Xiaomi Mi 11 Recensione: un top di gamma quasi perfetto

Xiaomi Mi 11 è uno smartphone con tanti pregi ma anche qualche limite, che si conferma comunque uno dei migliori telefoni del momento.

Xiaomi Mi 11 Recensione: un top di gamma quasi perfetto
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Puntare alle migliori prestazioni o cercare un compromesso con il prezzo? Un dilemma difficile per Xiaomi, perché un top di gamma, in quanto tale, dovrebbe avere al suo interno le migliori tecnologie disponibili. La casa cinese però deve il suo successo al sempre ottimo bilanciamento tra qualità e costo, un obiettivo più semplice da raggiungere nella fascia media rispetto a quella alta.
Il nuovo Mi 11 è uno smartphone che nasce nel segno del compromesso, necessario per mantenere lo stesso prezzo di vendita dello scorso anno, un "quasi top di gamma" che racchiude al suo interno alcune delle soluzioni hardware più all'avanguardia ma che, per forza di cose, deve lasciare qualcosa per strada.

Confezione completa, design curato ma niente IP68

Xiaomi ha deciso di differenziarsi dai concorrenti grazie a una confezione di vendita completa di tutto. All'interno troviamo infatti una cover trasparente e un caricatore da ben 55W, che permette la ricarica dello smartphone in circa 45 minuti. In un momento in cui i produttori di smartphone tendono a togliere accessori dai pack di vendita, Xiaomi punta sulla completezza, anche se mancano le cuffie.
Una volta preso in mano lo smartphone i due elementi che colpiscono sono il peso e lo spessore, oltre al bilanciamento. Con i suoi 196 grammi non è certo leggero, ma avendo provato diversi top di gamma usciti nell'ultimo anno sembrano quasi pochi, senza contare che lo spessore di 8.1 mm aumenta la sensazione di trovarsi di fronte a un telefono più piccolo di quello che in realtà è.
Sul fronte materiali Xiaomi ha svolto un ottimo lavoro, anche qui all'insegna del giusto bilanciamento con i costi, utilizzando il metallo per il frame e due tipologie di vetro, il Gorilla Glass 5 per la backcover e il nuovo Gorilla Glass Victus per il display, quest'ultimo molto durevole e resistente, e che abbiamo già visto nella recensione del Samsung Galaxy S21 Ultra.

Peccato però che manchi la resistenza ai liquidi e alla polvere, altro elemento sacrificato sull'altare del contenimento dei costi. Il display è caratterizzato da un piccolo foro per la fotocamera in alto a sinistra, mentre in basso è installato il lettore di impronte digitali. A questo proposito, durante la presentazione la casa cinese ha mostrato una funzione interessante, ovvero il rilevamento del battito cardiaco, che arriverà però solo con un futuro update. Peccato che il riconoscimento dell'impronta non sia sempre preciso, basta applicare una pressione più decisa rispetto a quella utilizzate in fase di salvataggio dell'impronta per incorrere in un mancato sblocco. In generale è un passo indietro rispetto al lettore di impronte che abbiamo provato su Galaxy S21 Ultra, decisamente più preciso e reattivo.

Nella backcover Xiaomi ha deciso di dare un pizzico di personalità in più al telefono attraverso un modulo della fotocamera dall'aspetto diverso dal solito, un trend che abbiamo visto già in altri dispositivi e che si preannuncia centrale per i telefoni in arrivo nel corso dell'anno sul fronte del design. Il vetro opaco che ricopre la backcover resiste discretamente alle ditate, anche se abbiamo visto di meglio.
Il carrellino per la SIM ne supporta due ed è installato nel bordo basso, insieme alla presa USB Type C (versione 2.0) e allo speaker principale, che funziona in coppia con la capsula auricolare per generare un effetto stereo.
La collaborazione con Harman Kardon si sente tutta, siamo di fronte a un telefono dal sound potente e a cui non mancano nemmeno i bassi, difficili da ottenere con casse di dimensioni così piccole: si tratta di uno dei punti di forza del Mi 11, che si distingue dalla massa in questo ambito.

