Depotenziare gli iPhone per spingere gli utenti a comprare un nuovo modello. Una conclusione a cui sono giunti in molti dopo le notizie degli ultimi giorni, che hanno visto Apple protagonista di molte critiche da parte degli utenti. In effetti, vedere il clock di un iPhone 6 ridotto fino anche al 40% rispetto a quello previsto da specifiche crea un certo allarmismo, allarmismo giustificato dalla mancanza di informazioni in merito. In tutta questa storia sono proprio forse le informazioni mancanti, più che i fatti, il perno della questione. Che bisogno avrebbe Apple di utilizzare una tecnica tanto semplice da individuare per spingere gli utenti a un upgrade che, numeri di vendita alla mano, in molti farebbero comunque? Ragionando in modo razionale, assolutamente nessuno. È evidente però che Apple non è riuscita a comunicare nel giusto modo quanto avvenuto con l'update 10.2.1 di iOS del febbraio scorso, un update fatto per limitare un problema presente da tempo su iPhone.
Questione di informazioni
A febbraio dello scorso anno, Apple ha rilasciato l'update 10.2.1 di iOS, un aggiornamento che si occupava di risolvere un problema grave riscontrato da un numero ridotto, ma consistente, di utenti. Questi lamentavano lo spegnimento del telefono senza alcuna ragione apparente e la necessità di collegarlo alla presa di corrente per riaccenderlo. I dettagli dell'update non sono mai stati resi noti, abbiamo però trovato un commento all'aggiornamento fatto da Apple, diffuso dai principali portali di settore. "Con iOS 10.2.1 Apple ha ridotto gli spegnimenti inaspettati che un numero ridotto di utenti ha riscontrato con iPhone. iOS 10.2.1 è già installato su oltre il 50% dei dispositivi iOS attivi e i dati ricevuti da essi mostrano una riduzione degli spegnimenti non voluti nell'80% dei casi su iPhone 6s e nel 70% su iPhone 7. Abbiamo anche aggiunto la possibilità di riavviare il device senza bisogno del collegamento alla presa di corrente, nel caso in cui venga riscontrato ancora il problema. È importante sottolineare come questi spegnimenti non compromettono la sicurezza del telefono, ma siamo consapevoli che posso essere un inconveniente e abbiamo deciso di risolverlo nel minor tempo possibile...". Cosa causava questi spegnimenti improvvisi? Già a febbraio era noto che la causa era da imputare alla batteria, che in alcuni casi non erogava energia a sufficienza nei momenti di massimo carico della CPU, causando così lo spegnimento automatico del device per prevenire danni all'hardware. Questo accadeva nei casi in cui la batteria era usurata, oppure in condizioni non ottimali di utilizzo (ad esempio in ambienti a bassissima temperatura). Tutto risolto quindi, gli utenti non hanno praticamente più riscontrato il problema, fino a pochi giorni fa, quando una discussione su Reddit prima e i test svolti da Geekbench poi non hanno portato alla luce dei cali, anche molto importanti, sul clock di diversi dispositivi utilizzati per le prove, fino ad iPhone 7. Apple, con un certo ritardo, ha diffuso anche in questo caso un commento, che vi riportiamo qui sotto. "Il nostro obbiettivo è di fornire la migliore esperienza d'uso ai nostri utenti, dalle prestazioni generali al prolungamento della vita dei device. Le batterie gli ioni di litio diventano meno capaci di sopperire ai picchi energetici richiesti a causa di temperature di utilizzo basse, carica bassa o usura della batteria, causando lo spegnimento inaspettato per proteggere le componenti elettroniche. Lo scorso anno abbiamo introdotto una feature su iPhone 6, 6s e SE per eliminare all'istante i picchi energetici solo quando è necessario per prevenire lo spegnimento automatico durante queste condizioni. Abbiamo esteso la funzione ad iPhone 7 con iOS 11.2, e la riproporremo in altri prodotti in futuro."
In che modo Apple ha eliminato questi picchi? Inserendo una gestione energetica della CPU più aggressiva e per certi versi proattiva, capace quindi di prevenire l'insorgere dei problemi di riavvio segnalati abbassando il clock della CPU, preservando così i componenti elettronici più sensibili. Una precisazione va fatta però: il clock del processore non viene abbassato sempre, ma solo quando necessario, come evidenziato anche dal breve commento di Apple, che riportiamo anche inglese per evitare fraintendimenti nella traduzione. "Last year we released a feature for iPhone 6, iPhone 6s and iPhone SE to smooth out the instantaneous peaks only when needed to prevent the device from unexpectedly shutting down during these conditions." Nella pratica, quando la batteria di iPhone si deteriora, iOS è in grado di comprenderlo. Nel caso in cui la batteria non sia più in grado di garantire il giusto approvvigionamento energetico alla CPU nei momenti di massimo carico, per evitare lo spegnimento viene tagliato il clock negli istanti in cui il processore funziona al massimo della potenza. Proprio per questo motivo, il problema si riscontra nei benchmark, che portano artificialmente la CPU a funzionare per un lungo periodo sempre al massimo della potenza, cosa che non avviene con un utilizzo normale del telefono. Il rallentamento riscontrato dagli utenti di Reddit durante il normale utilizzo quindi non è imputabile alla gestione energetica della CPU introdotta con l'update 10.2.1, o almeno in teoria.
