Samsung Galaxy Note 10+ Recensione: un ritorno al passato, o quasi

Il nuovo top di gamma Samsung è uno smartphone completo di tutto, con uno schermo incredibile, un pennino unico nel suo genere e con una buona autonomia.

Samsung Galaxy Note 10+ Recensione: un ritorno al passato, o quasi
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Alle ultime versioni del Note mancava qualcosa. Troppo forte la concorrenza dei vari Galaxy S9 ed S10 Plus, troppo poche le differenze per giustificare la spesa in più. Certo per gli irriducibili del pennino il Note rimane il punto di riferimento, ma per tutti gli altri, magari chi lo usa un po' meno, la scelta era semplice: meglio andare sulla gamma S e sulle varianti Plus, meno costose eppure molto simili. Samsung aveva preso una strada rischiosa rendendo così simili i suoi smartphone di punta, ora però con il Galaxy Note 10+ qualcosa è cambiato. La casa coreana ha puntato infatti sulle dimensioni dello schermo e su quelle della batteria, proprio come nei primi modelli di Note, una scelta che guarda al passato per rendere il Note 10 ancora più competitivo.

Design ed ergonomia

È impossibile guardare un Note 10+ senza rimanerne affascinati. Samsung ha svolto un ottimo lavoro con il design, il Note 9 messo a confronto sembra di due generazioni fa. Assemblaggio e materiali utilizzati sono di primissimo livello, solo vetro e metallo sono stati impiegati per realizzare il Note 10+, per una scocca piacevole al tatto e che trasuda qualità da ogni parte. La certificazione IP68 lo rende resistente ai liquidi e alla polvere, unica pecca sono i pulsanti, installati sul bordo sinistro invece che in quello destro, come si fa di solito. I mancini esulteranno, ma i destrorsi sentiranno la mancanza del tasto di accensione accessibile con il pollice. Dopo qualche giorno ci si abitua, ma non capiamo il motivo che ha portato allo spostamento dei tasti fisici.

La rivoluzione nel design della gamma Note parte dalla backcover, dove i sensori fotografici con sviluppo orizzontale e collocati in posizione centrale del Note 9 (qui la nostra recensione) lasciano spazio a una tripla cam laterale organizzata verticalmente. Il retro dello smartphone è praticamente uno specchio, ma la vera novità sono i colori, che da quest'anno si prendono un po' meno sul serio, grazie all'introduzione del modello Aura Glow, lo stesso utilizzato per questa recensione, che dona al Note 10+ un'aria decisamente più giovanile.

Sul frontale è lo schermo a farla da padrone, ancora più che su S10+, visto che i bordi si sono ulteriormente ridotti. Il colpo d'occhio offerto dal display è notevole, la superficie di visione è molto ampia e il piccolo foro per la fotocamera nella parte alta praticamente scompare dopo le prime ore di utilizzo.

Samsung ha smussato maggiormente i bordi del display, il risultato è che lo schermo è maggiormente sfruttabile anche ai lati, visto che in corrispondenza della curvatura inizia anche il bordo nero del display: in questo modo si evita di utilizzare il pennino in questa zona, che non permetterebbe un controllo ottimale.

Nella parte alta è installato lo slot per le due sim, in cui è possibile installare anche una MicroSD, mentre in basso si nota la porta USB Type C e ovviamente lo slot per l'immancabile pennino.
Per quanto possa sembrare strano, viste le dimensioni del display da 6.8 pollici, utilizzare Note 10+ non è affatto scomodo. Il merito è del peso contenuto, almeno in rapporto alle dimensioni, di poco inferiore ai 200g, e dello spessore ridotto, di soli 7.9 mm. Ovviamente utilizzare questo smartphone con una sola mano è impossibile, ne servono sempre due, un piccolo sacrificio che mette però a disposizione uno dei display più grandi oggi disponibili su un telefono.

Schermo e Audio

Samsung ha scelto il design Infinity-O per il Note 10, quindi il pannello ha un piccolo foro in cui è installata la fotocamera frontale. Rispetto al modello base questa variante Plus utilizza uno schermo AMOLED da 6.8 pollici con risoluzione QHD+, anche se di default è il telefono è impostato sul Full HD+, e aspect ratio 19:9, per un totale di 498 PPI. Il display è anche certificato HDR10 e HDR10+, quest'ultimo un formato poco utilizzato in campo mobile.

La prima cosa che si nota accendendo il telefono è l'enorme superficie di visione, senza interruzioni dovute al notch. Il foro per la fotocamera si nasconde molto bene con i video e anche durante il gaming e infastidisce certamente meno rispetto al notch. Grazie alla tecnologia AMOLED i neri sono profondi e il contrasto molto elevato, così come la luminosità di picco, che può superare i 1000 nit, rendendo così piacevole l'utilizzo anche sotto alla luce diretta del sole.

