Samsung Q90R Recensione: il miglior televisore QLED 4K

Il TV di Samsung stacca nettamente il precedente top di gamma Q9FN per qualità di visione, portando la tecnologia QLED al suo apice in 4K.

Samsung Q90R Recensione: il miglior televisore QLED 4K
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Samsung Q90R è un televisore diverso dal top di gamma dello scorso anno, il Q9FN. Se visti uno di fianco all'altro il cambiamento è netto, del resto i miglioramenti apportati sono tutt'altro che marginali. Dal filtro Ultra View Angle alla gestione della retroilluminazione rinnovata, Q90R si pone al vertice dell'offerta 4K della casa coreana, portando in dote alcune delle caratteristiche viste nei modelli 8K, come il processore di immagine Quantum.
Nel Q90R troviamo anche tante tecnologie utili in ambiti diversi dalla qualità di visione pura, dal One Connect Box a un audio superiore alla media, per un prodotto decisamente completo e ricco di opzioni.

Design: il One Connect Box fa la differenza

Visto frontalmente il Q90R non è molto diverso da tanti televisori oggi in commercio. Se si osserva il solo pannello non ci sono particolari dettagli a distinguerlo dalla massa, ma non è un male, perché nella fascia di prezzo a cui è proposto (si parte da circa 2000€ per il 55", ma online si trova anche a circa 1700€) i TV hanno ormai cornici così sottili da renderli simili gli uni agli altri. È la base fare la differenza in questo caso, con un particolare design curvo che non ritroviamo in altri modelli usciti quest'anno. Intorno allo schermo si nota la cornice in metallo satinato, realizzata con precisione nelle zone degli intagli, mentre sul retro il televisore è ricoperto da un pannello in policarbonato nero, con una texture a righe piuttosto particolare.
Lo spessore è superiore alla media, ma questo è dovuto alla retroilluminazione Full LED di cui il Q90R è dotato, fondamentale per raggiungere la qualità di visione massima.
Come in tutti i membri della gamma QLED 2019 (ad esclusione del Q60R e del Q70R) non sono presenti connessioni, le sorgenti esterne vengono tutte collegate al One Connect Box, attraverso il cavo One Invisible Connection. Questa tecnologia è efficace tanto quanto è semplice da utilizzare.

Non servono competenze particolari per creare un'installazione libera dai cavi, basta un minimo di praticità per ottenere ottimi risultati visivi. Il One Connect Box è realizzato in un policarbonato nero di buona qualità e sul retro sono collocate tutte le connessioni del televisore. Troviamo 4 HDMI, presa di rete ethernet, uscita ottica, slot common interface, ingresso per il satellite e per il digitale terrestre. A proposito delle HDMI, queste sono tutte 2.0b e integrano diverse tecnologie delle nuove HDMI 2.1, tra cui il FreeSync e il VRR, utili in ambito gaming, e la Auto Game Mode, che attiva la modalità gioco collegando un PS4, una Xbox o un PC.

Una delle porte è però diversa dalle altre: la numero 4 permette infatti di veicolare un segnale video in 4K a 120 Hz, cosa impossibile da fare per le normali HDMI 2.0. Un vantaggio per ora marginale, ma che rende questo modello pronto per il futuro e per le console di nuova generazione, sempre che riescano a sfruttare al meglio questo refresh rate, magari a risoluzioni inferiori.
All'interno del One Connect Box è installata una piccola ventola, totalmente inudibile, per una migliore dissipazione termica: questo box può essere messo anche in uno spazio chiuso, in questo modo si evita di surriscaldare la componentistica interna. Al One Connect Box si collega il One Invisible Connection, un cavo trasparente che trasporta dati e alimentazione al televisore. In questo modo è possibile piazzare gli ingressi anche lontano dal TV e quindi dalla vista, un vantaggio non da poco in salotto e che permette di realizzare installazioni a muro semplicemente perfette. Questa tecnologia è un vero valore aggiunto per il Q90R, che riesce così ad adattarsi agli ambienti più attenti al design.

Il telecomando in dotazione è molto simile a quello dello scorso anno per funzioni e aspetto, ma anche qui c'è una piccola novità. La struttura in metallo è rimasta la stessa ed è di ottima qualità, riuscendo subito a trasmettere la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto premium. In basso sono però ora visibili dei pulsanti dedicati all'avvio di Netflix, di Amazon Prime Video e di Rakuten TV, rendendo più rapido l'accesso a questi servizi.

L'ottimo design del telecomando Samsung ha però richiesto anche un sacrificio: mancano i pulsanti numerici che permettono il cambio rapido di canale. Per andare dal canale 1 al 10, ad esempio, è necessario fare zapping, oppure affidarsi ai comandi vocali, opzione che però non va incontro alle esigenze di tutti gli utenti. Durante la nostra prova abbiamo usato un telecomando universale Logitech Harmony per il controllo del televisore e di tutti i dispositivi connessi al nostro impianto per cui non abbiamo avvertito il bisogno del tastierino numerico, ma se per voi è fondamentale meglio dotarsi di un telecomando con questa caratteristica.

