Samsung CHG90 Recensione: il monitor gaming da 49” 32:9 con HDR alla prova

Abbiamo provato il gigantesco monitor Samsung, scoprendo un prodotto nato per il gaming ma incredibilmente versatile.

Samsung CHG90 Recensione: il monitor gaming da 49” 32:9 con HDR alla prova
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Quali sono le caratteristiche che un monitor da gaming deve assolutamente avere? In realtà non ci sono dei paletti fissi, certo reattività e refresh rate elevato sono importanti, ma tutto dipende dalla configurazione del proprio PC. Uno schermo 4K, ad esempio, richiede tanta potenza per essere gestito al meglio, potenza che nessuna delle GPU attualmente in commercio è in grado di garantire, almeno se si vogliono raggiungere i 60 fps stabili in ogni condizione e con ogni gioco. Che dire poi dell'HDR, arrivato in campo PC ma ancora poco supportato dagli sviluppatori?
Queste sono solo alcune delle tecnologie oggi disponibili, una varietà che permette di avere prodotti da meno di 200€ per arrivare fino ai più costosi monitor gaming da oltre 2000€. Nel mezzo si è fiondata diretta Samsung con il suo CHG90, un display da 49 pollici unico nel suo genere e proposto online a meno di 1000€ (993€ attualmente su Amazon).

Pack di vendita e design

Samsung CHG90 è venduto all'interno di un'enorme confezione di cartone, ben imballata per proteggere al meglio il monitor. Appena aperta, delle istruzioni stampate direttamente sulla scatola indicano come montare il supporto da tavolo senza danneggiare il pannello, una procedura facile da eseguire e ben spiegata. Una volta montato, basta girare la scatola ed estrarre così il monitor in tutta sicurezza.
Il primo impatto con lo schermo di Samsung è spiazzante. Abbiamo provato diversi monitor dalle dimensioni generose, ma in questo caso i 49" fanno la differenza, offrendo fin da subito un colpo d'occhio unico. Non solo le dimensioni, perché anche il particolare aspect ratio da 32:9 colpisce nel segno, mettendo insieme la diagonale di due monitor da 24.5" Full HD uno vicino all'altro, senza però i bordi dei monitor a interrompere la visuale. L'enorme campo visivo laterale ha però un prezzo, ovvero dimensioni non adatte a tutte le scrivanie. Per utilizzare il CHG90 serve spazio e anche tanto, viste le dimensioni di 1203,0 x 525,5 x 381,6 mm, per un peso totale di 15 Kg. La forma della base non aiuta certo nella gestione degli spazi, visti i due lunghi supporti che terminano più avanti del monitor. Avremmo apprezzato anche un sistema di gestione dei cavi disponibile direttamente nel supporto, che avrebbe sì rovinato in parte il mood "curvo" del prodotto ma avrebbe anche consentito di non dover far passare i cavi sopra al supporto stesso. Nonostante questo, il lavoro svolto da Samsung sullo stand è comunque buono, con un design moderno e che richiama la curvatura del pannello. Oltre a un design che convince, la base permette anche la rotazione laterale del pannello, quella verticale e consente anche di scegliere l'altezza a cui collocare il display. Viste le dimensioni, si tratta di una mobilità e di una flessibilità per niente ovvia, che permette di gestire il punto di visione discretamente, anche se lo spazio di manovra è piuttosto basso.
Molto completo il parco connessioni, in cui troviamo 2 HDMI, una DisplayPort, una mini DisplayPort, jack per le cuffie e per il microfono e due USB. Si tratta di un plus notevole e che permette di collegare diverse sorgenti video direttamente al monitor.
Passando allo schermo vero e proprio, è lo stupore la prima sensazione che si prova osservandolo. Il campo di visione laterale è semplicemente enorme, il più elevato che abbiamo mai provato su un monitor, mentre la curvatura, oltre che apprezzabile sui display (al contrario dei TV), dona maggiore eleganza e sinuosità all'insieme. Buono anche il lavoro svolto sulla parte frontale, con cornici presenti ma comunque limitate. Osservandolo nell'insieme, Samsung CHG90 è uno dei pochi prodotti che fin dal primo sguardo garantisce un "effetto wow" assicurato, lasciando letteralmente a bocca aperta.

