Altadefinzione, Guardaserie e CB01: le nuove norme di AGCOM contro i pirati

AGCOM ha approvato il nuovo regolamento che gli consente di intervenire in modo più tempestivo contro le violazioni del diritto d'autore online.

Altadefinzione, Guardaserie e CB01: le nuove norme di AGCOM contro i pirati
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AGCOM ha ora un nuovo regolamento che le permette di contrastare in modo più efficace lo streaming illegale. A pochi mesi dalla chiusura di Altadefinizione, Guardaserie, Eurostreaming e CB01, poi prontamente tornati online dopo pochi giorni, torna alla ribalta la lotta ai pirati, molto difficile da portare avanti con efficacia nel mondo digitale. Non è facile stare al passo dei nuovi pirati del web e non è facile riuscire far rispettare norme che vanno a protezione di contenuti che l'utenza può avere oggi gratis e in modo semplice, ricorrendo però all'illegalità. Ecco perché AGCOM si è ora dotata di strumenti che le danno una maggiore velocità di intervento, strumenti che però difficilmente porteranno alla definitiva chiusura di queste realtà.

Un fenomeno difficile da arginare

A settembre la Guardia di Finanza ha chiuso molti dei principali portali per lo streaming illegale in Italia. Da Altadefinizione a CB01, in un solo colpo, buona parte dei siti pirata non era più accessibile. Peccato che, dopo qualche giorno, sono tornati online tutti con un dominio leggermente diverso, una tecnica che permette ai portali illegali di proseguire le loro attività, prendendosi gioco delle leggi italiane. Le nuove regole introdotte da AGCOM sono state pensate proprio per arginare questo fenomeno e rendere più difficile il ripristino dei portali dopo il blocco delle forze dell'ordine. Il Garante delle Comunicazioni italiano ha diffuso un comunicato breve ma chiaro, che recita: "È prevista, in particolare, la possibilità di adottare, in via d'urgenza e ove ne ricorrano i presupposti, provvedimenti cautelari entro tre giorni dalla ricezione della relativa istanza... Agcom può inoltre imporre ai provider di adottare le misure più idonee per evitare la reiterazione di violazioni già accertate e contrastare le iniziative volte ad eludere l'applicazione dei propri provvedimenti. In quest'ottica, in linea con i più recenti orientamenti della giurisprudenza nazionale e della Corte di giustizia dell'Unione europea, l'Autorità aggiorna, entro tre giorni dall'istanza, l'elenco dei siti oggetto di inibizione che si rigenerano modificando il nome a dominio.".
Le nuove regole sono pensate per dare ad AGCOM una maggiore velocità di intervento nel caso in cui un portale chiuso cambi nome, pratica che, come abbiamo visto, è alla base del rapido ritorno online dei siti bloccati dalle forze dell'ordine. In questo modo, AGCOM potrà aggiornare costantemente l'elenco dei siti pirata, rendendogli più complesso tornare alla piena operatività. Anche se aggirare i limiti imposti dalle autorità italiane non è certo difficile per gli utenti più smaliziati, in questo modo è possibile almeno tagliare fuori una parte dell'utenza che utilizza oggi lo streaming illegale, quella meno esperta a livello di competenze informatiche.

Non sappiamo se le nuove regole di AGCOM saranno efficaci nella pratica, la cosa certa è che la lotta allo streaming illegale si fa sempre più serrata. Lotta che vede oggi protagonista il web, ma che deve guardarsi anche dalle nuove frontiere nella diffusione di file illegali, come ad esempio Telegram, e da vecchie conoscenze, come le IPTV. Insomma, anche se Altadefinizione e simili saranno definitivamente chiusi, il lavoro di AGCOM e delle forze dell'ordine è soltanto all'inizio.