Creare un backup del proprio PC con un NAS Synology? Un gioco da ragazzi

Abbiamo messo alla prova un compatto NAS Synology DiskStation DS220+ per configurare una soluzione di backup smart per il PC.

Creare un backup del proprio PC con un NAS Synology? Un gioco da ragazzi
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Agli occhi di un utente meno esperto, un NAS potrebbe sembrare chissà quale dispositivo tecnologico disposto nei meandri dei server delle grandi aziende tecnologiche. In realtà, un Network Attached Storage può tranquillamente trovarsi nel salotto di casa, in quanto si tratta di una soluzione piuttosto comune per l'archiviazione dei dati.
Uno dei contesti in cui un prodotto compatto come il Synology DiskStation DS220+ può rivelarsi interessante, tra l'altro, è il backup del proprio computer, ma come si fa a crearlo?

Che cos'è un NAS (Network Attached Storage)

Il metodo più semplice per descrivere un NAS a chi non ha mai provato un dispositivo di questo tipo è quello di parlarne, anche se in parte impropriamente, come di un "cloud privato".

Si tratta di un dispositivo di rete dotato di hard disk o SSD e che consente di immagazzinare grandi quantità di dati, mettendoli a disposizione della rete interna o anche tramite Internet (come vedremo in seguito).
In parole povere, senza costi mensili e avendo accesso fisico ai dati, si può avere accesso ovunque, anche in casa o in ufficio, al proprio dispositivo di archiviazione. Questa soluzione, già molto utilizzata in ambito aziendale, nel corso degli anni ha preso piede anche come sistema domestico, per via della possibilità di avere sempre a disposizione in modo sicuro documenti, foto, video, musica e così via (avendo anche la possibilità di effettuare streaming su tutti i dispositivi).

Tra l'altro, a seconda di come configuriamo il NAS, è possibile fare in modo che i dati siano sempre disponibili e che un hard disk danneggiato non rappresenti un problema, poiché affiancato da altre unità di archiviazione.

Questo torna particolarmente utile in contesti come il backup dei dati e la condivisione degli stessi, concedendo all'utente una totale autonomia di archiviazione, senza andare incontro ai limiti imposti da servizi cloud pubblici come, ad esempio, Google Drive.

Inoltre, come già accennato è possibile accedere ai propri dati da qualsiasi dispositivo, che si tratti di un computer, di uno smartphone, di un tablet e così via.
In questo contesto si inserisce l'ottimo Synology DiskStation DS220+, che mira anche a rendere tutto ancora più semplice.
Un po' di specifiche? CPU Intel Celeron J4025 2,0 GHz dual core con burst fino a 2,9 GHz, 2GB di memoria DDR4 non-ECC, due porte LAN 1GbE e due vani unità con supporto a HDD SATA 3,5" o 2,5" o SSD SATA 2,5". C'è l'hot swap e il produttore mette in evidenza anche la possibilità di configurazione RAID 1 per la protezione da guasti improvvisi delle unità (poi vedremo anche altre configurazioni).
Per maggiori dettagli, relativi anche ai possibili utilizzi di un prodotto di questo tipo, potete fare riferimento al sito Web ufficiale di Synology.

Configurare il Synology DiskStation DS220+

Nell'ultimo periodo abbiamo avuto modo di configurare il NAS Synology DiskStation DS220+, nel nostro caso nella versione per desktop da 4TB a due alloggiamenti, installata con due unità Western Digital Red da 2TB.

Il prezzo? 540,76 euro su Amazon Italia tramite rivenditori, al momento in cui scriviamo.
Il nostro obiettivo sarà quello di condividere la fase di configurazione di questo dispositivo e la possibilità di effettuare un backup del PC tramite NAS, così da avere un'idea di massima sul suo funzionamento.
Impostare un dispositivo di questo tipo potrebbe sembrare complesso, ma in realtà Synology ha semplificato all'estremo il processo, dando la possibilità anche a un utente alle prime armi di avere a disposizione un NAS.
Il DS220+ si presenta sin da subito come una soluzione adattabile, considerate le dimensioni compatte di 165 x 108 x 232,2 mm, nonché il peso di 1,30 kg. Questo permette di posizionarlo in molti spazi dell'abitazione, anche direttamente vicino al modem router.

