La caccia nel regno animale: i predatori più veloci

Varie sono le tattiche adottate dai predatori per cacciare le loro prede: ecco quelli che hanno fatto della velocità la loro arma principale.

La caccia nel regno animale: i predatori più veloci
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"Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, non importa che tu sia leone o gazzella, l'importante è che cominci a correre".

Almeno una volta nella vita, ognuno di noi si è imbattuto in questo proverbio che forse un vero e proprio proverbio in realtà non è... ma questa è una storia per un altro momento.
Lo abbiamo sentito utilizzare come pensiero motivazionale o ne abbiamo sentito parodie che ci hanno fatto cadere dalla sedia, ma cercando di accantonare le emozioni che questa frase suscita in noi potremmo guardare ad essa come una perfetta e sintetica descrizione di uno degli elementi sui quali si gioca la vita e la morte di prede e predatori: la velocità.

Sfruttare il proprio elemento

La capacità di sorprendere la propria preda e di aggredirla mentre meno se lo aspetta è, per un cacciatore, una caratteristica che può rivelarsi decisiva. Saper sfruttare il proprio elemento, aria, terra, acqua, a proprio vantaggio è importantissimo per qualsiasi specie vivente e questo risultato può essere raggiunto nelle modalità più disparate.

Limitare alla sola velocità l'arsenale di tecniche che un predatore è in grado di mettere in campo durante la caccia sarebbe riduttivo, ma gli animali dei quali andremo a parlarvi in questo articolo riescono a sfruttarla per dominare il loro elemento in un modo che li rende delle perfette macchine letali.
Indossate la muta e la maschera da sub, perché il nostro primo incontro avverrà nel blu degli oceani, alla ricerca del più veloce predatore acquatico.

Fendere le acque

Partiamo subito con una precisazione: il primato della velocità in acqua in realtà va spartito tra due pesci: il pesce spada (Xiphias gladius) e il pesce vela (Istiophorus platypterus). Diverse osservazioni condotte nei loro habitat naturali, o in apposite aree controllate, hanno portato gli scienziati a ottenere dati relativamente simili riguardo alla loro capacità di muoversi con rapidità all'interno del loro elemento.
Sono diversi gli aspetti che li accomunano, a cominciare dal modo in cui nuotano: è stato osservato come entrambi alternino momenti di riposo durante i quali il movimento è lento e regolare, con una velocità media di 7-8 Km/h, a momenti nei quali individuano e cacciano la loro preda.

In questa fase di identificazione, il pesce spada è in grado di utilizzare una tecnica che, attraverso il riscaldamento dell'encefalo e degli occhi operato da un muscolo situato dietro i bulbi oculari che cede calore al sangue prima che esso arrivi al cervello e agli stessi occhi, gli conferisce una capacità di visione ottimale anche a profondità importanti, attorno ai 300 m, rendendo la retina maggiormente sensibile alle variazioni luminose. Una volta avvistato il suo bersaglio è in grado di accelerare fino a raggiungere la velocità di 100 Km/h per poterlo colpire con il suo muso e stordirlo.
Nessun altro predatore acquatico è in grado di muoversi con tale rapidità, e questa caratteristica di fatto lo rende il predatore più veloce degli oceani.

Progettato per la velocità

Abbiamo usato un sottotitolo che potrebbe apparire eccessivo ad un primo sguardo, ma andando ad analizzare la struttura del prossimo predatore che prenderemo in esame probabilmente non vi sembrerà più così casuale: stiamo parlando del dominatore della terraferma, il ghepardo.
Siamo cresciuti con il mito della velocità di questo incredibile felino, abbiamo usato e sentito utilizzare moltissime volte l'espressione "veloce come un ghepardo" e la scelta di questo predatore non è assolutamente casuale.

Stiamo parlando, infatti, di un animale la cui tecnica di caccia è un misto di furtività ed esplosività. Mentre la prima fase di avvicinamento lo vede in grado di muoversi in modo estremamente silenzioso e discreto utilizzando il tempo a sua disposizione prima dell'attacco per studiare a fondo la preda, la seconda lo vede capace di accelerazioni improvvise che lo possono portare a toccare punte di 113 Km/h per inseguimenti di breve durata, che nella maggioranza dei casi si concludono nel peggiore dei modi per le sue prede.

