Amazon e Poste: consegne potenziate per un consumo sempre più sfrenato

Mentre Amazon aumenta la velocità delle sue consegne, Poste Italiane rivoluziona la sua rete di postini. Dove ci porterà tutto questo?

Amazon e Poste: consegne potenziate per un consumo sempre più sfrenato
Articolo a cura di

Con Amazon sempre più competitiva e rapida nelle consegne e Poste Italiane pronta a una rivoluzione del suo sistema di spedizione, anche il nostro Paese si sta abituando ad avere tra le mani tutto quello che desidera nel modo più rapido possibile. Sono le conseguenze di un sistema che ci darà un ventaglio quasi infinito di possibilità di acquisto da avere comodamente a casa nostra e con modalità fino a qualche tempo fa impensabili. Si tratta di un ulteriore passo verso la modernità o dell'ennesima spinta verso un consumo sempre più sfrenato, rapido e incontrollato?

Amazon lancia la sfida

Da tempo il colosso mondiale dell'e-commerce sta provando a intensificare i suoi già competitivi servizi, velocizzando sempre più i suoi metodi di consegna e puntando forte su un modello che anche in Italia, soprattutto nelle grandi città, si sta rivelando redditizio ed efficace. Amazon Prime ha cambiato radicalmente il nostro modo di intendere gli ordini, molto più veloci rispetto agli anni passati. La nuova sfida, anche qui da noi, è quella di rendere le spedizioni con Prime ancora più competitive: i clienti abbonati dell'area milanese potranno avere, senza costi aggiuntivi, la consegna in giornata su un numero piuttosto ampio di prodotti. Il servizio, disponibile dal lunedì al venerdì, prevede una soglia minima di spesa di 29 euro, sarà disponibile a 8,99 euro per i non abbonati e prevederà alcuni vincoli d'orario: i prodotti dovranno essere acquistati in mattinata, indicativamente entro le 13, e saranno consegnati nel tardo pomeriggio in un orario compreso tra le 18.30 e le 21.30. Il servizio va ad aggiungersi al già incredibile Prime Now, che permette ai clienti di Milano di avere a casa alcuni articoli a soli 60 minuti dall'ordine, con finestre di consegna di due ore disponibili dalle 8 a mezzanotte, per una copertura quasi totale della giornata.

La risposta di Poste

Il modello imposto da Bezos e soci non ha solo cambiato radicalmente le nostre abitudini, ma ha anche imposto un nuovo sistema di gestione di ordini e corrispondenza. Corrieri, società varie e il principale attore in questo mondo, Poste Italiane, si sono dovuti adeguare a nuove strategie e nuove modalità. Da qui il lancio del nuovo progetto di Poste, che trasformerà in toto il suo storico sistema di consegne, formando una nuova generazione di postini, più smart e flessibile, pronta a tutto pur di star dietro alle nuove regole della spedizione nel nostro Paese, quelle che hanno visto la quasi totale sparizione delle lettere e della corrispondenza cartacea e l'esplosione di pacchi più o meno grandi e oggetti di consumo. Per questo i nuovi postini saranno operativi tutti i giorni, anche il sabato e la domenica e fino a sera. Il modello di riferimento varierà a seconda delle zone: indicativamente, nelle aree ad alta densità di cittadini e aziende al mattino verranno coperti i quartieri con più uffici e attività commerciali, mentre in serata e fino alle 19.45 saranno coperte le zone più residenziali. Saranno inoltre creati armadietti pensati ad hoc per fare da punto di appoggio ai ritiri di negozi, supermercati e centri commerciali.

