Le cuffie da gaming sono presenti sul mercato in grande quantità e in differenti fasce di prezzo. La scelta oggi è enorme, tra modelli economici e quelli invece più costosi, e sono tanti i prodotti che si sovrappongono gli uni agli altri per funzionalità e caratteristiche. Fare qualcosa di diverso dal solito non è affatto semplice, ma Razer, con le sue Nari Ultimate, ci è riuscita. Qualche settimana fa, siamo andati negli uffici di Amburgo della società americana per provare un prodotto segreto, di cui non si conosceva nemmeno l'esistenza.
Questo prodotto sono proprio le Nari Ultimate, un headset di fascia alta che introduce per la prima volta il feedback aptico in una cuffia da gaming. Le abbiamo provate per una decina di giorni in una versione ancora non definitiva, e priva di software di gestione, ma praticamente identica a quella che sarà introdotta sul mercato entro la fine dell'anno, scoprendone i pregi e i difetti.
Tecnologie e Feedback aptico

Razer Nari Ultimate utilizzano dei driver da 50 mm, con una risposta in frequenza da 20 a 20.000 Hz e un'impedenza di 32 ohm. In ognuno dei due padiglioni è installato un driver aptico, vera novità di questa periferica. Se avete un iPhone, dal 6 in su (ma non X e Xs), o un Samsung Galaxy S8-S9, avete già provato la tecnologia aptica, semplicemente utilizzando il pulsante home dei due dispositivi, che simula una pressione che in realtà non avviene. Lo scopo dei sistemi aptici è quello di generare sensazioni tattili credibili e precise, che nessun force feedback tradizionale è in grado di creare. Nel caso delle Nari Ultimate, la tecnologia aptica viene utilizzata per convertire i segnali sonori in esperienze avvertibili attraverso il senso del tatto, con una vibrazione che viene percepita dal capo in modo credibile e direttamente associata alla posizione da cui proviene il suono.
Razer chiama questa tecnologia HyperSense, in pratica un sistema per trasformare il suono in sensazioni reali. La casa americana è riuscita a portare il concetto di feedback aptico a un livello superiore, sfruttando frequenze finora precluse ad altre periferiche. L'utilizzo di due driver aptici separati, uno per canale, permette una maggiore precisione nell'associazione tra feedback aptico e posizione nello spazio della sorgente del suono.

Non serve alcun supporto specifico da parte degli sviluppatori, il suono viene processato in tempo reale dall'elettronica delle cuffie, che applicano la tecnologia HyperSense a qualsiasi fonte audio, dai giochi alla musica, e su tutte le piattaforme supportate, dal PC alle console, passando per gli smartphone.
Il suono viene quindi elaborato dalle cuffie in due modi: da un lato, grazie alla tecnologia THX Spatial, viene riprodotto nelle cuffie con suoni a 360° e posizionati in base a dove vengono generati nell'ambiente di gioco, dall'altro HyperSense li trasforma in una vibrazione commisurata alla sua intensità e alla sua posizione.
Design e pack di vendita
Non esageriamo se affermiamo che il pack di vendita delle Razer Nari Ultimate è uno dei più belli che abbiamo mai visto. La forma, particolare e tagliata, nasconde un'apertura a scrigno, che cela da un lato le cuffie, dall'altro un'ulteriore apertura, con la scritta "Feel Every Battle", "Senti ogni battaglia". Aprendola, si possono scorgere le prime indicazioni sulle caratteristiche del prodotto, sfogliando un paio di pagine illustrative, che una volta superate mostrano gli accessori compresi nel bundle: un cavo di ricarica e un jack per la connessione cablata, oltre ai soliti manuali di istruzione rapidi.
Una volta prese in mano le cuffie, la prima cosa che si nota è la leggerezza. Purtroppo non abbiamo il peso ufficiale dell'headset, ma siamo intorno ai 430 grammi dalle misurazioni che abbiamo effettuato. Non sono pochi in confronto ad altre cuffie gaming, ma va considerato che l'elettronica al loro interno e i motori aptici hanno il loro peso. Peso che, come vedremo dopo, non ha alcun impatto sul comfort, grazie alle soluzioni adottate da Razer. Tornando al design, i due padiglioni auricolari hanno un aspetto massiccio e sono realizzati con una plastica nera lucida, mentre al loro interno è installata una copertura in metallo, al cui centro campeggia il logo Razer, retroilluminato.
Anche le giunture tra i padiglioni e l'archetto sono in policarbonato, una scelta fatta per contenere il più possibile il peso dell'headset. L'archetto è invece in solido metallo satinato, sotto al quale Razer ha installato un supporto per la testa morbido e confortevole.

