Nel 2017, per la prima volta, siamo in presenza di un'offerta di TV OLED più ampia che in passato. Oltre a LG, vero e proprio monopolista del settore grazie alla produzione dei pannelli per tutti i concorrenti, abbiamo proposte anche da Panasonic, Philips e Sony. La prova di oggi riguarda proprio il TV di Sony, l'A1 OLED, che abbiamo già avuto modo di incontrare più volte in passato, rimanendo sempre molto soddisfatti della qualità di visione offerta. Qualità confermata anche dall'utilizzo continuato di questo TV nella sua variante da 55", che ha messo in luce tantissimi punti di forza e qualche piccola sbavatura, che tuttavia non riesce a rovinare un prodotto che si colloca ai vertici della categoria.
Design
Sony ha puntato molto in alto con questo A1, non solo lato video ma anche nel design. Di fatto, l'A1 è un TV unico nel suo genere, soprattutto per il sistema audio installato. Prima di parlare di questo però diamo uno sguardo al design, che conferma ancora una volta Sony come uno dei brand più attenti all'eleganza, con linee sobrie e minimali, che strizzano l'occhio ai living più moderni. La cura risposta nella realizzazione del prodotto è palese fin dal primo sguardo: la parte frontale del pannello non lascia spazio a elementi in eccesso, dalle cornici alle casse. Tutto è pensato per far concentrare lo sguardo dello spettatore al centro dello schermo, sui contenuti video, enfatizzando già così la scena. Sembra quasi di trovarsi di fronte a un quadro, tecnologico e molto costoso, ma le cornici sottilissime e la scocca nera rendono l'insieme davvero appagante da vedere, anche a TV spento. Come si può notare dalle immagini, il TV una volta appoggiato è leggermente inclinato all'indietro: eravamo dubbiosi su questa impostazione, ma alla fine nell'uso quotidiano non abbiamo notato alcuna problematica, con lo schermo sempre ben visibile e riflessi limitati, anche se comunque presenti. Attenzione però, se pensate di mettere questo TV su un supporto più elevato rispetto alla posizione di osservazione, potreste avere qualche problema, ma è tutta una questione di setting e varia da caso a caso.
Spostandosi su retro troviamo il piedistallo posteriore, che tiene di fatto in posizione di visione il televisore. Qui qualche problema c'è, soprattutto in fase di installazione: posizionare il tutto nel modo corretto non è affatto semplice e sconsigliamo di forzare la mano con il sistema di aggancio del piedistallo posteriore, saldo una volta posizionato correttamente ma non immediato da collocare nel modo giusto. Le istruzioni fornite insieme al TV non sono di molto di aiuto, fate quindi molta attenzione in fase di posizionamento per non rischiare di danneggiarlo. Il piedistallo è ricoperto da un coperchio in tessuto, come quello delle casse, del resto al suo interno è collocato il subwoofer del sistema audio e tutte le connessioni. A proposito delle connessioni, un ulteriore appunto va fatto nei confronti dell'accessibilità delle stesse. Tutte le prese sono infatti collocate nella zona inferiore del piedistallo e risultano difficilmente accessibili con il TV in posizione di visione. Una volta configurato il tutto non avrete problemi, ma se siete utenti che modificano il loro setting di continuo la soluzione scelta da Sony non è certo delle più comode.

Grazie al suo design unico però il Sony OLED A1 è il primo TV a sfruttare la tecnologia Surface Audio. Questa, tramite una barra centrale posta sul retro del pannello e a due coppie di trasduttori, sul lato destro e sinistro del display, riproduce l'audio direttamente dallo schermo facendolo vibrare, facendolo poi propagare nella stanza. Si tratta di una tecnologia molto interessante per il futuro, che permette di diminuire l'ingombro interno degli altoparlanti, sempre più sacrificati in favore della riduzione dello spessore degli schermi. Come anticipato, il sistema si avvale anche di un subwoofer installato nel piedistallo posteriore, per un semplice motivo: Surface Audio non è molto a suo agio con le tonalità basse. Proprio i bassi sono l'unica pecca di una tecnologia che soppianta molto bene gli altoparlanti tradizionali installati nei TV, arrivando a rivaleggiare con le soundbar esterne dedicate, non tanto come potenza ma come posizionamento della fonte sonora. Questa viene collocata molto bene nello spazio, soprattutto le voci, che sembrano provenire dalla zone dello schermo dove effettivamente sono generate dal contenuto video. L'audio è quindi promosso, anche se le carenze nei bassi fanno perdere qualche punto a questo sistema di diffusione, che rimane comunque superiore a quello dei televisori tradizionali.