É possibile infatti che l'algoritmo utilizzato da Apple per la gestione energetica della CPU sia troppo conservativo, limitando la potenza anche quando non strettamente necessario. Un problema che si potrebbe risolvere con un nuovo update, che speriamo venga però comunicato nel modo giusto agli utenti. Se tutto nasce dal deterioramento naturale della batteria, avvisare gli utilizzatori quando questo algoritmo entra in gioco potrebbe essere la strada giusta, e potrebbe farlo direttamente iOS senza problemi. In questo modo, gli utenti sarebbero consapevoli che senza un cambio di batteria potrebbero andare incontro a cali prestazionali, un compromesso per molti accettabile ma non certo per tutti. Una messaggio che compare sullo smartphone e avvisa di problemi alla batteria potrebbe infatti portare gli utenti meno esperti a una sostituzione non necessaria o prematura. Trovare il giusto compromesso sarà un compito piuttosto complesso per Apple, che dovrà però essere attenta in futuro a comunicare al meglio cambiamenti così importanti agli utilizzatori, sia a quelli più esperti che a quelli meno preparati. Altro elemento su cui Apple dovrà lavorare sono però anche la batterie utilizzate. Le segnalazioni degli utenti fatte finora comprendevano infatti anche device con poco più di un anno sulle spalle, un lasso di tempo troppo breve per un top di gamma come iPhone. Se il deterioramento inizia così a breve termine, a livello costruttivo qualcosa dovrà essere rivisto in futuro, inserendo magari batterie più grandi e durevoli. I rumor sui prossimi iPhone, che dovrebbero integrare accumulatori di maggiori dimensioni, potrebbero essere proprio una risposta a questo problema, che causerà un strascico di polemiche non di poco conto per Apple.
Apple e gli iPhone rallentati: un caso di mala comunicazione
Il caso degli iPhone con clock ridotto scoppiato in questi giorni ha portato dure critiche a Cupertino, facciamo chiarezza sull'accaduto.
Depotenziare gli iPhone per spingere gli utenti a comprare un nuovo modello. Una conclusione a cui sono giunti in molti dopo le notizie degli ultimi giorni, che hanno visto Apple protagonista di molte critiche da parte degli utenti. In effetti, vedere il clock di un iPhone 6 ridotto fino anche al 40% rispetto a quello previsto da specifiche crea un certo allarmismo, allarmismo giustificato dalla mancanza di informazioni in merito. In tutta questa storia sono proprio forse le informazioni mancanti, più che i fatti, il perno della questione. Che bisogno avrebbe Apple di utilizzare una tecnica tanto semplice da individuare per spingere gli utenti a un upgrade che, numeri di vendita alla mano, in molti farebbero comunque? Ragionando in modo razionale, assolutamente nessuno. È evidente però che Apple non è riuscita a comunicare nel giusto modo quanto avvenuto con l'update 10.2.1 di iOS del febbraio scorso, un update fatto per limitare un problema presente da tempo su iPhone.
Questione di informazioni
A febbraio dello scorso anno, Apple ha rilasciato l'update 10.2.1 di iOS, un aggiornamento che si occupava di risolvere un problema grave riscontrato da un numero ridotto, ma consistente, di utenti. Questi lamentavano lo spegnimento del telefono senza alcuna ragione apparente e la necessità di collegarlo alla presa di corrente per riaccenderlo. I dettagli dell'update non sono mai stati resi noti, abbiamo però trovato un commento all'aggiornamento fatto da Apple, diffuso dai principali portali di settore.
"Con iOS 10.2.1 Apple ha ridotto gli spegnimenti inaspettati che un numero ridotto di utenti ha riscontrato con iPhone. iOS 10.2.1 è già installato su oltre il 50% dei dispositivi iOS attivi e i dati ricevuti da essi mostrano una riduzione degli spegnimenti non voluti nell'80% dei casi su iPhone 6s e nel 70% su iPhone 7. Abbiamo anche aggiunto la possibilità di riavviare il device senza bisogno del collegamento alla presa di corrente, nel caso in cui venga riscontrato ancora il problema. È importante sottolineare come questi spegnimenti non compromettono la sicurezza del telefono, ma siamo consapevoli che posso essere un inconveniente e abbiamo deciso di risolverlo nel minor tempo possibile...".
