OPPO Reno7 Recensione: quando il design è centrale e si punta sul Micro

OPPO Reno7 è uno smartphone che cerca di differenziarsi dalle altre proposte presenti sul mercato, puntando sul design e sulla micro fotografia.

OPPO Reno7 Recensione: quando il design è centrale e si punta sul Micro
Articolo a cura di

Guardando all'attuale mercato degli smartphone Android, si nota subito che qualcosa non sta propriamente andando per il verso giusto. D'altronde, tra situazione pandemica e altre problematiche che stanno affliggendo il settore, i produttori stanno faticando più del solito. C'è da dire che in questo marasma ci sono brand che sono riusciti a proporre prodotti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, ma è inevitabile che si vengano a creare situazioni non delle più rosee per gli appassionati.

OPPO Reno7 arriva in un momento particolare per il mercato, puntando molto sul design e sulla particolarità del suo comparto fotografico. Oltre a questo, poi, troviamo un interessante bundle iniziale, che a un prezzo pari a 299,99 euro sul portale di OPPO, propone in abbinata anche gli auricolari OPPO Enco Air e la smartband OPPO Band Style.

Un look sgargiante

OPPO Reno7 si presenta sin da subito come un dispositivo leggero e raffinato. Le dimensioni sono di 159,9 x 73,2 x 7,54 mm per la variante Sunset Orange in fibra di pelle che abbiamo avuto modo di provare, mentre lo spessore scende a 7,49 mm per il più classico modello Cosmic Black.

Il peso è di circa 175 grammi e questo conferisce una buona maneggevolezza al dispositivo, che verrà sicuramente apprezzata da coloro che guardano attentamente a questi dettagli. A livello di look and feel, OPPO si riconferma una garanzia e ha dimostrato a più riprese di lavorare molto bene da questo punto di vista.
L'unico aspetto che ci ha fatto un po' storcere il naso è la sporgenza del modulo fotocamere posteriore, che può rendere un po' traballante il dispositivo in determinati contesti, ma non si tratta di nulla di trascendentale.
Quel che è certo è che la cura riposta dall'azienda in termini di costruzione è ineccepibile, considerata anche la fascia di prezzo a cui si fa riferimento.

Tra l'altro, non mancano chicche come la presenza del cerchio luminoso Orbit Light, che va a circondare uno dei sensori fotografici posteriori e può fungere sia da aiuto a livello fotografico che da LED di notifica per la ricezione dei messaggi, le fasi di gaming o la ricarica del dispositivo.

Presente, inoltre, la certificazione IPX4 per la resistenza agli schizzi d'acqua. Insomma, su questo fronte non si può dire assolutamente nulla a OPPO e questo è probabilmente il motivo per cui si è poi scesi a compromessi in altri contesti, ma ne parleremo più avanti.

Anteriormente c'è un display con foro per la fotocamera collocato in alto a sinistra, che integra anche un sensore di impronte digitali.
Presente, inoltre, il classico riconoscimento facciale. Per quel che riguarda il tour dei lati, a destra fa capolino il pulsante d'accensione, mentre in alto troviamo un microfono. Sulla sinistra troviamo, invece, il carrellino per la SIM (Dual nanoSIM o nanoSIM + microSD), nonché i pulsanti per alzare e abbassare il volume. Infine, in basso ci sono il jack audio da 3,5 mm per le cuffie, l'altoparlante, il secondo microfono e la porta USB Type-C. Passando al contenuto della confezione di vendita, all'interno ci sono un cavo USB Type-C/USB Type-A, un caricabatterie da 33W, manualistica varia e la spilla per l'estrazione del vano SIM.

Il prezzo del design

Dove, forse, si poteva fare qualcosa di più per l'OPPO Reno7 è la scheda tecnica. Infatti, sotto la scocca troviamo una configurazione che si avvicina, per certi versi, più alla fascia entry level che a quella media, in cui tecnicamente sarebbe collocato il prodotto per prezzo.

Per intenderci, sotto la scocca troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 680 4G, lo stesso di modelli come Realme 9i e Redmi Note 11, nonché di HUAWEI nova 9 SE. OPPO Reno7 include anche 8GB di RAM LPPDR4X (fino a 5GB di espansione virtuale) e 128GB di memoria interna UFS 2.2 (espandibile tramite microSD). Purtroppo, nel quotidiano questo si traduce in una sensazione di incertezza: le classiche operazioni si riescono a portare a termine, ma le più esose in termini di risorse mettono a dura prova lo smartphone, che si tratti di riprodurre un video da browser tramite determinati player o dell'uso di un buon numero di app in multitasking.
Per chi apprezza i numeri, il dispositivo ha fatto registrare 381 punti in single-core e 1.621 punti in multi-core su Geekbench, nonché 287.590 punti su AnTuTu Benchmark v.9.3.8.

Insomma, si fa riferimento a performance tranquillamente assimilabili a quelle di molti modelli più economici. A sorreggere l'esperienza c'è, in ogni caso, una batteria da 4.500 mAh che supporta la ricarica a 33W. L'autonomia è nella media e si riesce sempre ad arrivare a sera, anche se nelle giornate più intense la carica residua potrebbe non essere poi molta.

Sul frontale il Reno7 offre un pannello AMOLED con diagonale di 6,43 pollici, risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel), screen-to-body ratio del 90,80%, frequenza di aggiornamento di 90 Hz, touch sampling rate di 180Hz, picchi di luminosità di 600 nit e un foro per la fotocamera di dimensioni ridotte, collocato in alto a sinistra.

