Samsung Galaxy Book Go Recensione: parola d'ordine semplicità

Il Galaxy Book Go di Samsung è un notebook pensato per compiti semplici e per abbassare il costo d'ingresso ai portatili, grazie anche alla CPU Qualcomm.

Samsung Galaxy Book Go Recensione: parola d'ordine semplicità
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Sarebbe stato bello non dover parlare di dad alle porte del 2022, ma purtroppo non è così. La didattica a distanza è ancora tra noi e ha portato un problema non da poco alle famiglie, ovvero la necessità di dotarsi di dispositivi come tablet e notebook in grande quantità, soprattutto in presenza di più figli. Una situazione già difficile di suo, aggravata però dalla scarsità di prodotti sul mercato e da prezzi sempre più alti.
In un contesto come questo avere alternative a basso costo è fondamentale, ecco perchè il Samsung Galaxy Book Go assume tutto un altro valore in tempi come quelli che stiamo vivendo. Dall'esterno sembra un comune Ultrabook, sottile e leggero, all'interno però batte un cuore firmato Qualcomm e il sistema operativo Window 11, il tutto a un prezzo di circa 499 euro online. Una cifra che, lo diciamo subito, richiede compromessi per essere raggiunta, ma è anche vero che una batteria così, insieme alla connettività 4G e a una portabilità di alto livello sono difficili da trovare in questa fascia di prezzo.

Design minimale e senza fronzoli

Samsung Galaxy Book Go è una sorta di minimo comune denominatore del notebook moderno sul fronte del design. Non ci sono particolari dettagli o elementi distintivi, la linea scelta ricorda quella di decine di portatili usciti negli ultimi anni, e non si tratta di un male.

Samsung doveva puntare al prezzo più basso possibile e in questo senso l'operazione può dirsi perfettamente riuscita, perchè il Book Go non spicca dalla massa ma riesce comunque a sembrare un portatile di categoria superiore, almeno al primo sguardo.
Le dimensioni sono certamente un punto di forza, merito dello spessore di soli 14,9 mm e del peso di 1,38 Kg, che lo rendono perfettamente trasportabile. Una volta preso in mano i materiali riportano il Book Go nella fascia di appartenenza, la scocca è per la maggior parte in plastica, di discreta fattura, ma abbiamo visto anche soluzioni con chassis in metallo a un prezzo simile. La cerniera del display permette un'apertura di 180 gradi, una funzione che però difficilmente verrà usata in questo periodo, essendo pensata per facilitare la condivisione dei contenuti in un gruppo di lavoro o di studio.
Sul fronte connessioni Samsung ha svolto un ottimo lavoro, troviamo infatti tutto quello che serve a un portatile pensato per compiti basilari ma vari. Ci sono due porte USB Type C, una per ogni lato, una scelta che semplifica il processo di carica, visto che è supportato da entrambe.

Non mancano poi una USB Type A, il lettore di schede MicroSD, l'alloggiamento per la SIM e un jack da 3.5 mm per cuffie e microfono, che insieme a un led di stato e a un piccolo forellino per il microfono rendono completo il Galaxy Book Go. La connettività wireless comprende il Wi-Fi ac e il Bluetooth 5.1, oltre ovviamente all'LTE da sfruttare tramite SIM card.
Con il coperchio sollevato il look rimane sufficientemente moderno, merito delle cornici laterali del display poco pronunciate, e anche qui il minimalismo regna sovrano. La zona intorno alla tastiera è in plastica ma non ci sono particolari flessioni nella scocca quando si va a pigiare sul touchpad, di dimensioni adeguate a un utilizzo da ufficio. Il feedback dei pulsanti è molto leggero e la corsa è breve, serve un po' di pratica per scrivere rapidamente su questa tastiera ma una volta presa la mano si va veloci, anche grazie ai tasti ben separati.
Utilizzare il Samsung Galaxy Book Go è comodo in casa come in mobilità, per un'ergonomia che si adatta bene a ogni contesto di utilizzo.

Schermo basilare ma ottima gestione energetica

Prima di passare alle prestazioni e all'analisi del software diamo uno sguardo a due elementi molto importanti in un portatile, ovvero lo schermo e l'autonomia. Sul display non avevamo particolari aspettative, con un prezzo così basso bisogna andare per forza di cose su soluzioni economiche e in effetti è andata proprio così.

Le specifiche parlano di un pannello da 14 pollici LCD TFT con risoluzione Full HD e refresh rate da 60 Hz. L'assenza di tecnologie più moderne si fa sentire, siamo lontani dalla resa ottenibile con un IPS, in ogni ambito. L'angolo di visione ridotto costringe a tarare l'apertura dello schermo in base alla posizione di visione, inoltre la luminosità massima è piuttosto bassa, rendendo difficile l'utilizzo all'aperto con il sole. Per un portatile nato con la mobilità nel DNA è un limite non da poco. I colori inoltre sono piuttosto spenti, per una resa complessiva che non soddisferà chi cerca qualcosa di più sotto questo fronte.

Discreto il sound degli altoparlanti, pur non spiccando dalla massa si fanno apprezzare per un suono sufficientemente corposo, al netto delle lacune nei bassi. Attenzione solo alla superficie di utilizzo, le casse sono infatti piazzate nella parte bassa della scocca, in base al materiale su cui è appoggiato il notebook quindi cambia anche la resa audio complessiva.

