Speciale Apple: il successo passa anche dai fallimenti

Ripercorriamo alcuni dei fallimenti che hanno visto protagonista l'azienda di Cupertino, ai vertici del mercato tecnologico mondiale ma, come vedremo, non esente da prodotti/servizi meno riusciti.

Speciale Apple: il successo passa anche dai fallimenti
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I media amano gli scandali che si scatenano intorno ad Apple e ai suoi prodotti e hanno sempre pronto un bel suffisso per etichettare quanto accade di negativo: "-gate". Il mercato tecnologico d'altronde è difficile e molto competitivo, e nel corso della storia di un'azienda, anche di successo come Apple, è impossibile non sbagliare mai un colpo, e in questo Cupertino non fa eccezione, nonostante gli altissimi standard qualitativi che i vari iPhone, iPad, iPod e Mac devono superare prima di ricevere il benestare da parte di Tim Cook e della sua truppa.
Con i prodotti della Mela però, ogni difetto diventa un caso internazionale e anche quando si tratta di piccoli episodi il fenomeno diventa di proporzioni gigantesche. Vi riproponiamo quindi 10 tra gli "Apple-gate" più famosi di sempre. Realtà o solo propaganda negativa costruita ad hoc? E voi, siete stati protagonisti di qualche -gate in questi anni? Fatecelo sapere nei commenti.

Antennagate

Chi non ricorda l'Antennagate, una delle vicende più clamorose della gestione Jobs? Protagonista delle polemiche fu il tanto acclamato iPhone 4, uno dei più grandi successi Apple. Rivoluzionato esteticamente rispetto alla precedente generazione, il nuovo melafonino presentava, per la prima volta nel mondo mobile, un sistema di antenna esterna per la ricezione dei segnali. Gli ingegneri di Cupertino infatti, avevano mascherato le antenne Bluetooth-WiFi-GPS e UMTS-GSM sotto forma di un'unica cornice metallica. Tale espediente però, causò un problema non di poco conto. Quando gli utenti impugnavano l'iPhone 4 nel punto di unione delle due antenne, cioè in basso a sinistra, la ricezione della linea telefonica calava vistosamente.
Il primo responso di Apple dopo aver constatato che non si trattasse di casi isolati, fu banale e anche alquanto irritante: "Basta non impugnarlo in quel modo". Tuttavia dopo che il problema iniziò ad essere più serio del previsto, fu Steve Jobs a metterci la faccia e a convocare una memorabile conferenza stampa in cui cercò di limitare i danni con la sua invidiabile dialettica ("Non siamo perfetti, ma vogliamo che tutti i nostri utenti siano felici"), ponendo l'attenzione su casi simili di prodotti della concorrenza e offrendo ai possessori di iPhone 4 un bumper case gratuito. Inutile dire che con l'iPhone 4S il problema scomparve, ma solo perché il sistema delle antenne fu completamente rivisto.

Bendgate

Il più recente tra gli "scandali" Apple è legato, nuovamente, ad un cambio radicale nel design dei melafonini, in particolare quello dell'iPhone 6, lo scorso anno. Lo spessore minimo di questo modello ha colpito moltissimo gli utenti di tutto il mondo, portando la Mela a superare nuovi record di vendite. Purtroppo per i californiani però, alcuni possessori del nuovo iPhone iniziarono ad evidenziare la sua tendenza a piegarsi nel momento in cui veniva riposto in tasca e, magari, ci si sedeva sopra. In particolare, era la versione Plus, quella più grande, ad essere più colpita. La risposta di Apple e del suo responsabile marketing, Phil Schiller, fu in un certo senso rassicurante per chi avesse avuto intenzione di acquistare il prodotto in futuro: "A differenza di quanto si legga in giro, abbiamo ricevuto solo nove casi di problemi alla scocca di alluminio e li abbiamo tutti sostituiti con un nuovo modello di telefono". Nulla più. Online i video degli Youtuber che piegano iPhone 6 Plus con le proprie mani si sprecano e quest'anno Apple ha lanciato l'iPhone 6s e 6s Plus con struttura in Alluminio 7000, ben più forte rispetto alla precedente generazione. A voi la conclusione.