Bilanciamento dei colori e luminosità massima sono più che buoni per la fascia di prezzo, così come la soluzione di OPPO non delude dal punto di vista del supporto dell'Always On e dei DRM Widevine L1 (utili per la visualizzazione dei contenuti di Netflix e simili in Full HD).
Ormai difficilmente si vedono pannelli di scarsa qualità, anche in questa fascia. Per il resto, il comparto audio mono è nella media, sia in termini di resa sonora che di volume massimo.

Peccato, invece, per l'assenza del 5G a livello di comparto connettività, che però include 4G, NFC, Wi-Fi 5, jack audio per le cuffie, Dual SIM e Bluetooth 5.1.
Il comparto fotografico è caratterizzato da una tripla fotocamera da 64MP (f/1.7) + 2MP (Micro) + 2MP (f/2.4, profondità di campo).

Probabilmente avrete già compreso dov'è il problema: non c'è alcuna lente grandangolare e si punta su sensori a risoluzione ridotta per determinate funzionalità. A tal proposito, la feature peculiare è quella legata alla lente Micro, che OPPO definisce come "il nuovo Macro" e permette di effettuare un ingrandimento fino a 30x per simulare un "microscopio".

Si tratta indubbiamente di una funzionalità interessante, in grado di far divertire gli amanti della fotografia, ma il dubbio è sempre quello: dopo quanti utilizzi svanisce il fattore novità e si torna agli scatti classici? Probabilmente un più comune sensore grandangolare potrebbe convincere maggiormente sulla lunga distanza.
Per il resto, gli scatti escono bene per la fascia di prezzo di giorno, mentre di notte subentra l'immancabile rumore digitale. Anteriormente troviamo un sensore da 32MP (f/2.4, Sony IMX709) in grado di scattare selfie di buona qualità. Sono presenti funzionalità come la modalità Ritratto con effetto bokeh e simili. Completa il quadro la possibilità di registrare video solamente in 1080p/30 fps. Insomma, al netto dell'interessante funzionalità Micro, non c'è molto in grado di far spiccare il reparto. Se volete approfondire la questione, potete trovare alcune foto non compresse nella nostra cartella Drive legata a OPPO Reno7.

La ColorOS la conosciamo bene

Il sistema operativo utilizza la personalizzazione ColorOS 12.1 basata su Android 12, che al momento in cui scriviamo dispone delle patch di sicurezza di aprile 2022. Si tratta di un software che ormai conosciamo a menadito: le funzionalità intriganti non mancano di certo, a partire dal classico pannello laterale attraverso il quale si può accedere rapidamente, ad esempio, a Google Chrome o al gestore dei file.

Non manca l'espansione virtuale della RAM fino a 5GB, che però è impostata di default a 3GB. In ogni caso, abbiamo già ribadito a più riprese in queste pagine quanto questa tipologia di espansione legata allo storage interno non vada in realtà a influire in modo poi così impattante sull'esperienza generale, pur potendo effettivamente ottimizzarla in determinati contesti.

Tuttavia, a livello di fluidità di sistema gli impuntamenti si notano durante il quotidiano e il software può collaborare solo fino a un certo punto per migliorare l'esperienza offerta dal chip. Ribadiamo, però, che le performance risultano nonostante tutto in grado di sorreggere le principali attività quotidiane.

Un ambiente dove vengono maggiormente a galla le limitazioni prestazionali è il gaming. In questo contesto, infatti, nonostante la presenza del solito pannello in-game che permette di aprire app come WhatsApp in Picture in picture, tenere monitorate le temperature e altro, poi l'esperienza di gioco vera e propria non è delle migliori.

Certo, Call of Duty Mobile riesce a girare discretamente con dettagli su Molto Alto e FPS su Medio, ma provando a impostare gli FPS su alto, i dettagli inesorabilmente scendono al preset Basso. Insomma, i compromessi ci sono e siamo leggermente al di sotto della media per fascia di prezzo.

Come gira Fortnite? Al primo avvio compare a schermo il messaggio che avverte l'utente che il dispositivo non è supportato ufficialmente e che prestazioni e stabilità potrebbero essere compromesse. In realtà alla fine si riesce tutto sommato a impostare preset Medio e 30FPS, anche se è bene scendere a ulteriori compromessi per un'esperienza fluida.
Insomma, OPPO Reno7 non è lo smartphone più indicato per il gaming.

Oppo Reno7 OPPO Reno7 affida al design, alla sgargiante colorazione Sunset Orange in fibra di pelle e al cerchio luminoso Orbit Light, che circonda uno dei sensori fotografici, il compito di convincere gli appassionati. Tra le sue feature esclusive troviamo la funzionalità Micro, che punta a simulare l'uso di un "microscopio" a livello fotografico, simile a quanto proposto su OPPO Find X3 Pro. Il prezzo di 299,99 euro del bundle iniziale, che include anche gli auricolari OPPO Enco Air e la smartband OPPO Band Style, risulta potenzialmente intrigante. I pro sono chiari, troviamo un buon display AMOLED con refresh rate di 90 Hz, peso e dimensioni più contenuti rispetto a molti altri modelli e un sensore principale in grado di scattare bene. Di contro, invece, sono soprattutto le performance a essere sottotono e l'autonomia è solamente nella media. Non fraintendeteci: un utente maggiormente attento a design e funzionalità può riuscire a effettuare tutte le classiche operazioni quotidiane, ma basta qualche processo più avanzato o un leggero multitasking per riscontrare qualche affaticamento. Insomma, se siete degli amanti del look and feel, non vi interessa il 5G e siete soliti effettuare solamente quelle classiche operazioni con lo smartphone, il bundle iniziale potrebbe essere interessante. Per chi è più attento alle prestazioni, invece, sarebbe probabilmente meglio guardare altrove.

6.5