Il giusto rapporto qualità-prezzo

Il design del Samsung CHG90 ha decisamente convinto, ma Samsung è riuscita a dotare questo schermo di caratteristiche tecniche dello stesso livello? La risposta è si, grazie a un'attenzione certosina nella progettazione e nella scelta delle specifiche, che sono state pensate con un occhio di riguardo per i gamer, puntando sia sulla qualità che sulla rapidità. Siamo infatti di fronte a un monitor da 49" curvo (1800R) con refresh rate di 144 Hz e risoluzione di 3840x1080pixel, compatibile con lo standard HDR e con il FreeSync 2 di AMD. Interessante l'utilizzo di un pannello VA (Vertical Allignment) applicato alla tecnologia QLED, una scelta in controtendenza rispetto al mercato, che sta puntando sempre più sui pannelli IPS o in alcuni casi TN. Questo porta molti vantaggi e qualche svantaggio. I vantaggi vanno ricercati in un contrasto impossibile da raggiungere, sia per gli schermi IPS che TN, che nel caso del CHG90 arriva a 4000:1, un valore molto elevato. Questo è possibile grazie alle caratteristiche intrinseche di questa tecnologia, che è in grado di spegnere completamente la retroilluminazione per generare neri più incisivi rispetto agli IPS e ai TN. Di contro, i pannelli IPS offrono una rappresentazione del colore in genere migliore e angoli di visione superiori.
Altro punto debole degli schermi VA è il tempo risposta, un elemento fondamentale per ogni monitor da gioco. Non è questo però il caso CHG90, che si è dimostrato un vero fulmine, senza problemi di ghosting evidenziati durante la prova. Dati alla mano, il tempo di risposta reale del pannello è di soli 4.5 ms a risoluzione 3840x1080 pixel, in modalità 144 Hz e con HDR attivo. Senza HDR questo valore sale a 4.6 ms, a conferma dell'ottimo lavoro svolto da Samsung.
A proposito di HDR, lo schermo riesce a raggiungere i 600 nit di luminosità di picco, un valore discreto e che consente di apprezzare l'High Dinamic Range, grazie anche all'utilizzo di un pannello a 10 bit, in grado quindi di riprodurre oltre 1 miliardo di colori. Per contenere i costi, l'azienda coreana ha deciso di implementare una retroilluminazione edge led con local dimming, una scelta che non possiamo che condividere. Attualmente, i pochi schermi PC Full LED in commercio o in procinto di arrivare sul mercato costano tutti oltre i 2000€ e non superano i 27". Applicare questa tecnologia a un display da 49" avrebbe significato aumentare il prezzo di vendita ben oltre i 2000€, tagliando fuori gran parte dell'utenza. Nelle scene scure quindi, è possibile notare un leggero effetto backlight bleeding nella parte bassa dello schermo, meno evidente rispetto a pannelli TN o IPS ma comunque visibile. Anche se l'intensità del nero è ottima, è l'uniformità dello stesso a pagare il prezzo più alto, non essendo supportato a dovere dalle retroilluminazione, ma si tratta di un sacrificio necessario per evitare l'aumento del prezzo di vendita.
Dal punto di vista della fedeltà cromatica, Samsung dichiara una copertura del 125% dello spazio di colore sRGB e del 95% di quello DCI-P3, valori ottimi e che consentono a questo schermo di rappresentare bene i colori a schermo. Gli angoli di visuale invece non sono ampi, ne in orizzontale ne in verticale, ma del resto stiamo parlando di un monitor curvo, che per essere apprezzato deve essere osservato da una posizione centrale. Se il vostro setup non permette questo, meglio puntare su un altro modello.

