Se volete cercare la vita, la Terra è un ottimo punto di partenza. Di vita, sulla Terra ce n'è talmente tanta che sono rarissimi i posti dove non è presente. In effetti, potrebbe risultare più interessante, sulla Terra, cercarne l'assenza. Forse ci siamo abituati e il ritrovamento di una nuova specie di insetto o batterio, non ci emoziona più come una volta. Eppure, se trovassimo un batterio o un insetto in un posto diverso dalla Terra, cambierebbe completamente la nostra cultura e il modo in cui pensiamo l'universo, la vita, la nostra stessa umanità: scopriamo perché e in che modo.
Una doverosa premessa
Di vita aliena ancora non ne abbiamo mai vista neanche l'ombra, checché ne dicano complottisti e presidenti degli Stati Uniti (come le curiose esternazioni di Barak Obama sull'esistenza degli UFO). Ragion per cui, tutto quello che verrà discusso in questo articolo è un gioco, una speculazione, un ragionare (anche assieme) di come una scoperta enorme come quella di un essere vivente diverso da noi potrebbe trasformare la specie umana per sempre.
Per semplicità inoltre parleremo solo di batteri, usando questo termine in maniera leggermente impropria. Ma la vita, si sa, può essere trovata sotto varie forme! Certamente trovare un batterio con caratteristiche simili alla vita che conosciamo, molto diverse oppure ancora, un organismo intelligente, sono tre situazioni del tutto diverse, con un impatto sia scientifico che culturale differente. Vediamole una ad una.
Se trovassimo un batterio
In questo caso, le ricerche della vita su Marte mettono il Pianeta nella posizione di candidato ideale. Questi, infatti, in passato si è trovato all'interno della fascia abitabile della nostra stella e ha avuto acqua liquida sulla superficie. Parliamo di vita a base di carbonio, con l'acqua come solvente principale e il Sole come fonte di energia, proprio come la vita sulla Terra.
La fascia abitabilePer fascia abitabile si intende una regione di spazio intorno alla stella dove è possibile la presenza di acqua liquida. La fascia abitabile varia durante la vita di una stella, specialmente durante la fase iniziale e finale. Inoltre, ogni stella ha una fascia abitabile diversa: le stelle più piccole, come le nane rosse, hanno una fascia abitabile molto più vicina alla stella rispetto alla nostra. La Terra si trova al centro esatto della fascia abitabile del Sole.
Per molto tempo il nostro pianeta e Marte si sono scambiati materiale con costanza, infatti sono presenti meteoriti marziani sulla superficie della Terra e meteoriti terrestri sulla superficie di Marte. Chissà che questo scambio di materiale continuo non possa aver trasportato anche la vita. Non solo, chi ci garantisce che questa non sia nata proprio su Marte per poi essere trasportata da questi frequenti scambi di materiale sulla Terra? L'ipotesi è improbabile, ma possibile nondimeno. La scoperta di una vita simile a quella terrestre potrebbe essere, tra quelle discusse, quella di minore impatto culturale, ma vediamo meglio il perché.
Uno dei problemi principali che sta affrontando in questo momento l'astro-biologia è quello della formazione del DNA. Ovvero ci troviamo di fronte all'evidenza che il DNA è una molecola molto stabile quando ha tutte le sue basi ed è completa, ma è estremamente instabile in ogni singolo passaggio intermedio.
Questo fatto divide la comunità scientifica. Da un lato c'è chi pensa che questo dimostri il fatto che la vita sulla Terra sia un caso estremamente fortuito: il DNA si sarebbe creato già completo, stabile, di colpo, in un lasso di tempo estremamente breve. Le possibilità che questo accada non sono 0, ma sono talmente tanto remote che per quanto possa essere grande l'universo, la vita sulla Terra potrebbe essere in effetti un caso unico più che raro. L'alternativa è che potremmo non avere il quadro completo e che potrebbero esistere dei catalizzatori che hanno facilitato e velocizzato il processo di completamento del DNA. Sono state proposte alcune teorie, ma ancora non abbiamo una risposta definitiva su quale delle due strade sia quella giusta. Per questo motivo, l'astro-biologia studia con estremo interesse anche la formazione della vita sulla Terra.
Se trovassimo una forma di vita simile a quella terrestre, questo potrebbe non essere sufficiente a determinare se questa vita si è generata autonomamente o se non si è creata a seguito dell'ipotetico evento fortuito avvenuto sulla Terra. Ovvero, la vita su Marte, se troppo simile a quella terrestre, potrebbe comunque escludere che ci sia vita altrove, anche potenzialmente in tutto il resto dell'universo.