Il mondo che cambia

Il modello, in studio già da tempo, è diventato operativo da qualche tempo. A Milano, Torino e Roma un centro su quattro ha già adottato le nuove modalità, mentre Genova è già arrivata a 3 su 4. In totale i centri di consegna innovativi sono 71, capaci di coprire 500 comuni e dieci regioni. Già a giugno, però, il modello sarà esteso a tutto il territorio, per diventare la normalità nel 2019. Il grande cambiamento è frutto di una ormai totale trasformazione delle abitudini degli italiani, da tempo recepite e in qualche modo imposte dal modello di e-commerce ad alta velocità di Amazon. Nel 2018, infatti, la spedizione di pacchi è cresciuta del 50% rispetto al 2017; se nel 2015 erano stati consegnati 5 milioni di pacchi, nel 2016 si è passati a 15 milioni e nel 2017 a 35 milioni. La previsione è di averne ben 50 milioni nel 2018 e addirittura 100 milioni nel 2022. I clienti potranno così vedere esaudite le loro richieste di consegne sempre più rapide, le imprese potranno appoggiarsi su una rete capace di pensare anche a loro e lo stesso apparato di Poste Italiane potrà finalmente permettersi di entrare in competizione con Amazon, che continua a svilupparsi a una velocità fino a oggi quasi insostenibile per tutti e che ora, invece, sta diventando l'assoluta normalità, con tutti i pro e i contro del caso.

Tutto e subito

Il modello che Poste ha abbracciato con tutta se stessa e che Amazon ha imposto fa parte della nuova logica consumistica da tempo impostasi anche livello globale. Si tratta di un nuovo modo di intendere l'acquisto, figlio della nostra epoca, quella in cui internet ha delocalizzato i negozi fisici, permettendoci di avere quello che vogliamo senza muoverci da casa e in qualsiasi posto ci troviamo. Questo "nuovo mondo" si era fino a ora scontrato con due fattori di non poco conto: la diffidenza degli utenti italiani, abituati ad acquistare vedendo di persona gli oggetti, e il tempo di consegna, fisiologicamente e naturalmente più lungo rispetto a un acquisto fisico. La diffidenza è ormai passata in secondo piano: internet ci sta offrendo una varietà di prodotti impossibile da trovare da altre parti e l'affidabilità di Amazon ci ha abituato a non avere quasi più dubbi sulla bontà dei prodotti offerti. Il tempo di consegna rimane ancora un problema, soprattutto in alcune zone, ma la capacità di limarlo sempre più lo sta ormai rendendo un cruccio relativo. Nell'ago della bilancia del nostro benessere, in una vita sempre più frenetica e piena di impegni, vedersi consegnati a casa i propri acquisti sta diventando un risparmio di risorse non indifferente: prima dovevamo aspettare dai 3 ai 5 giorni per i nostri prodotti, ora possiamo averli già il giorno successivo e presto anche durante la stessa giornata.

Un modello utile?

La domanda sorge quindi spontanea: c'è davvero bisogno di tutta questa altissima velocità? Il problema è come sempre controverso e di difficile soluzione, capace di scontrarsi con numerosi aspetti negativi a altrettanti positivi. Il modello economico e sociale in cui viviamo punta tutto sui nostri consumi, su acquisti sempre numerosi, spesso superflui rispetto alle nostre reali necessità. Ci siamo in qualche modo adeguati a tutto questo e tornare indietro è ormai possibile. Logica vuole che ci si spinga sempre più avanti, con un futuro che potrebbe vedere droni svolazzare nei cieli per portare in casa quello che avevamo richiesto dieci minuti prima. Uno scenario fantascientifico non più tanto lontano come potevamo immaginare fino a qualche anno fa, che ci fa immaginare una realtà in cui saremo sempre più chiusi in noi stessi, sempre più spinti a un acquisto compulsivo e a un consumo sempre più rapido e superfluo. Oggi però non possiamo che accogliere con piacere questi cambiamenti, a patto che diano possibilità a tutta Italia di godere di un modello che ha sempre penalizzato le regioni e le zone più periferiche e che ora, si spera, dia nuove possibilità anche a quelle realtà che da sempre vivono con consegne in ritardo, corrispondenza persa e pacchi incapaci di arrivare in 24 ore.