Ci sono delle armi troppo spietate persino per la guerra

Ecco quali sono le armi talmente devastanti e disumane che il loro uso è stato proibito per finalità belliche mediante diverse Convenzioni.

Ci sono delle armi troppo spietate persino per la guerra
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Anche nella guerra ci sono delle regole: può sembrare un paradosso, perché un conflitto segna la fine di ogni intenzione amichevole tra le due parti, ma anche in questo tipo di contenziosi vanno rispettate. Una di queste, ad esempio, prevede il NON utilizzo di alcune tipologie di armi per combattere.
Spesso considerate troppo brutali, crudeli o imprecise, nessuno schieramento vorrebbe mai vederle utilizzare contro di esso (un po' come il concetto stesso di deterrenza nucleare).
Ma quali sono queste armi? Ci sono intere categorie ma anche armi molto specifice.

Bastoncini Punji

L'esercito del Vietnamdel Nord, durante la guerra contro gli Stati Uniti d'America negli anni '60 usò queste trappole mortali che avevano l'obiettivo di ferire e talvolta anche uccidere gli ignari soldati che ci passavano al di sopra.
Erano solitamente fatti con bambù e venivano nascosti nelle aree forestali.

Spesso, inoltre, coloro che piazzavano questi strumenti mortali usavano applicare sulla punta veleno o contaminanti (ad esempio il veleno di rana) con l'obiettivo di infettare la ferita.
L'uso dei bastoncini punji in qualsiasi atto di conflitto è vietato ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1980 e si trova al decimo posto delle "13 Armi Estremamente Pericolose vietate nelle Guerre".

Napalm

Il Napalm è un composto esplosivo incendiario utilizzato da diversi militari in tutto il mondo nei principali conflitti della seconda metà del XX secolo. L'arma venne definita "crudele" da Winston Churchill per il suo utilizzo durante la guerra di Corea, ma è tristemente conosciuto anche per la sua vasta applicazione nel contesto della Guerra del Vietnam da parte dell'esercito americano.
Questa sostanza è così terribile perché formata da un agente gelificante che si attacca tenacemente ai bersagli, provocando un'intensa combustione a temperature fino a 1.200 °C. A causa di quella viscosità e delle proprietà di combustione estremamente elevate, il napalm è considerato controverso in particolare se usato come arma antiuomo.
Il primo utilizzo bellico avvenne a Berlino il 6 marzo 1944 da parte dell'aeronautica americana (e venne ampiamente utilizzato anche a Tokyo).

I motivi del divieto sembrano abbastanza ovvi parola dopo parola, vero? A colpire il grande pubblico, tuttavia, fu principalmente un'immagine: stiamo parlando dell'iconica foto di Kim Phúc, l'emblema vivente dell'orrore della guerra, scattata dal fotografo vincitore del premio Pulitzer (proprio per quello scatto) Nick Út.

L'8 giugno 1972, infatti, un aereo sganciò accidentalmente il napalm sui civili e sulle proprie forze mentre prendeva di mira i nascondigli vietcong vicino a Trang Bang. Per questo e altri motivi, nel 1982 Reagan firmò il trattato di non proliferazione delle armi che bandiva il napalm, le armi nucleari e chimiche.
Vale la pensa di sottolineare che la Convenzione delle Nazioni Unite su Certe Armi Convenzionali (CCW) ne ha vietato l'uso solo contro obiettivi civili.

Frammenti non rilevabili

I frammenti non rilevabili sono praticamente quei pezzi di proiettili (o di altre armi, come ad esempio delle granate) che all'interno del corpo umano non possono essere rilevabili dai raggi X e quindi difficilmente possono essere estratti durante un'operazione chirurgica.

Sono stati vietati perché - in poche parole - causano inutili sofferenze. Il divieto è contenuto in numerosi manuali militari e l'uso di armi che feriscono con frammenti non rilevabili ai raggi X è un crimine di guerra secondo la legislazione di diversi Stati.