I due preset disponibili, Naturale e Vivido, vanno incontro alle esigenze di chi vuole una maggiore accuratezza nei colori e a chi invece preferisce una resa più satura. Non manca nemmeno l'Always On Display, che mostra le notifiche a schermo spento, con la possibilità di lasciarlo sempre attivo o di accenderlo con un tocco sul display.

Per resa, opzioni offerte e duttilità, lo schermo del Note 10+ è promosso a pieni voti, l'unica cosa che manca è un refresh rate più alto, qui fermo a 60Hz, mentre su altri lidi sono già arrivati i 90Hz, visti ad esempio su OnePlus 7 Pro (qui la nostra recensione), che avrebbero reso l'utilizzo ancora più fluido e piacevole.
Sul fronte audio Samsung ha svolto un ottimo lavoro. Le due piccole casse, una posizionata in alto l'altro nel bordo basso, hanno un sound sorprendentemente bilanciato, anche al massimo volume non ci sono distorsioni e la qualità è davvero elevata, probabilmente la migliore che abbiamo sentito in uno smartphone. Stessa cosa durante le chiamate, con la capsula auricolare che riesce a generare una voce chiara e dal volume adeguato.

Caratteristiche tecniche, prestazioni e autonomia

La versione Europea del Note 10+ monta un processore Octa Core Exynos 9825 con frequenza massima di 2.7 GHz, dotato di GPU Mali G-76. Per quanto riguarda le memorie troviamo 12 GB di RAM e 256-512 GB (UFS 3.0) per lo stoccaggio dei dati, a seconda della versione scelta. La connettività comprende quasi tutte le più moderne tecnologie di trasmissione, manca solo il 5G, disponibile in una variante dedicata, che costa però 100€ in più rispetto al prezzo di listino del modello 4G, prezzato a 1129€. A disposizione troviamo il Wi-Fi Dual Band ax, Bluetooth 5.0 ed NFC, supporto a tutti gli standard satellitari disponibili, compresi BaiDou e Galileo, e 4G Cat 20.

Le prestazioni durante l'utilizzo quotidiano sono eccellenti, Android 9 con OneUI 1.5 gira che è una meraviglia, dall'apertura delle applicazioni al semplice utilizzo dell'interfaccia tutto scorre fluidamente e senza intoppi, proprio come deve essere su un top di gamma. La potenza a disposizione è elevata e il Note 10+ non va mai in crisi, nemmeno in campo ludico, dove anche i giochi più pesanti mostrano un frame rate elevato e la dissipazione del calore svolge un buon lavoro.

Giocare su questo smartphone è una vera meraviglia soprattutto grazie al suo schermo di dimensioni maggiorate e privo di notch, che non va quindi a tagliare parte dall'area visualizzata. Il piccolo foro della telecamera frontale si nasconde bene durante il gaming, sia quando viene inglobato all'interno dell'interfaccia di gioco, sia quando viene tagliato: alcuni titoli infatti sfruttano una piccola banda nera in alto per escludere completamente il foro dalla visuale.

Viste le dimensioni dello schermo la perdita di questa parte del display non penalizza per nulla l'esperienza di gioco. Insomma, pur essendo il Note un telefono pensato per il business l'utilizzo ludico non è da meno.

Abbiamo parlato in apertura di un ritorno al passato per Samsung sul fronte autonomia. Gli ultimi modelli infatti, pur adottando batterie di grandi dimensioni, non hanno mai brillato particolarmente, come anche la gamma S, con consumi decisamente elevati. Il Note 10+ si difende bene su questo fronte, pur non raggiungendo l'autonomia disponibile oggi sui top di gamma Huawei, che rimangono superiori da questo punto di vista.
Con un utilizzo intenso siamo sempre arrivati a sera con ancora il 15% di batteria, sfruttando di meno il telefono si può riuscire a superare la giornata, ma due giorni pieni d'uso sono un obbiettivo difficilmente raggiungibile, nonostante la batteria da 4300 mAh. Bene ma non benissimo quindi, attenzione però all'utilizzo del dual SIM, che nei primi test è apparso piuttosto energivoro, incidendo non poco sulla durata della batteria. Nella confezione è presente un caricatore da 25 W ma il telefono supporta fino a 45 W in ingresso, non manca nemmeno la ricarica rapida wireless da 15 W.

Fotocamere

Samsung ha attinto a piene mani dal Galaxy S10 per la creazione delle fotocamere del Note 10+. Il sistema è infatti molto simile, con un sensore principale da 12 Megapixel e apertura variabile da f/1.5 a f/2.4, stabilizzato otticamente, in coppia con una cam da 12 Megapixel con apertura f/2.1 utilizzata per lo zoom 2x con perdita minima di qualità. Infine l'ultimo sensore è un grandangolo da 16 Megapixel con campo visivo di 123° con apertura f/2.1.
In questa variante Plus Samsung ha aggiunto anche un sensore ToF per il rilevamento della profondità di campo, mentre la cam frontale è da 10 Megapixel.

