Samsung Galaxy Note 9 Recensione: il top di gamma col pennino è tornato

Samsung Galaxy Note 9 offre una caratteristica unica nel panorama mobile, quel pennino che lo distingue ormai da molti anni rispetto alla concorrenza.

Samsung Galaxy Note 9 Recensione: il top di gamma col pennino è tornato
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La gamma Note di Samsung ha fatto la storia della telefonia. Al pari di altri grandi nomi innovatori del passato, il Galaxy Note ha cambiato profondamente il mercato. All'uscita della sua prima versione, in molti criticarono il suo "enorme" schermo AMOLED da 5.3 pollici. "Troppo grande", "Troppo ingombrante", si diceva all'epoca. Oggi, non possiamo che affermare che proprio il Note ha dato il via all'era degli smartphone con schermi di grandi dimensioni, quella che stiamo vivendo ancora oggi, enfatizzata da cornici sempre più ridotte.
A differenza di allora però, il mercato è molto diverso, le alternative non mancano nella fascia alta, ma resta il fatto che il pennino di cui è dotato il Samsung Galaxy Note 9 è un elemento rimasto unico nel suo genere, un plus notevole per un prodotto dedicato all'utenza business ma che strizza l'occhio anche alla fascia consumer.

Design: si punta sulla continuità

Samsung Galaxy Note 9 è pensato nel segno della continuità con il recente passato. Rispetto al Note 8 è cambiato poco, quasi nulla in verità, ma non si tratta di un difetto. Il design scelto da Samsung convince, vuoi per l'aspetto un po' austero del terminale, che si presta molto bene all'utilizzo business, vuoi per le linee tagliate che favoriscono il grip. Gli unici materiali utilizzati per la realizzazione del Note 9 sono il vetro e il metallo, una scelta che punta alla qualità, visto anche il costo di listino di 1029€ per la variante con 6GB/128GB. Il metallo del frame in cui sono incorniciati il vetro anteriore e posteriore è lavorato con un taglio al diamante, che crea un piccolo angolo utile a migliorare la presa. Il vetro curvo è utilizzato sia nella parte frontale che nella backcover e riesce a mettere bene in evidenza il design borderless del telefono. Abbiamo apprezzato particolarmente la curvatura più netta rispetto alla gamma S, non solo dal punto di vista estetico: in questo modo, è possibile sfruttare meglio tutta la superficie dello schermo con il pennino, che altrimenti sarebbe stata sacrificata.
A proposito del vetro, nella parte bassa-frontale è installato il tasto home virtuale, che fornisce anche un feedback aptico molto preciso, anche se alla fine il pulsante virtuale è quello più utilizzato. In alto invece trovano spazio la capsula auricolare, la fotocamera frontale da 8 Megapixel, il led di stato e i sensori dedicati allo sblocco tramite riconoscimento dell'iride. La qualità delle chiamate è molto buona, la capsula auricolare riesce a sprigionare una voce chiara e dal volume elevato.
Nel bordo destro è collocato il tasto di accensione, in quello sinistro invece il bilanciere del volume e il tasto per accedere a Bixby, quest'ultimo personalizzabile ma solo installando un'apposita applicazione. Nel bordo alto si trova lo slot dual SIM, in cui è possibile installare anche una SIM insieme a una Micro SD fino a 512 GB. In basso invece sono presenti il connettore USB Type C, uno dei due speaker (l'altro è nella capsula auricolare) e lo slot per il pennino.

Sul fronte design, proprio il pennino è l'elemento più di rottura con il passato, con la sua colorazione gialla. Altra novità arriva anche dalla backcover, che presenta un modulo fotografico con una sporgenza minima, e il lettore di impronte digitali posizionato al centro, isolato dal resto degli elementi presenti. Samsung ha fatto tesoro dei feedback ricevuti lo scorso anno, quando il lettore di impronte, collocato alla destra della cam, non aveva convinto.
Galaxy Note 9 è anche impermeabile, grazie alla certificazione IP68, come anche il pennino, resistente all'acqua: un dettaglio questo che poteva passare inosservato, ma Samsung non se l'è fatto sfuggire. Da segnalare inoltre un bundle consistente, che include un caricabatteria rapido con cavo USB Type C, cuffie di ottima qualità firmate AKG e un paio di adattatori USB.

