Samsung QN800B 8K Recensione: il MiniLED sbanca quasi tutto

Tra i TV Samsung 2022, il QN800B 65 è il "piccolo" della famiglia 8K e segna un marcato salto generazionale con neri addirittura sorprendenti.

Samsung QN800B 8K Recensione: il MiniLED sbanca quasi tutto
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L'8K è un valore aggiunto che, al di fuori dei fortunati residenti in Giappone, non detiene la medesima valenza tecnologica nel resto del mondo e in Italia, ancora priva di canali lineari di pari risoluzione. Nel corso del tempo il costo per acquistare una TV 8K si è costantemente ridotto, ma sembrerebbero non esserci motivi immediati per cui considerarne l'acquisto: le piattaforme streaming non vanno oltre il 4K e non esistono materiali pre-registrati in 8K, eccetto file più o meno compressi su YouTube, Vimeo e pochi altri siti web.

L'8K, però, è sfruttabile non tanto per la risoluzione in sé, quanto per l'ampio comparto tecnologico al top assoluto di riferimento. Inoltre, nel caso specifico del prodotto di cui parleremo oggi, vale a dire il Samsung QN800B, non si tratta soltanto di miglioramenti sostanziali, bensì di un vero e proprio salto generazionale per la tecnologia di controllo della retroilluminazione di tipo MiniLED. L'offerta 8K dei pannelli QN800B prevede tagli da 65", 75" e 85" pollici, noi abbiamo provato il modello da 65 pollici, proposto da Samsung a 4.199 euro sul sito ufficiale (3400 circa online con gli sconti attuali), che ci ha stupiti per la qualità e i miglioramenti rispetto allo scorso anno.

"Monumento" all'immagine

Come per altre proposte della gamma Samsung, anche qui incontriamo il concetto "Infinity One", ovvero schermi senza cornice e con corpo ultra sottile, come nel recente passato. Le dimensioni di questa linea 8K Samsung sono importanti, ma il posizionamento potrebbe essere facilitato dato l'unico punto di appoggio centrale. Nello specifico, per l'opzione da 65 pollici le misure sono pari a 144,3 x 89,7 x 29,84 cm (L x A x P) per un peso di 31,2 Kg. Non manca la possibilità di ancoraggio a muro tramite staffa VESA 400 x 300 mm, assicurandosi di avere a disposizione una parete più che solida (per ovvi motivi).

Davvero difficile immaginare di poter montare questo colosso in solitaria: per ingombro e delicatezza meglio essere almeno in due, anche perché lo schermo va appoggiato - possibilmente - sullo stesso imballo in posizione orizzontale per agganciare il piedistallo, anch'esso da assemblare. Sul dorso domina una robusta plastica che in questo sample presentava zone meno rigide con leggeri avvallamenti - riconducibili con tutta probabilità ai ripetuti montaggi e smontaggi dell'unità di prova.

Hub e terminali

Lo schermo non include alcun tipo di terminale, poiché con questo modello è stato scelto l'approccio con apposito box esterno da agganciare al dorso di parte del piedistallo e che ingombra circa il 20% meno del predecessore, raggiungendo il pannello tramite cavo in fibra ottica.

Rispetto ai media hub Samsung del passato questa unità è più compatta, versatile e scalda meno, anche dopo diverse ore di operatività.
La posizione centrale, per chi non appenderà lo schermo a muro, potrebbe risultare scomoda se si interviene spesso sulle connessioni, ma è pur sempre possibile spostare il box a propria discrezione.

Passando ai terminali, tutte le connessioni sono dotate di HDMI 2.1 con supporto anche al 4K a 120 Hz, VRR e ALLM (la terza compatibile eARC con audio anche ad alta risoluzione per sfruttare soundbar o amplificatore esterno), tre USB 2.0, una Ethernet RJ45, doppio ingresso satellite (F-Type), un'uscita audio ottico digitale e uno slot CI+ (1.4) per programmi criptati. Escluso l'attacco 3,5 mm cui connettere eventuali cuffie a filo e scelta obbligata del Bluetooth 5.2 per chi volesse collegare headset. Non manca il Wi-Fi bibanda, con ampia compatibilità a/b/g/n/ac/ax e, quindi, Wi-Fi 6E.

