Disney+: quanto costerà il servizio streaming?

Nonostante le poche notizie a riguardo Disney+ promette di essere un servizio streaming di altissimo livello. Quanto potrebbe costare l'abbonamento?

Disney+: quanto costerà il servizio streaming?
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Arriverà nell'ultima parte del 2019, sicuramente negli Stati Uniti, probabilmente anche nel resto del mondo e in Italia. Si chiama Disney+ ed è un servizio di streaming molto atteso, per un mercato sempre più fruttuoso e per un nome che emana intrattenimento a tutti i livelli e che, sulla carta, ha tutte le potenzialità per fare il botto e regalare grandi soddisfazioni.
Il mercato mondiale e quello italiano si arricchiranno di un servizio certamente di alto livello, con nuovi contenuti originali da spolpare e, si spera, una buona dose di vecchie glorie da un catalogo di film, cartoni animati e serie tv tra i più amati di sempre. Un'offerta sconfinata, ancora tutta da costruire e alla quale si aggiunge un'altra variabile di non poco conto, il prezzo. Quanto costerà, infatti, abbonarsi a Disney+?

Tanti dubbi

Il servizio streaming della "grande D" era un progetto in fase di costruzione già da qualche tempo, ennesimo tassello di espansione di un'azienda che non conosce limiti. Le voci si sono susseguite per parecchi mesi per poi trasformarsi in certezze qualche settimana fa, nel momento in cui è stato annunciato il nome della piattaforma. Escluso quel "Plus" a fianco al nome Disney nient'altro è stato realmente ufficializzato. Mille voci si rincorrono tutt'ora sul catalogo e ancor di più quelle sulla data di lancio ufficiale del servizio e sui Paesi in cui sarà disponibile.
Piccoli indizi fanno pensare ad un lancio in grande stile che non coinvolgerà solo gli Stati Uniti. Il dominio è stato registrato e anche in Italiano è già disponibile il sito che in futuro ospiterà Disney+, segno che il nostro Paese potrebbe essere tra i fortunati per il lancio ufficiale. Va da se, quindi, che il prezzo rimarrà per parecchio tempo l'ultima variabile ad essere svelata, quella più soggetta a mutazione a seconda dei mercati di lancio, ma anche quella su cui Disney costruirà buona parte del suo successo.

In Italia

La situazione italiana dello streaming la conosciamo tutti. Dall'arrivo di Netflix anche le altre piattaforme si sono adeguate ad una politica dei prezzi piuttosto aggressiva. Accantonati i costi esorbitanti della pay tv tradizionale, la visione dei contenuti su internet è veicolata da una massiccia dose di libertà, da nessun tipo di vincolo contrattuale e da prezzi piuttosto bassi rispetto alla media degli abbonamenti cui eravamo abituati fino a qualche anno fa. Con un prezzo spesso e volentieri inferiore ai 10 euro si ha la possibilità di abbonarsi ad una delle tante piattaforme disponibili nel nostro Paese: le variabili sono tantissime e si passa, ad esempio, dai 4,99 euro per Tim Vision o dai 7,99 per il piano base Netflix o per Infinity, ai 19,99 euro per i tre pacchetti di Now TV, sino alla possibilità di avere Prime Video compreso nella propria sottoscrizione Prime di Amazon.
Prezzi sempre concorrenziali e appetibili, a patto però di avere tra le proprie sottoscrizioni solo alcuni di questi servizi. Quando arriverà in Italia, quindi, Disney dovrà fare i conti con un mercato che ha già i suoi agguerriti e concorrenziali competitor.

Quale strategia?

Le strade da seguire sono molteplici e tutte con all'attivo numerosi pro e altrettanti contro. Da un lato Disney potrebbe puntare forte sul suo nome e il suo catalogo sconfinato, sulla potenza della sua industria di intrattenimento e sul suo "magico" potere di attirare il pubblico: così facendo dovrebbe offrire il suo prodotto ad un prezzo leggermente più alto rispetto ai rivali. D'altro canto ci troveremo davanti ad un pubblico che potrebbe stare alla larga dal servizio perché troppo costoso. L'intrattenimento non è mai una priorità e se altri servizi offrono contenuti diversi ma comunque validi e ad un prezzo più basso Disney dovrà per forza di cose tenerne conto. Occorrerà capire se la strategia che verrà attuata sarà costruita per attirare più abbonati possibili o in linea con la media di mercato.
Molto dipenderà dall'ampiezza del catalogo: se la piattaforma ospiterà quasi solo produzioni originali e poco altro il prezzo potrebbe essere più contenuto, ma se avrà al suo interno anche tante altre amatissime chicche del mondo Disney o se, addirittura, offrirà anteprime dei film da poco usciti al cinema, un prezzo più alto sarà quanto mai giustificabile, soprattutto per la portata di quasi tutti i contenuti, vecchi e nuovi, dell'azienda: un parco sterminato di blockbuster con alcuni tra i marchi più amati e famosi al mondo.

Disney+ Hulu

A complicare e allo stesso tempo rendere ancora più interessante la faccenda c'è anche l'incognita Hulu, il servizio di proprietà Disney che negli Stati Uniti si è proposto da tempo come competitor piuttosto agguerrito di Netflix. I suoi contenuti originali, le sue serie tv caricate a poche ore dalla messa in onda tradizionale sono diventate una garanzia in patria, motivo per cui si sta preparando un grande lancio internazionale del servizio. Il target di riferimento è certamente più adulto e meno mainstream e familiare di quello che sarà Disney+, ma questo non esclude che i due servizi possano viaggiare a braccetto per offrire agli utenti un'offerta più grande e senza precedenti. Probabile che, almeno all'inizio, a livello internazionale di decida di puntare tutto su Plus, ma quando Hulu verrà lanciato non è da escludere che le due piattaforme possano essere unificate in un unico abbonamento, seppur rimanendo totalmente diversi nei contenuti e nella sostanza.
Tutto naturalmente sarà trasformato e cambiato a seconda del mercato, soprattutto per un prodotto come Hulu, che dovrà districarsi nella complessa galassia dei diritti tv, inserendosi in un mercato di compravendita già piuttosto affollato. Chiaro che con i contenuti di proprietà Disney+ avrà vita molto più facile, relegando magari l'offerta di Hulu ai soli contenuti originali e ad una parte separata del servizio principale.

Punti fermi

Tornando alla questione iniziale, quanto costerà all'utente italiano un abbonamento a Disney+? La domanda troverà una risposta più chiara quando usciranno le prime notizie sugli abbonamenti americani, che saranno tara di quelle che poi saranno le scelte anche qui da noi. Quello di cui possiamo essere quasi certi è che il prezzo non si discosterà dalla media dei servizi già presenti, attestandosi su una cifra che potrebbe essere più o meno vicina ai dieci euro. Punti imprescindibili saranno, con ogni probabilità, quelli cui da tempo ci hanno abituato gli altri servizi: offerta in abbonamento mensile con tutti i contenuti compresi, possibilità di testare il tutto con un mese di prova gratuita e la classica possibilità di disdire o riabbonarsi in qualsiasi momento. Si tratta di opzioni cui l'utenza si è abituata e sui quali non è disposta a scendere a compromessi.
Occorrerà capire se si avrà a che fare con pacchetti a prezzi diversi a seconda della qualità di visione o del numero di contenuti; qui Disney, grazie alla sua library praticamente sconfinata, avrà più di una possibilità per differenziare le sue offerte. Attendiamo con fiducia e impazienza il futuro: le premesse per una piattaforma completa e di alto livello ci sono tutte, vedremo se a sorridere saremo solo noi o anche le nostre tasche.