Recensione Sandisk Extreme Pro

Sandisk rinnova la sua linea di SSD con tre nuove soluzioni ad alte prestazioni.

Recensione Sandisk Extreme Pro
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Le tecnologie dedicate all’archiviazione dei dati sono mutate drasticamente negli ultimi anni. I vecchi hard disk meccanici sono stati soppiantati dai moderni SSD, almeno per quanto riguardo il drive dedicato al sistema operativo. Il balzo prestazionale è visibile ad occhio nudo e permette un avvio fulmineo del S.O. installato e una velocità di trasferimento impensabile per le vecchie soluzioni, che dovevano sottostare ai limiti tecnici imposti dalla componenti mobili con cui erano assemblate. Tra le prime aziende a proporre SSD per il mercato consumer c'è Sandisk, una multinazionale americana attiva sul mercato dal lontano 1988. La linea di prodotti pensata da Sandisk è adatta alle esigenze di diversi tipi di consumatori, proponendo modelli dal costo contenuto ma anche soluzioni più spinte, dedicate agli appassionati. La variante Extreme PRO è stata creata proprio per questa tipologia di utenti, dandogli la possibilità di scegliere tra una versione da 240 Gb, una da 480 Gb e una da 960 Gb. Il prezzo ufficiale non è certamente popolare e parte da 199€ per la versione più piccola, salendo a 399€ per quella intermedia, fino a toccare quota 649€ per il modello più capiente. Per darci modo di provare con mano i nuovi prodotti, Sandisk ci ha inviato un sample da 240 Gb, che abbiamo utilizzato per questa prova.

Specifiche tecniche

Le specifiche tecniche di questo SSD rivelano dati interessanti, soprattutto per quanto riguarda lo standard SATA 3, che non sembra più in grado di stare dietro al livello evolutivo raggiunto dai moderni SSD. I dati ufficiali Sandisk dichiarano una capacità di scrittura sequenziale per il modello da 240 Gb di 520Mb/s (le varianti più grandi arrivano a 515MB/S), mentre in lettura si arriva a 550 Mb/s, valore identico per tutti i tagli disponibili. La tecnologia SSD è dunque giunta a piena maturazione, dato che lo standard SATA 3 raggiunge una velocità di circa 600 MB/s, oltre al quale non si può andare. Di questo gioveranno soprattutto i dischi basati su PCIe, gli unici a consentire prestazioni sufficienti per stare al passo con la continua evoluzione del settore.

Tornando alle specifiche tecniche, l’azienda americana dichiara che il modello Extreme Pro raggiunge un valore di 100000 IOPS in lettura e 90000 IOPS in scrittura (IOPS sta per Input/Output Operations Per Second). All’interno è installato un controller Marvell 88SS9187, evoluzione del modello 88SS9174 utilizzato in diversi modelli di SSD degli anni passati, come il Crucial M4.
Sandisk ha posto molta enfasi sull’affidabilità di questo SSD, tanto da fornire una garanzia di ben 10 anni sul prodotto, mettendo al sicuro l’utente da danni o malfunzionamenti per molto tempo. Da segnalare anche la presenza della tecnologia nCache, che abilita una cache a due livelli per ottimizzare la velocità e il mantenimento delle prestazioni con carichi elevati e in ambienti multi-tasking, introdotta con la precedente generazione di SSD Sandisk Extreme 2.

Software

Sandisk mette a disposizione degli utenti un pratico software di controllo e ottimizzazione del disco, Dashboard. Esso permette di monitorare lo stato del proprio SSD, con indicatori sulla longevità e sulla temperatura del dispositivo, la possibilità di agire manualmente sul TRIM oppure eseguire una cancellazione sicura del drive. Da qui possono essere gestiti anche gli eventuali aggiornamenti del firmware, dando anche uno sguardo ai dati di lettura/scrittura del sistema, grazie alle statistiche aggiornate in tempo reale. Non si tratta di un software indispensabile ma in certi casi un programma di questo tipo consente una migliore ottimizzazione e personalizzazione del proprio sistema.

Prova

Innanzitutto, se non avete un SSD installato sul vostro PC è consigliabile procurarsene uno, anche di piccolo taglio. La differenza nell’utilizzo quotidiano si nota ad occhio nudo e consente di avere un sistema operativo sempre scattante, con tempi d’avvio molto ristretti. Tornando al Sandisk Extreme Pro, abbiamo messo alla prova il dispositivo attraverso due test, che consentono di verificare se i dati diffusi da Sandisk hanno un riscontro nella realtà.
Il primo è Iometer, un software open source utilizzato per misurare le performance sequenziali di lettura e scrittura. Il disco Sandisk si è comportato molto bene, raggiungendo un valore di 434 Mb/s in lettura e 378 Mb/s in scrittura.
Passando al secondo test, Crystal Disk Mark, la scrittura sequenziale si è attesta intorno ai 542 Mb/s, mentre la lettura ha toccato quota 500Mb/s. Interessante anche osservare i valori di I/O random, ovvero con dati non sequenziali. Il test ha fornito un valore di 341 Mb/s in lettura e di 484 Mb/s in scrittura.

Sandisk Extreme Pro La nuova linea di SSD Sandisk è caratterizzata da ottime prestazioni, pur senza senza rivoluzioni rispetto alla serie precedente, la Extreme 2. Un plus non da poco è rappresentato dalla garanzia di ben 10 anni, che la dice lunga sulla qualità del prodotto e sulla fiducia in esso riposta dall’azienda americana. Certamente, la qualità racchiusa in questo piccolo SSD da 2.5” ha un prezzo e con 199€ è possibile acquistare due dischi solid state da 128 Gb con cui formare un RAID 0. I benefici di utilizzare due dischi invece di uno però si scontrano con i limiti dello standard SATA 3.0, che non consentono di ricavare il massimo da questa configurazione. Meglio dunque puntare su un solo disco e, in questo caso, il Sandisk Extreme Pro è una scelta perfetta per chi vuole prestazioni di alto livello. Il prezzo di vendita è un po' alto, ma alla fine non è difficile trovare in rete il prodotto a poco più di 160€, un costo adeguato a quanto offerto.