Certo, questo non eliminerebbe l'interesse scientifico per la scoperta! Per cominciare, lo studio di tale forma di vita potrebbe dirci molto su come si sia adattata per sopravvivere in un ambiente completamente diverso dal nostro, e potremmo trovare indicazioni su una possibile discendenza o compatibilità genetica con alcuni batteri terrestri. Questo potrebbe darci alcune risposte, e certamente porterebbe a un aumento di budget importante per l'astro-biologia, ma potrebbe non rispondere alla domanda più importante di tutte: siamo davvero soli nell'universo? Il batterio marziano diventerebbe comunque un eroe e, passata la fase dei meme da quattro soldi dove si ipotizza di prenderci il batterio e mandare là tutti i politici - che ridere eh, sempre originali - se ne comprenderebbe lentamente il vero valore.
Per quanto riguarda l'impatto sull'immaginario collettivo, questo evento potrebbe tranquillamente essere paragonato all'atterraggio dell'uomo sulla Luna. La specie umana trova finalmente un parente, più o meno geneticamente lontano, con cui condividere l'esperienza dell'esistenza in questo universo, ma su un pianeta diverso. Not bad.
Se trovassimo un batterio con caratteristiche diverse
Le cose cominciano a farsi interessanti. Per quanto riguarda il sistema solare, il posto più interessante per trovare qualcosa di diverso è certamente Titano, che è una luna di Saturno e l'unico altro corpo del sistema solare, oltre alla Terra, con un liquido sulla superficie (ecco come Titano potrebbe ospitare la vita). Solo che è metano. Laghi di metano, fiumi, mari e anche precipitazioni, con un meteo complesso e un ciclo molto simile a quello dell'acqua sul nostro pianeta. Molti studi si sono concentrati sulla possibilità di utilizzare il metano come solvente per la vita al posto dell'acqua e, in teoria, questo sembra quantomeno pensabile.
Ma cosa significherebbe per noi? vorrebbe dire aver trovato una vita diversa da quella che conosciamo, quasi completamente. Si ipotizza, infatti, che potrebbe comunque essere basata sulla chimica del carbonio. Una scoperta del genere sarebbe davvero epocale e risolverebbe immediatamente la questione del DNA di cui abbiamo discusso prima.
Se si è formata un'altra forma di vita in modo indipendente nel sistema solare, significherebbe necessariamente che la vita può formarsi ovunque ci siano le condizioni adatte, cosa assolutamente non ovvia. A quel punto potremmo affermare che la vita non è un evento fortuito, ma una condizione sufficientemente comune. Questo ci permetterebbe di rispondere finalmente alla domanda sulla nostra solitudine nell'universo. E la risposta in tal caso sarebbe un bellissimo no, certo che no.
Sarebbero interessanti anche le implicazioni di tale scoperta nel lungo periodo: cosa ne potrebbero pensare le religioni? Dio ha creato tutta la vita nell'universo? Ha mandato un messia in ogni pianeta che ha creato dove sia presente vita intelligente? Certamente sarebbero necessari degli aggiustamenti e una presa di posizione chiara. La vera rivoluzione, però, potrebbe essere quella di scoprirsi finalmente come specie umana, unita.
Sapere che non siamo soli come pensavamo porterebbe un cambio di prospettiva importante, che ci farebbe percepire tutti quanti parte di una grande famiglia, specialmente per quanto riguarda le nuove generazioni, che si troverebbero a crescere in un clima di mistero e curiosità verso i molti altri posti in cui, sapremmo a quel punto con maggiore forza, potrebbe effettivamente e concretamente essersi sviluppata vita, magari intelligente.
Cosa accadrebbe se trovassimo vita intelligente
Siamo al punto più alto raggiungibile. Se trovassimo vita intelligente l'umanità non sarebbe mai più la stessa. La nostra migliore scommessa per questo è il SETI che si occupa di sondare il cielo alla ricerca di segnali radio compatibili con civiltà intelligenti.
Purtroppo i limiti sono molti. Prima di tutto, potremmo pensare a quanto tempo è che usiamo le onde radio noi stessi, molto poco. Se un'ipotetica civiltà aliena avesse osservato la Terra durante l'epoca dell'impero romano non avrebbe visto alcunché, nonostante il loro cervello e la loro intelligenza sarebbe stata la stessa che abbiamo noi oggi. Ecco quindi che per cercare intelligenza, dobbiamo cercare tecnologia, ma la tecnologia è qualcosa che la nostra specie sta imparando a conoscere solo adesso, se consideriamo da quanto tempo esiste la specie umana. Non solo, sebbene abbiamo usato le onde radio per diversi anni, ci stiamo presto accorgendo che la fibra è molto più efficiente e abbiamo avviato una transizione in tal senso. Fibra che, per esempio, non sarebbe visibile per una possibile civiltà aliena che volesse osservarci.
