App X: Elon Musk e la sfida a WeChat sul campo occidentale

La recente acquisizione di Twitter ha riacceso i sogni di Elon Musk: l'imprenditore vuole creare una "super app" per il mercato occidentale.

App X: Elon Musk e la sfida a WeChat sul campo occidentale
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Lo abbiamo capito da tempo: se c'è un personaggio pubblico che non molla la presa sulle proprie idee, questo è sicuramente Elon Musk. Tra le tante "fissazioni" che hanno accompagnato la carriera dell'imprenditore sudafricano ce n'è una molto particolare, un sogno che inizia con una X.

La lettera X, che ci crediate o meno, accompagna il multimiliardario sin dagli albori della sua carriera e oggi, dopo l'acquisizione di Twitter Inc., potrebbe concretizzarsi in un nuovo progetto che vede come suo compimento la creazione di una "everything app" in grado di integrare i più svariati servizi, dalla messaggistica allo scambio di denaro, passando per la mobilità tri-dimensionale.
Ma da dove arriva questa App X e quali sono i piani di Elon Musk?

La ventiquattresima lettera dell'alfabeto

La storia di X inizia nel lontano 1999, quando il giovane Musk spese una fortuna per lanciare X.com, una vera e propria banca virtuale che in poco tempo riuscì a toccare quota 100mila clienti e che finì in un giro di acquisizioni guidate da Confinity, che all'epoca controllava PayPal, portando ingenti capitali nelle tasche dell'imprenditore.

Dopo un lungo periodo di quiete, nel 2017 Elon decise di ricomprare il dominio X.com utilizzando proprio PayPal: nella pagina attualmente non compare nulla ma negli ultimi mesi il vecchio pallino ha ripreso consistenza grazie all'affare Twitter e, ad aprile 2023, è stata ribattezzata con il nome di X Corp, appunto. Il tutto è stato accompagnato dall'immancabile cinguettio di Elon Musk sul famoso social network che riporta l'ennesima X, misteriosa ed eloquente allo stesso tempo.
Stando alle dichiarazioni del miliardario, l'acquisizione di Twitter doveva fungere da "acceleratore per creare X, l'app per tutto", concetto ribadito durante una recente conferenza di Morgan Stanley nel corso della quale Musk ha confermato l'intenzione di voler trasformare il social in un'app ad ampio spettro sul modello di WeChat, con l'obiettivo finale di farla diventare "la più grande applicazione finanziaria del mondo".

Sognando X

Il discorso tenuto durante la conferenza di Morgan Stanley ha fornito ulteriori spunti per cercare di capire le intenzioni di Musk. In quell'occasione, il sognatore sudafricano ha detto di voler creare una piattaforma di pagamento mobile peer-to-peer nella quale gli utenti possono generare interessi sui propri soldi, proprio come in una vera banca.

Se a questo aggiungiamo le precedenti dichiarazioni di Musk, l'idea di un'app X "tuttofare" acquista ulteriore vigore: l'imprenditore ha più volte accennato l'intenzione di integrare al suo interno servizi di diverso tipo che vanno oltre gli strumenti finanziari, dal delivery di cibo ai trasporti urbani, in quest'ultimo caso magari con un focus sui servizi offerti da The Boring Company sulla viabilità tri-dimensionale, passando per un motore di ricerca, un sistema di messaggistica e, perché no, ma questo lo aggiungiamo noi, servizi internet basati sulla tecnologia di SpaceX.
Le poche informazioni concrete fornite da Musk lasciano aperte molte porte e le ipotesi su cosa potrà davvero diventare App X sono molteplici. Le fondamenta gettate da Twitter sono sicuramente un buon punto di partenza e l'imprenditore ha bisogno di effettuare questa trasformazione per poter rientrare degli ingenti investimenti che hanno portato all'acquisizione del social network.

Una "super app" sul suolo americano?

L'idea di creare una "everything app" che navighi sotto bandiera statunitense non è del tutto nuova.
Vi ricordate Project Libra di Facebook? Il tentativo di Mark Zuckerberg di introdurre una criptovaluta nell'ecosistema del suo social non ha trovato alcuna conclusione e, a onor del vero, anche altre piattaforme hanno tentato di fondere servizi: nel 2021 Pinterest ha offerto il proprio know-how a PayPal con scarsi risultati e, infine, l'esempio positivo di Instagram, che è riuscita a integrare servizi di pagamento direttamente nella propria applicazione. Messaggistica, media e pagamenti sembrano essere il filo conduttore di questi tentativi.

Il modello però viene dall'altra parte del mondo, in particolare dalla Cina, e si chiama WeChat, applicazione "per tutto" nata sotto l'egida di Tencent.
Elon Musk non ha mai nascosto la propria infatuazione e già dai primi discorsi intrattenuti con i dipendenti del "nuovo" Twitter, l'imprenditore ha citato più volte l'app cinese, aprendo le porte alla possibilità di creare qualcosa che in occidente ancora non esiste.

Sviluppata da un'idea di Alan Zhang e finanziata da Pony Ma, WeChat ha saputo intercettare lo "spirito del tempo", approfittando del grande esodo degli utenti dai sistemi fissi a quelli mobili. Partita come un'app di messaggistica, oggi WeChat integra servizi di ogni tipo, grazie alla possibilità di installare "mini-app" anche da sviluppatori esterni: l'app cinese consente di ordinare delivery, organizzare trasporti, prenotare visite mediche e addirittura acquistare piani assicurativi.

Va sottolineato che l'imponente muro di regole imposto dal Governo cinese ha destato più di una perplessità sul fronte occidentale ed è proprio questo il motivo che ha costretto l'app all'interno dei confini nazionali, al contrario di quanto successo con TikTok (che pure sta riscontrando più di un problema in Europa e USA).

Insomma, lo spazio per creare qualcosa di simile e persino con paletti meno stringenti sembra esserci. Elon Musk dispone delle risorse e del background necessari alla riuscita di un progetto del genere: rimane da capire quali forme reali assumerà l'ormai fantomatica App X e, soprattutto, come il pubblico recepirà una soluzione del genere, a oggi inedita per le abitudini degli utenti occidentali.