Better Together: Google pronta ad un ecosistema sul modello di Apple?

Le ultime mosse di Google fanno pensare all'arrivo di un vero e proprio “ecosistema Google”, o quantomeno di un ambiente Android più coeso.

Better Together: Google pronta ad un ecosistema sul modello di Apple?
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Quando parliamo di Android e di Google viene difficile pensare ad un ambiente coeso come quello della "rivale" Apple, i cui dispositivi presentano un livello di integrazione invidiabile tra l'uno e l'altro, al netto di una ridotta possibilità di scelta e di prezzi decisamente più alti. Tuttavia, pare che Google voglia lavorare proprio su questo aspetto, tra smartphone e tablet Android, Chromebook, PC Windows, dispositivi wearable e prodotti smart per la casa. La recente presentazione di Google al CES 2022 va letta proprio in quest'ottica e, nel corso della kermesse di Las Vegas, l'azienda ha annunciato il programma Better Together, che introduce piccole ma interessanti feature che legano tra loro gran parte dei dispositivi animati da Android.

Un sistema operativo per ogni stagione

Tra gli aggiornamenti proposti da Big G al CES 2022 vi sono delle modifiche apparentemente minute, ma che potrebbero fare la felicità degli utenti che utilizzano unicamente device Android.

Per esempio, Google ha aggiornato il framework "Fast Pair", che dovrebbe permettere lo switch automatico tra un dispositivo Bluetooth e l'altro e, soprattutto, lo sblocco dello smartphone Android tramite smartwatch con wearOS, in maniera simile a quanto proposto da Apple su iOS, decisamente utile in tempo di pandemia, poiché lo sblocco del telefono tramite Face ID indossando la mascherina è stato impossibile fino a pochi giorni fa. Altre due ragioni che ci fanno pensare che Google stia lavorando a un ecosistema coeso basato su Android sono la recente pubblicazione di Android 12L, prima in beta e poi in versione definitiva, e il clamoroso obbligo di integrare Material You sugli smartphone con Android 12 per accedere ai Google Mobile Services, o GMS, ovvero alle API di Google che permettono di utilizzare servizi come Play Store, Drive e Gmail.

Per quanto Material You, pare che già numerosi produttori si siano adeguati alle richieste di Google e, quindi, ci aspettiamo una minore frammentazione di design con Android 12 tra un device e l'altro. Vista l'accoglienza riservata dai produttori a questa mossa di Google, non viene difficile pensare che questa possa essere replicata con Android 13 Tiramisù, in arrivo a fine 2022. Parlando di Android 13, è notizia piuttosto recente che il sistema operativo unirà le feature di Android 12 e 12L in un unico pacchetto, che dunque dovrebbe funzionare perfettamente anche su schermi di grandi dimensioni come quello di smartphone pieghevoli, tablet, phablet e altri device con diagonale superiore a quella di uno smartphone tradizionale, su cui finora Android ha funzionato in maniera decisamente claudicante.

Pixel Watch e Pixel Tablet dietro l'angolo?

L'analisi delle beta di Android 13, 12L e wearOS 3 ci permette anche di farci un'idea dei device Pixel che vedremo nel 2022, perché la formazione di un ambiente Google non passerà solo per il software ma anche per l'hardware. Posto che l'accesso a questo "ecosistema Android" sarà garantito a tutti coloro che hanno uno smartphone con il sistema operativo di Big G e un PC Windows, gli smartphone e i tablet Google avranno feature esclusive, che andranno a migliorare l'esperienza utente, come già accade da diversi anni a questa parte. L'esistenza stessa di Android 12L e i recenti sommovimenti interni a Mountain View, infatti, ci fanno pensare che un Google Tablet sia in arrivo a breve.

Negli scorsi giorni, infatti, Rich Miner è diventato CTO di Android Tablets: Miner è una delle figure più importanti all'interno di Google, se non altro perché è stato tra gli sviluppatori storici di Android. Insomma, la scelta di riposizionare un dipendente di così alto livello come CTO di una divisione finora secondaria di Google potrebbe essere un segno che Big G voglia fare il suo ingresso nel mercato tablet, specie dopo le recenti dichiarazioni dell'azienda, secondo cui "i tablet Android saranno il futuro dell'informatica". Movimenti del tutto simili si stanno verificando anche in ambito smartwatch, con Google Pixel Watch rumoreggiato ormai da mesi e che potrebbe anch'esso fare il suo debutto entro fine 2022.

Che Pixel Watch esista è per ora fuor di dubbio, poiché wearOS 3 contiene dei quadranti dedicati allo smartwatch di Google, il quale potrebbe funzionare in combinazione con le smartband di FitBit, o che quantomeno avrà alcune funzioni in comune con esse: nulla di sbalorditivo, considerando che Google ha comprato FitBit lo scorso anno. Pixel Watch potrebbe completare l'ecosistema Google in campo smartwatch, affiancandosi alle smartband di FitBit e ricoprendo il ruolo che a Cupertino è svolto da Apple Watch. In tal senso, come i telefoni Pixel, anche Pixel Watch avrà delle feature esclusive, implementate su WearOS e precluse agli altri smartwatch con lo stesso sistema operativo. In generale, un maggiore impegno di Google su WearOS farà bene a tutti gli smartwatch non-Apple, primo tra tutti il Galaxy Watch 4 di Samsung, primo dopo anni ad abbandonare TizenOS in favore di wearOS.