Prima di procedere all'utilizzo del NAS è necessario effettuare la configurazione: abbiamo rimosso il pannello anteriore, sollevato l'apposita sporgenza del primo alloggiamento ed estratto il carrellino.

Una volta tolte le apposite fasce laterali, abbiamo assicurato l'unità da 3,5" nell'alloggiamento, avendo cura di reinserire poi correttamente le fasce, in modo da fissare l'unità in sicurezza.
Nel nostro caso, anche la seconda unità era da 3,5", quindi non abbiamo mai dovuto usare viti (necessarie, invece, quando si sfruttano unità da 2,5") e ci è bastato ripetere lo stesso procedimento una seconda volta.
Dopodiché, tenendo sempre d'occhio le sporgenze, abbiamo reinserito entrambi gli alloggiamenti, ora con unità assicurate, all'interno del NAS, chiudendo il frontale con lo sportello. Collocato al fianco del modem router, abbiamo deciso di utilizzare il cavo Ethernet presente in confezione per effettuare il collegamento tra i due dispositivi, procedendo anche al successivo collegamento alla rete elettrica del NAS e all'accensione di quest'ultimo.

Con un po' di cura nell'uso degli alloggiamenti, quindi, anche una persona che non ha mai configurato un dispositivo di questo tipo prima d'ora può arrivare a renderlo operativo.

Terminate le operazioni da effettuare fisicamente, è arrivata la parte forse più temuta da coloro che non conoscono bene questo mondo, ovvero la configurazione e la creazione di volumi e storage pool.
Il timore di un RAID non ben configurato e di un allarme sonoro che indica che c'è qualche problema è dietro l'angolo, vero?

In questo caso non c'è molto da temere, la procedura guidata realizzata da Synology rende questo passaggio un gioco da ragazzi.
Avendo a disposizione un classico PC Windows (ma c'è anche la compatibilità Mac e Ubuntu), ci è bastato collegarci al portale ufficiale di Synology e installare l'utility Synology Assistant per iniziare a sfruttare il NAS.
Una volta avviato il software, infatti, viene effettuata una scansione della rete a cui il PC è collegato, quindi la stessa del NAS, facendo comparire nella sezione "Nome server" il SynologyNAS, in questa prima fase indicato come "Non installato".
Qui c'è un aspetto interessante: premendo sull'opzione del NAS, infatti, è possibile procedere alla configurazione direttamente da una pagina di un comune browser, ad esempio Google Chrome, facendo apparire a schermo una pagina di benvenuto, legata proprio alla procedura guidata.

Basta procedere nel modo consigliato direttamente da Synology, scegliendo di scaricare in modo automatico dal Web la versione più recente del sistema DiskStation Manager (DSM), configurando in seguito il nome del dispositivo e le credenziali dell'account amministratore. In seguito, potremo decidere se far installare in modo automatico gli aggiornamenti, se creare un account (operazione consigliata, in quanto consente di accedere a servizi come Secure SignIn, QuickConnect e al monitoraggio 24 ore su 24 del NAS) e se eventualmente configurare QuickConnect.

Quest'ultimo è un servizio gratuito che può risultare interessante per più di qualcuno, in quanto consente di accedere al NAS da qualsiasi dispositivo connesso a Internet e non solamente dalla rete locale. In parole povere, l'utente può creare un indirizzo sicuro e personalizzato (ad esempio, zzz.quickconnect.to), per poi accedervi anche dall'esterno.
Configurate queste opzioni, è arrivato il momento di accedere con le credenziali create in precedenza al NAS. Dopo aver inserito nome utente e password, nonché scelto se si vogliono abilitare servizi aggiuntivi come il monitoraggio, la protezione o il backup della configurazione DSM, si raggiunge finalmente la schermata principale di gestione, strutturata con un'interfaccia ispirata ai classici ambienti desktop per PC, Mac e Linux.
Nel nostro caso, il primo avvio è stato anche accompagnato da un pop-up che ci ha proposto di registrarci per ottenere un'estensione di garanzia Plus (che supera di 2 anni quella originale). A questo punto, superato anche il tutorial guidato delle opzioni disponibili, è giunto il momento di creare storage pool e volumi (un RAID non è altro che l'aggregazione di più unità in uno storage pool).

