Pasqua è il giorno in cui si consuma più cioccolato di tutto l'anno, più di San Valentino e Natale. Sicuramente il dolce giorno è atteso da tutti, grandi e piccini, chi per questioni religiose e chi, magari più goloso, per avere la scusa di gustarsi le tonnellate e le - quasi - infinite varietà di cioccolato presenti sul mercato al giorno d'oggi. Tuttavia, come sempre, la tradizione ha origini ben più antiche di quelle che pensiamo. Com'è nata l'idea di "scambiarsi" uova di cioccolato? È sempre stato così? Quest'oggi siamo qui per levarvi questo dubbio.
L'uovo di Pasqua
L'uovo ha un grande simbolismo fin dall'antichità: alcune credenze pagane consideravano il cielo e il pianeta due emisferi che andavano a creare un unico uovo, mentre gli antichi Egizi consideravano l'uovo come il fulcro dei quattro elementi dell'universo, ovvero acqua, aria, terra e fuoco. La tradizione dello scambio dell'uovo non è un cosa prettamente cristiana, tale usanza è documentata tra gli antichi Persiani (che si scambiavano semplici uova di gallina all'avvento della primavere), e anche tra Egizi, Greci e i Cinesi. Nei cristiani, invece, tale tradizione è iniziata in Mesopotamia; qui gli abitanti coloravano di rosso le uova, in ricordo del sangue di Cristo versato durante la sua crocifissione. L'usanza dell'uovo venne ripresa anche nel Medioevo, dove si regalava alla servitù, da lì a poco venne definitivamente collocato come simbolo cristiano. Sempre nel Medioevo, si sviluppò anche una nuova tradizione: la creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi come argento e oro, non per gli schiavi, ma destinati ai nobili del periodo.
La tradizione dell'uovo con la sorpresa è dovuta all'orafo Peter Carl Fabergé. L'uomo, nel 1883, ricevette dallo zar Alessandro III il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria; l'orafo creò per l'occasione il famoso "uovo Fabergé", un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo in oro il quale conteneva a sua volta altri due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d'oro. Il successo di tale iniziativa contribuì alla diffusione della sorpresa all'interno dell'uovo. Tuttavia, questa potrebbe risalire ai maestri cioccolatieri del Piemonte, che usavano inserire un piccolo dono all'interno delle uova di cioccolato, tutto questo già nel 1700.
La colomba Pasquale
Un dolce che vediamo spesso sulle nostre tavole (o nei supermercati) in questo periodo dell'anno è la colomba pasquale. Tale dolce ha origini tutte italiane e fu ideato intorno al 1930 dalla Motta. L'idea era quella di sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta del panettone. Ci sono storie più sensazionali sulla vicenda della colomba pasquale: addirittura la sua origine viene collocata, secondo alcune leggende, a metà del VI secolo quando al re longobardo Alboino venne offerto in segno di pace un pan dolce a forma di colomba.
Un'altra leggenda discretamente conosciuta pone l'origine della pietanza intorno al 610 d.C., durante un pranzo di San Colombano insieme ai sovrani longobardi. Secondo la leggenda, all'uomo vennero servite numerose pietanze che furono puntualmente rifiutate poiché servite in un periodo di penitenza come quello quaresimale. Questo rifiutò offese la regina Teodolinda, così il santo decise di benedire le pietanze, che si trasformarono in delle colombe di pane. Liberi di credere alla versione che più si preferisce.
Il coniglio di cioccolato
Nonostante non sia così diffuso nel nostro territorio, il coniglio pasquale di cioccolata sta prendendo pian piano sempre più piede. La tradizione del coniglio pasquale (che in realtà in origine era una lepre), infatti, è più legata a delle festività dei Paesi del Nord Europa. Nell'era pre-cristiana, le popolazioni nordeuropee trovavano nell'animale il significato della fertilità e della rinascita. L'unificazione con la Pasqua sembra essere avvenuta in Germania tra Medioevo e Rinascimento. Secondo la tradizione, in diverse località tedesche, la notte prima di Pasqua i bambini usano preparare un giaciglio per il coniglietto, con tanto di dolci per cibare l'animale. I bravi bambini ricevevano in dono delle deliziosa uova colorate.. in caso contrario nulla. Tale usanza intorno al 1700 sembra essere stata trasferita agli Stati Uniti, per poi diffondersi velocemente nella gran parte del territorio. Negli anni, l'animale è diventato un altro simbolo della Pasqua, venendo commercializzato in tantissime versioni che sono arrivate, infine, anche da noi. Ben venga quando si tratta di cose così squisite.
Dove e quando è nata la tradizione delle uova di Pasqua?