Mobile Me

Mobile Me fu lanciato nell'estate del 2008 per sostituire tutti i servizi software .Mac. La sua funzione, trattandosi di una collezione di servizi online, era quella di permettere una più facile sincronizzazione tra i vari prodotti dell'ecosistema Apple. Sul suo effettivo funzionamento ci si sta ancora interrogando e si narra che Steve Jobs un giorno riunì gli ingegneri che lo avevano sviluppato e disse: "Qualcuno può dirmi a cosa dovrebbe servire Mobile Me?". Quando un dirigente prese coraggio e rispose, Jobs esclamò: "E perché c***o non lo fa?". Successivamente l'allora CEO di Apple silurò il responsabile del team Mobile Me davanti a tutti e diede il via ad un lavoro di correzione che lo portò ad essere un prodotto affidabile. Nel 2011 si trasformò in iCloud e tutt'ora è uno degli elementi più importanti di iOS e OS X.

U2-gate

Grandi amici di Steve Jobs e John Ive, gli U2 sono sempre stati molto legati ad Apple e ai suoi prodotti, tanto da essere stata l'unica band musicale a poter vantare un iPod dedicato e lanciato sul mercato in occasione della pubblicazione dell'album "How to dismantle an atomic bomb".
Lo scorso anno Apple ha lanciato la sua prima, nuova categoria di prodotti dell'era Cook. Un keynote, quello di settembre 2014, di grandi speranze per tutti coloro che ancora rimpiangevano l'ex CEO e che si concluse con una spettacolare esibizione degli U2. Lo stesso Cook poi, annunciò un accordo (miliardario) con la band irlandese: da quel momento il nuovo album, Songs of Innocence, sarebbe stato scaricato automaticamente e senza chiedere alcun permesso agli utenti, in tutti gli account iTunes esistenti. Sembrava una mossa incredibile. Regalare un intero album, di uno dei gruppi più famosi e di successo della storia della musica mondiale per giunta, non era da poco. Tuttavia seppur popolari, anche gli U2 hanno numerosi detrattori in tutto il mondo e il regalo a loro non piacque per nulla. Per questo motivo Apple decise di rilasciare rapidamente un tool per rimuovere l'album dal proprio catalogo iTunes e dalla propria sezione "Acquistati". Un errore costato davvero caro a Tim Cook e al suo team.

Apple Maps

Quando iOS 6 esordì sui dispositivi Apple portò una novità non da poco: Mappe, il nuovo servizio di geolocalizzazione sviluppato ad hoc dagli ingegneri di Cupertino. La Mela credeva così tanto in questo prodotto che eliminò da iPhone e iPod il (quasi) perfetto Google Maps. Tuttavia i primi problemi emersero subito: indicazioni errate, geolocalizzazione in alcuni punti sballata e zone geografiche visualizzate in maniera errata, con bug davvero impietosi. La situazione degenerò a tal punto che Scott Forstall, responsabile iOS fino a quel momento, fu costretto da Tim Cook a dimettersi per non essersi preso pubblicamente le proprie responsabilità sulla questione.
Apple corse ai ripari dichiarando che su App Store erano disponibili altre applicazioni per la geolocalizzazione e che presto avrebbe risolto la situazione legata alle proprie mappe. Dopo tre anni Mappe di Apple è un prodotto davvero ottimo, è stato migliorato da ogni punto di vista e rivaleggia senza alcun problema con la concorrenza, Google Maps inclusa.