Quindi, se guardiamo un pianeta che potrebbe ospitare o aver ospitato la vita, magari intelligente, il semplice "non vedere nulla" non preclude la possibilità che non ci sia o non ci sia stata attività in tal senso.
Potremmo imbatterci in una civiltà estinta, una civiltà che non ha ancora avuto modo di scoprire le onde radio, oppure una civiltà che le ha superate da un pezzo. L'intervallo in cui una civiltà risulta visibile potrebbe essere incredibilmente ristretto. Allo stesso tempo, per le conoscenze fisiche che abbiamo al momento, sappiamo che la difficoltà di un viaggio interstellare non è una banale questione tecnologica, ma concettuale. Pertanto è estremamente improbabile che qualsiasi civiltà aliena venga a trovarci nel prossimo futuro. Tuttavia, che esistano o siano esistite civiltà più sviluppate di noi non è certamente fuori discussione. L'universo ha ben 13 miliardi di anni e il nostro pianeta ne ha soltanto 5. Finora c'è stato tutto il tempo per intere civiltà di svilupparsi, prosperare ed eventualmente anche estinguersi.
Quindi che gli UFO siano alieni è quantomeno possibile, ma è estremamente più probabile che siano mille altre cose. Del resto, le opzioni sono tantissime, prima di arrivare a pensare a una civiltà aliena - venuta a fare cosa, poi? A spiarci? In ogni caso, scoprire una civiltà intelligente ci metterebbe di fronte a questioni importantissime: dovremmo contattarli o lasciar perdere?
Dovremmo aiutarli se fossero più indietro di noi e farci aiutare se fossero più avanti? Dovremmo averne paura? Per mesi il dibattito di un intero pianeta sarebbe guidato da queste domande. Sarebbe certamente un periodo interessante da vivere, e chissà che non lo vivremo a breve - chi può dirlo?
Cosa accadrebbe se trovassimo vita aliena su un altro pianeta?
Anche un "semplice" batterio potrebbe cambiare per sempre la nostra percezione della vita, influenzando fortemente la nostra cultura.
Se volete cercare la vita, la Terra è un ottimo punto di partenza. Di vita, sulla Terra ce n'è talmente tanta che sono rarissimi i posti dove non è presente. In effetti, potrebbe risultare più interessante, sulla Terra, cercarne l'assenza.
Forse ci siamo abituati e il ritrovamento di una nuova specie di insetto o batterio, non ci emoziona più come una volta. Eppure, se trovassimo un batterio o un insetto in un posto diverso dalla Terra, cambierebbe completamente la nostra cultura e il modo in cui pensiamo l'universo, la vita, la nostra stessa umanità: scopriamo perché e in che modo.
Una doverosa premessa
Di vita aliena ancora non ne abbiamo mai vista neanche l'ombra, checché ne dicano complottisti e presidenti degli Stati Uniti (come le curiose esternazioni di Barak Obama sull'esistenza degli UFO). Ragion per cui, tutto quello che verrà discusso in questo articolo è un gioco, una speculazione, un ragionare (anche assieme) di come una scoperta enorme come quella di un essere vivente diverso da noi potrebbe trasformare la specie umana per sempre.
Per semplicità inoltre parleremo solo di batteri, usando questo termine in maniera leggermente impropria. Ma la vita, si sa, può essere trovata sotto varie forme! Certamente trovare un batterio con caratteristiche simili alla vita che conosciamo, molto diverse oppure ancora, un organismo intelligente, sono tre situazioni del tutto diverse, con un impatto sia scientifico che culturale differente. Vediamole una ad una.
Se trovassimo un batterio
In questo caso, le ricerche della vita su Marte mettono il Pianeta nella posizione di candidato ideale. Questi, infatti, in passato si è trovato all'interno della fascia abitabile della nostra stella e ha avuto acqua liquida sulla superficie. Parliamo di vita a base di carbonio, con l'acqua come solvente principale e il Sole come fonte di energia, proprio come la vita sulla Terra.
