Sony Xperia Touch Recensione: il proiettore che porta il Touch Screen ovunque

Sony Japan ha sfornato un proiettore laser a tiro ultra-corto, con Android a bordo e la promessa di un'interazione vocale... con touch al seguito!

Sony Xperia Touch Recensione: il proiettore che porta il Touch Screen ovunque
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Spesso bolliamo alcuni prodotti "business" o "d'elite" anche senza una vocazione esplicita, nel caso di oggi però potremmo non sbagliare più di tanto, visto che il marketing di Sony ha volutamente cercato di essere "generico" sulla vocazione del nuovo Xperia Touch. Il colosso giapponese ha prodotto un esperimento alla stregua degli Hololens Microsoft, anche se tra i due dispositivi c'è tuttavia una differenza non trascurabile: Microsoft sta supportando lo sviluppo e la diffusione (da dicembre 2017 ufficialmente anche in Italia), Sony invece continua imperterrita a coccolare le nicchie.
Prima di continuare e scoprire ogni dettaglio di questo nuovo oggetto, così da togliersi subito la curiosità da tabella riassuntiva, il costo per "donare linfa vitale alle superfici" è circa 1.500 euro e per l'acquisto bisogna bussare a nazioni confinanti come la Francia o direttamente ad Amazon UK.
La versione recensita è stata acquistata negli Emirati Arabi presso Jumbo, catena con feeling "diretto" per ogni primizia Sony nonché croce e delizia per i geek e gli entusiasti delle nuove tecnologie.

Confezione

Xperia Touch è venduto all'interno di un box a forma di cubo e si "svela" come una scatola magica al cui interno sono custoditi:

- Xperia Touch, il proiettore, un parallelepipedo da 932 grammi e 69x143x134mm per dimensioni;
- Un energivoro alimentatore da 45W (per eventuali ricambi vi segnaliamo come modello compatibile, testato anche in questa prova, l'Inateck 45W USB-C con Power Delivery PD Type C), lo stesso richiesto per un Macbook;
- La manualistica, nel nostro modello non localizzata in l'italiano (tra i contenuti scaricabili dell'articolo la versione elettronica in PDF).
La cura riposta nella realizzazione del prodotto è grande, indubbiamente, tuttavia sarebbe stato utile avere una clip per estrarre lo slot in cui alloggiare la memoria di espansione (davvero scomodo il meccanismo di espulsione), un panno per pulire le aree in vetro e indicazioni su come prendersi cura del dispositivo quando non in uso.

La confezione

Design e specifiche

Sony è maestra di stile e i prodotti pensati per il mercato nipponico mostrano l'estrema attenzione del colosso giapponese per questo aspetto. Xperia Touch e la sua forma monolitica sono un perfetto esempio del design industriale Sony: un parallelepipedo che fin dalla presentazione al MWC 2017 ha catturato l'attenzione per i suoi materiali premium, una fusione a corpo unico tra vetro, metallo spazzolato e plastica, in grado di donare compattezza, eleganza e una sensazione di solidità unica.
Il cuore pulsante dell'unità è un SoC Qualcomm Snapdragon 650 con GPU Adreno 510 (clock a 1.8GHz/1.4GHz, è un hexacore) con 3GB di RAM e 32GB di memoria integrata espandibile tramite microSD/microSDXC fino a 256GB. Il device è munito in aggiunta allo slot per la microSD (che presenta anche il classico alloggiamento per una SIM card), di un altoparlante stereo non profondo nei bassi ma con elevata pressione sonora, di un microfono (per registrare ma anche "pilotare" il device tramite il Voice Control di Sony o Google Assistant, Alexa, Cortana ecc) e di una batteria da 1200mAh dalla durata compresa fra 1 e 2 ore (varia a seconda della modalità d'uso). Sul fronte connettività, invece, troviamo il modulo WiFi 802.11 ac, NFC, Bluetooth 4.2, HDMI di tipo D e una camera da 13 Megapixel con sensore Exmor RS. (per approfondimenti sulla piattaforma Snapdragon 650 cliccate qui)
Al set base oramai standard di mercato, si aggiunge una serie di sensori, che comprendono: giroscopio, sensore di umidità, sensore di temperatura, magnetometro, bussola, barometro, sensori giroscopici e sensore per la luce ambientale. Non manca nemmeno il GPS con supporto per lo standard Qualcomm GPS OneX e reti satellitari GPS, GLONASS e BeiDou, oltre al connettore per la ricarica e il trasferimento dei dati in standard USB Type-C. Il tutto gestito da Android Nougat, versione 7.1.1.