Feature esclusive e smartphone pieghevoli

Se Pixel Tablet e Pixel Watch completeranno l'ecosistema Google, il suo cuore pulsante saranno sicuramente gli smartphone della linea Pixel, per i quali il 2022 potrebbe essere un'annata di svolta. Le recenti mosse di Mountain View per l'unificazione del design e delle feature di Android 12 lasciano pensare che ogni smartphone Android potrà accedere alle feature di base dell'ecosistema, ma, come sempre, gli smartphone Pixel avranno una marcia in più, garantita ovviamente dal fatto di provenire dalla stessa azienda che sviluppa il loro sistema operativo. Certo, nel 2022 Google dovrà dimostrare la qualità di Pixel 7, dopo che Pixel 6 è stato funestato dai bug nei primi mesi di vita e che anche ora, a mesi di distanza dall'uscita sul mercato, il dispositivo sembra non aver trovato del tutto la pace.

Nonostante i bug, Pixel 6 è stato un successo commerciale nei mercati in cui è stato lanciato: da pochi giorni, inoltre, è possibile comprare Pixel 6 anche in Italia, al prezzo di partenza di 649 Euro, che diventano 899 Euro per il modello Pro. Mentre Pixel 6 arriva nel Bel Paese, i rumor e i leak su Pixel 6A non fanno che aumentare e purtroppo sembrano profilare un telefono poco interessante, almeno lato hardware: la scheda tecnica di Google Pixel 6A non ha affatto entusiasmato i fan, anche se per uno smartphone di fascia medio-bassa non può essere definita pessima, soprattutto per la decisione di montare il chip Tensor, già presente su Pixel 6 e Pixel 6 Pro, sotto la sua scocca.

Render e form factor di Pixel Fold

Mentre l'uscita di Pixel 6A potrebbe essere fissata per maggio, è ancora troppo presto per il prossimo flagship, anche se, secondo alcuni rumor, Pixel 7 potrebbe avere il chip Tensor 2 insieme a un design full-screen con fotocamera integrata sotto lo schermo. Pixel 7 potrebbe arrivare tra fine 2022 e inizio 2023, a seconda di quando uscirà lo smartphone foldable Pixel Notepad, chiamato da alcuni leaker Pixel Fold. Si tratta di un foldable con una storia travagliata, fatta di cancellazioni e successive riconferme. Allo stato attuale lo smartphone pieghevole sarebbe programmato per fine 2022, mentre il suo form factor è comparso in una beta di Android 12L. Non sappiamo ancora nulla della scheda tecnica del device, se non che Google cercherà di tenere il prezzo il più basso possibile, il che potrebbe convincere molti utenti indecisi a dare una chance ai dispositivi pieghevoli.

Android su PC, Windows su Chromebook

Smartphone, tablet e smartwatch a parte, l'ecosistema Google dovrebbe passare anche per Chromebook e PC, specie dopo l'uscita di Windows 11, che vanta il supporto per diverse app Android, anche se non tramite Google Play Store, bensì tramite Amazon App Store. Al netto della compatibilità tra il sistema operativo di Microsoft e alcune app Android, ricordiamo che già da tempo gli smartphone Android funzionano con l'app Il mio Telefono di Windows 11, il quale, invece, non effettua il pairing con i telefoni di casa Apple. Attraverso quest'applicazione desktop è possibile ricevere e inviare chiamate e messaggi, aprire alcune app per smartphone e consultare le notifiche direttamente dal PC. Inoltre, grazie all'ultimo aggiornamento di Il mio Telefono su Windows 11, il programma per PC mostra ora le ultime app utilizzate sullo smartphone, permettendo di aprirle tramite la funzione Android Apps di Windows, continuando da computer il lavoro iniziato in mobilità.

Interessanti novità sono in arrivo anche per il gaming Android su PC e per quello su Chromebook: a fine 2021, infatti, Google ha annunciato Google Play Games per Windows, che permette di giocare ai giochi per Android su PC Windows. Dall'altra parte, invece, diversi videogiochi per computer potrebbero fare la loro comparsa su Chromebook, accompagnati anche da Steam su ChromeOS. Ovviamente, la potenza degli attuali Chromebook non è sufficiente per far funzionare i titoli più impegnativi per PC in locale, ma ciò potrebbe cambiare con il presunto arrivo dei primi Chromebook da gioco di HP e Lenovo, mentre comunque il cloud gaming con NVIDIA GeForce Now e Google Stadia rimane un'opzione valida per i possessori di device con ChromeOS.

Infine, in campo laptop e PC, HP, Acer e Intel hanno già aderito al programma Better Togehter, benché non sia ancora del tutto chiaro quali novità possiamo aspettarci sotto tale punto di vista, se non delle funzioni aggiuntive per i PC Windows 11 e i Chromebook di questi produttori, che porranno l'enfasi sulla compatibilità con Android 12. Anche l'integrazione tra Android e ChromeOS potrebbe aumentare ulteriormente molto presto, se non altro con l'arrivo del theming dinamico di Material You anche su Chromebook tramite ChromeOS.

Images Credits:
Google Pixel Tab - LetsGoDigital
Google Pixel Watch - Jon Prosser, Ian Zelbo