La fascia abitabilePer fascia abitabile si intende una regione di spazio intorno alla stella dove è possibile la presenza di acqua liquida. La fascia abitabile varia durante la vita di una stella, specialmente durante la fase iniziale e finale. Inoltre, ogni stella ha una fascia abitabile diversa: le stelle più piccole, come le nane rosse, hanno una fascia abitabile molto più vicina alla stella rispetto alla nostra. La Terra si trova al centro esatto della fascia abitabile del Sole.Per molto tempo il nostro pianeta e Marte si sono scambiati materiale con costanza, infatti sono presenti meteoriti marziani sulla superficie della Terra e meteoriti terrestri sulla superficie di Marte. Chissà che questo scambio di materiale continuo non possa aver trasportato anche la vita. Non solo, chi ci garantisce che questa non sia nata proprio su Marte per poi essere trasportata da questi frequenti scambi di materiale sulla Terra? L'ipotesi è improbabile, ma possibile nondimeno. La scoperta di una vita simile a quella terrestre potrebbe essere, tra quelle discusse, quella di minore impatto culturale, ma vediamo meglio il perché.
Uno dei problemi principali che sta affrontando in questo momento l'astro-biologia è quello della formazione del DNA. Ovvero ci troviamo di fronte all'evidenza che il DNA è una molecola molto stabile quando ha tutte le sue basi ed è completa, ma è estremamente instabile in ogni singolo passaggio intermedio.
Questo fatto divide la comunità scientifica. Da un lato c'è chi pensa che questo dimostri il fatto che la vita sulla Terra sia un caso estremamente fortuito: il DNA si sarebbe creato già completo, stabile, di colpo, in un lasso di tempo estremamente breve. Le possibilità che questo accada non sono 0, ma sono talmente tanto remote che per quanto possa essere grande l'universo, la vita sulla Terra potrebbe essere in effetti un caso unico più che raro. L'alternativa è che potremmo non avere il quadro completo e che potrebbero esistere dei catalizzatori che hanno facilitato e velocizzato il processo di completamento del DNA. Sono state proposte alcune teorie, ma ancora non abbiamo una risposta definitiva su quale delle due strade sia quella giusta. Per questo motivo, l'astro-biologia studia con estremo interesse anche la formazione della vita sulla Terra.
Se trovassimo una forma di vita simile a quella terrestre, questo potrebbe non essere sufficiente a determinare se questa vita si è generata autonomamente o se non si è creata a seguito dell'ipotetico evento fortuito avvenuto sulla Terra. Ovvero, la vita su Marte, se troppo simile a quella terrestre, potrebbe comunque escludere che ci sia vita altrove, anche potenzialmente in tutto il resto dell'universo.
Certo, questo non eliminerebbe l'interesse scientifico per la scoperta! Per cominciare, lo studio di tale forma di vita potrebbe dirci molto su come si sia adattata per sopravvivere in un ambiente completamente diverso dal nostro, e potremmo trovare indicazioni su una possibile discendenza o compatibilità genetica con alcuni batteri terrestri. Questo potrebbe darci alcune risposte, e certamente porterebbe a un aumento di budget importante per l'astro-biologia, ma potrebbe non rispondere alla domanda più importante di tutte: siamo davvero soli nell'universo? Il batterio marziano diventerebbe comunque un eroe e, passata la fase dei meme da quattro soldi dove si ipotizza di prenderci il batterio e mandare là tutti i politici - che ridere eh, sempre originali - se ne comprenderebbe lentamente il vero valore.
Per quanto riguarda l'impatto sull'immaginario collettivo, questo evento potrebbe tranquillamente essere paragonato all'atterraggio dell'uomo sulla Luna. La specie umana trova finalmente un parente, più o meno geneticamente lontano, con cui condividere l'esperienza dell'esistenza in questo universo, ma su un pianeta diverso. Not bad.
Se trovassimo un batterio con caratteristiche diverse
Le cose cominciano a farsi interessanti. Per quanto riguarda il sistema solare, il posto più interessante per trovare qualcosa di diverso è certamente Titano, che è una luna di Saturno e l'unico altro corpo del sistema solare, oltre alla Terra, con un liquido sulla superficie (ecco come Titano potrebbe ospitare la vita).
Solo che è metano. Laghi di metano, fiumi, mari e anche precipitazioni, con un meteo complesso e un ciclo molto simile a quello dell'acqua sul nostro pianeta. Molti studi si sono concentrati sulla possibilità di utilizzare il metano come solvente per la vita al posto dell'acqua e, in teoria, questo sembra quantomeno pensabile.
Ma cosa significherebbe per noi? vorrebbe dire aver trovato una vita diversa da quella che conosciamo, quasi completamente. Si ipotizza, infatti, che potrebbe comunque essere basata sulla chimica del carbonio.