La tecnologia adottata per creare la magia del touch su ogni superficie è la SXRD, con LCD per i 3 colori primari e risoluzione massima pari a 1366x768 pixel. Per gli amanti dei numeri e i curiosi dei dati tecnici, siamo a 160dpi per la densità, un rapporto di contrasto di 4000:1 e una luminosità di 100lm (100cd/m2), mentre l'interazione avviene tramite la proiezione di un fascio a raggi infrarossi, a tocchi esattamente come le tastiere portatili che circolavano anni addietro (qui però i 10 tocchi simultanei sono veri...) in modalità 23" e tramite air gesture se in modalità proiettore (80").

Un prototipo da affinare

Sul fronte del design abbiamo notato delle scelte opinabili, a cominciare dallo slot per inserire la microSD, difficile da estrarre per via della breve corsa della linguetta, ma almeno questa volta Sony ha risparmiato la tradizionale slitta che sugli smartphone Xperia fa incetta di critiche.
Il connettore USB Type-C è posizionato all'interno di un vano insieme all'ingresso miniHDMI, che in nome dell'ergonomia e della "bellezza" sacrifica l'usabilità e la comodità di estrazione/inserimento. Il cavo in dotazione con l'alimentatore ha una lunghezza limitata e obbliga a posizionare il proiettore vicino a una fonte energetica, senza dimenticare che mancano gli ingressi USB o slot esterni per inserire microSD o schede da macchine fotografiche, un grosso limite in ambito lavorativo.

Il jack audio, altra scelta piuttosto discutibile, è assente. Strana anche l'assenza di un Presenter, considerata la vocazione business del terminale. Bisogna però dire che nei video promozionali Sony ha investito decisamente sul fronte educational, con bambini che si divertono a tappare ovunque senza un domani. Sul fronte software, Sony non ha confermato l'arrivo di Oreo e dall'unboxing a oggi ci sono stati solo due aggiornamenti firmware.

Prestazioni e modalità d'uso

"La potenza non è tutto..." ma di certo aiuta aggiungeremmo! I benchmark sono fini a sé stessi, ciò che conta è l'esperienza d'uso, ma a fronte di una spesa non proprio a cuor leggero è bene conoscere quali siano i limiti prestazionali di questo magic-box. La batteria di test (che trovate nella gallery fotografica) comprende applicazioni dedicate tanto a valutare la bontà del SoC e dell'interfaccia cucita attorno da Sony (la classica UI simil stock Android con qualche applicazione dedicata) sia quelle del proiettore in entrambe le modalità d'uso (23" e 80").

A linee generali, la distanza dalla superficie/parete di destinazione genera un cono di proiezione pari a:
- Se a diretto contatto, appoggiato direttamente nella modalità "navigazione", un monitor di 23";
- A 9cm di distanza, l'area è pari a quella di un monitor da 40";
- A 18cm... siamo a 60";
- A 28cm, l'area è quella che si avrebbe con un monitor da 80".