Come possa raggiungere simili velocità in così breve tempo è una domanda che può trovare risposta nella sua struttura fisica: un corpo affusolato, che vagamente ricorda quello dei levrieri, delle zampe lunghe ed esili, un muso di ridotte dimensioni sorretto da un collo relativamente corto e una spina dorsale estremamente elastica.
Particolare è anche la conformazione delle unghie, prive della guaina carnosa che i felini tipicamente possiedono e che permette una migliore presa sul terreno. Infine, la lunga coda ricopre un ruolo fondamentale nei rapidissimi movimenti di questo felino: se da una parte aiuta nel bilanciamento durante la corsa, infatti, viene anche utilizzata come se fosse una sorta di timone per permettere brusche frenate e cambi di direzione durante il movimento.

Il ghepardo è anche in grado di effettuare balzi molto lunghi, prossimi ai 6 metri.
Se la sua caratteristica velocità lo rende letale, tuttavia, nasconde al suo interno anche un punto debole che le sue prede possono sfruttare per sfuggire ai suoi attacchi: si è notato come egli non riesca a mantenere una simile andatura per più di poche centinaia di metri e in genere gli inseguimenti si esauriscono nello spazio di 300 m, il che permette ad alcune delle sue principali prede, come ad esempio la gazzella di Thomson, di poter tentare la fuga contando su una maggiore resistenza nonostante una velocità decisamente inferiore, stimata intorno ai 70 Km/h.
Per chi non può fare affidamento su una contromisura come questa, però, la speranza di sopravvivere si riduce davvero a un lumicino.

Dominare i cieli

Se vi dicessimo che per trovare il predatore più veloce del mondo non dovremmo cercare nel blu degli oceani o nelle immense distese della savana, ma sopra le nostre teste?
Stiamo parlando di un uccello in grado di sfrecciare a velocità impensabili per chiunque altro, che lo rendono di fatto l'essere vivente più veloce al mondo: il falco pellegrino.
Questo straordinario animale prende il suo nome dalla colorazione del capo, che ricorda il cappuccio che i pellegrini indossavano nel medioevo mentre si incamminavano lungo i sentieri che attraversavano l'Europa per raggiungerne i luoghi sacri e storicamente fu rispettato e addirittura idolatrato da alcune civiltà: pensiamo, ad esempio, agli antichi egizi che diedero il volto di un falco pellegrino al dio Horus.

Fu anche temuto e cacciato, come ad esempio accadde durante la Seconda Guerra Mondiale in Francia, dove si tentò di limitarne il numero in quanto i falchi prendevano di mira i piccioni viaggiatori usati dalla resistenza per la corrispondenza.
Ciò che veramente sorprende di questo magnifico animale è la sua abilità nel momento della caccia. La suavista è particolarmente acuta e lo rende capace di avvistare la sua preda anche a grandi distanze; una volta individuato il bersaglio, il falco pellegrino inizia una picchiata resa particolarmente veloce dal suo chiudere le ali attorno al corpo, aumentando ancora di più la sua aerodinamicità e fendendo l'aria mentre aumenta la sua velocità fino a 320 Km/h.

Giunto in prossimità della preda, dispiega le ali per rallentare abbastanza da poter afferrare la sua vittima con i forti artigli, per poi portarla via con un rapido movimento.
No, non è un errore: stiamo davvero parlando di un animale in grado di raggiungere una velocità superiore a quella di diverse auto sportive e pensate che secondo alcuni modelli matematici in alcune condizioni la velocità potrebbe avvicinarsi anche ai 400 Km/h, ma di una tale situazione non sono state fatte osservazioni in natura, quindi per ora si rimane nell'ambito delle ipotesi.

In questo approfondimento tra i più veloci predatori del regno animale vi abbiamo presentato alcuni esemplari in grado di fare cose straordinarie, di attaccare le loro prede con movimenti così veloci da rendere la fuga praticamente impossibile, e che nei loro habitat sono i dominatori, temuti e rispettati dalle specie con cui condividono i territori e rispettivi elementi; tuttavia, limitare alla sola velocità le tecniche di caccia che i predatori sono in grado di mettere in campo sarebbe riduttivo, quindi continuate a seguirci perché il nostro viaggio alla scoperta dei più temibili cacciatori è appena cominciato!