Dopo aver premuto sui pulsanti "Crea ora" e "Avvio", il sistema ci ha consigliato di effettuare un RAID SHR.
Synology ha pensato di non complicare troppo la vita agli utenti alle prime armi: selezionando quest'opzione, è possibile combinare unità di dimensioni differenti in futuro per ottimizzare le dimensioni di volume e garantire la ridondanza dei dati.

Sul portale di Synology c'è anche un calcolatore di RAID, che permette di comprendere rapidamente qual è la soluzione ideale. Nel nostro caso, abbiamo voluto sfruttare un RAID SHR, che potrebbe venire scelto da un utente poco esperto, dunque 2TB (o meglio 1,8TB) risultano di effettivo spazio disponibile e 2TB vengono utilizzati per la protezione. In parole povere, si adotta una soluzione che previene potenziali problematiche relative a malfunzionamenti. Un RAID 0 ci avrebbe permesso di sfruttare, invece, 4TB totali di spazio disponibile, ma si tratta di una soluzione meno sicura in caso di malfunzionamenti, in quanto una singola unità fuori servizio può comportare problematiche in termini di backup.

Dopo aver selezionato entrambe le unità per il RAID SHR e scelto di effettuare un controllo di queste ultime la creazione dello storage pool, potremo scegliere di allocare il massimo della capacità del volume e selezionare il file system consigliato Btrfs. Abbiamo applicato le impostazioni, arrivando quindi alla cancellazione dei dati relativi alle unità aggiunte.

A questo punto, il nostro NAS è risultato correttamente operativo.
Ma nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto, magari perché le unità usate non sono state partizionate correttamente, cosa si fa? Synology ha ragionato anche su questa importante evenienza, di cui in realtà non molte persone avranno probabilmente bisogno (ma si fa pur sempre riferimento a un prodotto che strizza l'occhio anche all'utilizzo nelle abitazioni, dunque le precauzioni non sono mai troppe), offrendo direttamente dal browser funzionalità di riparazione dello storage pool, nonché un'opzione di ripristino del NAS alle impostazioni originali del produttore e una funzione di utilizzo di un punto di ripristino precedente tramite Active Backup for Business. Insomma, in caso di configurazioni sfortunate non ci sarà troppo di cui preoccuparsi, avendo anche modo di controllare dallo Storage Manager l'integrità dei volumi.

Creare il backup del proprio PC

Potremmo stare qui a lungo a discutere delle miriadi di funzionalità offerte dal Synology DiskStation DS220+; tuttavia, ci soffermeremo sulla creazione di un backup del proprio PC (basandoci su Windows), ovvero una delle classiche operazioni richieste a questa tipologia di dispositivi.

Per farla breve, è possibile salvare tutto ciò che è presente sul PC direttamente sul NAS, così da essere sicuri di non perdere alcun file importante.
A tal proposito, Synology ha deciso di semplificare il processo mediante diverse utility. Tra queste troviamo Drive Client, che è più adatto agli utenti alle prime armi e consente di effettuare facilmente il backup dei file archiviati su computer Windows, macOS e Linux. Questa utility permette, inoltre, di effettuare il backup automatico del computer ogni qualvolta si modifica un file o viene rilevata un'attività di backup. La soluzione mantiene, poi, delle versioni decuplicate dei file di backup, in modo che i dati importanti siano protetti anche da minacce avanzate come i ransomware.

Vale la pena notare che gli utenti professionali avranno a disposizione l'utility Active Backup for Business, adatta anche per effettuare il backup di un intero computer Windows (o, perché no, di un server Windows/Linux). Per maggiori indicazioni, vi lasciamo al portale Synology, mentre proseguiremo sulla strada più semplice, ergo Drive Client.

