Il 31 ottobre, durante l'evento "Scary Fast" di Apple, il colosso di Cupertino ha svelato i nuovi chip M3, M3 Pro e M3 Max. Insieme a questi sono arrivati un sacco di nuovi prodotti, tra cui i Macbook Pro con hardware rinnovato e l'iMac con chip M3. Se il keynote di Halloween della Mela Morsicata si chiamava "Scary Fast", però, c'è un motivo: al netto della vicinanza con Halloween, il riferimento è chiaramente alla velocità, potenza ed efficienza dei nuovi chip. La compagnia, d'altro canto, deve risollevarsi da una generazione difficile, quella dei chip M2, le cui vendite non hanno fatto certo clamore (l'ultima trimestrale di Apple ne è la riprova) e deve anche resistere alle bordate in arrivo da Qualcomm, che con l'annuncio dei chip Snapdragon X Elite punta a concorrere proprio con Apple Silicon nel mercato laptop. Per tenere a galla il settore, insomma, bisognava spingere a tavoletta su performance ed efficienza: ma quali sono le specifiche tecniche dei tre chip M3 presentati finora? E, soprattutto: l'hype generato da Apple attorno ad essi ha senso o è solo una mossa commerciale ben congegnata?
Tutte le novità della linea M3
In primo luogo, i chip M3 di Apple Silicon sono a 3 nm. A differenza dell'A17 Pro di iPhone 15, che utilizzava il nodo N3 di TSMC, i SoC M3 sono stati realizzati con il nodo N3B di TSMC, la prima revisione del processo produttivo a tre nanometri del chipmaker taiwanese.
Tale nodo potrebbe garantire, in linea puramente teorica, un incremento di efficienza del 35% rispetto a N5 (utilizzato sia per i chip M1 che per i chip M2), impattando positivamente sulla batteria dei Macbook appena annunciati. Tra le novità in comune ai SoC M3, M3 Pro e M3 Max abbiamo un Neural Engine a 16 Core per l'IA, l'editing video e il machine learning, che garantisce performance migliorate del 60% rispetto a quello di scorsa generazione, e un Media Engine rinnovato con il supporto per i formati ProRes e ProRes RAW e con l'accelerazione hardware per gli standard di compressione video H.264 e HEVC. Inoltre, c'è un Decode Engine per l'AV1, che permette di gestire in modo molto più efficiente che in passato i video di Netflix e YouTube. L'innovazione più grande, però, sembra stare nella GPU: la nuova architettura grafica proposta da Apple, che supporta il Dynamic Caching e l'accelerazione hardware per il ray tracing e per il mesh shading, viene definita come "il più grande salto in termini di architettura nella storia di Apple Silicon", e fa il paio con il passaggio dal nodo a 5 nm a quello a 3 nm - anch'esso il primo per i SoC proprietari di Cupertino.
Il chip M3 è quello con meno cambiamenti in tutta la lineup e vanta due configurazioni possibili per i suoi Core, con 8 CPU Core (di cui 4 P-Core e 4 E-Core) e 8 o 10 GPU Core. Si tratta del medesimo Core Count del chip M2 "base", perciò non stupisce che le performance dei chip M3 di Apple non siano mirabolanti a confronto con quelle del SoC di scorsa generazione, al netto dei proclami dell'azienda produttrice. A questo giro, d'altro canto, Apple si è concentrata sull'efficienza, almeno sul suo chip di base: il nuovo M3, infatti, garantisce le medesime performance di CPU e GPU dell'M1 consumando la metà di quest'ultimo.
Il chip M3...
... e il chip M3 Pro
A confronto con una CPU a 12 Core per laptop Windows, invece, il chip M3 riesce a garantire le medesime performance consumando il 75% in meno lato CPU e l'80% in meno per quanto riguarda la GPU. Ciò impatta positivamente anche sulla durata della batteria dei Macbook che montano il chip, che, stando a quanto riporta Apple, possono arrivare addirittura a 22 ore di autonomia in utilizzo continuo. Anche in termini di performance, però, qualche novità di peso c'è: il chip M3 ha 25 miliardi di Transistor e supporta fino a 24 GB di RAM (anche se i Macbook Air M3 ne hanno solo 8 GB, nelle versioni di base), promettendo un incremento prestazionale del 20% sui chip M2 e tra il 35% e il 65% sui chip M1.
Invece, il chip M3 Pro è stato considerato un passo indietro rispetto alla generazione M2 da molti fan. Ciò dipende dal fatto che il numero di CPU Core si è essenzialmente mantenuto invariato, ma la ripartizione tra P-Core ed E-Core è stata rivista in favore di questi ultimi.
