Oppo Reno6 Pro Recensione: ottime prestazioni e addio ditate sulla scocca

Il nuovo Oppo Reno6 Pro offre un'esperienza d'uso simile a quella del Find X3 Pro ma a un costo inferiore, seppur con qualche rinuncia.

Oppo Reno6 Pro Recensione: ottime prestazioni e addio ditate sulla scocca
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Oppo si è piazzata bene sul mercato italiano. Ogni fascia di prezzo è coperta, si parte dai modelli da 180 euro per finire a quelli da oltre 1000 euro, per una lineup completa e ricca di varianti interessanti. Gli appassionati di tecnologia, e chi è disposto a spendere cifre elevate per uno smartphone, possono leggere la nostra recensione del Find X3 Pro, uno dei migliori telefoni usciti in questo 2021. Oggi tuttavia il confine tra un top di gamma e il resto dell'offerta è sempre più sottile, la differenza c'è ma non tutti trovano un effettivo vantaggio nello scegliere il meglio che offre il mercato.
Oppo Reno6 Pro nasce proprio per offrire un'esperienza simile al Find X3 Pro ma a un prezzo di listino più contenuto, di 799 euro, contro i 1149 euro richiesti per il top di gamma. Il costo inferiore richiede qualche sacrificio, tuttavia Oppo è stata brava a bilanciare le specifiche del Reno6 Pro, che si candida ad essere uno dei migliori modelli in questa fascia di prezzo.

Un design unico nel suo genere

Oppo è alla costante ricerca di soluzioni alternative per rendere unici i suoi smartphone. Se per il top di gamma Find X3 Pro è stato creato un nuovo processo di lavorazione del vetro posteriore, pensato per inglobare il modulo fotografico all'interno della scocca, nel caso del Reno6 Pro la casa cinese ha scelto di rinnovare il design Oppo Glow, che ormai da diverso tempo viene migliorato costantemente.

Oppo Glow cerca di risolvere un problema comune a tanti smartphone, compreso il Find X3 Pro, ovvero le ditate che restano impresse sulla scocca. In alcuni modelli basta sfiorare il vetro posteriore per vederlo sporcarsi in pochissimo tempo, con Oppo Glow invece il telefono può essere usato senza cover aggirando semplicemente il problema.
Il vetro posteriore infatti è stato realizzato con un processo produttivo particolare, che crea una sorta di effetto "diamante" opaco. Anche insistendo con le dita su di esso non rimane impresso nulla, inoltre la texture aumenta il grip. Per quanto abbiamo visto finora, questo processo produttivo è l'unico che garantisce l'assenza totale di ditate, è però vero che l'effetto visivo può non piacere a tutti. I colori disponibili solo l'Artic Blue, che abbiamo provato in queste settimane, e il Lunar Gray, che rende meno evidente alla vista il particolare design del Reno6 Pro, preferibile per chi preferisce un look più sobrio.

Smartphone alla mano siamo di fronte a un peso piuma, almeno per gli standard attuali, di soli 188 grammi; anche lo spessore, di 7.99 mm, è inferiore alla media. Tutto questo, unito al display da 6.55 pollici, rende il Reno6 Pro uno smartphone molto maneggevole.

Il sensore d'impronte digitali è collocato sotto al display ed è molto reattivo, alla pari di quello disponibile sul Find X3 Pro, mentre sul lato destro è installato il tasto di accensione. Il bordo sinistro è caratterizzato dal bilanciere per il volume, mentre in basso troviamo uno dei due speaker stereo (l'altro è in alto nella capsula auricolare), il connettore USB Type C e l'alloggiamento per le SIM, dove se ne possono installare due. Per la fotocamera frontale Oppo ha scelto il classico foro, posizionato in alto a sinistra. Sempre a proposito dello schermo, questo presenta una leggera curvatura ai lati, dove va a installarsi nel frame in metallo.
A prescindere dai gusti personali in merito al design, la casa cinese ha svolto un lavoro eccellente per rendere questo smartphone unico e riconoscibile, inoltre la scelta dei materiali lascia poco spazio ai dubbi: Reno6 Pro non ha nulla da invidiare a un top di gamma da questo punto di vista. Anche sul fronte degli accessori la situazione è la stessa, perché la dotazione è completa quasi di tutto: abbiamo una cover in silicone, cavo di ricarica e soprattutto un caricabatteria rapido da ben 65 W, una manna dal cielo quando l'autonomia si esaurisce e si ha bisogno del telefono in tempi brevi.

