Sony HT-A3000 Recensione: una soundbar solida e completa

Abbiamo provato la soundbar Sony HT-A3000 nella più completa configurazione 5.1 canali con aggiunta di subwoofer e canali posteriori wireless opzionali.

Sony HT-A3000 Recensione: una soundbar solida e completa
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Quando l'audio del televisore non soddisfa più il piacere dell'intrattenimento, una soluzione può essere quella di aggiungere una soundbar. Tra le proposte Sony c'è l'interessante modello HT-A3000, con configurazione base a 3.1 canali e cinque diffusori, ovvero centrale, anteriore destro e sinistro e doppio trasduttore per i bassi con accordo bass-reflex laterale: il minimo sindacale per chiunque desideri un concreto upgrade.
L'amplificazione totale da 250 Watt (50 Watt per ciascun diffusore, amplificazione digitale S-Master) è più di quanto in genere ci si possa aspettare da un dispositivo all-in-one ben poco ingombrante (95 x 6,4 x 12,8 cm). Ciò consente un comodo posizionamento di fronte al televisore senza ostacolarne l'immagine. Un sottile display sulla parte anteriore destra fornisce le informazioni base come livello del volume e l'ingresso. Si tratta in sostanza di una soundbar indicata per televisori dal taglio medio-piccolo, indicativamente non oltre 50 pollici: ecco la nostra prova.

Ampia compatibilità

Il costo non è irrisorio, al momento la Sony HD-A3000 viaggia attorno ai 700€, ma non va dimenticata l'ampiezza dell'offerta tecnologica quanto a qualità musicale.

Nondimeno, occorre tenere a mente la piena compatibilità per le codifiche audio, cosa tutt'altro che scontata rispetto alle numerose proposte presenti sul mercato. Nello specifico, si può ascoltare direttamente l'intero parco codec DTS sia lossy che lossless (DTS, DTS-HD High Resolution Audio, DTS-HD Master Audio , DTS-ES, DTS 96/24, DTS:X) così come è presente l'ampia offerta Dolby con AC-3, Dolby Digital Plus, Dolby TrueHD, Dolby ATMOS e non meno importanti LPCM a 5 canali, 5.1 canali, 7.1 canali e LPCM 192 kHz/24-bit.
Con uno sguardo al domani, è stata inclusa la gestione "360 Reality" per fruire dei relativi programmi liquidi accessibili presso piattaforme come Amazon Music e Tidal.
Il 360 Reality introduce i singoli suoni all'interno di un campo sferico a 360 gradi, restituendo la sensazione di essere maggiormente circondati dalla musica.

Diffusori opzionali

Altro motivo per scegliere questa unità risiede nel potenziale esprimibile attraverso l'espandibilità, per cui volendo si possono aggiungere due ulteriori elementi a partire dal subwoofer Sony SA-SW3 (dimensioni L x A x P: 20 x 39 x 40 cm), ma è possibile innestare anche una cassa frontale da 16 cm (e relativo accordo bass-reflex) e 200 Watt di potenza. Il posizionamento a pavimento quanto lateralmente alla soundbar è quello suggerito per una migliore presenza scenica.

C'è poi la coppia di diffusori posteriori due vie SA-RS3S (dimensioni L x A x P: 10 x 19 x 10 cm) da 100 Watt, sempre con accordo reflex anteriore e ancorabili a muro senza che l'alimentazione crei disagio. In alternativa si possono scegliere gli SA-RS5, speaker posteriori con un più ampio surround e presenza scenica, da 180 Watt. Optando per SA-SW3 ed SA-RS3S occorre aggiungere 500€ + 500€, facendo lievitare il costo a 1.700€ totali per passare da 3.1 a 5.1 canali.

Offerta tecnica

La soundbar presenta un singolo terminale HDMI compatibile eARC, quindi con gestione audio di ritorno anche ad alta risoluzione. Assente, invece, l'HDMI passthrough.
Lo spazio per collegare i cavi, in primis l'HDMI (incluso), è davvero ridotto ai minimi termini e si fatica non poco a operare. Inoltre, è presente una connessione USB type-A con gestione DSD (.dsf / .dff ) DSD 5,6 MHz, WAV, Flac, ALAC (.m4a, .mov), AIFF (.aiff, .aif), HE AAC, AAC, MP3, Monkey Audio, WMA e Ogg Vorbis per collegare unità esterne con file musicali (compatibile formati exFAT, FAT12/16/32, vFAT).

Per i pochi che ancora ne fanno uso c'è anche l'ingesso ottico digitale (Dolby Digital, Dolby Dual mono, DTS, LPCM 2 canali, LPCM 48 kHz/24 bit). L'unità include Wi-Fi (a/b/g/n/ac) e Bluetooth 5.0 bidirezionale per connettere un paio di cuffie. Oltre all'assistente vocale Alexa c'è la compatibilità Spotify Connect, Chromecast e AirPlay2.

