Sharkoon PureWriter recensione: tastiera meccanica low-cost adatta a ogni uso

Sharkoon PureWriter è una tastiera meccanica dal "basso profilo" adatta a tutte le tipologie di utilizzo, dalla scrittura al gaming

Sharkoon PureWriter recensione: tastiera meccanica low-cost adatta a ogni uso
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La pressione dei tasti di una tastiera meccanica restituisce una sensazione che qualsiasi PC gamer dovrebbe provare. Una meraviglia che in poco tempo è passata dall'essere esclusivo appannaggio dei professionisti a un mercato di massa in rapida crescita. Una miriade di brand, già produttori delle più economiche tastiere a membrana, ha iniziato negli ultimi anni a sfornare innumerevoli prodotti dagli switch multicolore. Il target di riferimento di questa tipologia di tastiere è chiaramente l'utente enthusiast, che è disposto a spendere anche più di 100 euro per portarsi a casa un dispositivo meccanico di fascia medio/alta. Il mercato si è dunque affollato di prodotti dal costo elevato, che spesso mantengono alla larga l'utente medio. Ecco, allora, che entra in gioco l'azienda tedesca Sharkoon, che sta lanciando diversi prodotti di qualità adatti soprattutto a chi vuole entrare per la prima volta in questo mondo. In particolare, il prodotto di cui vi parliamo oggi è pensato per essere economico e versatile. Stiamo parlando di Sharkoon PureWriter, tastiera meccanica venduta a un prezzo di circa 60 euro su AFKStore.

Caratteristiche tecniche, design e compatibilità

A fronte di un prezzo così competitivo, Sharkoon ha dovuto rinunciare a diversi dettagli tipici delle tastiere meccaniche top di gamma, come la modalità gaming. Il pack di vendita è piuttosto basico, con un'anonima immagine della tastiera in bella vista nella parte frontale, al fianco del logo "Sharkoon" e della dicitura relativa alla corsa dei tasti, mentre sul retro troviamo tutte le specifiche tecniche. Per completezza d'informazione, sulla confezione è presente anche uno sticker che avvisa il cliente dei tipi di layout e switch utilizzati, se US, DE o IT, o se Kaihl PG1350 blue o red.

Una volta aperta, la confezione presenta al suo interno la tastiera, il manuale delle istruzioni e due cavi USB con connettori placcati in oro, rispettivamente da 50 e 150 cm. Essi sono rimovibili e sostituibili. Una volta estratta dalla confezione, la PureWriter colpisce subito per la sue ridotte dimensioni di 436 x 127 x 23 mm, per un peso di soli 642 grammi senza cavo. Abbiamo apprezzato la quasi totale assenza di bordi, unita alla fresatura metallica che circonda la tastiera. Questo va a creare un design ultra flat che risulta facilmente riconoscibile e appagante dal punto di vista stilistico. Al posto della solita scocca in policarbonato, troviamo una parte superiore in lega di alluminio, mentre la parte inferiore, dove si trovano i due piedini che permettono di regolare l'inclinazione, è in classico materiale plastico. Alla succitata compattezza si aggiunge quindi una buona solidità.

In generale, è un prodotto più sobrio della media e, magari disattivando la retroilluminazione tramite la combinazione di tasti Fn + F12 e salvando una configurazione personalizzata, non sfigurerebbe affatto in un normale ufficio. Manca il poggia polsi, assenza che però viene leggermente mitigata da una piccola inclinazione nella superficie metallica proprio in prossimità del palmo della mano. Nella parte posteriore, invece, troviamo due classici piedini gommati per tenere leggermente sollevata e inclinata la tastiera sul ripiano.
Il layout da noi testato è quello italiano, arrivato da pochi mesi sul mercato. Al contrario della PureWriter TKL, qui è presente il blocco numerico, che però non va a incrementare troppo l'ingombro, bensì ad aggiungere diverse funzioni multimediali, qui assegnate a quattro appositi tasti (Volume Down, Media Player, Play/Pause e Volume Up) posti in alto a destra. Gli effetti di retroilluminazione sono invece accoppiati ai pulsanti F1-F12, attivabili grazie alla pressione del tipico pulsante Fn.

