Proiettore Heyup Boxe Recensione: lettera d'amore alla community Android

Più che una recensione, quella di Heyup Boxe è un inno all'apertura offerta dal mondo Android e alle possibilità offerte alla community.

Proiettore Heyup Boxe Recensione: lettera d'amore alla community Android
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La recensione che state per leggere è inusuale per queste pagine, tanto che alla fine non troverete alcun voto.
Questa decisione deriva dalla peculiarità del prodotto che abbiamo avuto modo di mettere alla prova nel corso degli ultimi mesi, che ha alle spalle una storia interessante e rappresenta un progetto che merita di essere approfondito e capito. Si tratta di un dispositivo che non nasce in alcun modo con l'esigenza di convincere tutti, bensì di far divertire una nicchia di appassionati ben precisa, ma non per questo meno privo di brio. Per questo motivo, limitarne l'esperienza con un voto sarebbe riduttivo per comprendere cosa c'è dietro a ciò che stiamo per approfondire. Qualcuno si starà chiedendo quale sia il motivo di tutto questo preambolo per quello che, a prima vista, sembrerebbe un semplice proiettore: seguiteci nel racconto di Heyup Boxe e capirete tutto.

Un proiettore nato dalla community

Non serve nemmeno partire con le descrizioni per comprendere che c'è qualcosa di diverso dal solito: Heyup Boxe viene, infatti, venduto a un prezzo di 299 dollari esclusivamente sul portale ufficiale di Heyup (al momento in cui scriviamo l'equivalente di circa 280 euro, anche se non sono da escludere offerte).

Niente store esterni, niente distribuzione classica e niente portale italiano: il prodotto è pensato per essere venduto online unicamente a coloro che sono interessati a un acquisto di questo tipo in modo consapevole. Le motivazioni vanno cercate alla radice, nella natura stessa del progetto Heyup Boxe. Qualcuno forse avrà già immaginato in quale luogo virtuale bisogna recarsi per scovare prodotti di questo tipo e sì, anche questo proiettore nasce da una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
Non tutte le storie legate a Kickstarter, Indiegogo e simili, però, raccontano di successi, ma nel caso del proiettore Heyup Boxe tutto è filato liscio.
Infatti, dopo che la voce relativa al progetto si è sparsa tra gli appassionati (anche grazie a piccole realtà nostrane, che il produttore ha ringraziato pubblicamente già in fase di crowdfunding), il prodotto è riuscito a raccogliere in totale, tramite 218 sostenitori, la cifra di 346.524 dollari di Hong Kong.

Questo ha poi portato alla realizzazione del progetto e sono iniziati ad arrivare i primi sample anche alla stampa. Quando ci è stato chiesto se volevamo provare il prodotto, abbiamo ritenuto giusto dare spazio su queste pagine a qualcosa di così peculiare, anche solamente perché eravamo curiosi di comprendere in che modo un proiettore realizzato da un'azienda di Singapore, alla sua prima campagna su Kickstarter, sia riuscito a convincere così tanto la community e, alla fine della fiera, ciò che è stato realizzato è in tutto e per tutto una lettera d'amore alla community Android, che ha riportato anche chi vi scrive, pur senza ricalcare in pieno l'esperienza, agli albori del robottino verde, quei tempi in cui chi voleva qualcosa di più doveva fare un po' tutto da solo.

Heyup Boxe è un mini proiettore con risoluzione nativa 1080p (c'è anche il supporto alla decodifica in 4K, ma la proiezione è in FullHD), dalle dimensioni di 115,1 x 134,1 x 175mm, per un peso di 1,24 kg e un design che può generare più di un sorriso, vista la spiccata somiglianza con i Minions (gli adesivi presenti nella confezione di vendita sembrano tra l'altro alludere proprio a questi personaggi).

Il prodotto dispone di una batteria integrata da 7.800 mAh, che garantisce un massimo di 90 minuti di riproduzione senza collegamento alla presa di corrente, ma potete tranquillamente mantenere il proiettore collegato tramite la porta USB Type-C ed eventualmente anche usare un power bank da 65W.