Una delle feste più amate dai bambini, la Pasqua, ha origini molto antiche. Vediamo qual è la sua storia (ed evoluzione) nei secoli.
Pasqua è il giorno in cui si consuma più cioccolato di tutto l'anno, più di San Valentino e Natale. Sicuramente il dolce giorno è atteso da tutti, grandi e piccini, chi per questioni religiose e chi, magari più goloso, per avere la scusa di gustarsi le tonnellate e le - quasi - infinite varietà di cioccolato presenti sul mercato al giorno d'oggi.
Tuttavia, come sempre, la tradizione ha origini ben più antiche di quelle che pensiamo. Com'è nata l'idea di "scambiarsi" uova di cioccolato? È sempre stato così? Quest'oggi siamo qui per levarvi questo dubbio.
L'uovo di Pasqua
L'uovo ha un grande simbolismo fin dall'antichità: alcune credenze pagane consideravano il cielo e il pianeta due emisferi che andavano a creare un unico uovo, mentre gli antichi Egizi consideravano l'uovo come il fulcro dei quattro elementi dell'universo, ovvero acqua, aria, terra e fuoco. La tradizione dello scambio dell'uovo non è un cosa prettamente cristiana, tale usanza è documentata tra gli antichi Persiani (che si scambiavano semplici uova di gallina all'avvento della primavere), e anche tra Egizi, Greci e i Cinesi. Nei cristiani, invece, tale tradizione è iniziata in Mesopotamia; qui gli abitanti coloravano di rosso le uova, in ricordo del sangue di Cristo versato durante la sua crocifissione. L'usanza dell'uovo venne ripresa anche nel Medioevo, dove si regalava alla servitù, da lì a poco venne definitivamente collocato come simbolo cristiano. Sempre nel Medioevo, si sviluppò anche una nuova tradizione: la creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi come argento e oro, non per gli schiavi, ma destinati ai nobili del periodo.
La tradizione dell'uovo con la sorpresa è dovuta all'orafo Peter Carl Fabergé. L'uomo, nel 1883, ricevette dallo zar Alessandro III il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria; l'orafo creò per l'occasione il famoso "uovo Fabergé", un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo in oro il quale conteneva a sua volta altri due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d'oro.
Il successo di tale iniziativa contribuì alla diffusione della sorpresa all'interno dell'uovo. Tuttavia, questa potrebbe risalire ai maestri cioccolatieri del Piemonte, che usavano inserire un piccolo dono all'interno delle uova di cioccolato, tutto questo già nel 1700.
La colomba Pasquale
Un dolce che vediamo spesso sulle nostre tavole (o nei supermercati) in questo periodo dell'anno è la colomba pasquale. Tale dolce ha origini tutte italiane e fu ideato intorno al 1930 dalla Motta. L'idea era quella di sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta del panettone.
Ci sono storie più sensazionali sulla vicenda della colomba pasquale: addirittura la sua origine viene collocata, secondo alcune leggende, a metà del VI secolo quando al re longobardo Alboino venne offerto in segno di pace un pan dolce a forma di colomba.
Un'altra leggenda discretamente conosciuta pone l'origine della pietanza intorno al 610 d.C., durante un pranzo di San Colombano insieme ai sovrani longobardi. Secondo la leggenda, all'uomo vennero servite numerose pietanze che furono puntualmente rifiutate poiché servite in un periodo di penitenza come quello quaresimale.
Questo rifiutò offese la regina Teodolinda, così il santo decise di benedire le pietanze, che si trasformarono in delle colombe di pane. Liberi di credere alla versione che più si preferisce.
Il coniglio di cioccolato
Nonostante non sia così diffuso nel nostro territorio, il coniglio pasquale di cioccolata sta prendendo pian piano sempre più piede. La tradizione del coniglio pasquale (che in realtà in origine era una lepre), infatti, è più legata a delle festività dei Paesi del Nord Europa. Nell'era pre-cristiana, le popolazioni nordeuropee trovavano nell'animale il significato della fertilità e della rinascita.
L'unificazione con la Pasqua sembra essere avvenuta in Germania tra Medioevo e Rinascimento. Secondo la tradizione, in diverse località tedesche, la notte prima di Pasqua i bambini usano preparare un giaciglio per il coniglietto, con tanto di dolci per cibare l'animale. I bravi bambini ricevevano in dono delle deliziosa uova colorate.. in caso contrario nulla.
Tale usanza intorno al 1700 sembra essere stata trasferita agli Stati Uniti, per poi diffondersi velocemente nella gran parte del territorio. Negli anni, l'animale è diventato un altro simbolo della Pasqua, venendo commercializzato in tantissime versioni che sono arrivate, infine, anche da noi. Ben venga quando si tratta di cose così squisite.
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