Hardware e schermo al top, autonomia nella media

Xiaomi ha dovuto fare compromessi per mantenere più basso il prezzo, con il processore e con lo schermo però questo non è avvenuto. Sotto la scocca si trova infatti uno Snapdragon 888 nuovo fiammante, il miglior processore, insieme all'Exynos 2100, arrivato in questa prima parte dell'anno.
Si tratta di un Octa Core con frequenza massima di 2.84 GHz su singolo core, con GPU Adreno 660. Le prestazioni di questa CPU sono elevate in ogni ambito, dal normale utilizzo al gaming, in generale non c'è nessuna applicazione che possa sfruttarlo al massimo e questo è un peccato: la potenza disponibile negli smartphone aumenta di anno in anno ma sono poche le app che possano trarne davvero beneficio, anche in campo gaming non c'è nulla che spinga al massimo lo Snapdragon 888.

Quest'anno Qualcomm ha deciso di aumentare le temperature di utilizzo del suo processore, in alcune condizioni quindi il sistema di dissipazione messo a punto da Xiaomi, molto valido, scarica il calore in eccesso sulla scocca, facendolo avvertire sulle mani. Si tratta di una condizione che è capitata solo nel contesto di prova, durante il lancio di più cicli di benchmark continui, ma che nell'utilizzo quotidiano avviene di rado. Un po' di calore sulla scocca si avverte in determinate circostanze ma nulla di preoccupante. Insieme al processore sono presenti 8 GB di RAM a 3200 MHz e 128 GB di memoria interna di tipo UFS 3.1. Non mancano poi tutti gli standard di connessione oggi disponibili, dal 5G con modem integrato nel SoC, al Wi-Fi 6, insieme al Bluetooth 5.2 e all'NFC.
Il riscontro sul processore è quindi positivo, tuttavia il balzo in avanti rispetto allo Snapdragon 865 e 865+, pur presente sulla carta, non si avverte nella pratica, un fattore di cui tenere conto nei prossimi anni: ha senso aumentare le prestazioni se queste non hanno alcun impatto nella stragrande maggioranza degli utilizzi? Non conviene migliorare l'efficienza invece, migliorando così l'autonomia? Domande che speriamo si pongano anche i produttori di CPU e di smartphone.

Altro punto forte di questo Mi 11 è sicuramente lo schermo, un AMOLED da 6.81 pollici con risoluzione WQHD+ e refresh variabile da 30 a 120 Hz, con aspect ratio 20:9 e supporto per l'HDR10+. Questo pannello è in grado di raggiungere i 1500 nit di picco, rimanendo perfettamente visibile anche sotto la luce del sole, e ha una ottima reattività, grazie al Touch Sampling Rate di 480 Hz.

Caratterizzato da bordi molto sottili, lo schermo del Mi 11 riesce a rappresentare al meglio ogni tipo di contenuto, il tutto con una fedeltà cromatica ai vertici della categoria.
Sul fronte autonomia invece il Mi 11 si difende discretamente, senza però spiccare. La batteria da 4600 mAh riesce sempre ad arrivare a fine giornata ma nulla di più, tuttavia la ricarica rapida è un plus importante, che rende meno essenziale la presenza di un accumulatore più grande. La scelta dei 4600 mAh non è casuale, Xiaomi ha cercato di bilanciare al meglio durata e spessore del dispositivo, fino a quando non ci saranno batterie più piccole e più capienti è difficile fare di più.

Fotocamere e software

Rispetto ai top di gamma più costosi manca solo una cosa al comparto fotografico del Mi 11: lo zoom. Niente ottica periscopica, la capacità di ingrandimento è ridotta, tuttavia questa è un'altra delle scelte che ha permesso di mantenere il prezzo più basso, senza rinunciare alla qualità degli scatti. Il sensore principale è da 108 Megapixel ed è prodotto da Samsung, con apertura f/1.85, ottica a sette lenti e stabilizzatore OIS. Si tratta di un sensore dal grande potenziale ma difficile da gestire, ne sa qualcosa Samsung visti i risultati non sempre eccellenti ottenuti con S20 Ultra. Xiaomi è stata però brava a tenere a bada i problemi che lo hanno caratterizzato lo scorso anno, soprattutto nella velocità di messa a fuoco, eccellente in questo Mi 11.