Interfaccia e telecomando

L'installazione dopo la prima accensione richiede una manciata di minuti per impostare la rete e acquisire i canali ricevibili da antenna per giungere all'interfaccia grafica che, attraverso le cartelle poste a colonna sulla sinistra, consente di accedere anche al setup. C'è la "Ricerca" di canali, programmi, film e app, la modalità "Ambient" per scegliere quali contenuti visualizzare quando il TV non è in uso, così come "Arte" apre alla scelta di altre immagini come quadri da mostrare a rotazione. "Media" consente di visualizzare i programmi TV e di installare app, mentre l'ultima in fondo apre il tipico "Menu" per gestire e configurare i dispositivi esterni.

Il telecomando in dotazione è uno solo, non include il tastierino fisico numerico e non è retroilluminato, con l'ormai tradizionale anello per meglio districarsi tra i vari menù. Subito al di sotto del pulsante di stand-by c'è quello per raggiungere più rapidamente il setup, che può essere utilizzato anche per richiamare il tastierino numerico a schermo. Molto interessante la ricarica ecologica che consente la ricarica tramite luce solare, via USB e attraverso le onde radio del router Wi-Fi, risolvendo la questione cambio pile e limitando l'inquinamento.

L'interfaccia smart si è parecchio rinnovata nell'aspetto. Il sistema operativo è Samsung Tizen 7.0, con la consueta solida base che include la pagina principale "Smart Hub", dove ritrovare anche eventuali visioni interrotte. Con un clic sul tasto di controllo volume si attiva il mute, con il simbolo dell'altoparlante "barrato" inizia a lampeggiare a schermo: per eliminarlo dalla visuale occorre portare a zero il livello del volume.

Altre funzioni presenti consentono, come in passato, di suddividere lo schermo o passare al TV file video o audio in esecuzione su smartphone o tablet (con funzione "Mirroring" attiva), sfruttando la connessione Wi-Fi. Uno speciale rivestimento antiriflesso rende la visione più confortevole, così come un migliorato angolo di visione restituisce la sensazione di mantenere luminosità e contrasto anche in posizione decentrata.

MiniLED rivoluzionario

La caratteristica principale degli schermi flagship Samsung QN900B e QN800B è l'innovativa retroilluminazione MiniLED che, grazie alle tecnologie Quantum Matrix Pro e Shape Adaptive Light Control, copre una gradazione di luminosità a 14-bit e offre 16.384 step di correzione, quadruplicando la resa rispetto alla linea 2021. Il pannello è a 10-bit nativo per componente cromatica e gestisce in misura strepitosa le 1,07 miliardi di sfumature colore, coprendo poco sopra l'80% lo spazio DCI-P3, scendendo a circa il 53% in REC.2020.
Il balzo generazionale è senza dubbio legato alla retroilluminazione MiniLED, che ha consentito di organizzare un versatile ed efficace sistema di gestione della luce, portando il light blooming a un livello di controllo davvero preciso.

REC.709

DCI-P3

La virtuosità del pannello è legata principalmente alle 1.344 zone di controllo, che hanno alzato di molto il livello della resa. Colpisce subito l'assenza di aloni luminosi in prossimità della zona letterbox, nella porzione alta e bassa dello schermo, quando si visionano opere almeno in formato 2.35:1.
Anche immersi all'interno di un locale completamente oscurato, non si percepisce il "sollevamento" dei neri per limitato controllo nell'area. Peraltro, l'offerta in ambito preset non è così ampia ed è composta da "Standard", "Dinamica", "Film" e "Filmmaker Mode", ma ciò non è da considerarsi una limitazione. L'IA del sistema interviene solo quando sono selezionate le prime due, dove del resto sarebbe meglio stazionare per salire di resa, specie con segnali video 576i a definizione video standard.

