102 iPhone attaccati al corpo: ecco come si contrabbandano gli iPhone in Cina

Una donna è stata fermata dagli agenti di confine cinesi con 102 iPhone di contrabbando, un episodio strano ma tutt'altro che raro.

102 iPhone attaccati al corpo: ecco come si contrabbandano gli iPhone in Cina
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La Cina è la fabbrica del mondo, un paese dove la tecnologia costa poco ed è facilmente reperibile. Si trova di tutto, dai prodotti originali a quelli contraffatti, dai grandi marchi internazionali a quelli low cost locali. Una realtà in pieno fermento, capace di produrre dispositivi di ogni tipo, la cui stragrande maggioranza non arriva nemmeno in Italia, ma di cui è possibile farsi un'idea nelle numerose fiere di settore che attraggono buyer da tutto il mondo, in cerca del prodotto giusto da proporre nei mercati occidentali. In un contesto di questo tipo, è quanto mai ironico scoprire che uno smartphone popolare come iPhone, prodotto proprio in Cina, venga contrabbandato di continuo alle frontiere. Il caso di oggi, che ha visto una donna cercare di entrare nel paese con 102 iPhone, è infatti solo il primo di una lunga serie di tentativi di ingresso con la preziosa merce, che i Cinesi desiderano ma a un prezzo più basso di quello proposto in patria.

L'iPhone di contrabbando per risparmiare

Le immagini della donna con decine di iPhone attaccati al corpo, come se fossero panetti di droga, fa un certo effetto, soprattutto per un paese come la Cina, abituato a prezzi bassi. La scoperta è stata fatta dagli agenti di frontiera cinesi, che hanno notato una donna con un abbigliamento troppo pesante per le temperature di questa stagione. Insospettiti, hanno effettuato un controllo scoprendo 102 iPhone e 15 orologi di lusso, tutti importati da Hong Kong. Non sappiamo il costo degli orologi, ma secondo quanto affermato da The Verge il prezzo di iPhone arriva anche ad essere il 30% inferiore rispetto a quello cinese, considerate anche le tasse, piuttosto corpose sui prodotti Apple. Sembra che la maggior parte dei modelli contrabbandati fossero iPhone 6s, probabilmente perché meno costosi e più semplici da piazzare una volta raggiunta la meta finale. Le immagini sono piuttosto particolari, con la donna costretta ad indicare la refurtiva, ma quello di oggi non è certo un caso isolato. Il record per la confisca più importante è dello scorso anno, quando un uomo venne fermato mentre cercava di introdurre 146 iPhone con la stessa tecnica, ma gli agenti di frontiera cinesi operano settimanalmente sequestri di questo tipo, più piccoli e costanti nel tempo. Una vera e propria lotta all'importazione illegale di smartphone, quella cinese, che lascia quasi bocca aperta. In un mondo globalizzato e straripante di prodotti di elettronica Made in China è davvero strano scoprire un mercato parallelo di questo tipo, che deve fruttare ai contrabbandieri profitti rilevanti, considerato il rischio di finire nelle carceri del paese asiatico, non certo famose per gli alti standard nella qualità della vita. Un paradosso insomma, ma anche un punto di vista diverso sull'attuale mercato tecnologico mondiale e sulla globalizzazione, che vede la Cina al centro degli interessi globali.