Sconsigliamo caldamente l'utilizzo della modalità a 108 Megapixel pieni, che genera immagini enormi e difficili da conservare, meglio utilizzare quella automatica, che attraverso il pixel binning genera delle foto comunque grandi, da 27 Megapixel, che possono quindi essere zoomate senza troppi problemi in caso di necessità. La qualità è molto alta e il sensore riesce a catturare tanti dettagli, il tutto con un buon bilanciamento nei colori, sia di giorno che di notte.
A fianco del sensore principale trova spazio una cam grandangolare da 13 Megapixel, con apertura f/2.4. La resa cromatica è simile a quella della fotocamera principale, tuttavia siamo di fronte a un sensore che non si distingue particolarmente, arrivando ai livelli che abbiamo visto in tanti smartphone di fascia medio-alta usciti negli ultimi mesi. Insomma, riscontro positivo, ma nulla che possa spostare gli equilibri. Diverso invece il discorso per la fotocamera dedicata alle macro, da 5 Megapixel con apertura f/2.4. Gli scatti realizzati con questa cam sono eccellenti rispetto alla media, di tanti telefoni che abbiamo visto con un modulo simile è sicuramente il migliore.

Originale

Macro

Nonostante questo, dopo oltre quindi giorni di utilizzo, non abbiamo mai sentito la necessità di utilizzare questa cam, difficile trovare l'occasione e il contesto giusto in cui poterla sfruttare. Infine c'è la cam frontale da 20 Megapixel, che riesce a scattare selfie di buona qualità anche in condizioni di luce scarsa.
Sul fronte video la fotocamera principale arriva fino all'8K a 30 fps ma molto meglio rimanere sul 4K a 60 o a 30 fps, che mantiene un'ottima qualità e un'eccellente stabilizzazione, seppur non al livello di quella vista su S21 Ultra e su iPhone 12 Pro. Sempre sul fronte video Xiaomi ha inserito la possibilità di utilizzare diversi effetti gestiti dall'ISP dello Snapdragon 888, che permettono ad esempio di clonare il soggetto del video in tempo reale, oppure di effettuare uno zoom con stile cinematografico. Funzionano bene, tuttavia non è semplicissimo ritrovarli nell'applicazione dedicata alla fotocamera e le riprese vanno fatte con precisione per ottenere buoni risultati.

A proposito di software, Mi 11 arriva con Android 11 preinstallato e personalizzazione MIUI 12.0.2.0, nel momento in cui scriviamo è già disponibile l'update alla 12.0.3.0. Ci siamo trovati bene con l'OS della casa cinese, davvero ricco di opzioni e costantemente aggiornato. Qualche bug grafico qua e la lo si incontra e non sono mancati anche un paio di crash di Chrome, senza contare che preinstallate ci sono diverse applicazioni indesiderate, che devono essere eliminate manualmente. Manca poi la modalità desktop, vista negli smartphone di Samsung e Huawei. Qualcosa in più sul fronte software poteva essere fatta, tuttavia la MIUI viene aggiornata spesso, non a caso la versione 12.0.5 poterà importanti novità.

Xiaomi Mi 11 Xiaomi Mi 11 è un ottimo smartphone venduto al giusto prezzo. 799€ per queste specifiche fanno gola, il processore e lo schermo sono ai vertici della categoria, anche la cam principale se la vede direttamente con i migliori telefoni in commercio. A bilanciare gli aspetti positivi troviamo però la mancanza della certificazione IP68, un lettore di impronte decisamente migliorabile, l’assenza di uno zoom efficace e un software, la MIUI, che nonostante i tanti pregi non è ancora al livello dell’esperienza offerta dai concorrenti Android, Samsung in testa. Mi 11 si conferma dunque uno smartphone che sta “nel mezzo”, non è un top di gamma e non è nemmeno un prodotto i fascia media, rivolto soprattutto agli appassionati in cerca di una piattaforma hardware di alto livello ma a cui manca qualcosa per aspirare al massimo.

8.5