Sistemi di sblocco ancora da rivedere

Il nuovo Note offre una varietà di sistemi di sblocco molto elevata. Troviamo infatti quella che Samsung chiama "Scansione intelligente", che combina il riconoscimento del viso 2D, poco sicuro ma in teoria rapido, e la scansione dell'iride, molto più sicura ma meno veloce nello sblocco. Infine è disponibile il classico sensore di impronte digitali posteriore.
Abbiamo provato il Note 9 per tre settimane, e purtroppo nessuno di questi sistemi si è rivelato efficiente come un lettore di impronte digitali ben collocato. La scansione intelligente funziona bene ed è molto rapida quando il telefono è a una distanza ottimale dal viso, ma non serve molto a mandare in crisi il sistema, ad esempio camminando. Posizionando il telefono troppo vicino questo non si sblocca, troppo lontano idem. Il lettore di impronte digitali è decisamente più rapido, peccato che impugnando il telefono normalmente è difficile raggiungere il sensore con il dito, vista la lunghezza del dispositivo (161 mm). Chi non possiede dita particolarmente affusolate deve quindi modificare la presa per raggiungere il sensore di impronte, un passaggio poco pratico.

Caratteristiche tecniche e prestazioni

Samsung ha dotato il Note 9 delle caratteristiche che un top di gamma di questo tipo merita. Non manca davvero nulla, a cominciare dal processore Exynos 9810, lo stesso visto sul Galaxy S9 ma qui dotato di una migliore gestione termica, grazie a un nuovo sistema di dissipazione più efficiente. Si tratta di un Octa Core realizzato a 10 nm con frequenza massima di 2.7 GHz e GPU Mali G72. Troviamo poi 8 GB di RAM e ben 512 GB di spazio di archiviazione (UFS 2.1), che possono salire a 1 TB grazie a una Micro SD supplementare. In vendita è disponibile anche una variante con 6 GB di RAM e 128 GB di spazio, che sono comunque più che sufficienti per qualsiasi tipo di utilizzo.
Android 8.1 con Samsung Experience 9.5 funziona bene, il sistema è reattivo anche sotto stress e con le applicazioni più pesanti. Qualche piccolo lag non manca, ma la UI di Samsung è davvero ricca di opzioni e personalizzazioni, che appesantiscono il lavoro del processore. Molto rapida la navigazione con Chrome, stessa cosa l'apertura delle app, che beneficia in modo particolare delle memorie utilizzate, di alta qualità e veloci. Grazie agli 8 GB di RAM il multitasking è sempre reattivo anche con tante app aperte.
Insomma, le prestazioni, dopo tre settimane, sono ottime, bisognerebbe utilizzare il telefono qualche mese per capire se queste restano stabili nel tempo, ma si tratta di una considerazione impossibile da fare allo stato attuale. Nessun problema anche sul fronte ludico, con i titoli provati che hanno funzionato bene durante le nostre prove. Approfondiremo questo aspetto in uno speciale dedicato in uscita nei prossimi giorni.

Batteria

La gamma Note, storicamente, si è sempre distinta per un'autonomia superiore rispetto ai Galaxy S. Nel caso del Note 9 non possiamo che confermarlo, con lo smartphone che è riuscito a portare a termine senza problemi anche le giornate più impegnative. Abbiamo utilizzato il telefono durante tutta la nostra trasferta all'IFA di Berlino e non ci ha mai abbandonato, nonostante le decine di messaggi WhatsApp, mail, foto e video gestiti durante la fiera teutonica di giorno in giorno. Possiamo dunque affermare che, nelle giornate di utilizzo più intensivo, si riesce ad arrivare a sera con ancora un 20% di autonomia. Con un uso più blando invece, l'obbiettivo dei due giorni senza ricaricare è facilmente raggiungibile, anche senza utilizzare le opzioni per il risparmio energetico, presenti in buona quantità nelle impostazioni relative alla batteria.
Queste permettono di limitare il clock del processore, disattivando inoltre l'always on display e diminuendo la risoluzione dello schermo. Attivando invece il massimo risparmio energetico, a questi accorgimenti si unisce anche un'interfaccia semplificata nella grafica e nelle funzioni, che però aumenta molto la durata della batteria. Vista l'autonomia ottenibile senza abbassare clock e risoluzione, non abbiamo sentito il bisogno di utilizzare queste ottimizzazioni, che tuttavia risultano comode in situazioni di emergenza.

