In questo pazzo anno di crisi, che ha mandato letteralmente in tilt l'industria, abbiamo assistito a vertiginosi saliscendi dei prezzi accompagnati da una non sempre costante presenza di componenti sul mercato. A causa di molteplici fattori che abbiamo provato a sviscerare nel nostro speciale sulla carenza di schede video, fascia media ed entry level sono diventati gli osservati speciali per via di una tiratura non sempre critica e prezzi talvolta fuori portata sui piani superiori.
A questo proposito, modelli come la Radeon RX 6600XT prima e la RX 6600 poi, sono divenuti destinatari del desiderio di molti gamer. Una disponibilità maggiore sperata anche per via del minor utilizzo di silicio, data l'incredibile scalabilità dell'architettura RDNA2 che consente di ottenere un maggior numero di chip Navi 23 a 7 nanometri a partire dallo stesso wafer rispetto ai modelli superiori.
Una caratteristica che però non sembra aver avuto un ruolo dirimente sulla questione, come anticipavamo anche nella nostra recensione della Radeon RX 6600 XT di Gigabyte, ma prima di giungere a conclusioni, scopriamo come se l'è cavata la Radeon RX 6600 in versione Sapphire Pulse sulla nostra test bench.
Configurazione di prova, estetica e specifiche tecniche
Per questa prova è stata utilizzata la stessa configurazione che ci ha permesso di spremere la RX 6600 XT e la Zotac RTX 3060 Twin Edge nella nostra recensione. Il processore è un AMD Ryzen 7 5800X su piattaforma ROG Strix X570-E, con SSD NVMe su M.2 e kit da 2x16 GB di memoria DDR4 Ballistix Sport con profilo D.O.C.P. a 3200 MHz. Al solito set di titoli sono stati affiancati anche quelli utilizzati in occasione della recensione di Intel Core i9 12900K, più moderni e che, oltre a integrare anch'essi un tool standardizzato per i benchmark, ci consentono di trarre conclusioni in merito alla longevità della scheda, il cui target ludico è la risoluzione 1080p ma che, come vedremo più avanti, non disdegna anche soluzioni leggermente più spinte.
In termini di design, la personalizzazione Sapphire Pulse riprende le linee della sorella maggiore 6600 XT, con un form factor ancora più compatto in termini di lunghezza, grazie ai suoi 192 mm.
Il che la rende adatta anche a configurazioni di tipo ITX in modalità sandwich con riser PCIe. Aspetto da non sottovalutare è la presenza di un backplate metallico anche in questo segmento.
Le specifiche ci parlano di una scheda da 140 W con un alimentatore consigliato da almeno 500 W. L'impianto di dissipazione è sostenuto da un sistema Dual-X con controllo intelligente dei giri delle ventole da 80 mm per mantenere il massimo del comfort acustico nelle situazioni meno concitate. Quanto agli output disponibili, siamo in linea con il mercato con una HDMI 2.1 con supporto fino a 4K e 120 Hz e tre DisplayPort 1.4 DSC con le medesime potenzialità. Garantito anche il supporto alle linee di comunicazione PCIe Gen4.

Presenti sia il supporto hardware al Ray Tracing, con 28 Ray Accelerator, che alla modalità FidelityFX Variable Shading. Garantita, ovviamente, la possibilità di sfruttare FidelityFX Super Resolution nei giochi che ne implementano l'algoritmo di upscaling. A bordo troviamo 1792 Stream Processor con clock di fabbrica pari a quelli di riferimento, con una frequenza di base di 2044 MHz e picchi fino a 2491 MHz. La memoria dedicata on-board è da 8 GB di tipo GDDR6 su bus 128-bit e con una larghezza di banda fino a 224 GB/s. Il prezzo di partenza consigliato da AMD è di 329 euro, mentre per questa custom lo street price è di circa il doppio.
Prestazioni e temperature
La GPU Navi 23 XL presente sotto la scocca della Pulse RX 6600 prende di mira il 1080p come nessun'altra scheda in questa generazione. Questo chip è finemente studiato a questo scopo e, nella rasterizzazione tradizionale, non delude praticamente mai.
I risultati dei test sono stati ottenuti puntando alla qualità massima in termini di artifici visivi, senza alcun compromesso da questo punto di vista. È quindi evidente come il gaming a 60 FPS ad altissima qualità in FullHD sia non solo raggiungibile, ma perseguibile nella maggior parte dei titoli a disposizione. Anche in test più impegnativi, come Metro Exodus, si riesce a raggiungere agevolmente questa soglia, con menzioni particolari su Shadow of the Tomb Raider e Forza Horizon 4.
In Ray Tracing, sempre con dettagli puntati al massimo del preset, si riesce a mantenere una giocabilità al di sopra dei 40 FPS medi sui titoli della prima ora.
Curiosamente, nei giochi più datati si riesce a mantenere serenamente la soglia di giocabilità anche a 1440p a 30 FPS con Ray Tracing attivo, con numeri ampiamente superiori senza questi effetti attivi.
Spostandoci sul nuovo set di prova, composto da titoli decisamente più recenti, scopriamo che mantenere la piena giocabilità senza compromessi è ancora possibile. Pensiamo a giochi come il nuovo FarCry oppure lo splendido Marvel's Guardians of the Galaxy, tutti perfettamente allineati su una media stabile superiore ai 60 FPS, oppure il macinatore di record sul Game Pass, il nuovo Forza Horizon 5, che riesce a mantenersi sui 52 FPS a 1080p e 44 a 1440p.
Sia FarCry 6 che Guardians of the Galaxy, poi, riescono a garantire la giocabilità anche con Ray Tracing attivo, con il primo stabile a 67 di media in FullHD e il secondo sopra i 35, sebbene con qualche clamoroso drop. Chiaramente si tratta di stress test particolarmente impegnativi e ogni configurazione finale dovrà poi aderire al suo proprietario, con settaggi di fino che possano massimizzare la resa prestazionale anche oltre questi risultati.
Quanto all'operatività di questa versione in particolare, accogliamo con piacere la possibilità di poterla valutare come punto di riferimento dal momento che sposa le specifiche della casa madre, pur non adottando il design di riferimento e quindi il potenziale di dissipazione pensato da AMD per questo prodotto, sebbene sia lei che la sorella maggiore 6600 XT non siano state distribuite anche in versione Reference.
Le temperature medie per la Pulse si aggirano intorno ai 55 °C con un'ambientale di 20 °C e un case mid-Tower ad alto airflow. In configurazioni più compatte, pertanto, questi valori potrebbero subire lievi variazioni. In sessioni particolarmente intense difficilmente si superano i 70 °C, con picchi massimi istantanei intorno agli 80, mentre i consumi si aggirano mediamente intorno ai 50 W alternando l'uso ufficio e il gaming più o meno impegnativo. Al picco non è facile superare i 100 W, rimanendo ampiamente al di sotto del TGP segnalato da Sapphire.