Il chip M2 Pro, infatti, aveva 10-12 CPU Core (a seconda della configurazione), di 6-8 P-Core e 4 E-Core; il chip M3 Pro, invece, ha 11 o 12 CPU Core, di cui 5 o 6 P-Core e 6 E-Core. Per questo, i primi benchmark del Macbook Pro M3 hanno mostrato degli aumenti prestazionali nettamente inferiori rispetto a quanto dichiarato da Apple: i miglioramenti sono del 14% in Single-Core del 6% in Multi-Core, quest'ultimo dato peggiorato dall'incremento numerico degli E-Core. Parallelamente, si riduce anche il numero di GPU Core, che da 16 o 19 scendono a 14 o 18, di nuovo a seconda della configurazione del chip. Meno Core significa anche meno transistor: dai 40 miliardi del chip M2 Pro si scende ai 37 miliardi dell'M3 Pro. Aumenta invece la memoria RAM massima supportata dal chip, che sale da 32 GB a 36 GB in totale. Chip "castrato"? Non proprio: con la nuova generazione di SoC Apple Silicon è ovvio che il colosso di Cupertino abbia deciso di puntare sull'efficienza energetica, e sotto questo punto di vista il chip M3 Pro non dovrebbe affatto deludere.
I due campioni di performance di Apple
I veri incrementi di performance, dunque, sono riservati al SoC M3 Max, il top di gamma (per ora) della nuova generazione di chip della Mela Morsicata. Il numero di transistor impenna, sia rispetto all'M3 Pro che all'M2 Max (che ne aveva 67 miliardi), e arriva a 97 miliardi in totale. Non siamo ai 134 miliardi di transistor del chip M2 Ultra, ma poco ci manca. A giustificare la crescita esponenziale del numero di transistor è il nuovo Core Count della CPU, che passa dai 12 Core dell'M2 Max (8 P-Core e 4 E-Core) ai 14-16 Core dell'M3 Max (10 o 12 P-Core e 4 E-Core). Stesso discorso per la GPU, che può essere da 30 o da 40 Core, contro i 30 o 38 del chip di scorsa generazione.
La memoria unificata massima, infine, arriva a 128 GB: un quantitativo impressionante, se consideriamo che per ora gli unici device che montano il SoC M3 Max sono i Macbook Pro M3 da 14" e 16". Non è dunque un caso che i benchmark del chip M3 Max siano incredibili: in termini grafici, Apple ha quasi raggiunto la RTX 4080 Laptop di NVIDIA, a sua volta paragonabile ad una RTX 4070 desktop. Invece, per quanto riguarda la CPU, nonostante il Core Count ridotto e il numero inferiore di transistor, il chip M3 Max e il chip M2 Ultra sono molto simili, riscontrando dei punteggi quasi identici su GeekBench. Secondo Apple, invece, le performance della CPU dell'M3 Max sono migliori dell'80% rispetto al chip M1 Max e del 50% a confronto con l'M2 Max; lato GPU, gli incrementi sono del 50% e del 20%, rispettivamente.
Ovviamente, all'appello manca ancora M3 Ultra, il SoC top di gamma di terza generazione di Cupertino. Stando ai rumor più recenti, però, quest'ultimo continuerà a latitare ancora a lungo, dal momento che pare che Apple non ne avrebbe ancora confermato le specifiche definitive. Se dovessimo fare un azzardo, potremmo ipotizzare che il chip M3 Ultra arriverà alla WWDC 2024, a giugno, e con esso anche i refresh di Mac Studio e Mac Pro. Un leak del portale Macrumors del mese di agosto, però, aveva già confermato che il Core Count (probabilmente provvisorio) di M3 Ultra comprenderà 32 CPU Core e 64 o 80 GPU Core.
Si tratta di cifre veramente mostruose, specie lato processore, dal momento che - se le indiscrezioni fossero confermate - si starebbe parlando di un incremento del 50% dei P-Core della CPU (da 16 a 24) rispetto all'M2 Ultra, mantenendo invece fisso a 8 il quantitativo degli E-Core. L'aumento del numero di GPU Core, invece, sarebbe più contenuto, poiché il chip M2 Ultra partiva da 60 nella configurazione base e arrivava fino a 76 in quella più costosa. Va poi detto che, in questo caso, Apple potrebbe pensare nettamente meno al risparmio energetico e molto più alle performance: d'altro canto, il chip M3 Ultra non finirà mai su un laptop. Un vantaggio non da poco, che potrebbe rendere il nuovo SoC Apple il più performante di sempre.
Apple, i chip M3 sono davvero "veloci da paura"? I primi test stupiscono
Apple ha lanciato i chip M3, M3 Pro e M3 Max durante l'evento “Scary Fast”, ma come se la cavano i nuovi SoC di Apple Silicon, dati alla mano?