La tecnologia all'interno del Q90R

All'interno del Q90R Samsung ha installato un pannello di tipo VA, disponibile nei tagli da 55, 65 e 75 pollici, compatibile con gli standard HDR10, HDR10+ e HLG. Manca il Dolby Vision, una scelta precisa quella di Samsung, che fin dall'inizio ha supportato, e contribuito a creare, il rivale HDR10+ (qui il nostro speciale dedicato). Il fiore all'occhiello di questo televisore è la sua retroilluminazione Full LED formata da circa 480 zone, un numero enorme per gli standard attuali. Un sistema altamente complesso da gestire, l'esempio perfetto per descrivere la sfida nel pilotare così tante zone per il local dimming è il precedente top di gamma Samsung, il Q9FN. Questo offre un contrasto molto elevato, così come un'alta luminosità di picco, ma il confronto con questo Q90R è abbastanza impietoso. Samsung è riuscita infatti a ridurre il blooming fino a farlo scomparire se si osserva la TV frontalmente, che poi è anche la posizione di visione più naturale.
La reattività nella gestione dei LED è notevolmente aumentata, con il precedente modello, nelle scene più buie, si poteva osservare in alcune condizioni un leggero ritardo nell'accensione-spegnimento delle zone che vanno a comporre il local dimming, cosa che non avviene con questo Q90R. Il merito va al processore di immagine Quantum 4K, nettamente più rapido nell'utilizzo del local dimming e a suo agio nella gestione dei contenuti a risoluzione diversa da quella nativa, grazie a un upscaling efficace.

Altro miglioramento è il Filtro Ultra View Angle. Non si tratta di un accorgimento software ma di uno strato di materiale posto tra la retroilluminazione e i cristalli liquidi. La luce viene concentrata in aree più piccole del pannello, riducendo la sua dispersione e migliorando così gli angoli di visuale, un limite tipico dei pannelli VA. A questo va aggiunto anche un nuovo filtro anti riflesso che fa molto bene il suo lavoro.

La tecnologia Ultra View Angle è decisamente efficace e aumenta molto gli angoli di visione, ma ha anche un prezzo da pagare: quando attivo le immagini hanno una definizione leggermente inferiore rispetto a quella nativa. Si nota? No, per vedere le differenze bisogna fare un fermo immagine e zoomare sui dettagli.
Anche il sistema operativo è un elemento di distinzione importante per questo Q90R, che utilizza Tizen. La velocità di esecuzione è elevata e l'offerta di applicazioni di streaming adeguata al mercato italiano. Da Netflix ad Amazon Prime Video, passando per Infinity, non manca nulla, addirittura sono presenti iTunes ed Apple TV (come anche AirPlay), che abbiamo provato negli ultimi giorni e funzionano bene, riproducendo senza problemi contenuti in 4K HDR. Quest'anno è disponibile anche la Ambient Mode, la stessa dei televisori The Serif, che mostra informazioni come l'ora o le previsioni del tempo quando il TV non è utilizzato.

Particolare la possibilità di scattare un'immagine del televisore nell'ambiente in cui è collocato per creare un tema personalizzato basato sulla trama del muro dietro di esso, mimetizzandolo.
Approfondiremo le funzioni disponibili su Tizen in uno speciale dedicato, il sistema operativo di Samsung si è comunque dimostrato molto valido, semplice da usare e ricco di opzioni.

Il Q90R con i film

Rispetto ad altri televisori che offrono molti preset per le immagini Samsung punta a semplificare il processo di configurazione, senza però impedire di calibrare a dovere il TV. Con il preset "Film" abbiamo rilevato un dE sui colori primari compreso tra 2 e 3, mentre la scala dei grigi si assesta tra i 3 e i 4. Dopo la calibrazione abbiamo portato il primo a scendere sotto al 2 e il secondo a una media di 1.5, valori molto buoni e ancora migliorabili con una calibrazione più accurata. Il Q90R da ovviamente il meglio di sé con contenuti in 4K HDR, meglio ancora se con HDR10+, che tira fuori il massimo dal pannello.
La casa coreana vuole offrire un'esperienza di visione diversa, la cui forza si basa molto sulla luminosità di picco, elevatissima, dei suoi pannelli. Q90R è un campione in questo ambito, la certificazione HDR2000 non è solo sulla carta, durante la visione i picchi luminosi sono intensi con HDR attivo e l'elettronica di Samsung tende a enfatizzarli ancora di più, tanto che si possono raggiungere anche i 1700 nit in aree molto piccole dello schermo. Come abbiamo visto nel nostro test con Aquaman il risultato è ottimo, i neri sono intensi e il contrasto con gli alti picchi luminosi lascia a bocca aperta in alcuni frangenti.

