Trust GXT 720: visore virtuale per smartphone con controller integrato Recensione

Trust Gaming GXT 720 è un visore VR dedicato al mercato mobile e venduto a un prezzo decisamente contenuto, insieme a un controller dedicato.

Trust GXT 720: visore virtuale per smartphone con controller integrato Recensione
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Questo 2016 verrà senza ombra di dubbio ricordato come l'anno della realtà virtuale. L'idea di potersi immergere in un mondo tutto nuovo e vivere in prima persona le avventure più disparate ha da sempre stuzzicato le menti dei videogiocatori e, dopo un primo momento di diffidenza, l'interesse verso questa nuova tecnologia è cresciuto sempre più, sia da parte degli utenti che delle varie compagnie produttrici. Basti pensare a Oculus Rift e a HTC Vive, visori destinati all'utenza PC e, ad oggi, dotati di un discreto numero di esclusive. Tuttavia, la diffusione di questa tecnologia è stata sicuramente favorita da Google che, nel 2014, ha presentato Cardboard, visore dal costo molto contenuto che ha spinto diversi sviluppatori a creare nuovi contenuti e applicazioni dedicate alla realtà virtuale su smartphone. Negli anni successivi numerosi produttori hanno così deciso di abbracciare questo settore, ideando nuovi e più avanzati headset VR destinati al mercato mobile. Tra questi, spicca senza ombra di dubbio Trust, che nel mese di agosto ha presentato il suo visore GXT 720.

Package, bundle e design

La confezione di vendita di Trust GXT 720 riprende i colori del visore prodotto dalla compagnia olandese, focalizzandosi perciò sul nero. Al suo interno troviamo, assieme al VR headset, una guida rapida, una fascia regolabile che permette di assicurare il prodotto al capo, un piccolo controller Bluetooth ed un cavo micro USB che permette di ricaricare il pad. Trust GXT 720 non si discosta in maniera eccessiva dal design che accomuna la maggior parte dei visori mobile attualmente sul mercato, offrendo al contempo delle linee eleganti ed un peso relativamente contenuto, pari a 385 grammi. Tuttavia, è da tenere in considerazione che, dopo aver inserito lo smartphone nell'apposito alloggiamento, il peso complessivo aumenta considerevolmente, superando nella maggior parte dei casi i 500 grammi.

Le dimensioni del visore sono pari a 11 x 12 x 13,5 cm. Il telefono (che non potrà superare i 5,5 pollici) può essere facilmente alloggiato all'interno dell'headset tramite lo sportello frontale, che assicura una tenuta solida e stabile. Trust ha aggiunto nella confezione alcuni gommini che servono a prevenire la pressione accidentale dei tasti del nostro smartphone durante l'utilizzo del visore, in modo da non compromettere l'esperienza d'uso. La rimozione del pannello frontale del visore ci garantisce invece l'accesso alla realtà aumentata, basata sull'utilizzo della fotocamera posteriore del dispositivo mobile. La messa a fuoco può essere regolata tramite una rotellina posta nella parte superiore del visore, mentre due manopole laterali permettono la modifica della distanza dell'immagine dai nostri occhi, in modo da renderla più nitida. Il processo di calibrazione è piuttosto semplice ed intuitivo, facendoci immergere subito nella realtà virtuale. Mancano purtroppo dei tasti dedicati alla navigazione nei menu, per cui si è costretti ad estrarre lo smartphone dall'headset e regolare manualmente alcune impostazioni quando il controller bluetooth non è compatibile con un determinato gioco o applicazione. Il gamepad esterno risulta, tutto sommato, un'aggiunta alquanto gradita: la maggior parte dei VR headset attualmente sul mercato non dispone di questo extra e, per tale motivo, gli utenti sono spesso costretti ad acquistarlo separatamente. Il comfort è garantito da un'elegante imbottitura in gomma, che permette di utilizzare il visore per periodi prolungati senza particolari problemi. Il dispositivo può inoltre essere utilizzato anche con gli occhiali. Trust ha infine dotato il GXT 720 di appositi fori laterali che permettono di collegare le cuffie al telefono durante l'utilizzo del visore, garantendo in tal modo una migliore immedesimazione nell'azione.