Tuttavia, una proiezione wireless, ad esempio dallo smartphone, potrebbe gravare sull'autonomia. Non mancano, come potrete immaginare, svariate impostazioni per regolare rapidamente lo schermo ed è possibile effettuare la proiezione su pressoché qualunque parete. Attenzione però: le variabili in gioco sono tantissime, quindi probabilmente dovrete un po' ingegnarvi per riuscire a usare come si deve la Keystone Correction a 4 punti (mantenendo il proiettore il più possibile perpendicolare alla parete su cui volete proiettare). In ogni caso, alla fine avrete a disposizione immagini con diagonale flessibile da 40 pollici a 120 pollici, nonché rapporto di proiezione di 1,34:1. La lampada a LED, invece, è da 150 ANSI Lumen, con un ciclo di vita stimato pari a 25.000 ore.

In questi casi l'esperienza può cambiare totalmente a seconda di dove decidete di effettuare la proiezione, ma in linea generale, sfruttando anche l'apposita rotella per il focus (la distanza minima di messa a fuoco è di 120cm, ma niente autofocus), siamo tranquillamente riusciti a effettuare proiezioni un po' ovunque, ottenendo una discreta fruizione multimediale grazie anche ai buoni speaker stereo integrati nel proiettore (3Wx2).

Non si tratta di un prodotto realizzato per coloro che cercano il top sul mercato: le limitazioni sono quelle che vi potete immaginare, da possibili pecche in termini di contrasto e luminosità quando si effettua una proiezione non totalmente al buio fino a una qualità audio generale che non può, per forza di cose, competere con soluzioni esterne. Tuttavia, il rapporto qualità/prezzo è buono e siamo sicuri che gli utenti che si approcciano per la prima volta al mondo dei proiettori o che apprezzano questa tipologia di dispositivi compatti non avranno troppo da ridire in questo senso. Tra l'altro, il proiettore non è nemmeno troppo rumoroso, dato che non supera i 30 dB e non va dunque a generare un eccessivo rumore di fondo.

Tra le altre caratteristiche tecniche, troviamo il supporto a Wi-Fi dual-band, Bluetooth 4.2, HDR10 e refresh rate di 60Hz. Sul retro del dispositivo troviamo poi una porta HDMI 2.0, una porta USB 2.0, un jack audio da 3,5mm e la già citata porta USB Type-C. In parole povere, non mancano tutte le possibilità classiche che vi immaginate: mediante la porta HDMI è infatti possibile collegare dispositivi esterni tra cui le console, mentre tramite la porta USB 2.0 è possibile connettere al proiettore memorie esterne da cui leggere file multimediali.

Naturalmente, non manca il supporto alle funzionalità di proiezione legate ai dispositivi mobili, ovvero il mirroring wireless da Android, iOS e iPadOS, trasmettendo il video dallo smartphone o tablet.

Attenzione, però, al fatto che servizi di streaming come Netflix dispongono di protezioni per il copyright che non consentono di proiettare in questo modo i prodotti sul catalogo e sul proiettore vedrete un riquadro nero al posto del film o della serie TV che avete scelto, mentre non c'è alcun problema per qualunque altro tipo di contenuti. Questa è una prima limitazione a cui va incontro il prodotto, ma in realtà è possibile tranquillamente aggirarla sfruttando il collegamento a dispositivi esterni tramite HDMI, ad esempio collegando il proiettore a un dongle Smart e sfruttando le app direttamente da quest'ultimo.
Tra l'altro, il proiettore Heyup Boxe può anche essere utilizzato come cassa Bluetooth e c'è la possibilità di montare il proiettore sul soffitto o su un treppiede grazie all'attacco da 1/4" (nel Deluxe Boxe Bundle venduto a 325 dollari sul portale ufficiale è incluso anche un treppiede, che da solo costa invece 29 dollari).
Insomma, non c'è da preoccuparsi e in un modo o nell'altro sarà possibile configurarlo in ogni situazione.

FengOS, l'anima del prodotto sono gli appassionati

Fino a questo punto probabilmente penserete che non ci sia nulla di troppo indirizzato agli appassionati del mondo Android, dato che tutto sembra suggerire che ci troviamo di fronte a un proiettore dal design simpatico e dalle dimensioni contenute.

È, tuttavia, scavando nei meandri del sistema operativo FengOS (interamente in inglese) e dell'hardware utilizzato che il quadro inizia a farsi chiaro. Innanzitutto, sotto la scocca c'è un chip Amlogic T972, ovvero lo stesso utilizzato da diverse Smart TV presenti sul mercato, affiancato da 2GB di RAM e 8GB di storage interno. In parole povere, è stato scelto l'hardware di una TV, in grado di offrire tutto sommato buone performance e un certo bilanciamento in termini di consumi, integrandolo poi all'interno del compatto corpo di un proiettore.
L'aspetto più interessante, però, è la rilevanza data alla community lato software: basti pensare che lo store digitale preinstallato su Heyup Boxe è Aptoide TV, lo store indipendente che per anni è stato al centro del flusso degli esperimenti della community di modder e in generale degli utenti "smanettoni" del panorama Android.

