Calcio in streaming: com'è andato il primo mese di DAZN, Infinity+ e Prime?

E' tempo di pausa delle nazionali, e quindi ne approfittiamo per tracciare un primo bilancio di questo mese di calcio tutto in streaming.

Calcio in streaming: com'è andato il primo mese di DAZN, Infinity+ e Prime?
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Con la seconda pausa per le nazionali, è tempo di tracciare i primi bilanci sul mese di calcio in streaming che abbiamo vissuto. Come ampiamente preventivato, la profonda trasformazione che sta attraversando il calcio italiano con l'assegnazione dei diritti tv della Serie A a DAZN e dunque con il passaggio alla trasmissione via internet, non potevano mancare anche alcuni problemi e disservizi. A pesare è l'ancora scarsa diffusione delle reti di nuova generazione, ma anche alcuni problemi infrastrutturali di alcuni dei servizi interessati che hanno provocato non pochi grattacapi agli utenti.

Per DAZN un inizio tutto in salita

Partiamo ovviamente con questa analisi da DAZN, la piattaforma che da questa estate ha acquisito tutte le 380 partite della Serie A, di cui 3 su 10 in coesclusiva. La media company è la più criticata dagli utenti, e presa di mira anche da meme e polemiche che di recente hanno interessato anche la politica (con la Camera che ha impegnato il Governo ad intervenire) e gli organi federali.

È indubbio che il debutto di tutta DAZN sia stato tutto in salita, come previsto da molti. Sulla piattaforma di Perform già negli scorsi tre anni gli utenti avevano notato delle incertezze, problemi che si sono acuiti ulteriormente ora che si è trovata di fronte alla necessità di trasmettere 10 partite a turno invece di tre.

E infatti sin dalle prime battute di Inter - Genoa, il match che ha dato il via alla nuova stagione di Serie A, si sono verificati problemi di vario tipo e blackout che hanno impedito di seguire la sfida di San Siro per qualche minuto. Disservizi analoghi si sono verificati anche durante la seconda giornata, ma il caso più eclatante è quello del blackout occorso durante Napoli - Juventus, in una giornata di Serie A che ha rappresentato un esame importante per DAZN visto che si giocava anche Milan - Lazio. Al gol decisivo di Koulibaly, infatti, gli spettatori si sono trovati di fronte a un generico messaggio d'errore che è rimasto su schermo fino a recupero inoltrato.

L'emittente aveva annunciato che, durante la sosta per le nazionali, ci sarebbe stato un potenziamento della rete DAZN Edge, ovvero i server di supporto installati nei pressi dei ripetitori dei principali operatori telefonici, e aveva anche negato l'ipotesi del calo di qualità e bitrate della trasmissione, ma evidentemente a nulla è servito.
Un altro blackout si è verificato durante il turno infrasettimanale quando, nel bel mezzo di Sampdoria - Napoli e Torino - Lazio DAZN è caduto improvvisamente e gli utenti si sono visti comparire un messaggio d'errore subito diventato virale sui social e condito dalle critiche degli abbonati. A differenza di quanto avvenuto nelle precedenti circostanze, DAZN ha immediatamente promesso rimborsi e ha regalato un mese di abbonamento a coloro che si sono visti interrompere lo streaming.

Al netto di tutte le giustificazioni del caso, è normale che questo inizio a singhiozzo, accompagnato da investimenti da parte di DAZN per tre milioni di Euro, ha provocato non pochi malumori anche in Lega Calcio. L'organizzatore del campionato ha inviato varie lettere a DAZN per chiedere il rispetto degli impegni presi, ma l'approccio della Lega Calcio è attualmente ancora di tipo attendista.

Le alternative sul tavolo però sono relativamente poche. DAZN, da una parte, potrebbe scegliere di trasmettere tutte le partite sul canale su digitale terrestre DAZN Channel, che attualmente è utilizzato come opzione di backup per le aree dell'Italia dove non è disponibile la copertura in fibra ottica. D'altro canto, non è neanche da escludere l'opzione della sub-licenza, ma è chiaro che si tratterebbe di una extrema ratio.

Per Infinity+ problemi e 15 giorni di abbonamento gratis

Debutto problematico anche per la Champions League su Infinity+. La piattaforma di Mediaset, che ha acquisito i diritti per la trasmissione in streaming di tutte le partite della Coppa dei Campioni a eccezione di quelle detenute da Amazon, è inciampata proprio durante la prima giornata.

Durante il prepartita delle sfide di Juventus ed Atalanta dello scorso 14 settembre, infatti, gli utenti si sono riversati in massa sui social per segnalare disservizi manifestatisi con buffering continui e in alcuni casi anche con schermate nere. Il tutto fortunatamente si è limitato alle prime sfide e già dalla seconda giornata tutto sembra essere filato liscio.

Mediaset, come modo per scusarsi, ha prorogato di 15 giorni la scadenza dell'abbonamento: "scusate, eravate tantissimi. Ci scusiamo con chi ha avuto disservizi nonostante il problema non sia stato causato da noi. Abbiamo deciso di prolungare a tutti di 15 giorni la scadenza del mese di fatturazione di Infinity+" si leggeva nella comunicazione inviata.

Anche Amazon Prime Video inciampa con la Champions League

La terza novità di questa ricca stagione di calcio è invece rappresentata dal debutto anche in Italia di Amazon Prime Video. Il servizio, gratuito per gli abbonati Prime, permette di seguire la migliore partita di ogni mercoledì di Champions League.

Amazon, pur promettendo il 4K HDR, ha trasmesso la partita tra Inter e Real Madrid in Full HD. Al netto di questa limitazione, però, non si sono evidenziate particolari problematiche e lo streaming è filato liscio tra i commenti entusiastici degli utenti.

I primi grattacapi si sono verificati durante la seconda giornata. Ci sono state, infatti, delle grane durante la diretta di Juventus - Chelsea, dove Amazon è inciampata sull'HDR e infatti coloro che hanno avuto modo di seguire il match avranno sicuramente notato immagini inizialmente troppo scure e poi troppo chiare che, soprattutto sui televisori HDR, hanno reso impossibile seguire la partita senza rimanere accecati. La sensazione è che, puntando sull'HDR, i tecnici abbiano sbagliato completamente la mappatura ma a nulla sono serviti gli interventi di bilanciamento, iniziati già nel prepartita.

Il passo indietro, insomma, è stato importante e Amazon non ha potuto fare altro che scusarsi per i problemi. Nessun rimborso per gli utenti: Prime, infatti, garantisce la visione gratuita, ma sicuramente è necessario intervenire per evitare che si ripetano situazioni simili, anche tenendo conto che le partite di Champions di Amazon sono esclusiva streaming e non possono essere seguite nemmeno su Sky.