Fotocamera al top

Le fotocamere installate a bordo del Galaxy Note 9 sono le stesse presenti su S9+, con l'aggiunta delle funzionalità legate alla IA per il riconoscimento della scena e qualche altra piccola chicca. La dual cam posteriore è composta da due sensori da 12 Megapixel con stabilizzazione ottica e apertura variabile da f/1.5 a f/2.4, selezionata automaticamente in base alle condizioni ambientali di scatto. Come in quasi tutti i device dotati di dual cam, è presente lo zoom 2x. Rispetto a S9+ non ci sono miglioramenti tangibili nella qualità degli scatti, ma non si tratta di un difetto, visto che l'ex top di gamma è uno dei migliori smartphone in questo ambito. Gli scatti ottenibili con il Galaxy Note 9 godono di un ottimo livello di dettaglio quando l'ambiente è ben illuminato, con una messa a fuoco rapida e una IA che si fa sentire, sia attraverso regolazioni specifiche per determinati soggetti, sia quando si scattano foto a elementi in movimento. In questo caso, l'algoritmo è in grado di riconoscere le foto mosse ad esempio, avvisando così l'utilizzatore che può prontamente rifare lo scatto.
Molto buoni anche gli scatti in notturna, pur non riuscendo a raggiungere la qualità del P20 Pro di Huawei in scarse condizioni di luminosità, attuale campione in questa categoria. Molto ricco di opzioni il software della fotocamera, con possibilità di personalizzazione a dir poco sterminate, dagli scatti bokeh alla modalità di scatto Pro, passando per le ARmoji. In campo video, troviamo la possibilità di girare filmati fino al 4K a 60 fps, con risultati eccellenti sia nella stabilizzazione che nel livello di dettaglio.

Display

Lo schermo del nuovo top di gamma Samsung è uno dei punti forti del terminale. Il pannello Super AMOLED da 6.4 pollici è caratterizzato da un aspect ratio di 18.5:9 e da una risoluzione WQHD+ (2960 x 1440 pixel), scalabile a seconda delle esigenze a FullHD+ (2220x1080) e HD+ (1480x720). Chi desidera risparmiare batteria può utilizzare in tutta tranquillità il FullHD+, il degrado qualitativo è quasi impercettibile, mentre la modalità HD+ la consigliamo solo in caso di emergenza, per ottenere l'impatto minimo sulla batteria, visto che i PPI cominciano a scarseggiare, rendendo visibili i pixel. Lo schermo del Note 9 è compatibile con l'HDR e offre una luminosità di picco che può superare i 600 nit. Il nostro test con i contenuti HDR di Netflix ha mostrato una qualità di visione eccellente, il mix tra HDR e tecnologia AMOLED funziona molto bene, grazie ai neri assoluti che si amalgamano molto bene con gli elevati picchi luminosi.
La visione dei contenuti video è agevolata anche dalla curvatura del display, meno accentuata rispetto a S9, che ruba meno spazio alla superficie dello schermo, e dall'ottima modalità a schermo intero, che scala alla perfezione i contenuti 16:9 sul particolare aspect ratio del telefono. Modalità perfetta anche nell'utilizzo ludico, consentendo quasi sempre di non vedere bande nere ai lati del display.

Software e Dex

Per descrivere in modo completo l'interfaccia Samsung Experience sarebbe necessaria una recensione dedicata, tante sono le funzioni disponibili. Funzioni che sono state ulteriormente espanse con il Galaxy Note 9, che include la modalità DeX e introduce ovviamente le opzioni legate al pennino, di cui parleremo dopo. Se apprezzate Android stock, l'interfaccia Samsung non fa certo per voi, ma molti utenti prediligono invece uno smartphone con tante feature pronte all'uso. Preinstallate si trovano infatti tutte le applicazioni Microsoft del pacchetto Office, oltre a Samsung Health per il monitoraggio dell'attività fisica, Smart Things per la gestione della domotica e Samsung Pay per i pagamenti. A proposito di Samsung Pay, abbiamo trovato la sua gestione un po' troppo invasiva, visto che, fin dal primo avvio, nella home è presente un pannello dedicato, raggiungibile con uno swipe dal basso verso l'alto nella parte inferiore del display. Un gesto troppo simile a quello per accedere all'app drawer per non risultare scomodo fin dal primo utilizzo. Fortunatamente è possibile disattivarlo ma la procedura non è molto immediata.
A disposizione troviamo poi l'area personale, utile per proteggere i propri file privati e creare delle copie sicure delle app ad accesso limitato. Presente anche un'applicazione dedicata ai temi, con cui personalizzare l'aspetto della UI con sfondi e icone. Interessante il Game Launcher, che mette a disposizione un hub da cui far partire i giochi, con opzioni ad hoc legate al gaming. Ad esempio, si possono nascondere le icone dei giochi dalla dall'app drawer, facendole comparire solo all'interno del Game Launcher. Si possono poi regolare le prestazioni del telefono, per decidere se utilizzare un profilo più parsimonioso nei consumi o uno votato alla massima velocità.
Entrando nelle impostazioni si rimane colpiti dalla quantità di opzioni disponibili. Dalle già citate modalità per il risparmio energetico al filtro per la luce blu dello schermo, passando per il numero di applicazioni visualizzabili nella schermata home alle impostazioni del led di notifica anteriore, Galaxy note 9 è ampiamente personalizzabile fin dal primo avvio.