Dove invece non ci sono problemi è nell'autonomia, un punto di forza importante per questo Samsung Galaxy Book Go. In stand by può rimanere acceso anche diversi giorni senza scaricarsi, inoltre riesce a reggere anche alle giornate più impegnative, superando tranquillamente le 11 ore di utilizzo se impiegato per compiti basilari, come la navigazione web e la gestione di documenti.
Altro elemento positivo è il caricatore da 25 W, di dimensioni molto contenute e paragonabile a quelle di un alimentatore per smartphone. In questo modo, se serve un po' di energia in mobilità, la si può ottenere senza doversi portare dietro un alimentatore pesante e ingombrante.

Prestazioni e software

Prima di acquistare un portatile Windows con processore ARM bisogna pensare bene al tipo di utilizzo che se ne farà. Se state cercando un prodotto che possa gestire tutte le operazioni base di un PC, pensiamo ad esempio alla navigazione web, alla gestione di documenti o alla visione di film e serie TV in streaming, allora questo Samsung Galaxy Book Go potrebbe fare al caso vostro.

Lo stesso vale se state cercando un PC da utilizzare per la dad, anzi questo è un ambito perfetto, visto che la didattica a distanza non richiede grandi risorse per funzionare. Se però cercate qualcosa di più in un portatile allora farete meglio a guardare altrove. Durante la nostra prova abbiamo messo da parte i benchmark tradizionali per concentrarci direttamente sull'esperienza d'uso, più rappresentativa in questo caso del reale valore del prodotto. Il processore installato è un Qualcomm 7c Gen 2, con 8 Core Kryo a una frequenza massima di 2,55 Ghz e GPU Adreno, mentre la RAM è di 4 GB, con un unità di memoria da 128 GB di tipo eUFS. Si tratta della CPU entry level della gamma Qualcomm per Windows.
Nel descrivere le prestazioni offerte partiamo dalla base, ovvero da come gira Windows 11. Se, come chi scrive, siete abituati a utilizzare hardware di ben altro livello troverete la reattività del sistema sufficiente ma nulla di più, in generale l'OS funziona bene ma non è molto reattivo. Positivo invece il riscontro sui tempi di accensione, rapidi soprattutto con il portatile in stand-by, con una riattivazione davvero fulminea.
Passando invece al software di terze parti, c'è un abisso tra le applicazioni native, sviluppate appositamente per i processori ARM, e quelle invece emulate. Un esempio lo troviamo in uno dei software più utilizzati su PC, Chrome. Allo stato attuale non è disponibile una versione di Chrome nativa per chip ARM su Windows 10/11, con il risultato che i lag cominciano a comparire già con 4-5 schede aperte, in generale se usate in modo intensivo Chrome meglio andare su processori più tradizionali.

Va molto meglio con browser come Edge o Firefox, ma la percentuale di utilizzo di Chrome è altissima e il fatto che non ci sia un'applicazione nativa fa davvero storcere il naso. Fa ancora più effetto pensare che, nel caso di Apple, Google abbia rilasciato una versione di Chrome nativa per i processori M1 praticamente subito, mentre quella per Windows e processori ARM non è mai arrivata.
L'esperienza d'uso dipende quindi fortemente dall'utilizzo di applicazioni native o emulate, e va detto che, almeno per ora, quelle native sono la netta minoranza. Come abbiamo detto fin dall'inizio, Samsung Galaxy Book Go riesce bene a svolgere compiti basilari e lo fa ancora meglio con i software pensati per la piattaforma Qualcomm, ma se vi serve un notebook più versatile, allora le soluzioni Intel e AMD sono da preferire.

Sul fronte software Samsung ha apportato poche personalizzazioni, tutte pensate per rendere più agevole la condivisione del lavoro tra smartphone e notebook. Con Quick Share è possibile condividere in modo semplice foto, video e file tra i due dispositivi, mentre SmartThings permette di impostare e utilizzare tutti device domotici compatibili. Interessante la funzione "doppio schermo", che in presenza di un Galaxy Tab S7 permette di utilizzare il tablet come secondo display esterno. Utile anche la connessione Bluetooth semplificata con le cuffie Galaxy Buds, basta aprirle nelle vicinanze del notebook e l'associazione tra i due dispositivi è istantanea.

Samsung Galaxy Book Go L'idea di Samsung di creare un notebook che vada incontro alle necessità del pubblico meno esigente è sicuramente corretta. Allo stato attuale il Galaxy Book Go è in vendita sul sito ufficiale di Samsung a 499€, un costo che riteniamo però elevato se rapportato alle prestazioni offerte. A livello hardware la pecca più grande che abbiamo riscontrato è nello schermo, di qualità troppo bassa per gli standard del 2021. Positive invece la portabilità, l'autonomia e la connessione LTE per l'utilizzo in mobilità. Il vero problema, quando si parla di Windows e processori ARM, è proprio Windows e il suo ecosistema software. Allo stato attuale le applicazioni native sono poche e quelle emulate non offrono spesso performance adeguate, basti pensare a Chrome, il browser più utilizzato al mondo, che presenta lag e rallentamenti anche solo con una manciata di schede aperte. Microsoft, purtroppo, non è riuscita a fare ciò che Apple ha fatto con macOS e i processori della gamma M, Windows non è ancora pronto per i processori ARM, soprattutto per quelli di fascia bassa. Ovviamente, per un utilizzo basilare, questo Samsung Galaxy Book Go riesce comunque nel suo intento, gestione dei documenti, navigazione web con Edge o Firefox e visione di contenuti multimediali sono tutte operazioni alla portata, ma se pensate di fare anche altro con il vostro portatile, meglio andare su processori Intel o AMD, che oggi offrono una versatilità che ARM in coppia con Windows non sono in grado di dare.