Recensione Samsung Gear VR e Galaxy S7

Il visore virtuale prodotto da Samsung è un dispositivo creato per attirare il numero maggiore di utenti possibile verso la realtà virtuale, grazie a un costo contenuto e a una resa più che discreta.

Recensione Samsung Gear VR e Galaxy S7
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Fino a qualche anno fa, la realtà virtuale era solo il sogno di qualche appassionato, che desiderava immergersi più che mai nel proprio mondo preferito e lasciarsi completamente andare in un universo alternativo. Oggigiorno gli headset VR sono fra noi, e non tutti sono così costosi. Si parte infatti da Google Cardboard, il visore più economico sulla piazza, sino ad arrivare ai prodotti top di Oculus ed HTC. Un'esperienza che si può definire a metà strada è messa in campo dal Samsung Gear VR, head mounted display della società coreana, che non costa troppo ma non è nemmeno così modesto. Samsung sta spingendo molto su questo device, nato da una collaborazione con Oculus, ed ultimamente lo ha offerto in bundle con il pre-ordine di Galaxy S7 e Galaxy S7 Edge. La versione attuale di Gear VR è il frutto di un miglioramento che è avvenuto negli anni, considerato che il primo modello fu presentato già nel 2014, e noi l'abbiamo provato proprio con l'ultimo top di gamma della casa coreana.

Package, bundle e design

La confezione di vendita di Samsung Gear VR è in bianco, e presenta sul frontale un'immagine del prodotto ed una dicitura che ricorda la partnership con Oculus. Fra gli accessori troviamo una custodia per il trasporto, una guida rapida, un frame in gomma che può essere sostituito quando quello già montato si usura, più un supporto per il capo.
Esteticamente, Gear VR non è tanto differente dagli altri head mounted display, che sono comunque molto simili strutturalmente fra loro. E' costituito da un blocco in plastica bianca, sul cui frontale si può inserire lo smartphone - una volta che viene rimossa la copertura in nero. Il device va inserito fra due gancetti, che bloccano saldamente il Galaxy S7 nel suo alloggiamento. Sulla scocca troviamo alcuni pulsanti, utili per la navigazione e per effettuare alcune regolazioni. Sul lato alto c'è per esempio una rotellina che consente di adattare il fuoco delle lenti alla propria retina, in modo che sia tutto nitido. Abbiamo trovato il sistema semplice e veloce e, una volta trovata la regolazione si è subito pronti a partire. Sulla destra c'è un pannello touch a quattro direzioni con al centro la zona per dare l'ok; di fianco ad esso si trova il bilanciere del volume, mentre più in alto scorgiamo il bottone per tornare indietro. Tutti questi controlli permettono di non dover mai tirare fuori il cellulare dal visore, e questa non è di certo una caratteristica che si trova sugli headset più economici. Attorno alle cornici che vanno a contatto col viso è installato un materiale schiumoso, che rende il comfort più elevato. Samsung ha anche previsto una sorta di solco per collegare le cuffie anche se il telefono è già montato nel visore. Nella zona più interna vi sono le due lenti che vanno a rifrangere la luce del display del telefono. Il Gear VR si aggancia al capo mediante un supporto in tessuto rinforzato con simil pelle.
L'ergonomia è molto buona, anche se alla lunga si inizia ad avvertire un po' di fatica, ma stiamo parlando di utilizzi che vanno dalla mezz'ora in poi. Le due fasce sono regolabili e si sono adattate bene, restituendo un buon livello di comodità. Il tutto può considerarsi leggero. In definitiva, Samsung ed Oculus hanno compiuto una buona opera di ingegnerizzazione sul Gear VR, donandogli ottimi materiali, ergonomia e peso.