Ritorna anche questa volta, dopo la prima apparizione sul Note 8, la modalità DeX, che permette di collegare lo smartphone a uno schermo per godere così di un'interfaccia di tipo desktop. A differenza del passato però, ora basta un semplice cavo USB Type C/HDMI per poterla utilizzare, mentre prima era necessario un accessorio dedicato. Questo è ancora compatibile e offre delle connessioni USB Full Size extra molto utili, ma non è più indispensabile. In questa modalità, il Note 9 aumenta al massimo la sue capacità in campo produttivo, diventando un piccolo ufficio itinerante, a cui è possibile collegare tastiera e mouse Bluetooth. Esempio perfetto di cosa si può fare con un Note sono le presentazioni. Basta collegare il telefono a uno schermo con un semplice cavo, avviare un file PPT, estrarre il pennino e utilizzarlo per far scorrere le slide, grazie alle nuove funzionalità legate alla connessione Bluetooth. In un solo colpo viene sostituito il PC e il telecomando per la presentazione, il tutto con un ingombro nettamente inferiore.

Ma Dex non è solo business, è anche intrattenimento. Le applicazioni di streaming funzionano piuttosto bene in questa modalità. Unico neo lo abbiamo trovato in Netflix, che non passa alla modalità a schermo intero ma rimane in finestra, mentre con DAZN nessun problema, si possono vedere i contenuti in modalità full screen fin da subito. È possibile anche giocare ai propri titoli Android preferiti, ma questo aspetto lo approfondiremo successivamente in uno speciale dedicato.

La S-Pen è un valore aggiunto unico

Non esiste un Note senza una S-Pen. Il pennino di cui è dotato il Note 9 è in assoluto la sua caratteristica più distintiva, un elemento unico che se utilizzato apporta un cambiamento radicale nell'utilizzo dello smartphone. I suoi 4096 livelli di pressione e l'elevata reattività permettono di scrivere a mano libera senza lag. Chi è abile nel disegno, troverà la S-Pen valida anche in questo campo, per una versatilità che non trova riscontro in nessun altro terminale oggi in commercio. Il software messo a punto da Samsung è ben congeniato. Una volta estratto il pennino è possibile accedere a un apposito menù in cui scrivere una nota, selezionare una parte dello schermo e catturare il suo contenuto, prendere appunti sulla schermata catturata, oppure ancora tradurre un testo selezionato. Le possibilità sono molte e se ne possono aggiungere anche altre.
La novità più importante che riguarda la S-Pen è però legata alle nuove funzionalità permesse dal supporto al Bluetooth. Grazie ad esso, attraverso il pennino è possibile mandare avanti le slide di una presentazione, oppure scattare una foto a distanza, oppure ancora scorrere le immagini di una galleria con il telefono in modalità DeX. Samsung è riuscita, in modo anche semplice, ad aumentare le funzionalità legate al pennino, un traguardo non da poco per un accessorio che sembrava già completo nelle scorse incarnazioni.

Samsung Galaxy Note 9 Samsung Galaxy Note 9 è uno smartphone unico nel suo genere. Lo era quando è stata presentata la sua prima versione e lo è ancora oggi, in un mercato ormai saturo ma in cui nessuno è riuscito, o ha voluto, creare un suo reale concorrente. Ottime le prestazioni in campo multimediale, con un sensore fotografico eccellente e uno dei migliori schermi oggi disponibili, se non il migliore, su smartphone. Visto il prezzo di 1029€ per la versione 6GB/128GB, che salgono a 1279€ per quella di prova con 8GB/512GB, il nostro consiglio è di valutare bene se le caratteristiche uniche di questo smartphone fanno per voi. Se cercate un top di gamma Samsung ma pensate di non utilizzare il pennino, allora meglio andare diretti sulla linea S, con il Galaxy S9+ a rappresentare una delle migliori alternative sul mercato. Permangono alcuni limiti visti già nel recente passato, a cominciare dai sistemi di sblocco, più lenti che su altri device, e un’interfaccia ancora macchinosa da gestire alle volte, come dimostrato dallo scomoda barra dedicata a Samsung Pay nella home. Resta il fatto che il lavoro svolto da Samsung sul Note 9 rimane eccellente, confermando ancora una volta la bontà dell’idea originale, capace di resistere al trascorrere del tempo e di essere ancora unica oggi, a sette anni dall’arrivo sul mercato del primo modello.

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