Setup anche tramite il TV

Per collegare le unità supplementari è sufficiente seguire la guida sul televisore premendo il pulsante "Link" collocato posteriormente sia sul subwoofer che sui due canali posteriori: il LED anteriore delle unità da verde fisso passa a lampeggiante, tornando fisso una volta completata l'operazione (LED rosso quando in stand-by).

In caso di sola soundbar si agisce direttamente tramite l'interfaccia a schermo, con un menù che tra le lingue include anche l'inglese ma non l'italiano, comunque piuttosto semplice e intuitivo: in tale situazione occorre inserire manualmente la distanza dell'unità centrale dal punto di ascolto. Se sono presenti i canali aggiuntivi, si può attivare la calibrazione automatica lasciando al sistema le impostazioni dei volumi, così come per esempio riconoscere l'inversione dei canali posteriori.
È presente anche un'apposita app per mobile, ma ci è piaciuta questa scelta di non vincolare tutto a smartphone o tablet, permettendo di operare in autonomia con tutte le funzioni del sistema, sia 3.1 che 5.1.
Il setup automatico va considerato come una linea guida, poi sarebbe opportuno operare manualmente facendo un po' di prove di ascolto per una personale ottimizzazione. Tuttavia, considerato il livello di questo progetto sarebbe stato tutto ancora più immediato e preciso con un un microfono esterno. Per le regolazioni fini viene in aiuto il telecomando, non retroilluminato ma completissimo, che consente di gestire il volume master ma anche di livellare la presenza dei canali posteriori e subwoofer.

Esperienza d'ascolto

Già la sola soundbar eleva l'ascolto a una qualità superiore rispetto alla stragrande maggioranza dei sistemi integrati nei televisori, e se all'interno dell'ambiente domestico non si disponesse di sufficiente "spazio di manovra" si può evitare l'aggiunta del subwoofer, dato che anche solo acquistando le due casse posteriori SA-RS3S si raggiungono comunque i 5.1 canali.

Inoltre, in presenza di un televisore Sony che include "Acoustic Center Sync" si amplia ulteriormente lo spettacolo sonoro con lo schermo che maggiora la resa del canale centrale per i dialoghi.
L'ascolto a singola soundbar è piuttosto gradevole e c'è una certa dinamica così come una buona separazione dei canali. Il risultato è superiore con i due canali rear, ma nel complesso le due unità due vie restano sui generis nell'alimentare scene sonore molto articolate come quelle offerte da codifiche lossless. In particolare, all'interno di un ambiente dove abbondano mobili, librerie o tendaggi con elevato assorbimento la presenza posteriore tende ad affievolirsi anche al volume massimo possibile.

Sia in presenza di materiale piuttosto esclusivo come tracce audio lossless ma anche lossy di alto lignaggio come i CD audio in DTS, l'intrattenimento non manca.
Pur disponendo di tutte e quattro le unità fisiche resta un limite piuttosto significativo: nonostante la compatibilità Dolby ATMOS e DTS:X mancano i diffusori verticali. La risultante è la gestione virtuale dei suddetti canali tramite DSP e un'elaborazione sonora con spunti troppo vincolati all'ambiente in cui è inserito il sistema: un soffitto troppo alto o, peggio ancora, un ambiente open space diventano ancor più deleteri ai fini di un concreto risultato.

In alcuni momenti abbiamo anche percepito uno temporaneo quanto breve sgancio della connessione delle unità SA-RS3S, probabilmente provocato da disturbi nel medesimo ambiente da parte di altri dispositivi wireless; ipotesi avvalorata dal fatto che una volta eliminati ripetitori, console, laptop e qualsiasi altra ingerenza esterna il fenomeno non si è più verificato: in tal senso, quindi, la tecnologia wireless qui applicata potrebbe avere margini di miglioramento.

Sony HT-A3000 Nel complesso la qualità sonora della Sony HT-A3000 si è fatta sentire, il risultato è di livello ottimo anche con la sola soundbar. Il passo successivo sarebbe quello di aggiungere le unità opzionali sub e canali rear, per un ascolto che solo in parte giustifica il costo superiore, specie per i due diffusori posteriori. Chi è stanco di ascoltare unicamente l'audio del televisore con un sistema come l'HT-A3000 trarrà ampi benefici. Peccato per l'assenza dell'HDMI passthrough, ma soprattutto per la latitanza di diffusori dedicati ai canali verticali, che costringono ad affidarsi all'elaborazione DSP. Il prezzo della soundbar è giustificato a nostro avviso dall'ampissima compatibilità con i codec in circolazione e più in generale dalla qualità sonora di base.

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