Cosa causava questi spegnimenti improvvisi? Già a febbraio era noto che la causa era da imputare alla batteria, che in alcuni casi non erogava energia a sufficienza nei momenti di massimo carico della CPU, causando così lo spegnimento automatico del device per prevenire danni all'hardware. Questo accadeva nei casi in cui la batteria era usurata, oppure in condizioni non ottimali di utilizzo (ad esempio in ambienti a bassissima temperatura).
Tutto risolto quindi, gli utenti non hanno praticamente più riscontrato il problema, fino a pochi giorni fa, quando una discussione su Reddit prima e i test svolti da Geekbench poi non hanno portato alla luce dei cali, anche molto importanti, sul clock di diversi dispositivi utilizzati per le prove, fino ad iPhone 7. Apple, con un certo ritardo, ha diffuso anche in questo caso un commento, che vi riportiamo qui sotto.
"Il nostro obbiettivo è di fornire la migliore esperienza d'uso ai nostri utenti, dalle prestazioni generali al prolungamento della vita dei device. Le batterie gli ioni di litio diventano meno capaci di sopperire ai picchi energetici richiesti a causa di temperature di utilizzo basse, carica bassa o usura della batteria, causando lo spegnimento inaspettato per proteggere le componenti elettroniche.
Lo scorso anno abbiamo introdotto una feature su iPhone 6, 6s e SE per eliminare all'istante i picchi energetici solo quando è necessario per prevenire lo spegnimento automatico durante queste condizioni. Abbiamo esteso la funzione ad iPhone 7 con iOS 11.2, e la riproporremo in altri prodotti in futuro."
In che modo Apple ha eliminato questi picchi? Inserendo una gestione energetica della CPU più aggressiva e per certi versi proattiva, capace quindi di prevenire l'insorgere dei problemi di riavvio segnalati abbassando il clock della CPU, preservando così i componenti elettronici più sensibili. Una precisazione va fatta però: il clock del processore non viene abbassato sempre, ma solo quando necessario, come evidenziato anche dal breve commento di Apple, che riportiamo anche inglese per evitare fraintendimenti nella traduzione.
"Last year we released a feature for iPhone 6, iPhone 6s and iPhone SE to smooth out the instantaneous peaks only when needed to prevent the device from unexpectedly shutting down during these conditions."
Nella pratica, quando la batteria di iPhone si deteriora, iOS è in grado di comprenderlo. Nel caso in cui la batteria non sia più in grado di garantire il giusto approvvigionamento energetico alla CPU nei momenti di massimo carico, per evitare lo spegnimento viene tagliato il clock negli istanti in cui il processore funziona al massimo della potenza. Proprio per questo motivo, il problema si riscontra nei benchmark, che portano artificialmente la CPU a funzionare per un lungo periodo sempre al massimo della potenza, cosa che non avviene con un utilizzo normale del telefono. Il rallentamento riscontrato dagli utenti di Reddit durante il normale utilizzo quindi non è imputabile alla gestione energetica della CPU introdotta con l'update 10.2.1, o almeno in teoria.
É possibile infatti che l'algoritmo utilizzato da Apple per la gestione energetica della CPU sia troppo conservativo, limitando la potenza anche quando non strettamente necessario. Un problema che si potrebbe risolvere con un nuovo update, che speriamo venga però comunicato nel modo giusto agli utenti. Se tutto nasce dal deterioramento naturale della batteria, avvisare gli utilizzatori quando questo algoritmo entra in gioco potrebbe essere la strada giusta, e potrebbe farlo direttamente iOS senza problemi. In questo modo, gli utenti sarebbero consapevoli che senza un cambio di batteria potrebbero andare incontro a cali prestazionali, un compromesso per molti accettabile ma non certo per tutti. Una messaggio che compare sullo smartphone e avvisa di problemi alla batteria potrebbe infatti portare gli utenti meno esperti a una sostituzione non necessaria o prematura. Trovare il giusto compromesso sarà un compito piuttosto complesso per Apple, che dovrà però essere attenta in futuro a comunicare al meglio cambiamenti così importanti agli utilizzatori, sia a quelli più esperti che a quelli meno preparati.
Altro elemento su cui Apple dovrà lavorare sono però anche la batterie utilizzate. Le segnalazioni degli utenti fatte finora comprendevano infatti anche device con poco più di un anno sulle spalle, un lasso di tempo troppo breve per un top di gamma come iPhone. Se il deterioramento inizia così a breve termine, a livello costruttivo qualcosa dovrà essere rivisto in futuro, inserendo magari batterie più grandi e durevoli. I rumor sui prossimi iPhone, che dovrebbero integrare accumulatori di maggiori dimensioni, potrebbero essere proprio una risposta a questo problema, che causerà un strascico di polemiche non di poco conto per Apple.
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