Una scoperta del genere sarebbe davvero epocale e risolverebbe immediatamente la questione del DNA di cui abbiamo discusso prima.
Se si è formata un'altra forma di vita in modo indipendente nel sistema solare, significherebbe necessariamente che la vita può formarsi ovunque ci siano le condizioni adatte, cosa assolutamente non ovvia. A quel punto potremmo affermare che la vita non è un evento fortuito, ma una condizione sufficientemente comune. Questo ci permetterebbe di rispondere finalmente alla domanda sulla nostra solitudine nell'universo. E la risposta in tal caso sarebbe un bellissimo no, certo che no.
Sarebbero interessanti anche le implicazioni di tale scoperta nel lungo periodo: cosa ne potrebbero pensare le religioni? Dio ha creato tutta la vita nell'universo? Ha mandato un messia in ogni pianeta che ha creato dove sia presente vita intelligente? Certamente sarebbero necessari degli aggiustamenti e una presa di posizione chiara. La vera rivoluzione, però, potrebbe essere quella di scoprirsi finalmente come specie umana, unita.
Sapere che non siamo soli come pensavamo porterebbe un cambio di prospettiva importante, che ci farebbe percepire tutti quanti parte di una grande famiglia, specialmente per quanto riguarda le nuove generazioni, che si troverebbero a crescere in un clima di mistero e curiosità verso i molti altri posti in cui, sapremmo a quel punto con maggiore forza, potrebbe effettivamente e concretamente essersi sviluppata vita, magari intelligente.
Cosa accadrebbe se trovassimo vita intelligente
Siamo al punto più alto raggiungibile. Se trovassimo vita intelligente l'umanità non sarebbe mai più la stessa. La nostra migliore scommessa per questo è il SETI che si occupa di sondare il cielo alla ricerca di segnali radio compatibili con civiltà intelligenti.
Purtroppo i limiti sono molti. Prima di tutto, potremmo pensare a quanto tempo è che usiamo le onde radio noi stessi, molto poco. Se un'ipotetica civiltà aliena avesse osservato la Terra durante l'epoca dell'impero romano non avrebbe visto alcunché, nonostante il loro cervello e la loro intelligenza sarebbe stata la stessa che abbiamo noi oggi. Ecco quindi che per cercare intelligenza, dobbiamo cercare tecnologia, ma la tecnologia è qualcosa che la nostra specie sta imparando a conoscere solo adesso, se consideriamo da quanto tempo esiste la specie umana. Non solo, sebbene abbiamo usato le onde radio per diversi anni, ci stiamo presto accorgendo che la fibra è molto più efficiente e abbiamo avviato una transizione in tal senso. Fibra che, per esempio, non sarebbe visibile per una possibile civiltà aliena che volesse osservarci.
Quindi, se guardiamo un pianeta che potrebbe ospitare o aver ospitato la vita, magari intelligente, il semplice "non vedere nulla" non preclude la possibilità che non ci sia o non ci sia stata attività in tal senso.
Potremmo imbatterci in una civiltà estinta, una civiltà che non ha ancora avuto modo di scoprire le onde radio, oppure una civiltà che le ha superate da un pezzo. L'intervallo in cui una civiltà risulta visibile potrebbe essere incredibilmente ristretto. Allo stesso tempo, per le conoscenze fisiche che abbiamo al momento, sappiamo che la difficoltà di un viaggio interstellare non è una banale questione tecnologica, ma concettuale. Pertanto è estremamente improbabile che qualsiasi civiltà aliena venga a trovarci nel prossimo futuro. Tuttavia, che esistano o siano esistite civiltà più sviluppate di noi non è certamente fuori discussione. L'universo ha ben 13 miliardi di anni e il nostro pianeta ne ha soltanto 5. Finora c'è stato tutto il tempo per intere civiltà di svilupparsi, prosperare ed eventualmente anche estinguersi.
Quindi che gli UFO siano alieni è quantomeno possibile, ma è estremamente più probabile che siano mille altre cose. Del resto, le opzioni sono tantissime, prima di arrivare a pensare a una civiltà aliena - venuta a fare cosa, poi? A spiarci? In ogni caso, scoprire una civiltà intelligente ci metterebbe di fronte a questioni importantissime: dovremmo contattarli o lasciar perdere?
Dovremmo aiutarli se fossero più indietro di noi e farci aiutare se fossero più avanti? Dovremmo averne paura? Per mesi il dibattito di un intero pianeta sarebbe guidato da queste domande. Sarebbe certamente un periodo interessante da vivere, e chissà che non lo vivremo a breve - chi può dirlo?
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