Crackgate

Eventi etichettati con il termine "crackgate" ricorrono spesso nella storia "recente" di Apple. Si tratta di problemi dovuti alla rottura di display o gusci protettivi, causati da difetti di progettazione. La prima volta che se ne sentì parlare fu con l'iPod Nano, quando alcuni utenti lamentarono rotture improvvise di schermi. Fu, ancora una volta, Phil Schiller a comunicare cosa pensasse Apple dell'accaduto: "Il problema ha colpito meno di un decimo dell'1 per cento di tutti gli iPod spediti. Non è dovuto al design del prodotto, ma agli americani obesi che mettono l'iPod Nano nei propri pantaloni stretti e si siedono per lungo tempo". Insomma, ancora una volta Apple se ne lavò le mani.
Il crackgate più noto però, risale all'iPhone 3G, che soffriva in maniera evidente di rigonfiamenti della batteria interna, che portava alla rottura della back cover in plastica. Ad Apple non restava che sostituire batteria e back cover, ovviamente solo se in garanzia.

Slowgate

Probabilmente avrete sentito parlare poco dello slowgate, ma tutti coloro che hanno avuto un iPhone per più anni, almeno 4, sanno di cosa parliamo. Apple si vanta spesso di aggiornare ogni anno anche i suoi iPhone più vecchi, almeno 4 o 5 generazioni indietro. Ciò che non dice, è che ogni nuova release di iOS tende a rallentare proprio i telefoni più datati che riescono a supportarlo.
Il primo caso si è avuto con l'iPhone 3G e iOS 4. Poi con iOS 6 e l'iPhone 3GS, iOS 7 e iPhone 4, iOS 8 e iPhone 4s. Insomma, sono molti gli utenti che vogliono tenere vivo il proprio melafonino più tempo possibile, vista anche la spesa per un upgrade. Ciò che tutti sospettano, è che a Cupertino spingono in maniera indiretta, anno dopo anno, gli utenti più datati ad un nuovo acquisto. Le cose saranno cambiate con iOS 9?

Yellowgate

L'iPhone 4S è stato un telefono eccezionale, il miglioramento di un prodotto, l'iPhone 4, già quasi perfetto (antennagate a parte, visto che ci troviamo in tema). Tuttavia, proprio rispetto al suo predecessore, alcuni utenti lamentarono un certo alone giallo sul display Retina. In verità tale alone era difficilmente percettibile, essendo, dove presente, molto debole. Più che un vero problema, la sensazione di tutti fu che, dopo l'Antennagate dell'anno precedente, era necessario trovare altro con cui riempire le pagine dei giornali e delle testate online. Fortunatamente (per Apple) quasi più nessuno si ricorda dello Yellowgate.

Scratchgate

Tra l'Antennagate e il Bendgate c'è stato uno "scandalo" che quasi tutti ricorderete: lo scratchgate inerente l'iPhone 5, forse il più "leakkato" di sempre. In pratica gli utenti lamentavano, a ragione, la facilità con cui, specialmente la versione nera, tendeva a graffiarsi. La vernice, a contatto con qualunque tipo di superficie, appariva debole e mal fissata, molto vicino a una "cineseria" qualsiasi. Anche la cornice in alluminio fu accusata di essere fragile dal punto di vista cromatico, ma nonostante ciò, anche l'iPhone 5 fece registrare record di vendita impensabili. Apple risolse il problema adottando un nuovo tipo di fissaggio del colore con iPhone 5s.

Purplegate

iPhone 5 dovette affrontare anche un altro -gate legato alla qualità delle foto scattate. Il purplegate fu "dichiarato" quando alcuni utenti iniziarono a pubblicare delle immagini scattate con iPhone 5 rovinate da una sorta di alone viola. Rapida e immediata fu la risposta dell'azienda statunitense: "La maggior parte delle piccole telecamere, comprese quelle presenti sui vari iPhone, possono esibire una qualche forma di bagliore colorato agli estremi delle lenti durante la ripresa di un'immagine con sorgenti luminose che provengono fuori dal campo di ripresa. Spostare la fotocamera per modificare la posizione in cui la luce colpisce la lente o schermare la lente stessa con la mano dovrebbe minimizzare o eliminare l'effetto fastidioso".