ROG Zephyrus G14 Recensione: la CPU Ryzen 4900HS fa la differenza

Il ROG Zephyrus 14 è uno dei primi portatili ad utilizzare i processori Ryzen di nuova generazione, per un notebook potente e versatile.

ROG Zephyrus G14 Recensione: la CPU Ryzen 4900HS fa la differenza
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Oggi la rivoluzione Ryzen è finalmente completa. I processori di AMD hanno fatto il loro debutto nel 2017 e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il settore è cambiato, Intel è ancora saldamente al comando per quanto riguarda le quote di mercato ma ha perso il dominio tecnologico, e il ritardo nell'addio ai 14 nanometri si sta facendo sempre più difficile da colmare. In campo desktop bisognerà aspettare, nel frattempo i processori Tiger Lake a 10 nanometri per portatili sono ormai in dirittura d'arrivo.
Proprio nel mondo notebook AMD ha impiegato più tempo per tornare competitiva, soprattutto nella fascia alta. Fino a pochi mesi fa l'azienda americana si era concentrata sul segmento medio, utilizzando l'architettura Zen 1 per le CPU dedicate ai notebook. I processori Ryzen della serie 4000 invece possono contare sull'architettura Zen 2, la stessa disponibile nei processori desktop come il Ryzen 3900XT che abbiamo recensito, che porta in dote frequenze più alte e un IPC maggiore. Il risultato di questo balzo generazione lo vediamo nel ROG Zephyrus G14, un portatile da gioco dalle dimensioni ridotte in grado di funzionare da vero e proprio desktop replacement.

Tanta potenza in poco spazio

Lo Zephyrus G14 e il processore Ryzen 4900HS hanno pochi rivali per quanto riguarda le prestazioni sotto stress e l'autonomia. Questa CPU ha permesso a ROG di mantenere delle dimensioni compatte, di 32,4 x 22,2 x 1,79 cm, e un peso contenuto se si pensa alla potenza disponibile, di soli 1.6 Kg.
Il lavoro svolto da AMD su questa serie di processori è incredibile ma un plauso deve essere fatto anche ad Asus che è riuscita da un lato a ridurre il peso, grazie a una scocca in lega di alluminio e magnesio, dall'altro a implementare un sistema di dissipazione interno capace di tenere a bada il calore.
La qualità costruttiva della scocca è elevata, non ci sono scricchiolii, mentre i colori disponibili sono il bianco, più appariscente, e il nero del modello che abbiamo provato. Una volta aperto il coperchio la cerniera solleva leggermente il notebook, mettendolo in una posizione più confortevole per la scrittura, creando inoltre una piccola feritoia nella scocca, per agevolare il deflusso del calore.

La tastiera presenta dei pulsanti ben distanziati e comodi da raggiungere con le dita, con una corsa molto breve. Nella parte alta della tastiera sono disponibili quattro shortcut, per gestire il volume, disattivare il Microfono ed accedere ad Armoury Crate, il software di gestione del notebook.

Il tasto di accensione integra il lettore di impronte, mentre la webcam non è presente, una scelta insolita e che potrebbe non piacere a chi utilizza il portatile anche in ambiti differenti dal gaming. Le connessioni comprendono due USB 3.1 Type A, due USB 3.2 Type C, jack per cuffie e microfono, alimentazione e uscita HDMI, niente presa di rete purtroppo.

Il processore Ryzen 4900HS offre tanta potenza, che deve essere tenuta a bada dal sistema di dissipazione. In tutto sono presenti due ventole con tecnologia auto-pulente, ognuna con 81 pale, e 5 heatpipe per trasportare il calore verso le ventole.
Sul fronte audio abbiamo quattro altoparlanti, due nella scocca superiore per le frequenze alte e due in quella inferiore per quelle medie e basse. La resa è discreta, non siamo di fronte a nulla di rivoluzionario, ma è difficile installare un sistema audio migliore in una scocca di queste dimensioni. Non manca nemmeno lo standard Dolby Atmos, ormai onnipresente nei portatili da gioco.

Un hardware per fare tutto

Asus ha creato un portatile dalle specifiche ben equilibrate, che cerca la massima potenza sul fronte dalla CPU e un maggiore equilibrio nella GPU. Il processore Ryzen 9 4900 HS è il top di gamma della lineup di AMD ed è dotato di 8 Core e 16 Thread, con un clock base di 3 GHz che sale a un picco di 4.3 GHz. All'interno integra anche una GPU Vega con 512 Stream Processor e frequenze fino a 1750 MHz. Specifiche di altissimo livello, possibili solo grazie al processo produttivo a 7 nm. Per i nostri benchmark in campo gaming abbiamo utilizzato la RTX 2060 Max-Q, la cosa incredibile è che già con la GPU integrata è possibile giocare, con dei limiti certo, ma siamo di fronte a prestazioni superiori a qualsiasi altra integrata vista su notebook.