La regolazione della luminosità, invece, avviene attraverso i due tasti posti a fianco del backspace. Abbiamo apprezzato anche la presenza di una scorciatoia che permette il reset alle impostazioni di fabbrica e quella dei due pulsanti che consentono di aumentare o diminuire la frequenza. La retroilluminazione qui è in blu per ogni singolo tasto, con le scorciatoie legate ai tasti direzionali che permettono di far "muovere" gli effetti nella direzione prescelta. La variante giunta in redazione dispone degli switch blu, che sono più adatti alla scrittura che al gaming, dove quelli rossi risultano più appropriati visto che il punto di attivazione e rilascio sono sullo stesso livello. Gli switch da noi testati garantiscono un feedback acustico e tattile molto marcato, che cerca di ricreare l'effetto tipico delle macchine da scrivere tradizionali. Tutti e due gli switch richiedono una forza di attivazione di circa 55 g, mentre la distanza dal punto d'attuazione è di 1.5 mm. L'altezza dei tasti è di 6.2 mm.

La tastiera, dunque, è pensata per un uso misto, per chi passa continuamente dalla scrittura al gioco. Per quanto riguarda quest'ultimo, sono presenti diverse feature tipiche della fascia medio/alta, tra cui tasti Anti-Ghosting, N-Key Rollover e frequenza di polling rate da 1000 Hz. Non manca la possibilità di registrare macro on-the-fly e di salvarle nei cinque profili disponibili. Il tutto senza utilizzare alcun software, ma semplicemente tramite tastiera. Per quanto riguarda la durata, Sharkoon promette un ciclo vitale di 50 milioni di battute per ogni tasto, quindi stiamo parlando di una tastiera piuttosto longeva. La PureWriter è compatibile con Windows 7/8/10 e Android (mediante apposito adattatore OTG, non incluso nella confezione). Da apprezzare il fatto che l'azienda renda facilmente accessibili a tutti i PDF relativi alle certificazioni CE e FCC del prodotto.

Esperienza d'uso

Durante la nostra prova la Sharkoon PureWriter si è sempre comportata molto bene, soprattutto in fase di scrittura. Scrivere con questa tastiera meccanica risulta davvero piacevole grazie all'ottimo feedback dei tasti. Gli switch Blue in questo caso restituiscono una sensazione abbastanza simile alle tradizionali macchine da scrivere, ovviamente senza troppe pretese. Riteniamo l'esperienza utente assolutamente all'altezza in tal senso, visto anche il costo di 60 euro. Le opzioni di personalizzazione invece sono ridotte rispetto alle soluzioni top di gamma, con la mancanza di un software dedicato.

Tuttavia, esse sono più che sufficienti per l'utente medio e si adattano a ogni sua esigenza. Se vogliamo proprio trovare una pecca al prodotto, l'attivazione del Caps Lock o del Block Num non risulta sempre ben segnalata, con la luminosità prevista che si discosta di poco da quella massima impostabile dall'utente. In generale, la retroilluminazione è buona e rende i tasti facilmente individuabili al buio. Per quanto riguarda l'ambito gaming, l'N-Key Rollover, l'Anti-Ghosting e il polling rate di 1000 Hz si fanno sentire in positivo, ma vi consigliamo di optare per la variante con switch red se volete farne un uso di questo tipo.

Sharkoon PureWriter La Sharkoon PureWriter è una tastiera meccanica di assoluto valore. Nonostante il prezzo di vendita, circa 60 euro online, davvero basso per gli standard odierni di questo particolare settore di mercato, il prodotto sembra quasi appartenere a una fascia più alta. Il feedback offerto dagli switch Kailh è ottimo e scrivere con questo prodotto risulta piacevole. Il suo “basso profilo” e le dimensioni contenute, inoltre, lo rendono facilmente utilizzabile anche in ufficio. Le uniche “pecche” riscontrate riguardano l’illuminazione legata all’attivazione di tasti come il Caps Lock e l’assenza di un software dedicato. Si tratta comunque di dettagli marginali che non vanno a intaccare troppo la qualità generale offerta dalla tastiera. Sharkoon ha fatto decisamente centro.

8.7