Connessioni, telecomando e tecnologie video

Le connessioni disponibili in questo Sony A1 OLED non sono molto differenti da quelle presenti nei TV di fascia più bassa. Oramai gli standard sono fissati, non ci sono dunque sorprese. Abbiamo un tuner DVB-T2 e uno DVB-S2, presa per l'alimentazione, porta LAN, uscita audio ottica, 4 HDMI 2.0a con HDCP 2.2, tre porte USB, presa Scart e uscita per le cuffie, senza dimenticare lo slot Common Interface. Non mancano nemmeno il Bluetooth e il WI-Fi ac. A differenza di molti TV di fascia alta, che integrano spesso un doppio telecomando, uno tradizionale e uno invece votato più alla parte smart, Sony ha deciso di dotare l'A1 del solo il telecomando tradizionale. Una scelta che ci sentiamo di condividere, ma avremmo preferito materiali di maggiore qualità, considerato anche il prezzo del televisore, di 3.999€ nella sua variante da 55" utilizzata per la prova (il modello da 65" ha un prezzo ufficiale di 5.499€). Interessante però la parte superiore, quella con i tasti, realizzata in una gomma morbida con i pulsanti letteralmente fusi insieme ad essa: in questo modo polvere e liquidi non possono penetrare tra i tasti, rendendo più semplice anche la pulizia. Il telecomando integra anche una scorciatoia che attiva la ricerca vocale, grazie al microfono integrato, e i tasti di accesso rapido a Netflix e a Google Play.
Passando invece a un argomento più sostanzioso nell'ottica della qualità video, Sony ha inserito in questo TV tutte le migliori tecnologie attualmente disponili nel suo portfolio, a partire dal processore di immagine 4K HDR X1 Extreme, visto per la prima volta nell'apprezzato top di gamma LCD ZD9. Questo consente ad esempio di applicare l'HDR alle immagini non pensate per questo standard, oppure, con la tecnologia Super Bit Mapping 4K HDR, può elaborare il segnale a 8 bit e a 10 bit, convertendolo in uno a 14 bit, per una resa del colore più uniforme, rendendo meno evidenti le sfumature quando a schermo ci sono delle variazioni di colore. Non manca nemmeno la tecnologia Triluminos che gestisce la resa dei colori e il sistema di compensazione del moto MotionFlow XR, da utilizzare però con attenzione per evitare il così detto effetto "soap opera".
Qualità di altissimo livello
L'elettronica proposta da Sony è come sempre ottima e riesce a upscalare molto bene i contenuti in 1080p di alta qualità, come ad esempio i Blu Ray, e se la cava bene pure con il segnale di Sky (anche se sottodimensionato rispetto alle prestazioni raggiungibili dal TV). Non aspettatevi però miracoli con le sorgenti SD: in questo caso la qualità del pannello mette in luce tutti i difetti video delle sorgenti di bassa qualità, un problema che però si presenta con tutti i TV più recenti, nati con il 4K nel DNA ma non supportati dalle trasmissioni televisive digitali italiane, almeno quelle dai canali free. Ovviamente, per apprezzare al meglio questo A1 bisogna puntare sul 4K, magari in coppia con l'HDR (supportato nei formati HDR10, HLG e Dolby Vision). Già senza quest'ultimo la qualità di immagine è semplicemente impressionante; con i preset Cinema Pro, adatto agli ambienti bui, e Cinema Casa, per quelli più luminosi, e qualche piccolo accorgimento, le immagini a schermo sono incredibili, soprattutto nella resa dei neri, semplicemente perfetta. Del resto si tratta di un delle caratteristiche distintive della tecnologia OLED, ma anche problematica in passato, che causava qualche difetto nella visualizzazione delle scene più scure, praticamente assenti in questo TV di Sony. Anche nelle scene più scure è possibile cogliere i dettagli più piccoli, grazie alla grande pulizia di immagine offerta dall'elettronica della casa giapponese. Aggiungendo a questo l'HDR si toccano vette elevatissime, non tanto per i picchi luminosi, che per forza di cose sono inferiori rispetto ai televisori LCD Full LED, quando per il contrasto tra i neri perfetti e le parti della scena più luminose. Insomma, non vedrete quel bagliore che si riscontra nei TV Full Led di fascia alta in presenza di HDR, ma la resa finale è comunque spettacolare grazie alla differenza tra le zone più luminose e quelle più scure visualizzate a schermo. Il tutto ovviamente con colori che traggono i massimi benefici dal pannello a 10 bit, in grado di regalare sfumature e transizioni cromatiche molto precise e prive di difetti. Insomma, 4K e HDR visti sul Sony A1 sono un vero spettacolo, senza se e senza ma.
Nessun difetto? In realtà qualche piccola sbavatura c'è, a cominciare da un input lag non certo ai vertici della categoria. In single player non avrete mai problemi e potrete godervi i vostri titoli preferiti (noi l'abbiamo provata con PS4 e con lo streaming da PC attraverso una NVIDIA Shield) al meglio, se però siete alla ricerca delle massime prestazioni velocistiche i 47 ms registrati da RTINGS in 1080p a 60 Hz non sono il massimo (con Gaming Mode attiva). Con HDR attivo e in 4K la situazione migliora stranamente, con tempi di risposta mai superiori a 30 ms. Altro elemento che stona, ma in questo caso in modo più marcato con la qualità del prodotto, è Android TV. Non ci siamo, l'OS di Google deve fare ancora parecchia strada se vuole raggiungere la velocità dei sistemi operativi proprietari della concorrenza. Inutile girarci intorno: i rallentamenti in Android TV sono frequenti, per un'esperienza d'uso che mal si addice a questo TV top di gamma. Come abbiamo risolto? Semplicemente utilizzando Android TV ma dalla Shield, che grazie al suo hardware più potente ha permesso un'esperienza d'uso fluida e veloce.