Tuttavia, considerato che è disponibile la RTX 2060 Max-Q meglio utilizzare questa, visto che i suoi 1920 CUDA Core e i 6 GB di RAM garantiscono prestazioni nettamente superiori.
La configurazione di prova prevede poi 1 TB di disco SSD M.2 NVMe e 16 GB di RAM, con un clock di 3200 MHz, una vera rarità in campo notebook, dove difficilmente si superano i 3000 MHz. Completa anche la connettività, che vede il Wi-Fi 6 e il Bluetooth 5.

Lo schermo è da 14 pollici IPS con risoluzione di 2560x1440 pixel e refresh rate di 60 Hz, certificato da Pantone per quanto riguarda la calibrazione. In fase di configurazione è possibile optare per uno schermo Full HD a 120 Hz, soluzione che troviamo più adatta alla RTX 2060 in ambito gaming. Si tratta di uno schermo di buona qualità, che non spicca dalla massa per quanto riguarda la luminosità massima ma è comunque adatto a un portatile di questo tipo.

Prestazioni

Per capire le potenzialità del Ryzen 4900HS e in generale dello Zephyrus G14 li abbiamo prima messi alla prova con dei benchmark per la CPU, per poi testare anche il comportamento in ambito gaming. Il primo test è quello con CPUZ, che mostra un punteggio di 5253 in Multi Core e di 517 in Single Core, valori simili a quelli riscontrati nel Ryzen 7 3700X, montato sui PC desktop. Con Cinebench R20 il test Multi Core mostra invece 4030 punti, un risultato superiore a quello che abbiamo riscontrato nel Ryzen 7 2700X, ex top gamma desktop di AMD. Siamo quindi di fronte all'anello di congiunzione tra laptop e PC? In realtà no, ma ci stiamo avvicinando molto. Questo perché un portatile deve fare i conti con il thermal throttling, un processore di questa potenza non può funzionare alla massima frequenza operativa per molto tempo, con il crescere della temperatura le frequenze devono abbassarsi per forza.

Abbiamo simulato una situazione di stress per la CPU sottoponendola a diversi cicli di Cinebench R20, scoprendo che dopo il picco iniziale la frequenza si assesta intorno ai 3 GHz su tutti i core, limitando la temperatura sotto gli 80 gradi. Si tratta di un risultato davvero ottimo e che permette al 4900HS di reggere l'urto anche nei compiti più complessi, un risultato possibile grazie al processo produttivo a 7 nm e all'ottimo sistema di dissipazione.

I benchmark in ambito gaming non mostrano valori elevatissimi, ma questo è dovuto alla risoluzione dello schermo, un po' troppo spinta per la RTX 2060 Max-Q. Il nostro consiglio è quello di puntare direttamente ai modelli Full HD, che costano meno e funzionano meglio con questa GPU, come si può vedere anche dai benchmark.
A questo punto si potrebbe pensare che, come in passato, tanta potenza corrisponde a una bassa autonomia. Non potrebbe essere più sbagliato, perché il Ryzen 9 4900HS riesce bene ad adattarsi anche all'utilizzo in mobilità, superando tranquillamente le 6 ore di utilizzo in modalità "ufficio", quindi navigazione web, gestione mail e Office. Un altro piccolo miracolo dell'architettura di AMD e dell'ingegnerizzazione di ROG su questo notebook.

ROG Zephyrus G14 Fino a pochi anni fa ai portatili mancava la potenza. Quando questa è arrivata abbiamo dovuto fare i conti con un’autonomia estremamente limitata. Ora ROG e AMD sono riuscite a unire tutti i pregi di un portatile dalle prestazioni elevate a quelli di un notebook pensato per la mobilità, un risultato che solo poco tempo fa sembrava irraggiungibile. Un successo in piena regola e di cui se ne sono accorti un po’ tutti in giro per il mondo, tanto da portare le linee produttive di AMD allo stremo. Non stupitevi quindi se questi processori sono difficili da trovare o se i prezzi sono più alti di quelli di listino, la richiesta purtroppo è stata troppo elevata. Con un prezzo di 1799€ per la variante con display Full HD è davvero difficile trovare di meglio, in attesa di una risposta di Intel, che arriverà a settembre con i processori Tiger Lake.

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