Il 31 ottobre, durante l'evento "Scary Fast" di Apple, il colosso di Cupertino ha svelato i nuovi chip M3, M3 Pro e M3 Max. Insieme a questi sono arrivati un sacco di nuovi prodotti, tra cui i Macbook Pro con hardware rinnovato e l'iMac con chip M3.
Se il keynote di Halloween della Mela Morsicata si chiamava "Scary Fast", però, c'è un motivo: al netto della vicinanza con Halloween, il riferimento è chiaramente alla velocità, potenza ed efficienza dei nuovi chip. La compagnia, d'altro canto, deve risollevarsi da una generazione difficile, quella dei chip M2, le cui vendite non hanno fatto certo clamore (l'ultima trimestrale di Apple ne è la riprova) e deve anche resistere alle bordate in arrivo da Qualcomm, che con l'annuncio dei chip Snapdragon X Elite punta a concorrere proprio con Apple Silicon nel mercato laptop. Per tenere a galla il settore, insomma, bisognava spingere a tavoletta su performance ed efficienza: ma quali sono le specifiche tecniche dei tre chip M3 presentati finora? E, soprattutto: l'hype generato da Apple attorno ad essi ha senso o è solo una mossa commerciale ben congegnata?
Tutte le novità della linea M3
In primo luogo, i chip M3 di Apple Silicon sono a 3 nm. A differenza dell'A17 Pro di iPhone 15, che utilizzava il nodo N3 di TSMC, i SoC M3 sono stati realizzati con il nodo N3B di TSMC, la prima revisione del processo produttivo a tre nanometri del chipmaker taiwanese.
Tale nodo potrebbe garantire, in linea puramente teorica, un incremento di efficienza del 35% rispetto a N5 (utilizzato sia per i chip M1 che per i chip M2), impattando positivamente sulla batteria dei Macbook appena annunciati.
Tra le novità in comune ai SoC M3, M3 Pro e M3 Max abbiamo un Neural Engine a 16 Core per l'IA, l'editing video e il machine learning, che garantisce performance migliorate del 60% rispetto a quello di scorsa generazione, e un Media Engine rinnovato con il supporto per i formati ProRes e ProRes RAW e con l'accelerazione hardware per gli standard di compressione video H.264 e HEVC. Inoltre, c'è un Decode Engine per l'AV1, che permette di gestire in modo molto più efficiente che in passato i video di Netflix e YouTube. L'innovazione più grande, però, sembra stare nella GPU: la nuova architettura grafica proposta da Apple, che supporta il Dynamic Caching e l'accelerazione hardware per il ray tracing e per il mesh shading, viene definita come "il più grande salto in termini di architettura nella storia di Apple Silicon", e fa il paio con il passaggio dal nodo a 5 nm a quello a 3 nm - anch'esso il primo per i SoC proprietari di Cupertino.
Il chip M3 è quello con meno cambiamenti in tutta la lineup e vanta due configurazioni possibili per i suoi Core, con 8 CPU Core (di cui 4 P-Core e 4 E-Core) e 8 o 10 GPU Core. Si tratta del medesimo Core Count del chip M2 "base", perciò non stupisce che le performance dei chip M3 di Apple non siano mirabolanti a confronto con quelle del SoC di scorsa generazione, al netto dei proclami dell'azienda produttrice. A questo giro, d'altro canto, Apple si è concentrata sull'efficienza, almeno sul suo chip di base: il nuovo M3, infatti, garantisce le medesime performance di CPU e GPU dell'M1 consumando la metà di quest'ultimo.
Il chip M3...
... e il chip M3 Pro
A confronto con una CPU a 12 Core per laptop Windows, invece, il chip M3 riesce a garantire le medesime performance consumando il 75% in meno lato CPU e l'80% in meno per quanto riguarda la GPU. Ciò impatta positivamente anche sulla durata della batteria dei Macbook che montano il chip, che, stando a quanto riporta Apple, possono arrivare addirittura a 22 ore di autonomia in utilizzo continuo. Anche in termini di performance, però, qualche novità di peso c'è: il chip M3 ha 25 miliardi di Transistor e supporta fino a 24 GB di RAM (anche se i Macbook Air M3 ne hanno solo 8 GB, nelle versioni di base), promettendo un incremento prestazionale del 20% sui chip M2 e tra il 35% e il 65% sui chip M1.
Invece, il chip M3 Pro è stato considerato un passo indietro rispetto alla generazione M2 da molti fan. Ciò dipende dal fatto che il numero di CPU Core si è essenzialmente mantenuto invariato, ma la ripartizione tra P-Core ed E-Core è stata rivista in favore di questi ultimi.