OSD

Il software di gestione realizzato da Samsung è ben strutturato e soprattutto facile da gestire attraverso i controlli installati sullo schermo. In tutto sono quattro i pulsanti, collocati sotto al bordo frontale nella parte destra. Tre di questi servono per richiamare i preset gaming scelti dall'utente, con la semplice pressione di un tasto, mentre la navigazione all'interno dell'OSD è gestita interamente attraverso un piccolo stick analogico. Una volta premuto, si può scegliere di selezionare la sorgente video, di entrare nel menù di configurazione vero e proprio oppure di attivare la modalità Picture By Picture. Quest'ultima consente, collegando due sorgenti differenti, di dividere lo schermo al centro, per una superficie di visione pari a due schermi Full HD da 24.5 pollici affiancati. La procedura è molto semplice da portare a termine, di fatto basta collegare le sorgenti, sceglierle nel relativo menù e si è subito pronti a partire.
Entrando invece nella configurazione vera e propria, questa mostra subito, grazie una grafica curata, le impostazioni in uso, come la frequenza di aggiornamento o l'utilizzo del FreeSync. Il menù si divide poi in diverse sezioni, a partire da quella "Giochi", in cui scegliere la modalità di immagine da utilizzare, con ottimizzazioni ad hoc per diversi generi, dagli FPS agli RPG. È anche possibile impostare il refresh rate, l'intensità dei neri, il tempo di risposta e le proporzioni del pannello. Nella sezione "Immagine" invece troviamo diversi valori, dall'intensità dell'illuminazione al colore, passando per contrasto e nitidezza. Navigare tra le varie impostazioni è semplice grazie allo stick analogico, un elemento spesso sottovalutato ma capace di far risparmiare tempo e di rendere il controllo nettamente più preciso rispetto ai tasti capacitivi, utilizzati di frequente nei monitor economici.

Software ed esperienza d'suo

Vista l'ampia superficie di visione, catalogare il monitor il Samsung CHG90 come un semplice display da gaming è riduttivo. Durante la nostra prova abbiamo apprezzato molto la versatilità di questo prodotto, che permette, in ambito lavorativo, di affiancare un gran numero di finestre senza penalizzare la visione dei contenuti. Ad esempio, abbiamo potuto utilizzare contemporaneamente Chrome, Adobe Premiere, il registratore audio e Word allo stesso tempo, con tutte le finestre pienamente operative, ma le opzioni a disposizione non finiscono qui. Samsung fornisce infatti il software Easy Setting Box, che suddivide lo schermo in diverse modalità, fino a una griglia 3x2. Il suo utilizzo è molto semplice e intuitivo, e farà certamente comodo a chi desidera puntare sul multitasking con questo monitor.
Sconsigliamo invece di scegliere questo schermo se intendete sostituire un televisore nella visione di contenuti video. Il particolare aspect ratio infatti non riesce ad adattarsi bene in questo ambito, con i filmati che vengono riprodotti, impostando la modalità a pieno schermo, al centro del pannello, lasciando due ampie bande neri ai lati.
Ma veniamo al piatto forte dell'offerta, ovvero il gaming. Abbiamo provato molti schermi nel corso degli anni, 16:9, 21:9, grandi e piccoli, ma nessuno è mai riuscito ad offrire un senso di immersione come questo CHG90. Il campo visivo è interamente occupato dal pannello, anzi, lo supera. Durante il gioco, per vedere ai lati, bisogna spostare gli occhi o il collo, o in alternativa ci si può affidare alla visione periferica. Questo in una posizione di utilizzo tipica per un monitor, a distanza ravvicinata, ma basta spostarsi leggermente indietro per godere della visuale ampliata offerta dal pannello 32:9, senza punti ciechi. Il nostro consiglio rimane comunque di restare a distanza ravvicinata, almeno durante le partite in single player: grazie alla visuale periferica, si ottiene un senso di immersione senza pari, merito anche della curvatura del pannello.
Alcuni titoli, come i simulatori spaziali e quelli corsistici, guadagnano una nuova dimensione. Un esempio perfetto è Project Cars 2, da utilizzare rigorosamente con visuale dell'interno dell'abitacolo. Pur non essendo ai livelli di un'esperienza VR, la visuale in soggettiva nel titolo Slightly Mad Studios è semplicemente impressionante, soprattutto con i 60 fps stabili raggiunti dalla GTX 1080 utilizzata per la prova. I simulatori sono probabilmente il genere più indicato da utilizzare con questo monitor, ma l'esperienza è ottima anche con altri giochi. Rise of the Tomb Raider assume una prospettiva diversa rispetto ai classici 16:9, mantenendo elevato il livello di immersione nonostante la visuale in terza persona, stessa cosa per Ghost Recon Wildlands, che offre scorci mozzafiato grazie alla visuale espansa. Anche con i titoli in soggettiva l'effetto che si prova è decisamente unico, soprattutto se si possono raggiungere fps elevati. Il maggior pregio dello schermo Samsung è proprio la sua unicità, non ci sono infatti altri monitor in grado di fornire la stessa esperienza d'uso, un punto di forza importante e che, proprio per la sua particolarità, va pesato a dovere.
Qualche limite infatti c'è, a cominciare dalla risoluzione. Se venite da un monitor Full HD non noterete nulla di strano, ma se avete gli occhi abituati a un maggior numero di pixel a schermo, allora i 3840x1080 pixel visualizzati sul CHG90 potrebbero non essere sufficienti a garantire immagini perfettamente definite. Nel nostro caso, utilizzando normalmente un display 4K da 28", il passaggio alla risoluzione inferiore non è stato indolore, a causa della densità di pixel più scarna. La scelta fatta da Samsung, di non salire ulteriormente con la risoluzione, la riteniamo però corretta, visto che permette di livellare verso il basso le richieste computazionali per gestire i giochi rispetto al 4K. Spingendo ulteriormente con la risoluzione, Samsung avrebbe raggiunto una qualità d'immagine più elevata, ma a quel punto il monitor sarebbe stato difficile da gestire per quasi tutte le configurazioni presenti sul mercato. Altro aspetto da considerare con attenzione è la compatibilità con i giochi. Abbiamo provato il monitor con una decina di titoli differenti, senza incontrare problemi, ma il particolare aspect ratio potrebbe non essere sempre supportato. Vi consigliamo quindi di dare uno sguardo qui, dove potete trovare un lungo elenco che spiega, per ogni titolo, il tipo di supporto dato ai monitor Ultra Wide.