Un ottimo schermo, con qualche rinuncia. L'audio stereo fa la differenza

Come abbiamo anticipato, per avere un prezzo di vendita più basso rispetto al Find X3 Pro Oppo ha dovuto fare qualche rinuncia, una delle più importanti riguarda sicuramente lo schermo. Il top di gamma poteva contare su un pannello AMOLED da 6.7 pollici QHD+, con refresh rate dinamico da 120 a 5 Hz in base alle esigenze e tecnologia LTPO per abbattere i consumi.

Non bastasse questo, tutto il workflow del telefono era gestito a 10 bit e sfruttava bene lo spazio colore esteso per migliorare la qualità di visione. Tutto questo è stato ridimensionato per andare incontro alle esigenze di prezzo, e anche per differenziare i due smartphone.
Nel Reno6 Pro troviamo un pannello da 6.55 pollici AMOLED a 8 bit con un refresh rate di 90 Hz, risoluzione Full HD+ e aspect ratio 20:9, il tutto ricoperto da un vetro Gorilla Glass 5. La scelta dei 90 Hz ci trova totalmente d'accordo: l'abbiamo detto più volte in questi anni, rispetto ai 120 Hz la differenza si nota poco e a trarne vantaggio è la batteria, sottoposta a uno stress inferiore. Anche l'abbassamento della risoluzione è poco evidente, peccato invece per l'abbandono dei 10 bit, perché davano una marcia in più al Find X3 Pro.

Oppo ha certificato il Reno 6Pro per i contenuti in HD e HDR sia per Netflix che per Amazon, per una qualità di visione sempre ottimale. Interessante la scelta di utilizzare due sensori per il rilevamento della luce, che riescono ad analizzarla sia sul frontale che sul retro del telefono, per aumentare così la reattività nella gestione della luminosità. In effetti questa viene impostata molto bene, con cambiamenti rapidi e sempre adatti al contesto d'uso.
Il doppio speaker e la presenza del Dolby Atmos rendono l'esperienza d'ascolto molto positiva, con un volume massimo non esagerato ma con una qualità elevata. Anche i bassi, con tutti i limiti del caso, vengono riprodotti discretamente, inoltre i preset del Dolby Atmos permettono di personalizzare l'audio in base alle esigenze, dalla musica ai film, passando per il gaming.

Prestazioni e autonomia

Ormai è chiaro a tutti: la potenza espressa dall'attuale top di gamma Snapdragon 888 è sproporzionata rispetto alle effettive esigenze delle applicazioni Android. Alcuni produttori hanno addirittura deciso di limitarla via software, come avvenuto nel caso di OnePlus, per ottimizzare meglio i consumi.

La scelta dello Snapdragon 870 per Reno6 Pro quindi non pone limiti di alcun tipo nell'utilizzo quotidiano, dalle normali applicazioni fino al gaming. Di fatto questo processore non è altro che uno Snapdragon 865 sotto mentite spoglie, con tutte le conseguenze positive del caso in termini di prestazioni. In tutto sono disponibili 8 Core Kryo 585, con una frequenza massima di 3.2 GHz su singolo core e una GPU Adreno 650.

Lo Snapdragon 870 ha fatto segnare 3084 punti in multi core e 1014 in single core nel nostro test con Geekbench, numeri elevati, basti pensare che uno smartphone da Gaming come il Legion Phone Duel arriva a 3762 punti in multi-core e a 1130 punti in single-core. Durante la prova non abbiamo ravvisato rallentamenti e anche il gaming è di ottimo livello su questo smartphone, di fatto siamo alla pari con i top di gamma dello scorso anno. Non mancano ovviamente tutti gli standard di connessione più aggiornati, dal 5G al Wi-Fi 6.
Sul fronte autonomia la batteria da 4500 mAh, unita anche al refresh rate ridotto dello schermo, permette di arrivare a fine giornata senza problemi. Un aiuto molto importante arriva poi dalla ricarica rapida da 65 W, che permette di ottenere ore di autonomia in pochissimo tempo.

Fotocamere e Software

Oppo ha cercato di replicare il comparto fotografico del Find X3 Pro, riducendo però i costi finali. Per farlo ha scelto una strada interessante, mantenendo il sensore principale del top di gamma ma andando a livellare verso il basso le altre fotocamere.

