La grande confusione di Meta: i progetti per Metaverso, VR e social

Meta non sembra avere una linea definita sui suoi progetti futuri: ecco quali sono, al momento, i possibili piani dell'azienda.

La grande confusione di Meta: i progetti per Metaverso, VR e social
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Ormai otto mesi fa, il 29 ottobre 2021, Facebook ha cambiato nome in Meta con un annuncio-shock che agli occhi di molti avrebbe rivoluzionato l'intero mondo della tecnologia. Eppure, nell'ultimo periodo le rivoluzioni di Meta sono state ben poche, per non dire nessuna: l'azienda nata per focalizzarsi sul Metaverso e che deve a quest'ultimo il suo stesso nome non sembra ancora avere un piano ben definito per le sue incursioni nel mondo del Web 3.0, della VR e dell'AR. Intanto, ha chiuso il progetto crypto wallet Novi, perciò possiamo stare sicuri che le criptovalute non saranno al centro dei piani di Facebook, perlomeno nell'immediato. Ma qual è la visione di Meta per il lungo periodo? E, soprattutto, cosa possiamo aspettarci dall'azienda di Mark Zuckerberg nei prossimi mesi?

Il futuro davanti agli occhi

Rispondere a queste domande è ancora incredibilmente difficile, perché i piani di Meta sono ancora quasi sconosciuti. Partiamo però da ciò che sappiamo: il futuro di Facebook passerà per i visori AR e VR - come ampiamente spiegato dallo stesso Zuckerberg nel corso del Facebook Connect 2021 - l'unico settore al momento rimasto intoccato dai tagli di bilancio di Meta, che hanno portato l'azienda a mettere da parte diversi progetti a cui stava lavorando negli ultimi mesi. Quali e quanti visori pubblicherà Meta in futuro, però, non è ancora dato saperlo con chiarezza.

Sicuramente, Facebook sta lavorando a Project Cambria, che dovrebbe rappresentare la proposta high-end della compagnia di Menlo Park per la prossima generazione di headset. Per il momento, possiamo dare quasi per certo anche che Meta Quest 3 rappresenterà una proposta nel segno della continuità con i visori di attuale generazione, mentre Project Cambria sarà un progetto più innovativo, anche se non sappiamo nello specifico come.
Un deciso passo in avanti, anche se solo di immagine, per il riconoscimento del ruolo primario dei visori VR nell'economia e nei piani futuri di Meta è arrivato quando la compagnia ha annunciato che sarà possibile accedere a Meta Quest 2 senza account Facebook, separando più marcatamente il settore degli headset da quello dei social.
E considerato il continuo calo di utenti di Facebook, che flagella la piattaforma ormai da anni, la scelta di Meta potrebbe essere lungimirante e contribuire a mostrare i suoi visori come dei device appetibili per il pubblico più giovane, che sembra essere anche quello più interessato al Metaverso.

Intanto, però, sembra che Meta debba capire come approcciare la fascia bassa dei (possibili) utenti dell'AR e della VR: dopo il pensionamento di Oculus Go da parte di Facebook, infatti, la compagnia non sembra aver ideato alcuna proposta alternativa, nonostante questa fascia di mercato verrà lasciata scoperta anche da Apple AR, che costerà almeno 2.000 Dollari.

Project Cambria sarà la proposta top di gamma di Meta, questo è certo: si tratterà probabilmente di un visore VR pensato non solo per l'intrattenimento, ma anche e soprattutto per l'accesso al Metaverso e per il gaming, nella speranza che il panorama videoludico in realtà aumentata riesca ad ampliarsi in tempo per il lancio del device. Secondo le ultime indiscrezioni, Project Cambria arriverà entro fine 2022 e sarà lanciato al prezzo di partenza di 799 Dollari. Benché lo stesso Mark Zuckerberg abbia più volte dichiarato che Cambria "sostituirà i laptop", al momento non sappiamo ancora nulla sulle sue specifiche tecniche: certo, Facebook ha mostrato un muro di prototipi del visore e ha fornito alcune specifiche sul suo funzionamento, ma al momento del suo hardware non sappiamo ancora nulla.

Generalmente, un numero così ridotto di informazioni non è un buon segno, specie in ambito tech: o a Menlo Park sono molto bravi a tenere segreti i propri dispositivi, oppure lo stato dei lavori su Cambria è ancora piuttosto in alto mare e un'uscita del device a fine 2022 è da ritenersi come una pura e semplice chimera.

Un Metaverso, tanti Metaversi

Nessuno vorrebbe comunque che Project Cambria venga lanciato senza un adeguato supporto software. Sotto questo punto di vista, sfortunatamente, le novità sembrano essere ancora più scarse di quelle relative all'hardware. Ormai è noto che il Metaverso di riferimento di Meta sarà Horizon Worlds, già disponibile in modo gratuito sui visori della compagnia.

Benché sia indubbio che l'offerta di intrattenimento di Horizon stia crescendo, ci sono ancora diversi nodi da sciogliere: per esempio, al netto dell'aumento del numero di utenti di Horizon Worlds, è difficile capire se quanto offerto dalla piattaforma, soprattutto lato gaming, possa bastare per fare la felicità degli utenti. È pur vero che Horizon Worlds è un Metaverso "poliedrico", poiché comprende mondi per l'intrattenimento, per il gioco, per lo sport, il relax e persino per il lavoro e per lo shopping. Un concept innovativo, che riprende quello di Ready Player One (o del più recente Belle, se preferite un esempio meno abusato), ma che rischia di non accontentare nessuno tentando di accontentare tutti.
A differenza dei Metaversi resi famosi da cinema e letteratura, poi, Horizon non è l'unico esempio di mondo "meta" presente sul mercato. Al contrario, come vi spieghiamo nella nostra guida all'ingresso nel Metaverso, le piattaforme che concorrono con Meta sono in aumento, mentre grandi rivali come Decentraland e The Sandbox si sono ritagliati un'ampia fetta di pubblico.