Armi biologiche

La Convenzione sulle armi biologiche (BWC) vieta di fatto lo sviluppo, la produzione, l'acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l'uso di armi biologiche e tossiniche. È stato il primo trattato multilaterale di disarmo che ha messo al bando un'intera categoria di armi di distruzione di massa ed entrò in vigore il 26 marzo 1975.
La Convenzione "è stata ratificata da 184 Stati parti e firmata da altri 4" (Fonte: Ministero degli Esteri). L'articolo I della convenzione parla chiaro: tutti coloro che firmano accettano di "impegnarsi in nessun caso a sviluppare, produrre, stoccare, acquisire o conservare armi biologiche."

Così come potrete immaginare, le armi biologiche sono estremamente pericolose perché potrebbero innescare epidemie o pandemie. Secondo quanto racconta Britannica, durante la prima guerra mondiale la Germania avviò un programma clandestino per infettare cavalli e bovini di proprietà degli eserciti alleati sia sul fronte occidentale che su quello orientale. Inoltre, secondo quanto riferito, nel 1915 ci fu un tentativo tedesco di diffondere la peste a San Pietroburgo per indebolire la resistenza russa.
Il Regno Unito, la Germania e l'Unione Sovietica avevano programmi di ricerca e sviluppo simili durante la seconda guerra mondiale, ma è stato dimostrato che solo il Giappone utilizzò tali armi durante la guerra.

Armi chimiche

C'è una grande differenza tra armi chimiche e armi biologiche. Le prime sono sostanze pericolose che di solito fanno ammalare immediatamente, come ad esempio il gas mostarda, cianuro e sarin. Le seconde sono solitamente virus o batteri (come vaiolo, peste e ricina) che possono richiedere diversi giorni per far ammalare una persona.
Chi è esposto a una sostanza chimica può lavarla via può ridurre il pericolo; esposto a un agente biologico, c'è bisogno di una valutazione medica e di antibiotici o vaccini.

Il primo accordo internazionale che limita l'uso di armi chimiche risale al 1675, quando Francia e Germania giunsero a un accordo, firmato a Strasburgo, che vietava l'uso di proiettili avvelenati. Nonostante varie leggi e accordi, durante la prima guerra mondiale si fece largo uso di queste sostanze chimiche. Il primo attacco su larga scala avvenne a Ypres, in Belgio, il 22 aprile 1915.
Alla fine della guerra, il totale usato era di circa 124.200 tonnellate di cloro oltre ad altri agenti chimici, portando a più di 90.000 soldati una morte lenta e dolorosa. Non solo: quasi un milione di persone venne coinvolto nel loro utilizzo. Molti persero la vista, vennero sfigurati o ricevettero ferite debilitanti a causa dell'uso di questi gas tossici.

Il pubblico rimase inorridito per l'uso di delle armi chimiche, portando alla Convenzione sulle Armi Chimiche del Protocollo di Ginevra del 1925, che ne vietò l'uso.
Tutte le maggiori potenze coinvolte nella seconda guerra mondiale - almeno in Europa - tennero fede al loro patto (per ragioni che gli storici discutono ancora). Nel corso degli anni sono stati stilati anche altri protocolli atti a rinforzare i divieti per l'uso delle armi chimiche, cercando di evitare gli orrori commessi durante il primo conflitto mondiale.

Armi laser accecanti

Il divieto di utilizzare armi laser risale al 13 ottobre 1995, quando il termine "arma laser" lo sentivamo solo nel film, durante la prima Conferenza di revisione della Convenzione del 1980 su alcune armi convenzionali. Sebbene molte armi siano state discusse durante le fasi preparatorie di questa Convenzione, nel 1980 vennero adottati solo tre Protocolli.

Nel 1995 l'articolo 1 del Protocollo IV prevedeva il non impiego di armi laser specificamente progettate, come unica funzione di combattimento o come una delle loro funzioni di combattimento, per causare cecità permanente alla visione non potenziata, cioè ad occhio nudo o all'occhio con dispositivi correttivi della vista. Tale accordo venne accettato da ben 109 nazioni.

Arrivati alla fine dell'articolo è necessario far notare come gli esseri umani siano una specie davvero unica: si fanno la guerra a vicenda, ma redigono delle Convenzioni col fine di mantenerla quanto più umana possibile: paradossale?