Ora quello stesso store, che è nato originariamente nel 2009 e che nel corso degli anni ha generato progetti interessanti e open source come F-Droid, sta trovando nuova linfa vitale nella sua versione per Smart TV, TV Box Android e, in questo caso, proiettori. Sicuramente qualcuno utilizza ancora oggi Aptoide anche su altri dispositivi, ma è innegabile che i tempi d'oro di quel tipo di soluzioni siano ormai superati e il successo della campagna di crowdfunding di Heyup Boxe, dunque, attinge sicuramente, perlomeno in parte, alla nostalgia.

Questa scelta si traduce, però, nella presenza sia di pro che di contro. Come ben saprete, se siete arrivati fino a questo punto e state continuando a leggere con interesse la recensione, l'adozione di un OS di questo tipo porta verso una situazione specifica: utilizzare il proiettore senza dispositivi esterni e sfruttando solamente FengOS è il caos più totale, un paradiso per chi sa già come muoversi in questi territori e un'esperienza al limite della frustrazione per chi non ha trascorsi in questo mondo.

I file APK caricati su Aptoide TV sono dei più disparati: potete immaginare cosa esce cercando, ad esempio, Netflix, con un infinito quantitativo di declinazioni pubblicate dalla community dello store.

Essenzialmente, si riesce a fare tutto, anche a sfruttare servizi di streaming popolari (attenzione però alla possibile mancanza di soluzioni funzionanti per servizi come Disney+, nonché a limitazioni legate a interfacce per dispositivi mobili e alla mancanza di alta definizione), ma capite bene che la totale libertà data alla community può anche potenzialmente portare, per un utente poco consapevole, a rischi in termini di sicurezza. Infatti, se su Aptoide la community ha persino implementato una sorta di antivirus, rimane comunque tutt'altra cosa rispetto a scaricare le app dalle classiche fonti ufficiali.
Sta di fatto che gli utenti più esperti possono davvero fare di tutto con una soluzione di questo tipo, sfruttando le varie caratteristiche del sistema e senza dispositivi aggiuntivi.

Heyup sfrutta, infatti, il telecomando incluso in confezione (con 2 batterie AAA) in modo intelligente, facendolo persino diventare una sorta di controller (tramite apposito software) quando si avviano giochi come Real Racing 3. Durante la prova ci è davvero sembrato di tornare in quel parco giochi (o campo minato) dei tempi del modding, in cui non si poteva mai essere certi del risultato, tra una conquista o un crash dovuto a un pacchetto in versione errata, un menu non studiato per proiettori e dunque inaccessibile se non mediante l'uso della modalità mouse con tanto di cursore, una schermata di login che non permette di effettuare l'accesso perché mancano i servizi Google, un software caricato con nome diverso e così via.

L'uso di FengOS è una continua scoperta e include chicche come la possibilità di utilizzare i vari servizi via Web tramite browser e un altro store chiamato GetApps. Ricordiamo, in ogni caso, che su Aptoide TV chiunque può caricare app, quindi capite bene che gli esperimenti che si possono fare sono potenzialmente infiniti, così come anche i rischi.

Heyup Boxe Chi l'avrebbe mai detto che nel 2022 ci saremmo trovati a provare un proiettore 1080p portatile con design simile a un Minion, supporto a HDMI e USB, autonomia stimata di 90 minuti anche senza collegamento alla presa di corrente, chip da Smart TV, telecomando esterno in grado di fare anche da controller e soprattutto un sistema operativo personalizzato. Tutto questo, tra l'altro, voluto dalla community, Italia al primo posto, tramite una campagna di crowdfunding su Kickstarter. Non si tratta di un prodotto per tutti, ma se avete 299 dollari da parte, sapete come fare un acquisto consapevole e avete voglia di un'avventura insolita, questo progetto potrebbe attirarvi. Non si tratta di qualcosa che verrà apprezzato da tutti, anche in termini di sicurezza: la totale libertà, infatti, può produrre sia perle che rischi. In un certo senso, forse, si tratta davvero di una lettera d'amore, forse un po' folle, alla community Android.