L'intensità del nero è sorprendente, solo nelle aree di transizione tra il nero e la luce si perde qualche dettaglio rispetto ad uno schermo OLED, che allo stesso tempo però è lontano dal garantire la stessa luminosità di picco. L'esperienza di visione è quindi differente dalle altre, deve essere vista per essere compresa appieno. Quello che stupisce è la precisione nella retroilluminazione e l'assenza quasi totale di blooming, difficile da ottenere con un televisore LCD. Solo spostandosi lateralmente il blooming fa la sua comparsa, ma non si tratta di una condizione di visione ideale, per vederlo bisogna andare a cercarlo.

Positivo il riscontro con contenuti di qualità inferiore, il processore Quantum 4K offre un upscaling migliore rispetto al passato ed è dotato di tecnologie di ottimizzazione delle immagini efficaci, ma da attivare solo se necessario. Ottima anche la compensazione del moto, da disattivare durante la visione di un film ma utile nella riproduzione di programmi live, come ad esempio partite di calcio e concerti dal vivo. Meglio però tenerla a un livello medio-basso, al massimo infatti si può andare incontro alla comparsa di artefatti.

Il Q90R da il suo meglio di giorno, o in ambienti illuminati, come può essere un comune salotto la sera. Se il vostro ambiente di visione è questo allora il Q90R è una garanzia, grazie anche all'elevata luminosità della tecnologia LCD e soprattutto al filtro anti riflesso, il più efficace che ci è capitato di vedere quest'anno.
Ottimo l'audio, Samsung dichiara che il Q90R offre un sistema di casse 4.2 da 60 W e la differenza si sente. La resa è decisamente superiore alla media ma quello che stupisce è l'efficacia dell'algoritmo utilizzato per simulare l'effetto surround, capace di ampliare il fronte sonoro in modo percepibile fin dal primo utilizzo.

Il Q90R con i giochi

Samsung ha dotato il Q90R di una reattività elevata e di una game mode completa e ricca di opzioni. Abbiamo misurato l'input lag a risoluzione Full HD e 60 Hz, di 28 ms con modalità gioco e ottimizzazioni attive, scendendo però a 14.2 ms spegnendo solo le seconde, uno dei più bassi disponibili oggi su un televisore. Ma la reattività non è l'unico punto forte del Q90R nel gaming, perché le opzioni disponibili nella Game Mode sono più di quante se ne trovano normalmente. Il Dynamic Black Equalizer è una tecnologia pensata per mostrare i nemici nelle aree più buie dello schermo e vista finora solo nei monitor da gaming.
Samsung l'ha implementata bene perché non influisce sulla luminosità o sul colore, anche se settata al massimo non si notano differenze nella aree di gioco ben illuminate rispetto alla visualizzazione standard. Dynamic Black Equalizer agisce solo dove serve e offre cinque livelli di intensità.

La Game Mode prevede poi il "Miglioramento gioco", una funzione che, una volta attiva, rende la temperatura colore leggermente più fredda e aumenta il contrasto, con colori più saturi, andando ad aumentare la spazialità dell'audio in modo efficace. Il suono diventa più tridimensionale e simula bene l'effetto surround, merito degli algoritmi messi in campo da Samsung, decisamente convincenti. La funzione Motion Plus attiva un algoritmo di compensazione del moto pensato appositamente per il gaming, che va ad aumentare il senso di fluidità delle immagini. La sua influenza è pressoché nulla in presenza di titoli che girano a 60 fps costanti, i giochi dal frame rate più ballerino invece troveranno giovamento dall'attivazione di questa opzione.

Samsung Q90R Samsung Q90R è il televisore LCD 4K migliore che si possa acquistare oggi. L’offerta tecnologica è enorme, dal One Connect Box (che per alcuni potrebbe valere da solo il costo del biglietto) all’Ambient Mode, passando per il sistema di retroilluminazione, difficilmente migliorabile, fino a un OS rapido e con tutte le applicazioni che servono. La resa è eccellente, soprattutto post-calibrazione, ed è diversa da quella di uno schermo OLED, non per forza migliore o peggiore, ma semplicemente differente. La spinta sulla luminosità con i contenuti HDR è notevole e fa da contraltare alle aree più scure dello schermo, con neri profondi ma con meno dettagli nelle zone di transizione tra il buio e la luce rispetto a quelli ottenibili dai pannelli OLED. Il risultato è un prodotto completo e appagante, dall’ottimo audio e con una game mode ricca di opzioni. Il prezzo è elevato, come sempre con i top di gamma, ma con le offerte giuste diventa più alla portata. Diverso il discorso per il modello da 75", che costa poco meno di 4000€ online, decisamente meno di un OLED della stessa taglia. A questo punto non resta altro che osservare le prossime mosse di Samsung in campo TV, perché migliorare questo Q90R, a oggi, sembra impossibile.

8.5