Eppure, anche queste due proposte faticano a raggiungere una "massa critica" di utenti tale da potersi definire un fenomeno popolare: al contempo, poi, la facilità di creazione di nuovi Metaversi ha spinto diverse compagnie a ricorrere allo sviluppo di soluzioni proprie piuttosto che adattarsi alle piattaforme terze.

Certo, Facebook non ha facilitato le cose: ad aprile, lo stesso Mark Zuckerberg ha spiegato che Meta chiederà commissioni del 48% sulle vendite nel Metaverso, allontanando chiunque volesse investire seriamente su Horizon Worlds con la prospettiva di guadagni quasi completamente cannibalizzati dalla stessa Facebook.
Insomma, se il Metaverso avrà un futuro, questo probabilmente sarà composto da una pletora di piccoli Metaversi separati tra loro, e non da una piattaforma unica di grandi dimensioni capace di "inglobare" l'intero settore, come Meta si aspettava sarebbe successo con Horizon Worlds. Peggio, potrebbe imporsi anche un sistema "ibrido", con poche grosse piattaforme (Horizon, Decentraland, The Sandbox, il Metaverso di Apple) e tanti piccoli Metaversi sviluppati da produttori più piccoli: un panorama che potrebbe ricordare quello delle televisioni negli anni Ottanta più che quello descritto da Ernest Cline nel suo capolavoro di fantascienza.

A questo punto, però, si porrebbe un altro problema: in un panorama del genere, siamo sicuri che tutti i Metaversi saranno compatibili con tutti i visori VR e AR, oppure è possibile che Facebook, Apple o altri produttori decideranno di imporre dei paletti al proprio hardware per agevolare l'accesso solo alle piattaforme di loro proprietà? Se da un lato la nascita del Metaverse Standards Forum ci fa sperare in positivo, la realtà è che la questione diventerà pressante probabilmente solo verso fine 2022.

La grande confusione

L'ultima "gamba" di Meta sono ovviamente i suoi social network, e sotto questo punto di vista le cose non sembrano andare proprio benissimo per Mark Zuckerberg. Tolto il caso di Whatsapp, che in occidente non sembra avere rivali - no, neanche Telegram e Signal - per numero di utenti, sembra che Facebook e Instagram non navighino esattamente in buone acque.

Entrambe le piattaforme stanno subendo la concorrenza di TikTok, che sembra avere decisamente più fascino soprattutto sulle giovani generazioni, ma è difficile capire come Meta intenda rispondere alla minaccia cinese. Anzi, stando alle ultime indiscrezioni pare che Meta voglia rendere Facebook più simile a TikTok, con alcune nuove feature di Instagram, come la conversione automatica dei video in Reel, che sembrano anch'esse puntare ai meccanismi del social orientale. In questo caso, però, sono due gli interrogativi che si pongono: il primo, ovviamente, è se la scelta di Meta di rincorrere una moda social non rischi di rivelarsi controproducente rispetto a una strada più identitaria. Il secondo, invece, è quanto senso avrà tenere separati Facebook e Instagram una volta che le due piattaforme diventeranno più simili tra loro nel tentativo di scavalcare la concorrenza.
Beninteso, i motivi per tenere separati i due social Meta li ha tutti, soprattutto dal punto di vista pubblicitario e del numero di utenti. Tuttavia, è ormai evidente che il livello di integrazione tra Facebook e Instagram stia aumentando sempre di più, soprattutto per gli account aziendali e per i content creator, come dimostrato dall'arrivo delle storie prima e dei Reel poi sulla piattaforma blu.

Intanto, l'arrivo di funzionalità a pagamento su Instagram ha causato alcuni malumori tra gli utenti, perciò sembra che al momento Meta abbia molto da recuperare sul lato social, mentre non è chiaro quanto gli utenti siano disposti a "lasciar correre".

Di nuovo, però, è molto difficile tracciare con precisione una roadmap del futuro dei social network, mentre le incognite di un approccio più "alla TikTok" sono dietro l'angolo: d'altro canto, se Facebook e Instagram "copieranno" l'app cinese, perché non iscriversi direttamente a TikTok?

È comunque possibile che Meta andrà a giocarsi la carta del Metaverso per riportare in vita Facebook e Instagram. In effetti, dei piani in tal senso, benché molto timidi, sembrano esserci: a marzo, per esempio, Mark Zuckerberg aveva spiegato che gli NFT sarebbero arrivati su Instagram "a breve", anche se non è chiaro che fine abbiano fatto i piani per la loro implementazione dopo l'arrivo del bear market.
Allo stesso tempo, l'uso di avatar su Facebook e Instagram potrebbe essere un'avvisaglia della loro integrazione nel Metaverso di Horizon, specie in ambito sociale e lavorativo. Sotto questo punto di vista, però, Meta potrebbe rischiare di fare retromarcia su una novità appena introdotta e che abbiamo citato a inizio articolo, ovvero la rimozione dell'account Facebook per Meta Quest 2. Di fatto, se l'account Facebook o Instagram venissero legati a quello di Horizon, tornerebbero ad essere praticamente obbligatori anche per l'utilizzo di Meta Quest 2: non si tratta certo di un problema enorme, ma la prospettiva sembra delineare se non confusione, almeno una leggera sovrapposizione tra le idee in cantiere.