Una scelta potenzialmente corretta, perché nella stragrande maggioranza dei casi è proprio il sensore principale a venire utilizzato. Nell'epoca delle intelligenze artificiali e della fotografia computazionale tuttavia non è solo l'hardware a incidere sul risultato finale, in questo senso lo Snapdragon 888 ha una marcia in più, avendo un processore d'immagine più evoluto. Precisato questo, siamo di fronte a uno smartphone in grado di fare ottime fotografie, anche in notturna, almeno utilizzando il sensore principale, un Sony IMX 766 da 50 megapixel con apertura f/1.8 e OIS, capace di un autofocus omnidirezionale. Proprio questo aspetto risulta tra i più positivi, è difficile sbagliare a immortalare un soggetto, soprattutto nel punta e scatta.
Ottimi anche i risultati con i video, che possono contare su una funzione particolare, chiamata AI Portrait. Grazie alla IA sviluppata da Oppo si possono realizzare video con un effetto bokeh particolarmente accentuato, che da il meglio di sé la sera e con la presenza di luci sullo sfondo. Sempre l'IA è impiegata per ottenere una maggiore luminosità nei video notturni senza snaturare troppo il colore della scena.

No zoom

Zoom 5X

Il secondo sensore è da 13 Megapixel ed è utilizzato per ottenere uno zoom 5x con perdita minima di qualità. Si tratta di una tecnologia che funziona, l'abbiamo già vista in passato, e che permette di mantenere un buon livello di dettaglio, peccato solo che la resa cromatica non sia la stessa del sensore principale, stessa cosa vale per la cam ultra grandangolare da 16 Megapixel con apertura f/2.2.

La qualità è buona, ma la differenza con la fotocamera principale si vede nel colore: nel top di gamma Find X3 Pro era stato impiegato il sensore IMX 766 anche per la grandangolare, evitando questa discrepanza. Difficile da giudicare la cam da 2 Megapixel per le macro, anche questo sottoposta a un downgrade rispetto al top di gamma per abbassare il prezzo di vendita: Find X3 Pro riusciva a immortalare soggetti microscopici, qui è proprio il dettaglio a mancare. Nonostante questo, la vera forza di Reno6 Pro è il suo sensore principale, un vero tuttofare che vi farà dimenticare di avere a disposizione più cam, a meno che non serva lo zoom, che rimane funzionale e di buona qualità.

Passando invece al software abbiamo Android 11 con personalizzazione ColorOS, che abbiamo avuto modo di apprezzare nei precedenti smartphone di Oppo. Di tutti i brand cinesi che sono arrivati in Italia nel periodo post Huawei Oppo è sicuramente quello che ha saputo valorizzare di più la sua interfaccia, sia a livello estetico che di funzionalità.
La grafica è completamente personalizzabile nello stile, per andare incontro a diverse esigenze, forse manca solo un po' di coerenza visiva nel menù delle impostazioni, per il resto l'OS si presenta bene ed è anche molto scattante. Non mancano poi tonnellate di opzioni, dall'always on display fino a un menù laterale che raccoglie le app più utilizzate, ovviamente disattivabile per chi predilige una maggiore semplicità. Tutti i dettagli sull'interfaccia di Oppo sono disponibili nel nostro speciale sulla ColorOS.

Oppo Reno6 Oppo Reno6 Pro è uno smartphone con un design particolare, un’ottima qualità costruttiva e con specifiche interessanti, anche in virtù di un’offerta di lancio piuttosto ricca. Fino al 20 ottobre è possibile acquistare il telefono con un bundle che comprende le cuffie Enco X, una smartband Band Style e una cover in silicone, per un valore commerciale di 279€. Di fatto con l’acquisto del telefono si ha accesso a buona parte dell’ecosistema Oppo, un’offerta che rende più attraente il Reno6 Pro nei confronti della concorrenza, molto agguerrita, che in quella fascia di prezzo vede nomi del calibro di Samsung S21. La gamma Reno del resto non è mai stata a buon mercato, ma porta in dote una qualità costruttiva degna di un top di gamma, ottime prestazioni sia del processore che delle fotocamere e un’interfaccia che ha poco da invidiare a quelle più blasonate, tutti elementi che rappresentano un valore aggiunto importante per uno smartphone che dovrà farsi spazio tra tante alternative.

8.5