Ancora più intelligente

A proposito di sistemi avanzati, il QN800B è il primo pannello dell'offerta a dotarsi di tecnologia "Real Depth Enhancer": gli ingegneri Samsung hanno studiato la visione umana concentrandosi sull'aumento del contrasto degli oggetti in primo piano, conferendo all'intera immagine ulteriore profondità e tridimensionalità.
Il processore Neo Quantum presente in questa unità utilizza 20 reti neurali separate, ciascuna pronta a offrire uno specifico apporto nell'analisi dettagliata del materiale in ingresso, al fine di scalare i contenuti in 8K.

La sfida resta quella di migliorare qualsiasi segnale al di sotto di tale risoluzione, fruibile in nativo via broadcast solo in Giappone oltre a qualche riservata emissione sperimentale in giro per il mondo. Il pannello Quantum HDR 32X finisce per abbagliare con picchi di luminanza sorprendenti, attorno ai 1.500 nit (con finestre al 10%, mentre si scende a 500 nit al 100%), giocando totalmente a favore di segnali HDR ancora più ricchi, corposi e dai colori più brillanti, per un tangibile passo in avanti rispetto alla precedente release 24x.

Paradiso del gamer

L'ALLM (Auto Low Latency Mode) riduce l'input lag a 10 ms (10.1 per la precisione), con la consueta "flotta" di imprescindibili feature per il gamer.

VRR (Variable Refresh Rate), riproduzione materiale in 4K/120 Hz, migliore interpolazione dei fotogrammi (Game Motion Plus), eventuale inserimento di frame neri (Motion Xcelerator Turbo Pro), AMD Freesync Premium Pro, HDR-10+ Gaming con calibrazione HDR automatica e mappatura dei toni a bassa latenza sia in 4K che in 8K.
Altro "must have" è sicuramente l'interfaccia grafica pronta all'uso per interagire con il setup, con i parametri gaming e con le informazioni in tempo reale di quanto in uso. Connessi a una scheda grafica via computer si può, inoltre, scegliere di aumentare la larghezza dell'immagine abbassandone l'altezza, passando da 16:9 a 21:9, fino a 32:9.

Le risoluzioni supportate in 21:9 sono 3840 x 1600 (60 Hz/120 Hz) e 2560 x 1080 (60 Hz/120 Hz), mentre in 32:9 solo 3840 x 1080 (60 Hz /120 Hz). Attenzione però, poiché l'impostazione del rapporto non può essere cambiata durante l'uso del gioco, mentre è sempre possibile spostare l'area visibile in alto o in basso per meglio allinearla all'altezza degli occhi.

Margini di miglioramento

Visionando schermate grigie al 100% a vari livelli di illuminazione, affiorano alcune trame verticali lievemente più scure proprio per il Full Array Local Dimming: ciò potrebbe emergere in situazioni di schermo a tinta unita. Il blu è piuttosto esuberante, ma nulla che non si possa sistemare già solo con il semplice intervento su 2 punti di bilanciamento, alte e basse luci. Nel caso dovesse servire, si può agire su 20 punti, ma la novità di quest'anno è la possibilità di effettuare la calibrazione automatica usando smartphone Samsung Galaxy di riferimento (oppure iPhone), sfruttando il comparto fotografico e i sensori di luce ambiente.

L'applicazione EZCal guida verso la corretta posizione da tenere di fronte allo schermo, scegliendo fra le tre modalità d'intervento, "Quick", "Basic" o "Professional", che rispettivamente necessitano di meno di 1 minuto, circa 3 minuti e fino a 15 minuti per bilanciare il bianco a 2 punti, oppure a 20 punti con scala dei grigi e gamma in misura progressivamente più precisa. L'azienda sostiene che il risultato al massimo può arrivare al 90% di quanto ottenibile con calibrazione tramite sonda.