Esperienza d'uso ed applicazioni

Prima di poter essere utilizzato, il Gear VR ha bisogno di un processo di configurazione. E' una procedura breve e che si porta a termine in pochi minuti. Prima di cominciare, però, c'è bisogno di ricaricare la batteria dell'headset, operazione che può essere effettuata anche con il telefono inserito nel Gear. In seguito, tutto quello che è necessario fare è scaricare l'applicazione di Oculus, che dà tutto ciò di cui si ha bisogno per godersi l'HMD di Samsung. Una volta introdotto il Galaxy per la prima volta nel visore, il software chiede di accettare un contratto e poi si è pronti a partire, con la schermata principale in bella vista. Essa è molto semplice da utilizzare e presenta dei riquadri con le applicazioni o le esperienze più in voga, mentre altri consentono di accedere al market VR di Samsung o di Oculus. Anche l'home è ovviamente tridimensionale, ed è progettata come se fosse un'abitazione in cui l'utente può girare il capo e guardarsi intorno. C'è anche il link alla propria libreria, in cui sono salvati tutti i contenuti scaricati. Il cursore segue i movimenti della testa, mentre il tasto centrale del touchpad sul visore serve per confermare la scelta. All'inizio si fa un po' di fatica a trovarlo, in quanto deve essere localizzato senza vedere ed esclusivamente con il dito, ma c'è solo bisogno di un po' di abitudine.
Il parco applicazioni è non è vastissimo ma sufficiente, considerato che possono essere scaricate da due store differenti. La maggior parte di queste sono a pagamento e quelle gratuite non sono in realtà troppe. Le esperienze più coinvolgenti sono, a nostro avviso, quelle culturali: osservare a 360 gradi un filmato ambientato nell'antico Egitto è da togliere il fiato, soprattutto perché il dettaglio delle scene è molto buono, seppur il Galaxy S7 abbia un display da "soli" 2560 x 1440 pixel a schermo. Abbiamo poi avuto modo di provare un POV su uno snowboard, e i salti acrobatici nel video portavano effettivamente ad una sensazione di vuoto nello stomaco, a testimonianza che il Gear VR rende bene l'effetto. Il tracciamento della testa ci è sembrato buono e non c'è alcun ritardo percepibile con l'hardware dell'S7.

Come spesso accade con gli headset VR, la sensazione di nausea è stata avvertita ma non in modo intensivo, anche se questo dipende da persona a persona e dal tipo di esperienza che si osserva. Consigliamo comunque di regolare il fuoco delle lenti prima di ogni utilizzo, per sfruttare il visore sempre al meglio. I videogiochi sono carini ma non troppo entusiasmanti, a causa di una grafica non all'altezza, che fa scemare il senso di immersione, e alla loro relativa semplicità in termini di gamplay. Purtroppo, lo smartphone di casa Samsung non può permettersi di gestire titoli VR troppo complessi, per cui gli sviluppatori hanno dei limiti ben precisi entro cui operare.

Samsung Gear VR Samsung Gear VR nasce con lo scopo di avvicinare più clienti possibili alla realtà virtuale. L’HMD della società coreana è un dispositivo essenziale, che regala qualche gioia con contenuti di qualità più che sufficiente. Il Gear VR ha ancora bisogno di un opportuno dispositivo Samsung per poter lavorare, ma l'azienda assicura che questa necessità scomparirà in futuro. Attualmente funziona con Galaxy S6, Samsung Galaxy S6 Edge, S6 Edge+, Galaxy Note 5, S7 ed S7 Edge. La gamma di smartphone con cui il Gear è compatibile è varia, ma rimangono tutti dispositivi di fascia alta che non tutti gli utenti possono permettersi. Samsung ha da pochissimo annunciato un taglio di prezzo, che farà arrivare il costo del Gear ad 80 dollari. Se si possiede uno degli smartphone elencati poco sopra potrebbe essere un buon modo per entrare nel mondo della realtà virtuale, anche se l'esperienza non è al suo massimo, soprattutto se paragonata a quella offerta da Oculus Rift e HTC Vive.

8.5