Per quanto riguarda le prestazioni con HDR attivo, abbiamo riscontrato picchi luminosi abbastanza incisivi nei video, i 600 nit si sentono tutti quando si osserva una fonte luminosa, e una eccellente resa cromatica. Peccato che Windows 10 non riesca ancora a gestire bene questo standard, come abbiamo osservato nella recensione del BenQ EL2870U. Per vedere video in HDR infatti bisogna attivare la relativa modalità nelle impostazioni di Windows, che purtroppo provoca diversi problemi, con i bianchi che diventano grigi e una gestione della luminosità non ottimale. In pratica, in modalità HDR, Windows 10 visualizza correttamente solo i contenuti di questo tipo, mentre gli altri soffrono dei difetti sopracitati.
Difficile, se non impossibile, valutare le prestazioni dell'HDR durante il gioco: la situazione su PC è piuttosto ostica per questo standard, che viene ancora supportato poco dagli sviluppatori. I titoli HDR attualmente disponibili sono pochi, ma siamo comunque riusciti a provare Mass Effect Andromeda e Battlefield 1, ottenendo un primo riscontro positivo, ma che andrà verificato meglio col passare del tempo e l'arrivo di nuovi giochi.

Samsung CHG90 Samsung CHG90 è un monitor unico nel suo genere. Una scommessa quasi, che la casa coreana ha però vinto. Osservare i mondi di gioco, siano essi in soggettiva, in terza persona, o all’interno di un cockpit di una nave spaziale o di una macchina, è un’esperienza nuova e per certi versi incredibile. La reattività dello schermo è molto elevata e il refresh rate di 144 Hz si fa sentire, soprattutto per chi possiede un PC abbastanza potente da sfruttarli al meglio. Difficile non rimanere impressionati davanti al CHG90, anche al netto dei limiti indicati nella recensione. La risoluzione non elevatissima potrebbe farsi sentire se arrivate da un monitor 4K, mentre la compatibilità del particolare aspect ratio potrebbe non essere garantita al 100% con tutti i titoli, anche se nel nostro caso non abbiamo avuto problemi di sorta. Nonostante questo, e considerato anche il prezzo di vendita, nemmeno troppo alto rispetto alla concorrenza e in rapporto alle dimensioni e alle tecnologie utilizzate, allora non possiamo che consigliare il Samsung CHG90 a tutti coloro che desiderano un livello di immersione senza pari nel gaming, e uno spazio di visualizzazione orizzontale inarrivabile per tutti i concorrenti.

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