Quali sono le creature invasive più pericolose per gli ecosistemi?

Vere e proprie specie "aliene" che hanno rapidamente sovvertito gli equilibri delle zone in cui sono sbarcati.

Quali sono le creature invasive più pericolose per gli ecosistemi?
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Ogni ecosistema della Terra ha le proprie regole. Una perturbazione all'interno di questi delicatissimi ambienti, infatti, potrebbe essere nefasta per l'omeostasi dell'ecosistema stesso, distruggendo velocemente le posizioni dominanti di specie vegetali e animali. Nel corso della storia, però, alcuni animali, insetti o vegetali "alieni" hanno invaso zone in cui precedentemente non esistevano. Queste invasioni sfociano molto spesso nel sovvertimento delle gerarchie ambientali, dove gli abitanti autoctoni (ovvero originari di quel luogo), si trovano di fronte a creature mai viste prima, resistenti o addirittura più aggressive. Come potrete immaginare, quindi, i predatori possono diventare le prede e la specie che ha invaso la zona può diventare rapidamente dominante.

Molte volte questa dominazione si traduce in una crescita incontrollata - proprio per la mancanza di predatori - che permette agli invasori ad aumentare esponenzialmente i loro numeri, creando un danno che può avere effetti anche sull'essere umano, in modo più o meno indiretto. Ecco, quindi, una classifica delle creature invasive più terribili che hanno conquistato nuovi territori.

Rospo delle canne

La Rhinella Marina è originaria dell'America centrale e meridionale e venne introdotta in diversi paesi del mondo - Florida, Filippine, diverse isole giapponesi, Caraibi e Hawaii - da ingenui agricoltori che credevano che il rospo delle canne avrebbe spazzato via i parassiti locali. Ovviamente, questa scelta non si è rivelata sicuramente tra le più oculate, soprattutto per come si è evoluta la situazione.

Innanzitutto perché le tossine della rana uccidono gli animali che cercano di predarle, ma anche perché ogni femmina depone migliaia di uova ogni anno moltiplicandosi in un modo davvero incredibile. Uno dei casi più clamorosi è sicuramente avvenuto in Australia, dove nel 1935 furono introdotti 102 rospi della canna per combattere il coleottero Greyback Cane. Circa 80 anni dopo, nel 2010, il numero di queste creature è cresciuto esponenzialmente: 1,5 miliardi di rospi per un milione di chilometri quadrati.

L'Australia non ha predatori o malattie che possano tenere sotto controllo i rospi della canna e per questo motivo il loro numero è cresciuto senza alcun controllo. L'arrivo dei rospi della canna ha causato il declino di diverse specie, mentre non è ancora stato chiarito del tutto il loro impatto in molti altri ecosistemi australiani.

Zanzara tigre

Molti stenteranno a crederci, ma la Aedes albopictus si trova alla posizione numero due nella lista delle 100 peggiori specie invasive. La zanzara tigre, originaria dell'Asia, si è diffusa praticamente in tutto il mondo: Europa, Africa, Medio Oriente e Stati Uniti, dapprima nelle Hawaii, per poi migrare anche negli Stati Uniti continentali nel 1985 dal Giappone con una spedizione di pneumatici.

La zanzara è anche tra le creature più pericolose, perché portatrice del virus del Nilo occidentale e della febbre dengue. Così come altri esseri in questa lista, la zanzara ha sfruttato i trasporti commerciali umani per diffondersi nel mondo. In Italia è arrivata per la prima volta nel 1990 a Genova. Solo di recente, sempre in Italia è arrivata la zanzara coreana, resistente al freddo.
Un vero e proprio pericolo per gli esseri umani, la zanzara tigre è anche vettore di virus come quello della febbre gialla, del Chikungunya virus e del virus Usutu, che provoca febbre ed eruzioni cutanee.

Maina comune

La Maina comune, o Acridotheres tristis, è un uccello originario dell'Asia e occupa il primo posto della lista delle 100 peggiori specie invasive. Un po' come il rospo delle canne, queste creature sono state introdotte intenzionalmente alle Fiji alla fine del XIX Secolo per controllare i parassiti sulle colture di canna da zucchero, per trasformarsi col tempo da alleati in veri e propri nemici.

Nella loro area di origine mangiano gli insetti che minacciano i raccolti, mentre nelle aree che hanno invaso danneggiano alberi di banane, papaia e altre colture che sono una fonte di reddito necessaria per gli agricoltori rurali. Queste creature sono molto territoriali, a tal punto da distruggere le uova deposte da altri uccelli nativi delle Figi. Inoltre, sempre a questo scopo, tendono a creare numerosi nidi, allo scopo di ridurre lo spazio di nidificazione disponibile per altre specie.

Come se non bastasse, uccidono i pulcini di altre covate e scacciano altri uccelli dalle fonti di cibo, a volte anche solo per intrattenersi. In Australia, la Maina comune è un parassita invasivo. Si sono guadagnati il soprannome di "topi volanti" e sono anche conosciuti come "il rospo canna del cielo". Nel 2019 il volatile è stato aggiunto all'elenco delle specie invasive di preoccupazione per l'Unione Europea e possono essere trovati in Spagna, Portogallo e sono stati introdotti anche in Francia.

Cimice asiatica

Sì, anche questa creatura si è diffusa dall'Asia al resto del mondo. Originari dell'a porzione orientale del Continente, le cimici marmorate, o Halyomorpha halys, furono scoperte per la prima volta in Pennsylvania nel 1998, ma probabilmente arrivarono qualche anno prima all'interno di qualche non meglio documentata spedizione. Da quel momento in poi, la creatura si è diffusa in 34 Stati negli USA nordorientali, nella regione medio-atlantica e nel nord-ovest del Pacifico.

Attenti a non pestarla... puzza da morire!

Il suo nemico giurato? La vespa samurai.

La cimice mangia di tutto e sono insetti davvero distruttivi: nel 2010 il 18% del raccolto di mele del Medio Atlantico è stato distrutto da queste creature e può, infatti, causare danni estesi alla frutticoltura. Negli USA le cimici hanno pochi predatori naturali e nel caso ve lo stesse chiedendo sì, la cimice asiatica può essere trovata anche in Italia, avvistata in provincia di Modena nel settembre 2012.

Calabroni giganti asiatici

La Vespa mandarinia è un'altra specie originaria dell'Asia che ha invaso negli ultimi anni gli Stati Uniti. L'insetto - si presume - è arrivato all'interno di una nave container e si è fatto largo nello stato di Washington. La creatura, chiamata "calabrone assassino", si è guadagnata questo macabro soprannome perché è una spietata killer di api. Sono in grado di ucciderle per decapitazione e in poche ore possono sterminare un intero alveare. Soltanto le api giapponesi hanno trovato un metodo per uccidere questi killer, ovvero avvolgendo l'invasore e riscaldandolo fino a 50 °C .

Le api del resto del mondo non hanno alcuna arma a disposizione per annientare o respingere questa creatura. Così come potrete immaginare, insomma, il calabrone gigante asiatico rappresenta un vero e proprio pericolo per le api di un determinato Paese. Annientarli, al momento, sembra essere l'unica soluzione. Proprio per questo motivo, alcuni Paesi hanno creato delle vere e proprie Task Force allo scopo di sradicarne il più possibile. Per nostra fortuna, il Calabrone assassino non è ancora arrivato in Italia.