Esperienza d'uso e applicazioni

Abbiamo provato Trust GXT 720 assieme ad OnePlus 3, ultimo top di gamma prodotto dalla nota compagnia cinese. Il visore può essere configurato e associato all'applicazione Cardboard di Google tramite il QR code presente dietro la scocca frontale o, in alternativa, nel pratico manuale d'uso. L'app offre alcune interessanti demo, tra le quali spicca Guida turistica, che ci porta alla scoperta della reggia di Versailles, illustrandoci i dettagli delle maggiori opere d'arte presenti al suo interno. Vi è poi un collegamento rapido ai video a 360 gradi presenti su YouTube, che ci permettono di visualizzare i migliori contenuti ad oggi realizzati da vari artisti e videomaker per la VR. Cardboard ci propone inoltre una vasta selezione di giochi e applicazioni dedicate alla realtà virtuale. Tuttavia, la maggior parte dei titoli presenti sullo Store non spicca certo per originalità, proponendo contenuti triti e ritriti in salsa 3D. Alcune app possono essere controllate tramite dei semplici movimenti del capo (a tal proposito, l'head-tracking è risultato fluido e preciso in ogni occasione) ma, nella maggior parte dei casi, ci siamo ritrovati a dover armeggiare con lo smartphone per poter configurare al meglio l'esperienza di gioco.

Il controller Bluetooth presente nella confezione offre tre diverse modalità d'uso, che assegnano nuove funzionalità ai tasti, a seconda della situazione. Ad esempio, è possibile sfruttare il d-pad per navigare nei menu o, in alternativa, per aumentare o diminuire il volume dello smartphone durante la visione di un contenuto multimediale. Purtroppo, il supporto al controller è piuttosto limitato nei giochi VR: molti titoli non riconoscono il pad quale metodo d'input, ma tale mancanza non è ovviamente imputabile a Trust bensì ai creatori di questi giochi, che hanno trascurato un così importante aspetto durante la fase di sviluppo. Vi sono tuttavia alcune interessanti applicazioni in grado di offrire un'esperienza immersiva ed appagante e, tra queste, menzione d'onore spetta a Chair in a Room, demo di un horror game realizzato da Wolf & Wood Interactive. La Fotocamera Cardboard permette invece di scattare foto in VR ad alta risoluzione, per poi rivederle in un secondo momento ed immergersi nei paesaggi catturati con il proprio smartphone grazie all'applicazione dedicata.
Il rischio di incappare in malesseri dovuti all'utilizzo della tecnologia VR è puramente soggettivo e, nel corso della nostra prova, non abbiamo riscontrato alcun problema persino durante sessioni più prolungate. Purtroppo, nota dolente è rappresentata dall'eccessivo surriscaldamento dello smartphone durante l'utilizzo del visore. Nelle sessioni superiori ai venti minuti, il nostro OnePlus 3 faticava a mantenere temperature accettabili.

Trust GXT 720 Trust GXT 720 rappresenta senza ombra di dubbio una valida alternativa al classico Cardboard di Google, garantendo un ottimo comfort durante la fruizione dei contenuti multimediali ed una migliore qualità dell’immagine, supportata dalla possibilità di regolare la messa a fuoco e la distanza del display dai nostri occhi. Purtroppo, la mancanza di tasti fisici ed il limitato supporto al controller Bluetooth influiscono negativamente sull’esperienza d’uso generale ma, d’altro canto, questa tecnologia è ancora agli albori e in futuro vedremo la comparsa di nuove e più interessanti applicazioni dedicate alla realtà virtuale per smartphone. Ad oggi, l’headset risulta ideale per la fruizione di video e film in VR, offrendo un ottimo livello d’immedesimazione nella scena. Trust vende il suo visore in due diverse varianti, che differiscono per la presenza o meno del controller Bluetooth. Nella prima opzione, da noi testata, il prezzo del bundle si aggira intorno ai 57 euro mentre, se preferite utilizzare solo l’headset, potrete acquistare il prodotto per meno di 40 euro. Perciò, se disponete di uno smartphone dalle caratteristiche tecniche discrete, non vi è alcun motivo per cui non dovreste testare questa interessante tecnologia.

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