La "coperta corta" e la soluzione

Il light blooming è gestito in misura ancora più intelligente rispetto al passato: in condizioni di nero a zero e minuscoli punti luminosi gli aloni ci sono, ridotti ma visibili, specie in ambiente totalmente oscurato. Questo è, di fatto, l'elemento che ancora separa dal pareggiare definitivamente i conti con l'OLED, più marcato in HDR, dove si spinge sull'illuminazione.

Qual è allora il limite che salta davvero all'occhio? La "coperta corta" tra gestione del movimento e luminosità. A meno di non intervenire manualmente, l'illuminazione del pannello è al massimo, capace di abbagliare anche in modalità "Film" o "Filmmaker Mode", ma in presenza di elementi molto rapidi si perde fluidità e in condizioni estreme il soggetto rischia addirittura di perdere consistenza.

È il caso di John Wick 3 - Parabellum, l'edizione 4K HDR di Eagle Pictures: nella parte finale dell'inseguimento notturno tra moto all'interno del ponte illuminato, una ripresa aerea inquadra l'intera scena, moto e piloti di colore nero in lontananza, comunque visibili mentre sfrecciano da destra verso sinistra "interrotti" dalla struttura del ponte. In questo contesto di riferimento i contorni vibrano e tendono a scomporsi, ma c'è una soluzione: raggiungere le "Impostazioni nitidezza schermo" e attivare il "Movimento nitido LED" che, abbassando l'illuminazione e di conseguenza la brillantezza dei colori, cambia il controllo delle zone ripristinando al 99% l'integrità di tali elementi.
Similmente, esiste un altro set di impostazioni su cui agire quando è attiva la modalità gaming.
Altro elemento non del tutto convincente è il calore. Dopo circa un'ora dall'accensione, l'area poco sottostante al centro schermo saliva parecchio di temperatura, condizione che immaginiamo essere legata al campione in nostro possesso, non certo trattato bene tra spedizioni e spostamenti.

Si aggiunge il Dolby ATMOS

La configurazione audio è di tipo 4.2.2, per un totale di 70 Watt: 2 + 2 diffusori frontali e laterali, due verticali e due per i bassi.

Per i medio bassi sono presenti 8 radiatori, come sempre in bella vista sul dorso dell'unità. Questo set di diffusori, alzando il volume oltre il 50%, ha innescato involontarie vibrazioni, anche qui probabilmente per la sezione posteriore in plastica leggermente deformata sul sample in prova.
Come sempre, il consiglio per gli amanti delle emozioni forti è quello di considerare almeno l'integrazione di un set composto da soundbar e subwoofer, se non addirittura di un impianto Home Theater degni di questo schermo.
Nondimeno, ci uniamo agli appassionati più ottimisti che percepiranno la benvenuta compatibilità Dolby ATMOS come una possibile futura apertura al Dolby Vision: mai dire mai.

Samsung QN800B Il Samsung QN800B da 65 pollici 8K si è rivelato un TV per molti aspetti spettacolare. Al netto del limite legato alla gestione di elementi molto rapidi, dove occorre scegliere se restare abbagliati dalla luminosità o aumentare la solidità dei particolari in movimento, siamo di fronte a un vero e proprio salto generazionale per un televisore non OLED. I MiniLED lavorano alla grande, il light blooming è sempre più contenuto e la profondità dei neri lascia a bocca aperta per la precisione e il controllo FALD. Anche attivando il “Movimento nitido LED”, l'illuminazione resta elevata con ulteriore possibile perfezionamento della resa. La taratura via smartphone è una bella novità, atta a semplificare la vita di chi cerca una superiore fedeltà cromatica, così come l'ampio comparto gaming galvanizzerà gli appassionati. Migliorata anche l'intelligenza artificiale e il suo risultato, specie per programmi a definizione video standard. L'assenza del Dolby Vision a quote tecnologiche così raffinate si fa sentire, ma piace pensare che l'apertura al Dolby ATMOS non sia casuale e che forse un giorno potremmo vederlo anche con i TV Samsung.

8.5