Rispetto a Galaxy S10 nessuna rivoluzione, la qualità della cam principale è rimasta pressoché identica, un'ottima notizia visto che riesce fare foto eccellenti in ogni condizione di scatto. Interni, esterni, con tanta o poca luce, Note 10+ ha una soluzione per tutto, compresa una night mode efficace ma non ancora al livello dei migliori camera phone.

Rapida la messa a fuoco, che riesce a generare immagini dettagliate e con colori bilanciati anche se un po' più saturi di quanto dovrebbero essere in realtà. Le opzioni disponibili nell'applicazione fotocamera sono tante ma ben organizzate, con la possibilità di effettuare scatti bokeh in tutta facilità e modalità specifiche per il cibo o per Instagram. Lo zoom 2x sta iniziando a diventare un po' anacronistico, speriamo che il prossimo anno Samsung migliori questa funzione, che tuttavia si rivela utile in diverse occasioni. Anche la fotocamera grandangolare si difende bene, mentre i video sono tra i migliori che abbiamo visto.
È possibile registrare fino al 4K a 60 fps, con un'ottima stabilità, che se spinta al massimo arriva vicino a quella ottenibile con un gimbal prestando un po' di attenzione ai movimenti.

Il software mette anche disposizione la modalità video Fuoco Live, che permette di applicare l'effetto bokeh ai video in tempo reale, e le funzioni Super Slow Motion e Hyperlapse, per video al rallentatore o super accelerati, che funzionano bene ma vengono usati poco frequentemente di norma.

Software ed S-Pen

La OneUI 1.5 è identica a quella vista su Galaxy S10, salvo per le personalizzazioni apportate da Samsung in merito al pennino. Pennino che ritorna quest'anno leggermente rinnovato con le nuove Air Gesture, di cui parleremo dopo, e che mantiene tutti i pregi visti passato, come l'input lag ridotto all'osso e l'elevata precisione vista su Note 9.
La OneUI è un'interfaccia piacevole da vedere ma anche da utilizzare, molto scorrevole e fluida. Piccola novità arriva dal Game Launcher, che permette ora di registrare quanto avviene sullo schermo e di riprendere il proprio viso contemporaneamente, facilitando così la diffusione di gameplay sulle principali piattaforme di streaming.

Il pennino è invece profondamente inserito all'interno dell'OS pensato da Samsung. Appena estratto sullo schermo compare un menù che permette di vedere le note prese fino a quel momento o di crearne di nuove, oppure di fare in automatico uno screenshot dello schermo su cui prendere appunti, o di effettuare una selezione prendendo così solo una parte di ciò che è visualizzato sul display.
Le opzioni sono davvero tante e comprendono i Messaggi Live, con cui scattare un'immagine e prendere appunti su di essa, condividendola poi con i proprio contatti, oppure disegno AR, per disegnare direttamente sull'ambiente circostante grazie alla fotocamera, o ancora il comodo traduttore.

Il pennino poi è connesso tramite bluetooth, novità introdotta lo scorso anno ma ora ulteriormente sviluppata con le nuove Air Gesture. Tramite la pressione del tasto sulla penna e l'esecuzione di alcuni gesti è possibile comandare il telefono senza toccarlo a una distanza fino a 80 cm.
Le Air Gesture funzionano ma necessitano di una curva di apprendimento un po' troppo elevata, incappare in mancati riconoscimenti nei comandi le prime volte è molto probabile, scoraggiando un po' l'utilizzo di questa opzione, che rimane comunque accessoria.

Samsung Galaxy Note 10 Samsung Galaxy Note 10+ è il top di gamma più completo e versatile prodotto quest’anno dalla casa coreana. Le dimensioni sono importanti ma grazie all’ottimizzazione delle cornici l’ergonomia è comunque buona, a patto di utilizzare il telefono con due mani. Sul fronte della qualità costruttiva Samsung ha fatto un lavoro eccellente, così come per lo schermo, uno dei migliori oggi disponibili. Ottimo anche il riscontro sul versante fotografico, così come per l’audio, potente e ben bilanciato. Un plus non indifferente, e che differenzia questo telefono da tutti gli altri, è poi il pennino, che ritorna in questa nuova versione mantenendo la precisione e la rapidità vista in passato ma aggiungendo anche delle rinnovate Air Gesture. Certo l’autonomia non è quella di un tempo ma è comunque migliorata molto rispetto a S10 e Note 9. La sensazione è che molto dipenda dal software e che con ulteriori ottimizzazioni la situazione possa migliorare ulteriormente. Insomma, se pensate che il pennino vi sarà utile Note 10+ è l’unica alternativa oggi disponibile, insieme al suo fratellino con schermo da 6.3", per un dispositivo completo di tutto ma un po’ troppo caro. Fortunatamente i primi ribassi si sono già visti e il prezzo si sta già avvicinando ai 1000€, comunque tanti ma commisurati a quanto offerto.

8.8