Il chip M2 Pro, infatti, aveva 10-12 CPU Core (a seconda della configurazione), di 6-8 P-Core e 4 E-Core; il chip M3 Pro, invece, ha 11 o 12 CPU Core, di cui 5 o 6 P-Core e 6 E-Core. Per questo, i primi benchmark del Macbook Pro M3 hanno mostrato degli aumenti prestazionali nettamente inferiori rispetto a quanto dichiarato da Apple: i miglioramenti sono del 14% in Single-Core del 6% in Multi-Core, quest'ultimo dato peggiorato dall'incremento numerico degli E-Core. Parallelamente, si riduce anche il numero di GPU Core, che da 16 o 19 scendono a 14 o 18, di nuovo a seconda della configurazione del chip. Meno Core significa anche meno transistor: dai 40 miliardi del chip M2 Pro si scende ai 37 miliardi dell'M3 Pro. Aumenta invece la memoria RAM massima supportata dal chip, che sale da 32 GB a 36 GB in totale.
Chip "castrato"? Non proprio: con la nuova generazione di SoC Apple Silicon è ovvio che il colosso di Cupertino abbia deciso di puntare sull'efficienza energetica, e sotto questo punto di vista il chip M3 Pro non dovrebbe affatto deludere.
I due campioni di performance di Apple
I veri incrementi di performance, dunque, sono riservati al SoC M3 Max, il top di gamma (per ora) della nuova generazione di chip della Mela Morsicata. Il numero di transistor impenna, sia rispetto all'M3 Pro che all'M2 Max (che ne aveva 67 miliardi), e arriva a 97 miliardi in totale. Non siamo ai 134 miliardi di transistor del chip M2 Ultra, ma poco ci manca.
A giustificare la crescita esponenziale del numero di transistor è il nuovo Core Count della CPU, che passa dai 12 Core dell'M2 Max (8 P-Core e 4 E-Core) ai 14-16 Core dell'M3 Max (10 o 12 P-Core e 4 E-Core). Stesso discorso per la GPU, che può essere da 30 o da 40 Core, contro i 30 o 38 del chip di scorsa generazione.
La memoria unificata massima, infine, arriva a 128 GB: un quantitativo impressionante, se consideriamo che per ora gli unici device che montano il SoC M3 Max sono i Macbook Pro M3 da 14" e 16".
Non è dunque un caso che i benchmark del chip M3 Max siano incredibili: in termini grafici, Apple ha quasi raggiunto la RTX 4080 Laptop di NVIDIA, a sua volta paragonabile ad una RTX 4070 desktop. Invece, per quanto riguarda la CPU, nonostante il Core Count ridotto e il numero inferiore di transistor, il chip M3 Max e il chip M2 Ultra sono molto simili, riscontrando dei punteggi quasi identici su GeekBench. Secondo Apple, invece, le performance della CPU dell'M3 Max sono migliori dell'80% rispetto al chip M1 Max e del 50% a confronto con l'M2 Max; lato GPU, gli incrementi sono del 50% e del 20%, rispettivamente.
Ovviamente, all'appello manca ancora M3 Ultra, il SoC top di gamma di terza generazione di Cupertino. Stando ai rumor più recenti, però, quest'ultimo continuerà a latitare ancora a lungo, dal momento che pare che Apple non ne avrebbe ancora confermato le specifiche definitive. Se dovessimo fare un azzardo, potremmo ipotizzare che il chip M3 Ultra arriverà alla WWDC 2024, a giugno, e con esso anche i refresh di Mac Studio e Mac Pro.
Un leak del portale Macrumors del mese di agosto, però, aveva già confermato che il Core Count (probabilmente provvisorio) di M3 Ultra comprenderà 32 CPU Core e 64 o 80 GPU Core.
Si tratta di cifre veramente mostruose, specie lato processore, dal momento che - se le indiscrezioni fossero confermate - si starebbe parlando di un incremento del 50% dei P-Core della CPU (da 16 a 24) rispetto all'M2 Ultra, mantenendo invece fisso a 8 il quantitativo degli E-Core. L'aumento del numero di GPU Core, invece, sarebbe più contenuto, poiché il chip M2 Ultra partiva da 60 nella configurazione base e arrivava fino a 76 in quella più costosa.
Va poi detto che, in questo caso, Apple potrebbe pensare nettamente meno al risparmio energetico e molto più alle performance: d'altro canto, il chip M3 Ultra non finirà mai su un laptop. Un vantaggio non da poco, che potrebbe rendere il nuovo SoC Apple il più performante di sempre.
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