Esperienza e benchmark

Esperienza d'uso

Xperia Touch mira tanto all'utenza business quanto alla consumer, nonostante il prezzo di acquisto lasci pensare altro. Android, per quanto flessibile, non ha le velleità dei sistemi equipaggiati con Windows e le app, per quanto ben fatte, in ambito produttività non raggiungono l'ottimizzazione vista ad esempio nel mondo iOS, dove con un iPad Pro si lavora spesso senza ricorrere a un PC/Mac con OS completo.
Il parco software installato sull'interfaccia classica Sony, veloce e sempre reattiva, comprende diverse aggiunte a quanto proposto da Google, tra cui l'eccellente suite multimediale derivata dal mondo mobile (Galleria immagini e video, player multimediale avanzato), Voice Control per impartire via comandi vocali azioni ed eseguire ricerche, Board, un applicativo dedicato a memo e note su cui Sony ha investito anche in ambito didattico e il Centro Manutenzione e Supporto, per l'ottimizzazione del sistema e la gestione degli aggiornamenti.
L'interfaccia è fluida, la navigazione nei menu rapida e con lag sporadici, quasi del tutto insistenti, però i 3GB di RAM sono limitanti lavorando con più applicativi in contemporanea. La mancanza inoltre di porte USB costringe a utilizzare periferiche Bluetooth non sempre a portata di mano e comunque con il fattore "ricarica" da avere sempre in mente. Si tratta di una scelta fortemente discutibile che probabilmente su un nuovo Touch 2 non sarà ripresentata (come lo auguriamo per il jack audio).

L'assistente vocale integrato, invece, è più un co-pilota che esegue i nostri ordini che una IA stile Alexa o Cortana (o Google Assistant) in quanto ha un set di comandi limitati e non è in grado di eseguire un'analisi semantica di quanto richiesto. Cortana comunque può essere installata senza problemi ed essere anche integrata con Windows 10 per un'esperienza utente "continua". A tal proposito l'integrazione è completa anche sul fronte browsing utilizzando la versione Edge per Android e iOS, ma solo con Windows 10 Fall Creators Update.
È indubbiamente il fattore cool e tech ad attrarre più che la reale fruibilità in ambito aziendale, perché come sostituto di un laptop necessita di una superficie rigida per essere utilizzato (quindi ad esempio negli spostamenti in treno, metro o in aereo non è adatto), come sistema di lavoro "quotidiano" ha Android a bordo, che nelle declinazioni non Chromebook continua ad avere una vocazione da "tablet/smartphone in mobilita" e, volendone fare un uso sporadico, qualora non si abbia un ambiente di lavoro "continuativo" con sincronizzazione sul cloud, la mancanza di un rapido metodo di esportazione o importazione dati mina fortemente la flessibilità.

Certo il futuro, il presente-futuro, è e sarà la Nuvola, con servizi sempre più indipendenti da dispositivi fisici, tuttavia considerando il prezzo di vendita, qualcosa, Sony, poteva offrirla in bundle come bridge (ad esempio un HUB esterno wireless con supporto per microSD e USB).
In ambito non professionale, consumer/utente finale invece, Sony ha fatto leva sulle spiccate capacità didattiche dell'unità (come al tempo HP con il progetto Sprout), da noi fallimentari, oltreoceano sfruttate perlopiù come scanner 3D. Board è un'app simpatica, interessante, ma dinanzi a mostri sacri come Note di Microsoft, Evernote o lo stesso Keep di Mountain View, perde senza entrare in partita.
Il problema sono le applicazioni e qui torna il leitmotiv del potenza/controllo: senza una domanda, non c'è una richiesta e quindi per quale motivo si dovrebbe acquistare un Xperia Touch? Per la modalità proiettore? Si tratta di una genialata di certo, ma il controllo via gesture è impreciso e il mix gesture con controllo vocale è frustrante, ben lontano da quanto visto in Minority Report. A tale problema va aggiunta anche la scarsa luminosità che obbliga a un uso in ambiente con bassa/nulla illuminazione, proprio dove sarebbe richiesta l'interazione senza touch fisico.
Un serpente che morde la propria coda, insomma... e di certo non lo fa gratuitamente.