Prima di procedere, risulta necessario installare Synology Drive Server in DSM, ovvero il sistema operativo del NAS. Per farlo, dopo aver eseguito il login su QuickConnect da browser, basta entrare nel Centro pacchetti, mediante l'apposita icona presente nella schermata principale, accettare i termini e condizioni e, proprio come se si trattasse di un classico negozio digitale, cercare il pacchetto Synology Drive Server. Da questa schermata, premere prima sul pulsante "Installa" e poi sul "" di conferma, attendendo che vengano configurate tutte le impostazioni del caso.

Adesso, con un clic sul pulsante "Apri" per Synology Drive Server, si viene introdotti alla creazione delle cartelle del team. Senza entrare troppo in tecnicismi, per terminare la configurazione a questo livello basta selezionare l'opzione "I miei file", fare clic sul pulsante "Abilita" e poi su "".
Verrà chiesto, inoltre, di spuntare la casella "Abilita il servizio sede utente", così da creare automaticamente una cartella home. Applicate le modifiche e riaperta la Synology Drive Admin Console mediante l'apposita icona, basta premere su "OK" per abilitare il tutto, così da terminare la configurazione classica lato NAS.
Dopo essere tornati sul computer e aver installato e avviato il programma Synology Drive Client, nonché premuto sul tasto "Avvia ora", si accede alla fase di configurazione guidata. Basta premere sull'icona della lente per eseguire la ricerca del NAS all'interno della rete, selezionando poi il risultato più pertinente.

Una volta digitate le credenziali, ovvero nome utente e password, verrà quindi effettuata la connessione e si potrà scegliere se passare o meno a QuickConnect (operazione consigliata, in quanto rafforza la protezione dei dati anche in viaggio).

Adesso è possibile scegliere il tipo di attività che si vuole effettuare, ovvero di sincronizzazione in tempo reale o di backup (ovvero eseguendo il backup dei file in base a una pianificazione personalizzata). Dopo aver optato per un'attività di backup, aver scelto la fonte PC e la destinazione sul NAS, nonché aver selezionato un backup continuo (dunque adatto anche a un contesto di modifica file), il gioco è fatto.

Per esempio, se avete deciso di configurare come fonte di backup la cartella Documenti, in quanto è lì che spesso salvate tutti i vostri file più preziosi, da adesso in poi tutti file che posizionerete in quella cartella di Windows, nonché le relative modifiche, verranno salvati anche sul NAS, così da averne sempre un backup a disposizione.
Per verificare che tutto stia effettivamente funzionando, potete aprire File Station dal browser, seguendo poi il percorso Backup e raggiungendo ciò che avete deciso di mantenere salvato sul NAS.

Un doppio clic sul file direttamente da File Station consente di scaricarlo rapidamente, ad esempio sfruttando il browser da un altro PC diverso da quello in backup. Insomma, il backup, anche potenzialmente dell'intero computer, è servito.

Per accedere da dispositivi mobili basta scaricare l'applicazione Synology Drive, disponibile sia sul Play Store di Google (per Android) che sull'App Store di Apple (per iPhone e iPad). Una volta avviata l'app, basta digitare l'indirizzo o l'ID QuickConnect, inserire le credenziali e fare tap sul tasto "Accedi".
Dopodiché, oltre alla possibilità di effettuare backup anche da questo dispositivo, dando un'occhiata alla sezione "File" potrete trovare anche ciò che è stato salvato da altri device.

Insomma, il NAS Synology DiskStation DS220+ non è poi così difficile da configurare e consente di mettere in piedi un sistema di backup del computer senza troppi problemi anche per un utente alle prime armi.
Chiaramente abbiamo solo scalfito la superficie di quanto sia possibile fare con un dispositivo di questo tipo, ma l'intento era quello di orientarci sulle funzioni di base per farle scoprire a chi non era mai entrato in contatto con questa tecnologia, evidenziando quelle feature di base che potrebbero tornare utili a chi si approccia per la prima volta a un Network Attached Storage.