Sul padiglione sinistro trovano spazio, oltre al microfono estraibile, anche questo illuminato con un led, diversi controlli per gestire le cuffie. Qui si trova infatti il pulsante per disattivare il microfono, una rotellina per dare più enfasi all'audio in gioco o alla chat, il tasto di accensione, la presa Micro USB per la ricarica e il jack da 3.5 mm per l'utilizzo in modalità cablata. Razer Nari Ultimate funziona anche in modalità Wi-Fi, grazie a una soluzione piuttosto intelligente. Nel padiglione auricolare destro troviamo infatti solo la rotellina per l'impostazione del volume, una scelta anche pratica, visto che permette di trovarlo subito con le dita. Appena più in basso è installato un piccolo sportellino che nasconde il ricevitore wireless USB, il quale utilizza la banda dei 2.4 GHz per la trasmissione. Basta estrarlo e inserirlo in un PC e in una console per non dover utilizzare il cavo. La compatibilità è garantita con PC, PS4 e Mac, mentre col cavo si possono utilizzare anche Xbox One, Nintendo Switch e smartphone.
Da segnalare la cura riposta nella realizzazione dei cuscinetti che ricoprono i padiglioni auricolari. Creati con un materiale memory foam, utilizzano un gel all'interno che favorisce lo scambio termico, diminuendo così il calore generato. Altro elemento importante è la forma scelta per il memory foam, studiata per agevolare l'utilizzo anche per chi indossa gli occhiali, diminuendo così la pressione sulla testa.
Mi vibra la testa? No
La domanda che sorge spontanea è se HyperSense causa fastidio alla testa durante l'uso. La risposta è un netto no. Abbiamo giocato oltre un'ora a Doom Eternal durante la nostra prova ad Amburgo, aumentando anche il livello dell'intensità nella vibrazione fino all'80%, senza riscontrare problemi. Durante la prova con il sample che ci hanno inviato, abbiamo utilizzato soprattutto Shadow of the Tomb Raider e World of Tanks, per provare anche il microfono, e anche dopo un paio d'ore d'utilizzo continuato il comfort è sempre ottimo. Il merito va anche ai padiglioni auricolari e al supporto inserito sotto all'archetto, che rendono l'headset leggero da indossare, anche con gli occhiali.
Il feedback aptico si fa sentire principalmente con le frequenze basse, che sono poi quelle predilette da queste cuffie, una scelta corretta trattandosi di un prodotto dedicato al gaming. Le urla dei demoni di Doom Eternal diventano ruggiti infernali con le Nari Ultimate, grazie all'enfatizzazione fornita dalla vibrazione. Interessante anche il connubio tra audio posizionale e feedback aptico in Shadow of the Tomb Raider: durante l'attraversamento di fiume, sferzato da raffiche di vento, abbiamo potuto apprezzare al meglio il suono posizionale, che variava a seconda dell'inquadratura, mentre le leggere vibrazioni fornivano un coinvolgimento maggiore nella scena. Di impatto anche World of Tanks, con il motore dei carri armati in avanzata sottolineato da una leggera vibrazione, interrotta solo dal suono secco e dai bassi profondi del cannone da 150 mm del carro tedesco E100 utilizzato, enfatizzati da una intensa, ma piacevole, vibrazione dei driver aptici.
Quello che colpisce della tecnologia aptica applicata alle cuffie Razer Nari Ultimate non è tanto la precisione nella riproduzione spaziale del suono, che riesce bene a indicare un suono proveniente da destra o da sinistra, ma poco di più, quanto il livello di immersività che riesce a regalare. Non crediamo che possa dare particolari vantaggi nel rilevamento dei nemici delle partite multiplayer, ma la trasformazione dei suoni in sensazioni tattili funziona, soprattutto in single player, magari con titoli dalla forte componente cinematografica, come nel caso di Shadow of the Tomb Raider, sottolineando dettagli che passerebbero in secondo piano, come il rumore del vento.

Non è un caso che l'utilizzo di queste cuffie è indicato anche per la visione di film, grazie anche alla buona insonorizzazione dall'ambiente esterno, che isola l'ascoltatore da ulteriori stimoli. In questo caso, viene fuori la buona gestione della tecnologia pensata da Razer, che non è mai predominante rispetto al suono, e interviene quasi esclusivamente in presenza di frequenze basse. Guardare un horror con queste cuffie offre un'esperienza diversa dal solito e soprattutto convincente, grazie anche alla buona spazialità offerta dall'audio surround THX Spatial, che si dimostra efficace non solo nel gaming ma anche in campo cinematografico.
Il punto debole, tipico delle cuffie gaming, rimane la riproduzione musicale, ma attenzione, molto dipende dai propri gusti. Se ascoltate molta musica in cui sono i bassi a dominare, allora non rimarrete delusi. Se cercate qualcosa di più equilibrato, meglio lasciarsi trasportare dalle Nari Ultimate nel gaming e con i film, vero campo prediletto di queste innovative cuffie.