Bill Gates racconta Steve Jobs e rimpiange la loro sana rivalità

In una recente intervista rilasciata alla CNN, Bill Gates ha ricordato con nostalgia la figura di Steve Jobs, elogiando l'acerrimo "rivale".

Bill Gates racconta Steve Jobs e rimpiange la loro sana rivalità
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Quando si è ai vertici di una delle società più importanti al mondo, è difficile rendersi conto di quali siano le persone da cui trarre ispirazione. Tutti diventano "nemici" e ciò che conta è guadagnare più soldi possibili. Con il passare degli anni, e con l'arrivo della pensione, però, ci si rende conto che molti acerrimi rivali erano in realtà persone molto speciali a cui, tutto sommato, si voleva bene. Questo è quanto sembra emergere da una recente intervista rilasciata alla CNN da parte di Bill Gates, fondatore di Microsoft, che ha voluto esprimere un pensiero in merito a Steve Jobs, lo storico cofondatore di Apple.

Gli incantesimi di Jobs

Bill Gates e Steve Jobs sono stati a lungo su barricate opposte. In pochi però sanno che nel 1997 Apple e Microsoft strinsero un accordo che prevedeva lo sviluppo della suite Office per i computer della società di Cupertino da parte dell'azienda di Redmond. Inoltre, Apple si impegnò a impostare Internet Explorer come browser di default e vennero cancellate tutte le cause in corso tra le due aziende. Come se non bastasse, Apple e Microsoft iniziarono a fornirsi vicendevolmente una licenza gratuita dei rispettivi brevetti, con la società di Gates che investì 150 milioni di dollari in cambio di azioni di Apple senza voto. Questo accordo ebbe la durata di cinque anni.
Ma perché avvenne tutto questo? Come mai due colossi del mondo dell'informatica decisero di cancellare tutti i precedenti e di unire le forze? Ebbene, la causa si chiama Steve Jobs. Nel 1997, Apple era sull'orlo del baratro.

Il rischio di fallimento era dietro l'angolo e l'azienda di Cupertino decise di cacciare l'allora CEO Gil Amelio per richiamare Steve Jobs, che accettò persino di ricevere la cifra simbolica di 1 dollaro come stipendio annuale. Chiaramente, i guadagni di Jobs provenivano da ingenti premi di produzione e dalle azioni, ma era evidente che Apple fosse in cattive acque.
Microsoft, invece, stava andando piuttosto bene e disponeva anche di un capitale importante per effettuare investimenti. Tuttavia, l'Antitrust stava preparando un attacco alla società di Redmond per via della presunta mancanza di concorrenza vitale. Questo avrebbe potuto causare diversi problemi a Microsoft e, secondo molti, fu questo il vero motivo che spinse Bill Gates ad accettare l'accordo proposto da Jobs. Era chiaro che per convincere Gates non bastava un semplice "richiamo" da parte dell'Antitrust. D'altronde, Microsoft non aveva certo problemi monetari.

Risulta quindi palese come Gates fosse affascinato dalla figura di Jobs e interessato a collaborare con uno dei suoi più acerrimi "rivali" per trovare l'innovazione del futuro. Paradossalmente, dunque, fu una scelta di Bill Gates a ridare vita ad Apple: senza quell'accordo, probabilmente la società di Cupertino che conosciamo oggi non esisterebbe. Steve Ballmer, ex CEO di Microsoft fino al 2014, ha dichiarato che "salvare Apple fu la cosa più folle mai fatta da Microsoft".
Passando alle dichiarazioni di Gates, queste ultime sono state rilasciate nel contesto del programma televisivo chiamato Fareed Zakaria GPS e lasciano emergere ulteriormente proprio l'affezione da parte del fondatore di Microsoft rispetto alla figura di Steve Jobs.

"Era capace di fare incantesimi. [...] Essendo io un mago minore, gli incantesimi non funzionavano su di me, ma vedevo le altre persone come ipnotizzate. [...] Devo ancora trovare qualcuno che sia in grado di rivaleggiare con Jobs in termini di talento, motivazione e di scelta del design". Gates elogia quindi le capacità di Jobs, forse dimenticandosi dell'accordo del 1997, in cui essenzialmente Steve riuscì a "ipnotizzare" anche Microsoft, stando a quanto dichiarato da alcuni esponenti di spicco dell'azienda di Redmond.

"A volte era uno s*****o, ma quella tenacia lo ha portato a fare cose incredibilmente positive. [...] D'altronde, nei primi giorni di Microsoft eravamo un gruppo selezionato di persone perlopiù di sesso maschile e, lo ammetto, eravamo piuttosto duri l'uno con l'altro. Penso che a volte si sia andato troppo lontano", ha concluso Gates. Insomma, il fondatore di Microsoft ha indubbiamente molta stima di Jobs e oggi quell'accordo del 1997 appare quindi ancora più chiaro.