Kart Tour ed eFootball PES 2020. Stiamo quindi parlando di videogiochi usciti piuttosto recentemente, che potrebbero potenzialmente dare parecchio filo da torcere a smartphone di questa fascia di prezzo.
Call of Duty Mobile gira senza alcun tipo di problema con dettagli e FPS impostati su "Molto alto". La fluidità è ottima e non abbiamo mai riscontrato alcun tipo di lag. Non siamo ai livelli di un top di gamma, ma l'hardware dello smartphone fa comunque il suo dover. Passando a Mario Kart, titolo un po' meno esoso di risorse, l'ultimo arrivato in casa Nintendo gira senza problemi e ben si adatta all'ampio schermo con design all-screen di OPPO Reno2.

Stesso discorso per il recente eFooball PES 2020, che gira al massimo delle sue possibilità e si adatta bene al pannello dello smartphone, consentendo all'utente di avere un'ampia visuale del campo di gioco.
Torna l'interessante modalità gaming chiamata Spazio Gioco, che va a ottimizzare le prestazioni dei vari giochi e consente di sfruttare le classiche funzionalità aggiuntive, dalla stima della durata della batteria alla possibilità di bloccare notifiche e chiamate durante le sessioni di gioco.

Interessante anche la presenza di tre preset (Basso consumo, Bilanciato e Competizione) che permettono di ottimizzare le performance. Tutti i test che abbiamo effettuato sono ovviamente stati effettuati in modalità Competizione. Non manca anche la possibilità di aprire applicazioni come WhatsApp in Picture-in-picture durante le sessioni di gioco.

Va inoltre detto che il processore utilizzato, lo Snapdragon 730G (‘G' sta per "Gaming"), è in grado di ottimizzare la latenza nelle sessioni di gioco online tramite Wi-Fi e migliorare le performance grafiche rispetto alla "variante base" Snapdragon 730.

Oppo Reno2 OPPO Reno2 è uno smartphone che migliora sotto molteplici punti di vista il predecessore. I punti di forza del dispositivo sono da ricercarsi nell'ottimo schermo, nell'autonomia granitica, nel design della backcover, nell'ottima solidità costruttiva, nel comparto fotografico superiore alla media, nella fascia di prezzo e nella completa connettività. Le pecche si trovano invece in un software ancora da migliorare sotto diversi punti di vista (soprattutto per quanto riguarda la gestione delle notifiche) e nelle dimensioni maggiori del solito. Tirando le somme, OPPO è riuscita a lanciare sul mercato un degno successore del primo Reno, limando la maggior parte delle imperfezioni del predecessore e mantenendo il prezzo invariato (499 euro). Sicuramente uno smartphone da tenere in considerazione in questa fascia.

8.5